Teresa Commone
Teresa Commone è nata a Orta di Atella (CE) dove vive e lavora.
E' laureata in Filosofia all'Università degli Studi di Napoli Federico II. E' un ex un dirigente scolastico della Scuola Secondaria di II grado. Ama scrivere poesie e realizzare video-poesie. Scrivere è per lei un’esigenza che nasce naturalmente, quando cattura momenti e frammenti della vita quotidiana tra passato e presente. E’ una forma di liberazione, perché le permette di giocare con il linguaggio e trasmettere le sue emozioni al lettore sperando di riuscire a emozionarlo attraverso i messaggi ricevuti.
E' impegnata in varie Associazioni e manifestazioni contro la violenza sulle donne.
Premi (elenco parziale)
- Premio Evento Letterario "Scriviamo" con la video-poesia Violenza 2014
- Premio Mondi Delicati con la poesia Dolore Velato 2014
- Evento Letterario "Scriviamo" con la video-poesia Profughi 2016
- Premio Speciale Donna con la poesia Cambiare Rotta 2018
- Premio Letterario Internazionale di Poesia e Narrativa "Virgilio in Antica Atella" Città di Frattaminore (Na) - 1° Classificata con la Video-poesia "Il grido Silente", 2019
Libri
- Mi riprendo la vita Prosimetro (Ed Pub Me) - 2016
- La porta socchiusa Ed. Terra del sole - 2013
Antologie
- E adesso parlo io...Armando Editore 2018
- Tra un fiore colto e l'altro donato Aletti editore - 2019
- Ciò che Caino non sa "La tela di Penelope" Ed. La lettera scarlatta
- Odi et amo Ed. La lettera scarlatta
- Nuova collana di poeti contemporanei Casa Editrice Pagine
- Sentire Casa Editrice Pagine
- Prospettive Casa Editrice Pagine
- Poeti e poesia Casa Editrice Pagine
- M'illumino d'immenso Casa Editrice Pagine
- Raccolta di racconti “Istantanee” (volume1)degli autori selezionati su PubGold. 2018
- Speciale Donna 2017 Associazione MAREL
- Speciale Donna 2018 Associazione MAREL
- Speciale infanzia 2018 Associazione MAREL
- Speciale Donna 2019 Associazione MAREL
- Speciale Infanzia 2019 Associazione MAREL.
Intervista di WikiPoesia
A cura di Maria Luisa Dezi (novembre 2019)
- “Mi riprendo la vita" perché questo titolo? Sembra quasi che sia stato scritto dopo un periodo molto brutto.
“Mi riprendo la vita”, intende esprimere un progetto esistenziale, attuato attraverso la metafora del viaggio, sostenuto dal coraggio di fronte a percorsi impervi, da rinnovata forza contro inevitabili cedimenti e da crescente convinzione umana. Il viaggio inizia dall’ adolescenza, vissuta in un ambiente contadino semplice e pieno d’amore, in una famiglia ricca di valori. Rivivono le immagini plasmate come uno specchio dove si riflette l’anima. Il viaggio nei miei silenzi, in quei ricordi lontani eppure così presenti… Ricordi di carezze, di sussurri, di gioie e di dolori, di rinascere a nuove emozioni, a nuove avventure, a sfumature e sensazioni che la meravigliosa vita ogni giorno offre.
2. Giustamente racconti con orgoglio che sei cresciuta in una famiglia ricca di valori. Come insegnante sei riuscita a trasmettere ai tuoi ragazzi questi valori?
In una società in cui si sta perdendo un patrimonio di valori degni di essere tramandati, il docente deve insegnare non solo i concetti ma anche i valori che sono alla base dei concetti, per far si che i giovani rispettino gli altri. Vale la pena impegnarsi affinché si raggiunga questo obiettivo.
3. E l'amore per la poesia? Sei riuscita a trasmetterlo ai tuoi ragazzi?
La poesia a scuola è un tema di cui, inevitabilmente, si parla spesso, in realtà la poesia può essere utile in moltissimi modi nella vita quotidiana. Scrivere si presta in maniera particolare a fornire spunti per ulteriori riflessioni, a catturare momenti e frammenti, per poi dotarli di significati più ampi. La poesia permette di giocare con il linguaggio, sperimentare, caricare le parole di molteplici significati che spetta al lettore scegliere, assegnare o ricostruire in maniera ancora più amplificata. È un processo in continuo divenire, un racconto non finito. Per i ragazzi avvicinarsi alla poesia è un viaggio unico e intenso.
4. La tua opera è piena di amore verso ogni cosa e questo amore si trasforma in compassione verso chi soffre. Questo ti ha spinto a scrivere poesie anche sugli indifesi, soprattutto se sono bambini vittime di soprusi e guerre. E' questa la responsabilità del poeta? Scuotere le coscienze?
Aiutare i bambini, vittime di soprusi e guerre, è un dovere che ogni essere umano dovrebbe sentire dentro di sé. Al mondo ci sono milioni di bambini poveri che ogni giorno soffrono e sono privati delle necessità di base per la sopravvivenza. Sensibilizzare i lettori attraverso la poesia è fondamentale perché scuote le coscienze.Salvare i bambini più poveri da un futuro che li condanna a sofferenze e malattie è una responsabilità di tutti. Non possiamo voltargli le spalle. Il mondo deve tornare sui propri passi, deve tornare alla solidarietà.
5. Non ti sei soffermata, però, solo a scrivere. Hai anche agito. Volevo ricordare la tua partecipazione al progetto di raccolta fondi per l'ospedale pediatrico Gaslini di Genova, Sei tra gli autori dell'antologia di racconti, filastrocche e poesie " E adesso parlo io... " il cui ricavato va devoluto a quell'ospedale. Stai pensando ad altri progetti del genere?
Visto che negli ultimi anni si è avuta una drastica riduzione del contributo di finanziamento del ministero della Salute, nel mio piccolo ho deciso di aiutare l’elevata qualità della ricerca scientifica. “E adesso parlo io…Una iniziativa di scrittura creativa che ha dato vita a un alternarsi di vicende memorabili: racconti, filastrocche e poesie, con personaggi animali desiderosi di raccontare le loro avventure ed esprimere i loro sentimenti. Tra un testo e l’altro il lettore si trova a far parte di un popolo che frinisce, squittisce, cinguetta, abbaia, miagola e molto altro. “Adesso parlo io…” è un’opportunità per grandi e piccini di esplorare un mondo immaginario che continua a vivere in fondo al cuore di ognuno di noi; quando la fantasia si attenua, i ricordi irrompono con virulenza. Ho partecipato a questo progetto con entusiasmo e sicuramente parteciperò ad altri progetti.
6. E' come se l'attenzione verso i bambini, verso i ragazzi sia il perno intorno al quale ruota la tua vita. Hai scelto, infatti, di fare l'insegnante e poi la si ritrova anche nella tua opera.
Amo la mia professione perché insegnare non solo mi dà un ruolo nella formazione intellettuale dei giovani ma mi permette anche di educare le loro coscienze, di spostare lo sguardo e di andare oltre l’apparenza. Per i ragazzi ogni giorno, ogni cosa fatta e imparata in classe è una scoperta vera, di quelle che fanno crescere. E anche noi docenti, a forza di stare con loro, vediamo le cose dal loro punto di vista, scoprendone sempre di nuove e crescendo ogni giorno di più.
7. E sei impegnata anche contro la violenza verso le donne. Come si concretizza questo tuo impegno?
Bisogna educare i giovani a rispettare le donne e trattare nelle scuole la non violenza che, per essere appresa davvero, non deve solo essere raccontata, ma praticata nella quotidianità dell’organizzazione scolastica e nella qualità delle relazioni che si intessono al suo interno, oltre che ricercata nei contenuti delle diverse discipline curricolari. Insomma, la scuola e tutti i contesti formativi – cioè le persone che le abitano – non devono solo educare a questi contenuti, ma devono educarsi ad essi e, da questi, lasciarsi trasformare.
8. La poesia è creare. C'è libertà nel creare?
La mia Poesia
Cammino a piedi nudi
su un tappeto di parole.
Le calpesto sapendo
di nutrire il mondo,
pacciamatura di foglie secche,
terra che respira sotto i miei passi.
Come musica dell’anima,
il divino scricchiolare
rompe il silenzio e
solletica dolcemente
i miei pensieri.
Buco il grigiore
di quotidiane incombenze
non respiro più l’oscurità
di ricordi remoti.
Orizzonti senza nubi
si aprono ai miei occhi.
Ogni cosa gira all'unisono
nella ballata armoniosa
delle mie emozioni.
Da “Mi riprendo la vita"
Per me la poesia: è "camminare a piedi nudi su un tappeto di parole"; "musica dell'anima" e libertà
9. Hai reso perfettamente l'idea. Quali sono, invece, i tuoi poeti preferiti?
Da Dante agli Ermetici, ogni poeta è figlio del suo tempo, tutti grandi.
10. Ed il periodo storico che più ti affascina?
"800 e "900