Giuseppe Pontiggia: differenze tra le versioni

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Pontiggia inizia a pubblicare anche raccolte di saggi dalla scrittura limpida e di forte tensione stilistica e critica: ''Il giardino delle Esperidi'' (1984), a cui fanno seguito il volumetto satirico ''Le sabbie immobili'' (1991), ''L'isola volante'' (1996) e ''I contemporanei del futuro: viaggio nei classici'' (1998), una delle riflessioni più profonde del secolo su chi sono i classici e perché, e sul rapporto che è possibile intrattenere con loro. Nella narrativa riesce a cogliere brillanti successi, di critica come di pubblico, vincendo tra l'altro il [[Premio Strega]] nel 1989 con "La grande sera", un affresco a tratti perfino spietato della società italiana degli anni Ottanta; il [[Super Flaiano]] nel 1994 con ''Vite di uomini non illustri ''(1993); il [[Premio letterario Piero Chiara|Premio Chiara]] alla carriera nel 1997; infine il [[Premio Campiello]], il [[Premio della Società dei Lettori|Premio Società dei Lettori]] e Pen Club nel 2001 con ''Nati due volte ''(2000), romanzo in cui un tema che lo tocca (la disabilità del figlio) si articola in una narrazione non riducibile all'autobiografismo e da cui è stato tratto il film ''Le chiavi di casa''. Durante questo periodo felice, riesce a prestare attenzione a suoi vecchi lavori, ampliando o ripubblicando alcuni dei suoi precedenti libri.
Pontiggia inizia a pubblicare anche raccolte di saggi dalla scrittura limpida e di forte tensione stilistica e critica: ''Il giardino delle Esperidi'' (1984), a cui fanno seguito il volumetto satirico ''Le sabbie immobili'' (1991), ''L'isola volante'' (1996) e ''I contemporanei del futuro: viaggio nei classici'' (1998), una delle riflessioni più profonde del secolo su chi sono i classici e perché, e sul rapporto che è possibile intrattenere con loro. Nella narrativa riesce a cogliere brillanti successi, di critica come di pubblico, vincendo tra l'altro il [[Premio Strega]] nel 1989 con "La grande sera", un affresco a tratti perfino spietato della società italiana degli anni Ottanta; il [[Super Flaiano]] nel 1994 con ''Vite di uomini non illustri ''(1993); il [[Premio letterario Piero Chiara|Premio Chiara]] alla carriera nel 1997; infine il [[Premio Campiello]], il [[Premio della Società dei Lettori|Premio Società dei Lettori]] e Pen Club nel 2001 con ''Nati due volte ''(2000), romanzo in cui un tema che lo tocca (la disabilità del figlio) si articola in una narrazione non riducibile all'autobiografismo e da cui è stato tratto il film ''Le chiavi di casa''. Durante questo periodo felice, riesce a prestare attenzione a suoi vecchi lavori, ampliando o ripubblicando alcuni dei suoi precedenti libri.


Pontiggia partecipò anche a numerose trasmissioni radiofoniche tra cui ''Dentro la sera'', su Rai Radio 2, ''Vedi alla voce'', ''Damasco'' e infine ''Passaggi mobili'', una serie di conversazioni radiofoniche progettata dall'autore stesso e interrotta però dalla sua morte improvvisa.[[File:Giuseppe Pontiggia 03.jpg|miniatura|sinistra|Pontiggia con [[Alberto Arbasino]] al [[Premio Campiello]] nel [[1994]]]]
Pontiggia partecipò anche a numerose trasmissioni radiofoniche tra cui ''Dentro la sera'', su Rai Radio 2, ''Vedi alla voce'', ''Damasco'' e infine ''Passaggi mobili'', una serie di conversazioni radiofoniche progettata dall'autore stesso e interrotta però dalla sua morte improvvisa.[[File:Giuseppe Pontiggia 03.jpg|miniatura|sinistra|Pontiggia con [[Alberto Arbasino]] al [[Premio Campiello]] nel 1994]]
Oltre al film citato di [[Gianni Amelio]], da ''Vite di uomini non illustri'' [[Mario Monicelli]] trae il film Facciamo paradiso, mentre nel 1989 il musicista [[Marco Tutino]] scrive ''Due arie per soprano e pianoforte'' su due testi di Pontiggia.
Oltre al film citato di [[Gianni Amelio]], da ''Vite di uomini non illustri'' [[Mario Monicelli]] trae il film Facciamo paradiso, mentre nel 1989 il musicista [[Marco Tutino]] scrive ''Due arie per soprano e pianoforte'' su due testi di Pontiggia.


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