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Di seguito una selezione delle Poesie (in ordine casuale) aderenti al Progetto “[[Solidarietà Poetica]]”, promosso da WikiPoesia a sostegno di coloro che sono in prima linea durante questo difficile e delicato momento per l’Italia. | Di seguito una selezione delle Poesie (in ordine casuale) aderenti al Progetto “[[Solidarietà Poetica]]”, promosso da WikiPoesia a sostegno di coloro che sono in prima linea durante questo difficile e delicato momento per l’Italia. | ||
Ringraziamo ancora una volta i Poeti, per i propri versi, e coloro che affrontano questa emergenza, per il loro coraggio. | |||
Vincenzo De Lucia | Vincenzo De Lucia | ||
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Io tendo la mano! | Io tendo la mano! | ||
=== Dediche Poetiche al Personale Sanitario di Milano, Monza e Varese === | ===Dediche Poetiche al Personale Sanitario di Milano, Monza e Varese=== | ||
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et sa solidarité, seulement, virtuelle. | et sa solidarité, seulement, virtuelle. | ||
<br /> | <br /> | ||
===Dediche Poetiche ai volontari della Protezione Civile=== | ===Dediche Poetiche ai volontari della Protezione Civile ed al Personale Sanitario nazionale=== | ||
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Una divisa, qualsiasi colore o ruolo abbia, è ragione di vita. | Una divisa, qualsiasi colore o ruolo abbia, è ragione di vita. | ||
TU! | |||
'''TU!''' | |||
''Di Franco Frijio'' | ''Di Franco Frijio'' | ||
Quando ci si sente soli | Quando ci si sente soli | ||
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perché tanta gente, che ora non c’è più, non voleva questo. | perché tanta gente, che ora non c’è più, non voleva questo. | ||
'''IL MALEFICO CORONA VIRUS''' | |||
''Di Renzo Brandalise'' | |||
Mentre mi preparo il caffè, prima gioia del mattino, | |||
rivolgo fuggevole sguardo al calendario, nel cucinino. | |||
Stacco il foglietto volante , come ogni giorno, | |||
e un silenzio spettrale m’avvolge tutt’attorno. | |||
Guardo dalla finestra ,oltre il vetro , la strada, | |||
e una forte emozione m’assale e non m’aggrada. | |||
L’assordante rumore dei motori che m’accompagnava. | |||
e mi trastullava , ora dopo ora, se n’era andato di buon’ora. | |||
Cammino sulla via in compagnia di piccoli insetti, | |||
e frettolosamente raggiungo la piazza, priva di banchetti. | |||
Chiedo qua e là se eravamo sul suolo lunare, | |||
e mi vien riposto ,che tutto lo fa apparire. | |||
E’ il corona virus mi dice qualcuno che in fretta s’accasa, | |||
il malefico virus che corre ,senza pietà, fra l’intera società. | |||
Per combatterlo e perché non faccia troppo male, | |||
l’autorità a disposto che ,stare in casa, è obbligo legale | |||
Ora cosa si fa mi chiedo annaspando tra varie soluzioni, | |||
mia nonna toglierà i ferri da lavoro nei cassettoni, | |||
Si dedicherà ,come una volta, al lavoro a maglia | |||
e io salirò in soffitta a cercare la tombola di zia Amalia. | |||
Studierò come funzionano quegli aggeggi tecnologici, | |||
che non ho mai compreso seppure con l’aiuto di amici. | |||
In soffitta entrerò tra avvolgenti ragnatele appiccicose. | |||
E tra un macero di cose da anni disuse. | |||
Certo nuovi stimoli dal malefico batterio ritroveremo, | |||
che ci faranno riscoprire cose che accantonate avevamo. | |||
Un mondo nuovo, che certo non sarà quello di prima, | |||
perché nuova linfa cercheremo e altri interessi troveremo. | |||
Tutti i mali non vengono per nuocere dice un vecchio adagio, | |||
che ci permetterà mondo di evitare il grande disagio . | |||
Speriamo, comunque ,che questo male se ne vada presto | |||
perché tanta gente, che ora non c’è più, non voleva questo. | |||
'''LA BATTAGLIA''' | |||
''Di Enrico Chiastra'' | |||
È arrivata, | |||
Ed in modo molto inaspettato, | |||
Ha preso in un'attimo il sopravvento | |||
Al nostro ragionamento, | |||
E, per il momento, siam molto impreparati, | |||
Chissà se avremo dei buoni risultati. | |||
Nonostante il lungo andamento | |||
Ci stiamo prodigando a tempo pieno, | |||
Non c'è tempo per pensare | |||
E nemmeno per dormire, | |||
E sempre all'erta bisogna stare | |||
Perché questo è un nemico invisibile, | |||
Che ti aggredisce | |||
Quando meno te lo aspetti, | |||
Anche se hai addosso le protezioni | |||
E stai attento alle occasioni | |||
E non ti scopri mai, | |||
Ma il pericolo che corri è alto, | |||
Molti altri colleghi lo han provato, | |||
A loro insaputa, è penetrato, | |||
Ed hanno dovuto lottar per la vita. | |||
Noi agli altri bisogna dar supporto, | |||
Mettendoci anche lo spirito | |||
E il cuore nel nostro lavoro, | |||
Che è quello di aiutare il prossimo | |||
Che è in difficoltà, a guarir da questo, | |||
Poi siam felici, quando almeno una persona, | |||
Che si è fidata della nostra esperienza | |||
E ci ha donato la sua anima, | |||
Guarisce, allora sprigiona gioia, | |||
Festeggiando per la Vittoria | |||
Che abbiam ottenuto contro l'impossibile, | |||
Però dobbiamo far molta attenzione, | |||
Perché se è finita una battaglia | |||
La guerra è sempre aperta, | |||
Ma forse un giorno finirà, e saremo contenti, | |||
Abbiam lavorato sodo, ma con i risultati | |||
Siam vincitori assoluti, | |||
Nonostante i morti | |||
'''RISVEGLIO''' | |||
''Di Vittorio Brancatelli'' | |||
Senti profumo | |||
di primavera nell’aria | |||
le verdi foglioline | |||
sui rami, i germogli | |||
le margherite nei prati. | |||
Il letargo invernale | |||
è finito. | |||
Riprende tenace | |||
e prepotente la vita, | |||
si svegliano gli animi | |||
a nuovo vigore, | |||
nuovi slanci | |||
nuove passioni, | |||
l’amore fiorisce. | |||
Ritorna la gioia | |||
nei cuori | |||
'''PANDEMIA''' | |||
''Di Giovanni Minio'' | |||
Crisantemi impazzano, | |||
Su camion militari | |||
Che trasportano salme in quantità. | |||
Liberano centri urbani che non ne contengono più. | |||
Muoiono come mosche, ogni giorno, Genti. | |||
Noi, inermi, attoniti, | |||
Stiamo a sentire numeri, | |||
Macabre migliaia di numeri | |||
Che sfilano sotto i nostri occhi umidi, | |||
Attraverso le immagini televisive. | |||
Sillabe più non fuoriescono, | |||
Dalle bocche impietrite, | |||
Ne i cuori riescono più a capire la realtà. | |||
Non è una catastrofe bellica, | |||
Dove alla fine il nemico s’arrenderà, | |||
Ne una guerra lampo, | |||
Dove presto, tutto finirà. | |||
E’ qualcosa di più infimo e subdolo | |||
Che colpisce tutta l’Umanità. | |||
E’ la Pandemia Universale, | |||
Arrivata quest’anno qua! | |||
Ma ugualmente vinceremo | |||
e supereremo questa calamità! | |||
La vita, grazie a tutti, trionferà! | |||
'''EROI SENZA GLORIA''' | |||
''Di Marina Rigolizzo'' | |||
Ragazzi, giovani. | |||
I più diligenti. I migliori. | |||
Non vi si vede per strada. | |||
Timorosi e spaventati. | |||
Chiusi nelle vostre case, | |||
vi aggirate come fantasmi. | |||
Visi abbattuti, sguardi spenti. | |||
A volte nervosi, spesso irritati. | |||
Alcuni ribelli, altri rassegnati. | |||
Come degli animali selvaggi in gabbia. | |||
Nel pieno del vostro viaggio di libertà. | |||
Non chiedete niente. | |||
Nessuno vi chiede niente. | |||
Alcun parere, né un coinvolgimento. | |||
Restate lì, senza percepire alcuna gratificazione. | |||
Non è questa una “prima linea”? | |||
I vostri occhi vorrebbero risposte | |||
ma ricevono solo regole da dover seguire. | |||
Vittime di un sistema costretti ad accettare, | |||
colpevolizzati perché non si riesce a cambiarlo. | |||
Come pretesto la vostra mancanza di impegno. | |||
Sempre giudicati. | |||
Sopportate tutte le nostre frustrazioni. | |||
Come sapete fare, | |||
come potete fare. | |||
A voi, quante richieste, | |||
una follia! | |||
Ma siete luce di speranza | |||
Che possiate capire. | |||
Che possiate ricordare. | |||
Che possiate ritrovare il giusto percorso da noi perduto. | |||
Eroi senza gloria. | |||
'''ORA CHE CI TROVIAMO NEL LATO OSCURO DELLA VITA''' | |||
''Di Gennaro Saccone'' | |||
Questa non è una guerra, | |||
combatto contro un esercito di ombre | |||
e la paura risveglia il coraggio. | |||
Il mattino si alza e dà luce | |||
a un sole malato, | |||
e c’ç un nemico nell’aria che ruba il respiro | |||
e fa della morte un luogo abitato. | |||
Mai conoscemmo primavera come questa, | |||
e la vita che langue e va via. | |||
Guardami non scappo, | |||
l’inferno vero è per pochi eletti. | |||
Guardami sono un angelo dalle mani stanche | |||
e dal cuore forte, | |||
soldato che non cerca gloria, | |||
richiamato per una guerra di trincea, | |||
Gli altari sono cambiati: | |||
divinità malvagie tra noi. | |||
Riuscirò a fermare | |||
la volta celeste che sta scivolando? | |||
C’è silenzio, c’è assenza, | |||
persino i morti non hanno linguaggio | |||
e così facilmente, ancora una volta, | |||
intreccio la mia mano alla tua | |||
per celebrare un vago frammento d’amore | |||
e un corpo d’argilla riprende fiato. | |||
Fragile e confuso, candido vessillo. | |||
custode della tua vita, | |||
ora è tempo di giocarmi la mia: | |||
sono un Camice Bianco in corsia. | |||
'''ANGELI IN CORSIA''' | |||
''Di Giovanna Iacovone'' | |||
Non saranno mai famosi | |||
i loro nomi , | |||
ma offrono loro stessi | |||
fino allo stremo | |||
nelle corsie di ospedale , | |||
sempre in prima linea , | |||
sacrificando la propria vita | |||
per salvare quella altrui … | |||
Sono gli angeli di corsia , | |||
che, con le loro ali , | |||
con il loro sorriso , | |||
cercano di rendere | |||
meno doloroso | |||
il calvario di un virus | |||
subdolo , invisibile , | |||
che distrugge vite | |||
a catena ; | |||
perciò, non mettiamo in quarantena | |||
il nostro amore per la vita , | |||
restiamo a casa , | |||
distanti , | |||
sempre attenti | |||
ai decreti, | |||
ai gesti concreti | |||
che potrebbero salvare l’umanità | |||
dal vortice letale : | |||
ecco quanto vale | |||
una vita, lo avevamo dimenticato, | |||
ce lo hanno ricordato | |||
quegli angeli in corsia | |||
quel valore inestimabile | |||
in un mondo psicolabile. | |||
'''I TEMPI DEL CUORE''' | |||
''Di Elisa Mariotti'' | |||
Un velo sterile, | |||
una bocca contratta | |||
nasconde. | |||
Occhi stanchi, | |||
dietro pese palpebre | |||
ciò che impossibile sembrava, | |||
ora vedono. | |||
Tutto. | |||
Troppo. | |||
Il cuore batte | |||
a due ritmi. | |||
Un adagio | |||
per chi è andato. | |||
Un rapido | |||
per chi lotta ancora. | |||
'''MEMORIA CORTA''' | |||
''Di Emanuele Pisanell''o | |||
Pure la Lupa piange, silenziosa, | |||
rinchiusa in gabbia coercitivamente, | |||
perché rifugga il morso del serpente, | |||
insinuato in maniera misteriosa. | |||
Fa rievocare, serpe sì insidiosa, | |||
procedendo a ritroso con la mente, | |||
la bestia del centennio precedente, | |||
svelatasi oltremodo perniciosa | |||
proprio sul volger della grande guerra; | |||
che operò con simile furore | |||
da decimare allor l'intera Terra. | |||
E nonostante il morbo vessatore, | |||
tra incuria e trasgressioni d'ogni sorta, | |||
palesiamo oggi di memoria corta. | |||
'''PANDEMIA 2020''' | |||
''Di Davide Caputa'' | |||
Malinconia | |||
Mascherine accarezzano | |||
Volti stanchi | |||
Camici e divise | |||
Oscillano tra buio e luce | |||
Giorni di cristallo | |||
Si diffonde il virus | |||
La vita scivola via | |||
Il cielo impallidisce | |||
Primavera in quarantena | |||
Città deserte | |||
'''NUOVI OCCHI''' | |||
''Di Vespina Fortuna'' | |||
Chiusa nella mia gabbia dorata | |||
guardo il merlo volare libero sul ramo | |||
la città è vuota | |||
gli alberi rifioriscono di novella primavera. | |||
Riconquistati i miei antichi pensieri | |||
li ascolto andare | |||
al ritmo lento del tamburo africano. | |||
Non ho alcun piano per oggi | |||
né per domani | |||
nessun desiderio | |||
se non riabbracciare chi non posso | |||
e rifiorire | |||
con nuovi occhi | |||
e vecchi amori | |||
'''LABORATORIO''' | |||
''Di Andrea Giuseppe Graziano'' | |||
Subornato da luci | |||
Squillanti nel bianco | |||
Asettico ripassa a memoria | |||
Periziali processi di Tékhne | |||
Cercatore e cacciatore | |||
solo Nei pistilli di un fiore Mortale | |||
Delle radici del male | |||
Senza il sorriso grato | |||
Degli infermati | |||
La compagnia d’Infermieri Stremati. | |||
Nutre in segreto l’agone Come missione | |||
Claustrofobica ipossia Ricerca inesausta Senza gloria | |||
Sublime dono di una Superna Consumazione | |||
'''ISOLAMENTO''' | |||
''Di Antonio D’Auria'' | |||
Questa luce scroscia | |||
e sorprende stamani, | |||
indugiante già nei socchiusi fumi | |||
intorno a un’emicrania. | |||
Se poi sei ad un passo dal mare, | |||
destarsi prende forma dal suo umore. | |||
Dunque sole d’aprile, | |||
aria meno affilata di ieri. | |||
Facile sconfiggere le coltri | |||
più difficile immaginare | |||
quando le pareti torneranno | |||
ad avere un varco. | |||
Ancora | |||
confettura di ciliege e caffè amaro? | |||
Ti spiazza palpabile | |||
il disagio che scivola verso la rabbia | |||
per la morte del tuo frigorifero, | |||
per l’acquitrino nel freezer, | |||
per il perché proprio ora. | |||
Ma l’affanno presto rallenta | |||
perché indietreggi in penombra | |||
e respiri sincrono | |||
sul risveglio delle sue labbra. | |||
Lei è con te. | |||
L’angoscia di chi annega da solo | |||
zavorrato da morbo, | |||
non per dolce naufragio, | |||
è ora lontana? | |||
'''ATTESA''' | |||
''Di Maria Gabriella Conti'' | |||
Tramonta il sole sui tetti | |||
rosso nella sera | |||
e per quanti pensieri metti | |||
bel tempo si spera, | |||
un aereo lascia la bianca scia | |||
finisce il giorno e sarà domani, | |||
qualcosa ancora si porta via, | |||
penso al lavoro di buone mani | |||
che ci fa ben sperare, | |||
non c’è nessuna resa | |||
bisogna solo aspettare | |||
e che sia una breve attesa. | |||
'''FIAMMELLE''' | |||
''Di Luciano Delucchi'' | |||
I vecchi, sospirando | |||
soffiano via la vita, | |||
bevendo l’ultimo respiro | |||
piegano con dolcezza | |||
le fiammelle delle candele | |||
infilzate sui candelabri, | |||
gocce di cera | |||
alate di preghiera | |||
cadono sui pavimenti | |||
luccicanti di dolore. | |||
E’ il tempo che ci raggiunge | |||
con le sue dita grifagne spegne | |||
quello che eravamo, il mistero | |||
che non saremo mai, | |||
srotolano ombre nei corridoi | |||
avviluppandosi come lenzuola | |||
fasciano nascite e morti. | |||
Il tempo fa bene il suo lavoro | |||
ha l’eternità per imparare | |||
fiorisce mute nostalgie | |||
colonizza terre di rimpianto | |||
senza mai ammorbidirsi, | |||
si culla al ritmo degli estremi | |||
- vita – morte - | |||
'''SPERANZA DI VITA''' | |||
''Di Pasquale Laurenza'' | |||
Nell’assordante silenzio | |||
di questi giorni senza vita, | |||
orizzonti sereni l’anima brama. | |||
Anela il cuore spazi immensi, | |||
giochi di bimbi, | |||
abbracci e baci di donna. | |||
Ci allontana, | |||
questo vuoto da noi stessi, | |||
spegne l’anima e ne cancella i sogni | |||
lasciandoci morire dentro. | |||
Ma la speranza non muore, | |||
rimane viva e selvaggia. | |||
Speranza di vita. | |||
'''PASQUA CORONATA''' | |||
''Di Roberto Lasco'' | |||
Cristo di Passione | |||
hai voluto che anche noi | |||
portassimo sul capo chino, | |||
il sacrificio eterno, | |||
della tua Corona di spine. | |||
Attraverso un Virus invisibile, | |||
dalla chiara similitudine, | |||
hai deciso di fermare | |||
il Mondo globale | |||
e di fargli abbracciare | |||
la Tua stessa Croce. | |||
Pasqua giunta | |||
in un anno speciale, | |||
coronata e in attesa | |||
del Tuo giudizio, | |||
annuncerà la Risurrezione, | |||
che ci giungerà propizia | |||
nell’ora in cui vorrai | |||
per redimerci dal peccato | |||
e condurci per mano | |||
verso la strada | |||
della gloriosa salvezza. | |||
'''FORZA ITALIANI''' | |||
''Di Francesco Capozza'' | |||
Le città son tutte deserte | |||
colpite da una infame sorte | |||
con animo inerte | |||
siam tutti in disparte | |||
con il pensier rivolto alla morte | |||
Seduti sui divani | |||
ad ascoltar le notizie immani | |||
noi poveri e fragili umani | |||
nel cor siam tutti Italiani | |||
Siam duri e non molliamo | |||
e di speranza noi ardiamo | |||
perché la vita noi amiamo | |||
'''SIAMO NOI''' | |||
''Di Sergio Santoro'' | |||
Le notti angosciose | |||
vissute nel tormento dell’impotenza | |||
le membra stanche | |||
ma sempre pronte alla chiamata | |||
i volti disfatti | |||
ma sempre sorridenti nel cuore dell’altro | |||
mute presenze | |||
che parlano con i gesti dell’amore | |||
vite dedicate | |||
perché la vita abbia sempre a vincere | |||
attese sfibranti | |||
per un verdetto che sa di speranza. | |||
Non siamo gli eroi | |||
di una obsoleta retorica | |||
siamo le mani | |||
di chi non può afferrare | |||
siamo gli occhi | |||
di chi non può piangere | |||
siamo il respiro | |||
di chi ha fame di esistenza | |||
siamo noi | |||
che soffriamo con chi lotta col dolore | |||
che amiamo chi non ha affetti da dare | |||
che stringiamo le membra silenziose | |||
che lottiamo col nemico più subdolo | |||
che crolliamo quando il corpo ha dato tutto. | |||
E il ricordo | |||
di questo tempo di ansie e di paure | |||
scolpito nel cuore di chi non si è nascosto | |||
è il nostro compenso | |||
per un lavoro che mai rinnegheremo. | |||
'''GRAZIE A VOI TUTTI''' | |||
''Di Patrizia Albanesi'' | |||
E’ grazie a voi che lottate col nemico | |||
ne conoscete forza e pericolo | |||
e lo sfidate con coraggio umano | |||
che non mi sento sola | |||
non ci sentiamo soli | |||
Voi medici ed infermieri e di altre mansioni | |||
avete la nostra stima | |||
il nostro affetto | |||
il nostro pensiero costante | |||
Un immenso grazie a tutti voi che ci date speranza | |||
a voi che date un traguardo a questo improvviso e tragico momento | |||
a voi che con forza non cedete pur tra molte difficoltà | |||
a voi che sapete affrontare con un cuore di squisita bontà | |||
gli occhi di chi ha paura, di chi ha capito | |||
di chi è stato più sfortunato di altri | |||
Dal profondo del cuore | |||
vorrei abbracciarvi uno ad uno | |||
ma non so dire altro che | |||
GRAZIE INFINITE A TUTTI VOI | |||
'''TRABALLANTI MA IN PIEDI''' | |||
''Di Martina Rita Villani'' | |||
Io vi vedo, sapete? | |||
Vedo la stanchezza, | |||
la preoccupazione, | |||
negli occhi. | |||
I vostri lineamenti | |||
tesi e non più dolc. | |||
Io vi vedo, sapete? | |||
Determinati e forti | |||
a far fronte all’emergenza. | |||
Non vi dico solo | |||
“Ce la faremo”, | |||
ma aggiungo: | |||
“Grazie a voi”. | |||
È solo così | |||
che siamo in piedi, | |||
traballanti, | |||
ma in piedi. | |||
'''NAUFRAGHI D’AMORE''' | |||
''Di Marco Astegiano'' | |||
Silente, | |||
asciugo questi rimorsi di pioggia. | |||
Mi dolgo | |||
di questa esistenza beffarda: | |||
non v’è porto alcuno | |||
per la mia anima raminga, | |||
solitaria, ma duale. | |||
Nemmeno ricordo quante vite annegai in te, | |||
tempeste di folle amore, | |||
che troppo impetuoso mi travolse | |||
da attraversare secoli di marosi, | |||
ere di oceani profondi, | |||
e infine approdare ancora a te: | |||
la baia più sinuosa; | |||
e, sfibrato, giacere tra le tue sabbie | |||
di bianco corallo … | |||
'''UNO SPECCHIO RIFLESSO''' | |||
''Di Giuseppe Milella'' | |||
Mi guardo riflesso | |||
in quel vetro appannato | |||
una finestra socchiusa | |||
realtà cruda e angusta, | |||
guardo nel vuoto | |||
un silenzio irreale | |||
e penso perplesso: | |||
ormai è la fine. | |||
Oltre quell’improvvisato | |||
ed impalabile specchio, | |||
scorgo un ombra | |||
rarefatta e sfumata, | |||
è la mia immagine | |||
opaca e sbiadita | |||
stantia come il tempo, | |||
che scorre e passa; | |||
l’ieri è già vecchio | |||
superato e dimenticato, | |||
tutto sembra lontano | |||
così inutile e frivolo, | |||
solo un ricordo sgualcito, | |||
perché adesso | |||
di tutto quel che già stato | |||
nulla più ha alcun senso | |||
e nessuna importanza. | |||
'''UNA ROSA GENTILE''' | |||
''Di Mattia Cattaneo'' | |||
Scrivo | |||
righe che non leggo | |||
ma costruisco | |||
una casa di parole. | |||
Non conosco la mia mano | |||
ma di notte apro un libro. | |||
In questo padiglione tremante | |||
di una terra addolorata | |||
cade il freddo | |||
sulle zagare abbandonate. | |||
Una luna sottile, | |||
non insanguinata, | |||
ci raggiungerà | |||
sul grande fuoco | |||
e lo saprà spegnere con una rosa gentile. | |||
'''ED È SERA''' | |||
''Di Dino Rodighiero'' | |||
Ed è sera | |||
Qui il tempo | |||
fugge | |||
Distratto non si ferma | |||
Mescola vite | |||
con quella dose d'incertezza | |||
di spavaldo coraggio | |||
di pietosa codardia | |||
E non fa sconti | |||
o regali | |||
ma solo | |||
come un baro | |||
ruba sorrisi e sogni | |||
Ed è sera | |||
Il sole domani | |||
forse | |||
avrà un nuovo colore | |||
per un cammino | |||
tutto da scoprire | |||
tutto da inventare | |||
'''CORONA 2''' | |||
''Di Marisa Monesi'' | |||
La primavera è silenziosa | |||
quest’anno, | |||
di occhi e cuore sopiti | |||
macilenti d’animo e attesi. | |||
Una volta la chimera compose | |||
una via acuminata ed aspra e divenne | |||
paura di volare alto in sogno. | |||
Stando alle attese affiora malinconia, | |||
seduta qui nella mia stanza blu, | |||
oramai ho timore anche del respiro. | |||
Nonostante lontani arrivederci | |||
implorerò una vita attenta | |||
e sentirò tutti gli esseri gioire, | |||
noi sempre vivendo forte, | |||
ma non immagini quanto sia grande | |||
l’universo mondo coronato di gloria. | |||
'''EROI DI CORSIA''' | |||
''Di Claudio Bizzi'' | |||
Impotenti sembrano divenir | |||
le mani esperte | |||
che s’adoperan a curarei | |||
i tremolanti corpi, | |||
le lacrime s’appropriano | |||
dell’altrui destino. | |||
Uomini e donne | |||
nascondono l’ansimante fiato | |||
protetti da mascherine, | |||
si prestano a dar vigore | |||
alle grida d’aiuto, | |||
non trattengono l’ardore | |||
facendosi coraggio, | |||
con indomito cuore ripristinano | |||
la speranza ai fiduciosi. | |||
Eroi di corsia senza distinzione | |||
di sesso, | |||
votati a dar tutto di se stessi, | |||
mettendo su di un piatto | |||
d’argento la lor sorte, | |||
pur di sottrar chi soffre | |||
all’infausta morte. | |||
Non ha età la vita al cospetto | |||
dell’invisibil mostro | |||
che la fa divenir come foglie | |||
rinsecchite | |||
accartocciate tra lenzuola | |||
d’un letto. | |||
'''MARZO 2020''' | |||
''Di Giampiero Fenu'' | |||
E’ Marzo… | |||
Guardo dalla finestra | |||
Vedo il sole che illumina il cielo | |||
i suoi raggi riscaldano la terra | |||
e nuova vita sboccia | |||
Vedo la neve cadere lentamente | |||
ricopre tetti, strade, alberi e fiori | |||
confondendosi col silenzio surreale | |||
Vedo la pioggia cadere | |||
col ticchettio bagna i vetri | |||
scorre in rivoli | |||
e spazza via le foglie oramai cadute | |||
Guardo dalla finestra | |||
Vedo questo Marzo | |||
inconsueto | |||
con l’incredulità e le paure | |||
che tutto questo possa a breve finire | |||
Guardo dalla finestra | |||
e sogno un arcobaleno | |||
che possa presto risplendere in cielo | |||
coi colori | |||
di quella stessa vita che | |||
un tempo a me stringevo | |||
'''MOLTO PIU’ DI UN GRAZIE''' | |||
''Di Paola Verga'' | |||
Scrivo a te | |||
Per ringraziarti | |||
Di quello che stai facendo. | |||
Scrivo a te | |||
Che metti al primo posto la vita degli altri | |||
Anche se non puoi riposarti ormai da giorni. | |||
Scrivo a te | |||
Che sei lontano dai tuoi cari | |||
Perché sei volato in soccorso dei più bisognosi. | |||
Scrivo a te | |||
Che sei una persona qualunque | |||
Perché come tutti hai un cuore | |||
Ed una vita privata, | |||
Ma che in merito al tuo importantissimo aiuto | |||
Ti meriteresti molto più di un semplice ringraziamento. | |||
Scrivo a te | |||
Che sei un vero eroe | |||
Che al posto di un’armatura | |||
Indossa un camice o una divisa fluorescente. | |||
Scrivo a te | |||
Che stringi i denti | |||
Sotto una mascherina, | |||
Ma che cerchi un modo | |||
Per rassicurare gli altri anche solo attraverso il tuo sguardo. | |||
Scrivo a te | |||
Perché stai aiutando il paese | |||
Che senza il tuo prezioso contributo | |||
Farebbe molta più fatica a rialzarsi. | |||
Scrivo a te | |||
Per dirti | |||
Il mio GRAZIE! | |||
'''A TUTTI I SILENZIOSI IN PRIMA LINEA''' | |||
''Di Osvaldo Cai'' | |||
Sento voci e vedo facce già viste | |||
Odo parole vecchie, altre incerte | |||
E forse mendaci | |||
Voi invece non dite le parole | |||
Che non servono a nulla. Voi agite | |||
Rischiando la vita | |||
I vostri volti non li conosciamo | |||
Così come ci sono ignoti i nomi | |||
Ma salvate vite. | |||
Vedete morire e soffrite in silenzio | |||
E silente è la gioia dei vostri successi | |||
Che pur sono tanti. | |||
Io sono vecchio,ho sofferto la guerra | |||
Ho visto morti,macerie... ed eroi, | |||
Eroi come voi | |||
Il cui nemico era il soffrire altrui | |||
Erano armi competenza, cuore | |||
E grande coraggio. | |||
Chiamarvi tutti “Eroi” non costa niente: | |||
soltanto parole. Meglio sarebbe | |||
Che fossero fatti. | |||
Come fate in corsia,per strada e ovunque | |||
Occorra agire e non solo parlare | |||
Per dire parole. | |||
Io non vi chiamo Eroi, pur se lo siete | |||
Per me siete donne e uomini veri! | |||
Oggi tanto raro! | |||
'''QUALCUNO''' | |||
''Di BennyC'' | |||
Qualcuno | |||
mi | |||
ha | |||
raccontato che. | |||
Ti ricordi di tutti i tuoi amori? | |||
Ogni storia è una storia d’amore | |||
Ti ricordi delle sue labbra? | |||
E del tuo cuore. | |||
Io non mi ricordo. | |||
Non c’ero. | |||
Che il niente basta a stare caldi. | |||
Ti ricordi? | |||
Io non mi ricordo. | |||
Non c’ero. | |||
E la brezza? | |||
Il mare e la sua brezza | |||
e il sole | |||
anche il sole | |||
e la paura del buio | |||
anche quella io non mi ricordo | |||
non c’ero. | |||
Respira! | |||
Più forte! | |||
Ancora. | |||
Sono. | |||
Parole. | |||
Sussurrate. | |||
Alla felicità. | |||
La | |||
Rrrabbia | |||
Scri | |||
Scri | |||
Ve | |||
Ve | |||
Ve | |||
Scrive il | |||
fu | |||
fu futo | |||
Uro uro | |||
Futuro | |||
Più dolce. | |||
'''GRAZIE A TE''' | |||
''Di Valentina Simione'' | |||
Tu come stai? Te l’hanno chiesto mai? | |||
Non c’è tempo per una parola, se non per una sola, grazie. | |||
Grazie perché eri presente lì vicino a me. | |||
Io ti sentivo, anche se sembrava che dormivo. | |||
Ero stanca e il dolore era così forte al petto, | |||
facevo fatica a respirare, ma avrei voluto dirti grazie, | |||
non fa più male, quando eri con me. | |||
Avrei voluto leggerti una poesia e raccontarti della vita mia, | |||
ma non c’è stato il tempo di presentarci, io arrivai già intubata. | |||
La tua voce m’ha spesso rincuorata senza farmi sentire sola. | |||
Mi ricordi tanto mia nipote, sai? Sei giovane. | |||
Sentivo che ti tremavano le mani, perché in fondo io e te eravamo uguali. | |||
Ci separava un camice bianco, guanti che impedivano il calore | |||
e mascherine forgiate a protezione, ma comunque sia io sentivo il tuo cuore. | |||
Ti dico grazie anche se non lo sai e forse non lo saprai mai. | |||
Grazie a tutti quelli come te che m’hanno accompagnata, senza saperlo verso la luce del sole. | |||
Mentre tu piangevi, io dall’alto finalmente ti vidi, ringraziandoti. | |||
Ma tu ora come stai? Nessuno te lo chiede mai. | |||
Forza mio camice bianco. Io ti abbraccio forte anche se non lo potrai sentire, | |||
ho lasciato un letto vuoto e so che ogni volta quando lo guarderai non dimenticherai mai. | |||
Te lo dico da chi ha vissuto tanto, non fartene mai una colpa, dove c’è cuore c’è amore. | |||
Grazie camice bianco per avermi amata come una nipote sa amare la propria nonna. | |||
'''FIORDALISI''' | |||
''Di Maria Grazia Vai'' | |||
S'accende così | |||
come fosse finestra d'altri | |||
lo sguardo triste di settembre | |||
Non un giorno si muove | |||
mentre tutto apparentemente | |||
resta appeso al cielo | |||
insieme al tuo cappello | |||
Un balcone rimasto chiuso | |||
delimita i contorni della pioggia | |||
e di vecchie strade ancora assorte | |||
a contemplare il mare | |||
Quelle stesse dove tu | |||
-eri e sei- l'odore inconfondibile del mosto | |||
ed io la neve sopra il melograno | |||
È là che ascolto i tuoi passi, | |||
tra filari di nulla | |||
che non sanno tacere | |||
Laggiù, dove la musica piove dai vetri | |||
mentre ascolto l'estate sciogliersi | |||
dietro una pozza d'occhi | |||
A tratti il vento, a tratti le risa lontane | |||
e un silenzio che ondeggia ancora | |||
e ti porta via. | |||
'''INSONNIA''' | |||
''Di Mariapia L. Crisafulli'' | |||
È tardi, | |||
molto tardi. | |||
È quasi presto. | |||
La luna sta voltando faccia | |||
e io dovrei già dormire, | |||
sognare, | |||
aver chiuso le porte e le finestre. | |||
Ma sono sveglia, | |||
vigile; | |||
inseguo stelle e perdo passi. | |||
Mi piace fare a pugni con la vita. | |||
'''MANI''' | |||
''Di Giovanna Alfano'' | |||
Solo queste mani | |||
sanno il dolore | |||
e l'amore dell'uomo. | |||
Grumo di parole e di sangue | |||
è l'uomo avvinghiato | |||
sul lembo di terra, | |||
martoriato ogni momento. | |||
'''SOLI''' | |||
''Di Aldo Palmas'' | |||
Era inverno, sembrava primavera. Alla sera, | |||
li caricavano sui camion avvolti | |||
nel sudario; soli. | |||
C'era la luna, silenzio intorno, deserta | |||
la città. | |||
Ho visto | |||
un Angelo prenderli | |||
per mano | |||
e, camminare insieme. | |||
Era marzo, fioriva | |||
la mimosa, volavano | |||
le rondini. | |||
'''FRATELLANZA UNIVERSALE''' | |||
(a Walt Whitman) | |||
''Di Annelisa Addolorata'' | |||
Una fretta militare marca il passo – che vuoi fare?! | |||
Sulla scia di un mezzo busto, | |||
giorni calmi, o mi offusco. | |||
Sensazioni cicliche e permanenze diafane: | |||
alla porta. | |||
Una serie infinita di scale, armoniche, | |||
resetta i nostri giorni. | |||
Le saliamo e scendiamo, fraternamente | |||
unite, uniti. | |||
Senza sgomitare, sgominiamo insieme la noia, | |||
una naja priva di etichette di genere, o ceto, | |||
caselle e casette prestampate. | |||
Senza armi: solo evoluzioni. | |||
Una marcia che è una danza. | |||
Tango, circolo circasso, sull’attenti oppure al passo, | |||
di fronte al rispetto dei sogni di tutti quelli che, | |||
morbidi, accarezzano un universo in pace. | |||
Un girotondo di dimensioni galattiche, | |||
tra frattali e opinioni di sé da teletrasportare ad libitum. | |||
Incontrandoci di nuovo accanto a chi è come noi. | |||
Ammettendo questa sincera | |||
voglia di conversare a pochi metri di distanza, | |||
di incrociare sguardi, abbracci e umori stagionali. | |||
Il boomerang della fratellanza universale | |||
sta proiettando le sue nuove sfolgoranti luci da ''estrenar'', | |||
sfoderare come lo step di un’era senza tormenti, | |||
nella tormenta di emozioni spinte verso i nostri sorrisi. | |||
Moltiplicatori di felicità. I mistici | |||
della galassia incontrano le mistiche di tutti gli oceani. | |||
Solo gesti gentili sbocciano. Potenziali | |||
perfezioni incarnate, in.cesellati attimi veri. | |||
Di incontro, di vite umane | |||
che cercano il conforto e il confronto. | |||
Non far incrinare la gioia. Perpetua stanza sé-movente. | |||
Tutte queste persone specializzate | |||
nel non far andare in mille pezzi | |||
le relazioni, le amicizie, i matrimoni, | |||
i vetrai dell’anima (psicologi, counselor, terapeuti vari) | |||
riempiono la rete di speranza. | |||
Guru. Personal trainer. Istruttori. | |||
Praticanti. Condividono un volo. | |||
Una pista di decollo lunghissima. Senza fine. | |||
Ci si saluta. Badando alla salute. | |||
'''MEDICI EROI''' | |||
''Di Piera Angela Cabras'' | |||
Medici eroi, | |||
sempre instancabili, | |||
tra paure | |||
e fragili speranze, | |||
sospese nel ritmo | |||
di disperati lamenti, | |||
rantoli di morte. | |||
Medici eroi, | |||
sussurrano parole | |||
di conforto, | |||
spezzate da grumi | |||
di lacrime, | |||
pianti muti, | |||
celati da amari sorrisi. | |||
Medici eroi, | |||
morti lottando | |||
contro un terribile virus, | |||
nell’intento sublime | |||
di salvare vite. | |||
'''CAMICI AL FRONTE''' | |||
Di Claudio Croce | |||
Il vento li ha portati via con se | |||
lontano dai ricordi e dai sogni | |||
senza lasciare il tempo di un caffè | |||
di dire loro ciao, a domani. | |||
I camici sono rimasti appesi | |||
sul filo spinato della vita | |||
che presto ha lasciato il tempo | |||
ma non di certo la speranza. | |||
Gli Eroi di una battaglia aperta | |||
non hanno disertato il fronte | |||
ma sono stati sempre pronti | |||
fino al destino estremo. | |||
Ed ora grazia a loro | |||
il tunnel dell’oblio | |||
si apre alla salvezza | |||
che ridona luce al mondo. | |||
Ci sono altri Eroi pronti | |||
a ridonar la vita e i giorni | |||
a chi restava poco o niente | |||
se non la preghiera e il pianto. | |||
'''RITORNERÀ IL SOLE''' | |||
''Di Annamaria Guidi'' | |||
Respirando il disagio del momento | |||
dove andremo a finire, | |||
mi chiedo. | |||
Finirà a breve l’isolamento? | |||
Usciremo indenni dal lockdown? | |||
Ritornerà il sole | |||
preambolo di una nuova primavera, | |||
a dissolvere il grigiore del cuore | |||
a colorare le strade desolate | |||
di pedalate, di chiacchiericci, | |||
di scintillanti risate? | |||
Mirando il cielo, | |||
vola dritto il pensiero ai nonni falcidiati, | |||
ai tanti camici bianchi, | |||
strappati alla vita. | |||
Vorremmo girare veloci il calendario | |||
e, illusoriamente, | |||
calare sui tanti affanni il sipario. | |||
'''OMBRE DI MARZO''' | |||
''Di Matteo Piergigli'' | |||
ombre di Marzo | |||
guancia-guancia | |||
rinchiuse nella sera | |||
sotto cieli di cemento | |||
e strade di freddo | |||
dove tutto può morire | |||
'''N’ CUMPAGNIA E NULLU''' | |||
''Di Angelo Canino'' | |||
Tanti su lli mùarti e nni mùarini ugne juarnu | |||
duntèanu e d’amici e dde tutti i parìanti, | |||
senza sèntari nu pocu e affettu attuarnu | |||
nemmeni u chjantu e di chèari e lli damìanti. | |||
D’ùnica cumpagnia c’a ss’ànimi, cci fèani | |||
su lli mìadici e lli mpermiari, stremèati; | |||
na maschcara alla faccia, i guanti alli mèani, | |||
soppòrtani u stràziu e ssi pòvari sbenturèati. | |||
Mancu na cannida, ppe nnu pocu e duci, | |||
mancu na preghìara cumi ùrtimu sadutu, | |||
puru doppi mùarti ppe d’illi nun c’è pèaci, | |||
appena carrichèatu, nu càmmiu si nn’è jutu. | |||
Accùati e nu pajisi duvi mancu ci su nnèati, | |||
cummoglièati e terra strània cu nn’è lla sua; | |||
“deccussì rranni èrani i vùastri pecchèati? | |||
A cchini èati fatti mèadu tutti quanti vua”? | |||
Sbrìgati a ppassèari brutta bestia muta, | |||
supra a cuscìanzia tìani tant’animi innocenti | |||
tanta pòvara genti chi ppe ttia si nn’è jjuta | |||
pacìanzia n’èatru pocu, e pu un si cchiù nenti. | |||
'''UN INFERMIERE ...''' | |||
''Di Valerio Di Paolo'' | |||
Anche ieri è tornato a casa disfatto | |||
con la gobba di un giorno passato … | |||
passato a vegliare una flebo | |||
mentre cadeva anche l’ultima goccia. | |||
Sullo schermo che annuncia il finale | |||
è rimasto solo un puntino che tace | |||
come un’eco dell’ultimo battito. | |||
Aveva appeso ad un chiodo | |||
il suo camice bianco che ancora teneva nel grembo | |||
gli sguardi appannati di un vecchio:. | |||
gli avevano detto in silenzio che nei giorni finiti con l’oggi | |||
dentro un sacco di plastica nero, | |||
si erano posati anche loro | |||
sui papaveri ardenti nei campi di grano | |||
L’aveva vestito del pigiama più bello, | |||
le ciabatte di tela scozzese, la maglietta in filo di scozia, | |||
con ancora la targhetta del prezzo sul retro. | |||
Nella mano gli è rimasto il rollio delle ruote | |||
di una lettiga un po’ zoppa | |||
Scorrerà nella memoria quel giorno finito | |||
scorrerà lungo gli androni ormai cupi | |||
portandosi via il peso taciuto | |||
dentro il sacco di plastica nero. | |||
E’ tornato alla terra quel vecchio | |||
È tornato col suo sacco di plastica nero | |||
senza dare nè spazio né tempo , al pianto | |||
di chi pure l’ha amato. | |||
E forse quegli occhi un po’ rossi nel camice bianco | |||
erano solo per il fumo di una sigaretta fumata | |||
con un po’ di vento contrario. | |||
Ma da oggi anche il camice bianco | |||
è rimasto appeso al suo chiodo, | |||
resterà lì appeso per giorni | |||
fino a quando sarà anch’esso un camice vuoto | |||
chiuso nel sacco di plastica nera. | |||
Allora tornerà nella casa di tutti | |||
e quegli zoccoli bianchi racconteranno di un sogno | |||
che dorme accanto ad un chiodo rimasto da solo. | |||
Vicino ad una aiuola di un metro per due | |||
brilleranno una lacrima e una rosa di plastica rossa. | |||
Una campana lontana ci dice | |||
che anche oggi un altro angelo ha messo le ali, | |||
uno di quelli che sanno volare, | |||
volare soltanto all’altezza di un essere umano. | |||
'''DALLE SPIGHE AL TESTO DI KOS''' | |||
''Di Giuseppe Modica'' | |||
Era da poco finito l'anno vecchio | |||
e dopo aver solcato la nera terra, | |||
con gesti antichi avevo sparso | |||
semi di frumento a gran manate. | |||
Verdi lancette coprirono i campi | |||
ammirate da sguardi sorridenti. | |||
Tenere spighe oggi carezzo | |||
ch'è già iniziato il quarto mese, | |||
ma il viso mesto è divenuto; | |||
chissà se il biondeggiar vedrò | |||
e se la falce tornerà a tagliar. | |||
Come Anassàgora il pensiero | |||
al dolore va e ai mascherati volti, | |||
a lacrime conduce e alle carezze | |||
di chi è andato via senza preghiere, | |||
a chi è rimasto nella prigionìa | |||
d'un male senza tempo e ignoto; | |||
ed a quel giorno ancora va la mente, | |||
di quando vigorosi riabbracciare | |||
e baciar pure chi veder potremo, | |||
ed osannar di morir chi ha scelto | |||
perchè sul testo di Kos lo giurò. | |||
'''INVOCAZIONE A UNA MADRE''' | |||
''Di Leonardo Biagini'' | |||
“O quieta Madre, | |||
che di dolce Verità’ m’empiesti il petto | |||
narra a me | |||
Uomo | |||
di quell’Amor | |||
che nel tuo grembo porto’ alla Vita | |||
‘ch’io possa far del mondo | |||
cosa infinita” | |||
'''LA CRISI''' | |||
''Di Antonio Caterina'' | |||
La crisi arriva in tutti i sensi | |||
e in tutti i campi, lotte dure, | |||
difficili,complicate,qui | |||
ce solo gente invidiosa, ruffiana, | |||
pettegola. | |||
La crisi ci aspetta nell'angolo, | |||
ma ce la farò, la crisi | |||
si vede sui volti, negli occhi | |||
delle persone. | |||
Abbiamo bisogno di svago, | |||
nella vita non bisogna | |||
perdersi nulla. | |||
Voliamo via di qua | |||
la cultura è diventata un | |||
business dove vanno avanti | |||
sempre e solo le solite facce, | |||
persone, personaggi, lecchini, | |||
raccomandati. | |||
Non voglio cibarmi più | |||
di questa vita senza qualità | |||
stacchiamo questa spina. | |||
Non bisogna discriminare nessuno | |||
in tutti i sensi e in tutti i | |||
campi, bisogna essere umili. | |||
Mai dire parole al vento, | |||
qui ci stanno rubando i nostri | |||
diritti, la nostra dignità, | |||
stiamo nella merda, ma a nessuno | |||
frega niente. | |||
Le cose bisogna dirle sempre | |||
e in faccia, mai nasconderle, | |||
o tenersele dentro. | |||
Che senso ha questo sole | |||
al tramonto? | |||
'''NUOVI PAZZI''' | |||
''Di Chantal Mazzacco'' | |||
Ecco lo sapevo ! | |||
Non ne posso più di informazioni, | |||
di bollettini di morte, | |||
di quella mascherina per poter uscire, | |||
dei guanti, e del terrore silenzioso | |||
delle strade, senza allegria | |||
schivando i possibili untori | |||
tra gli scaffali di un supermercato, | |||
dimenticando di guardare | |||
negli occhi e leggere quello | |||
che la bocca non dice, | |||
non riconoscendo molte volte | |||
le persone amiche…mascherate. | |||
Ecco, io non resisto, dopo un mese di clausura | |||
Di brutti pensieri e andare nel panico | |||
completo per due linee di febbre. | |||
Postiamo foto di gioventù, | |||
come dovessimo scorrere la nostra vita | |||
facendo presto…che non c’è più tempo. | |||
E quest’ombra di morte che si allunga, | |||
nel silenzio degli ubbidienti, | |||
uccide più del virus…. | |||
Diventeremo forse dei deboli sopravvissuti | |||
o dei nuovi pazzi da manicomio! | |||
'''LA PANDEMIA''' | |||
''Di Salvatore Mancuso'' | |||
E' colpito | |||
il genere umano, | |||
non | |||
il cinese | |||
o il coreano, | |||
l'inglese | |||
o l'italiano, | |||
il canadese | |||
o l'americano, | |||
il tedesco | |||
o il francese, | |||
il belga | |||
o l'olandese, | |||
lo spagnolo | |||
o il portoghese, | |||
il greco | |||
o l'albanese, | |||
il rumeno | |||
o lo svedese, | |||
il russo | |||
o l'indiano, | |||
il turco | |||
o l'afgano, | |||
il giapponese | |||
o l'australiano, | |||
l'argentino | |||
o il brasiliano, | |||
l'arabo | |||
o l'africano: | |||
il paese vicino | |||
ed il paese lontano | |||
devono darsi una mano, | |||
per fronteggiare | |||
l'attacco letale | |||
del novello leviatano. | |||
'''PANDEMIA''' | |||
''Di Franco Pastore'' | |||
Ritorna l’ansia degli anni di guerra? | |||
dolore sparso in tutta la terra. | |||
Il mostro infuria, con forza immane, | |||
la crudeltà è quasi umana. | |||
I giorni passano, fugge la vita, | |||
ricerchi un senso nell’attesa infinita, | |||
ti aggrappi al nulla, alle cose più strane: | |||
in fondo al vicolo, abbaia un cane. | |||
Se esco fuori, sul mio balcone, | |||
mi guardo il mare della canzone: | |||
è ancora bello, pur da lontano, | |||
è l’infinito in un palmo di mano. | |||
Su di una pianta vedo dei fiori, | |||
son tutti bianchi, sembrano cuori, | |||
penso alla vita, a cjò ch’è andato, | |||
anche stanotte non ho sognato. | |||
Come un fantasma, in una nube d’estate, | |||
ritornerei in grembo a mia madre, | |||
per rinascere ancora, in una nuova aurora, | |||
in un mondo diverso, come quello d’allora. | |||
'''C’E’ ANCORA SPERANZA''' | |||
''Di Monica Baldini'' | |||
Eccoci mondo. | |||
Siamo atterriti, isolati, | |||
imbrattati di un tempo claustrale | |||
e privati del contatto. | |||
Siamo sempre noi, gli | |||
umani di ieri che guardavano | |||
alla luna e parlavano alle stelle. | |||
Gli stessi che veloci | |||
fagocitavano giornate | |||
e a cui tutto era dovuto | |||
e scontato. | |||
Gli umani che con la tecnologia | |||
arrivavano ovunque | |||
e hanno abbattuto frontiere. | |||
Gli stessi che ora soffrono | |||
il loro progresso. | |||
Evidente, c’è qualcosa che non va. | |||
C’è. | |||
C’è uno strano meccanismo | |||
che l’inginocchia | |||
senza scampo, dall’inizio dei giorni | |||
allo scorrere delle stagioni | |||
d’ora, prima d’ora. | |||
Come una mantide, | |||
una carestia, | |||
una schiavitù da una male o l’altro. | |||
2020: eccoci mondo il virus | |||
declamato in Cina e poi imperversato | |||
senza briglie, come un cavallo | |||
per l’Europa ed è furente pandemia. | |||
D’altronde c’è un buon profumo | |||
nell’aria, | |||
un dolce agreste | |||
tra le vie nei passi felpati | |||
di stretta necessità, | |||
un cado di lode | |||
che si innalza dai | |||
becchi gialli dei merli, | |||
sui tetti come spie | |||
e guardiani a padroneggiare | |||
e poi giù in picchiata | |||
in meandri di volo. | |||
Un azzurro che si spalanca | |||
dalle finestre, aperte sulla vita | |||
che scorre e insegna. | |||
C’è una sagoma che nella penombra | |||
della sera si scorge. | |||
C’è la mascherina | |||
che diviene filtro per | |||
l’ossigeno puro | |||
e le autocertificazioni per fare spesa. | |||
La zona rossa, i decreti, i divieti, la sospensione. | |||
L’esilio in casa. | |||
C’è un pensiero, una riflessione. | |||
La lista delle cose | |||
avanzate da fare come | |||
su un piatto non consumato. | |||
C’è un Dio che chiama | |||
forte, lento all’ira | |||
che si compiace di mostrare | |||
la Sua Misericordia. | |||
C’è un Dio fuori la finestra | |||
dentro di noi, nel cuore. | |||
C’è la Messa da ripristinare. | |||
C’è la bellezza che fiorisce, | |||
l’Italia che si unisce, | |||
l’immaginazione, la speranza, | |||
i medici, gli infermieri, i volontari, | |||
la gentilezza, ci sono i fiori | |||
da innaffiare in un bagno di perdono | |||
verso noi per un domani migliore. | |||
C’è il sogno da ravvivare, | |||
inverdire le parole | |||
restituendoci gli accenti, | |||
i colori, l’arte, la poesia | |||
le matite per il viaggio | |||
della vita da far continuare. | |||
C’è chi in prima linea | |||
non si è fermato, | |||
chi ha dato tutto quello che poteva | |||
chi ha disegnato | |||
la solidarietà nella sua vita, | |||
chi è stato salvezza, | |||
chi si è donato | |||
osservando piena fedeltà | |||
alla sua missione. | |||
C’è chi c’è stato | |||
in pieno e completamente. | |||
C’è speranza, ancora! | |||
Sappia il domani | |||
allora, che l’oggi si è imbruttito, | |||
ed è stato mal menato | |||
ma comprenda il suo peso e se lo | |||
sollevi come le frasi fanno tra loro. | |||
Si asciugano, si collegano, vanno avanti | |||
le frasi, nei testi e nei versi, | |||
nei racconti ad altro finale | |||
e non più, indietreggiano in incavi, | |||
fosse caduche | |||
ed orribili, morti solitarie. | |||
Sappia il domani, | |||
il mondo e l’uomo | |||
di domani, che alla | |||
sofferenza si è contrapposta | |||
la speranza per la tenacia | |||
e la solidarietà. | |||
Sappia ricordarselo e | |||
farselo da monito e conio. | |||
'''UNA QUARANTENA SENZA FINE''' | |||
''Di Biagio Nardoia'' | |||
Le ali brillano d’argento | |||
della rondine sospesa | |||
fra cielo e sole | |||
e resto incantato | |||
dei suoi volteggi | |||
mentre dalla finestra | |||
aria di primavera | |||
invade la cameretta | |||
distogliendomi | |||
dal martellar della televisione | |||
che mi tiene compagnia | |||
in una quarantena senza fine | |||
'''I NOSTRI ANGELI''' | |||
''Di Lara Tasillo'' | |||
A Voi dedico un grazie speciale, | |||
Miei nobili eroi dal cuore leale. | |||
Grande ruolo ha la Vostra missione | |||
a cui vi dedicate con passione. | |||
Costanza e coraggio ci son con Voi, | |||
ma soli non siete, ci siam anche noi! | |||
Insieme vinceremo la battaglia, | |||
La speranza ogni male sbaraglia. | |||
'''AI MEDICI''' | |||
''Di Stefano Salvatore'' | |||
In una Guerra non ci sono mai | |||
vincitori né vinti; | |||
la libertà | |||
è un'intima lite, e a combatterla | |||
si porta dietro vittime... | |||
e nella propria solitudine | |||
ormai che tutto sia soltanto musica | |||
nera avvertita come in disaccordo, | |||
i medici diventano la scorta | |||
o l'ultima carezza | |||
o quel ricordo | |||
quando dopo venga la cara morte... | |||
'''PER GLI OPEROSI IN PRIMA LINEA''' | |||
''Di Vincenzo Patierno'' | |||
Per gli operosi in prima linea | |||
Privi di superpoteri | |||
in campo sono scesi; | |||
l’arma che brandiscono | |||
è l’immensa dedizione | |||
e sul cuor e sulla cute | |||
segni di battaglia hanno inciso… | |||
'''ALTRI SOGNI DI GLORIA''' | |||
''di Giuseppe Gambini'' | |||
Pesante e greve fu la lunga attesa | |||
trepidi aspettando le ore passare, | |||
la rea sorte ubriaca se la rideva | |||
vedendo l'uomo abbattuto e dolente. | |||
Da altri passati arrivavano canti | |||
e suoni, per accompagnare morte | |||
e dolore mentre tristi andavano | |||
su carri bellici all'ultimo campo. | |||
Da pareti di casa trasudava | |||
il muto silenzio triste e trafitto | |||
da mugugni, tra dubbi ed incertezze, | |||
invocando Dio e la speranza cieca. | |||
Solo strade vuote e città deserte | |||
attraversate dal nemico fantasma, | |||
strage faceva di gente innocente | |||
senza'alcun pudore, senza pietà. | |||
La gente si chiedeva del domani | |||
per sapere quando uscire di casa, | |||
la vita s'era fermata, ma il tempo | |||
correva con la solita cadenza. | |||
Anche il sole al tramonto mogio andava | |||
rosso di vergogna, incredulo e ignaro | |||
quando avrebbe potuto dare all'uomo | |||
l'atteso annuncio della rinascita. | |||
Così il dolore stagnava e plagiava | |||
animi colmi di paure e speranze, | |||
in attesa della nuova alba chiara | |||
che donasse a tutti altri sogni di gloria. | |||
'''BIANCO''' | |||
''Di Ilaria De Stefano'' | |||
Ad un tratto tutto e' cambiato, | |||
la nostra vita ha cambiato direzione, colore, sapore,abitudini e priorità. | |||
Se potessi disegnare la vita adesso sarebbe tutta bianca, | |||
bianca come i muri di un ospedale, | |||
bianca come i camici di medici ed infermieri, | |||
bianca come ognuno di noi che oggi indossa le mascherine, | |||
bianca come le anime innocenti che sono volate via come colombe al tramonto. | |||
Bianco cristallo come le lacrime che non potranno mai dimenticare e consolare abbastanza. | |||
Bianco e' il colore che cancella tutto ma e' anche il colore bianco di un foglio su cui riscrivere tutto e meglio. | |||
Bianco luce e' il colore di una intuizione, di una scintilla che nasce quando pensavamo fosse | |||
tutto perduto. | |||
Il bianco di un' energica pennellata per dire ricomincio. | |||
Il bianco cancella i sapori, gli umori, le abitudini e le priorità, o almeno li sospende e cerca di reinterpretarli. | |||
Il valore Sacro dello stare insieme ora viene sostituito con un altro Valore "lo stare insieme a Noi stessi". | |||
Fermarci un attimo... | |||
rara ritualità | |||
guardarci dentro ma davvero. | |||
Il sapore della vita non è più lo stesso, ha un retrogusto amaro, | |||
siamo sospesi come astronauti nello Spazio. | |||
Le nostre vite sono sospese come nei videogiochi, | |||
come nei film sembra che qualcuno abbia premuto sul tasto: stop! | |||
I rumori della città sono ora più tenui, puliti, nitidi, meno confusi dal traffico e dalle grida quotidiane, lasciano spazio quasi al silenzio, | |||
solo si ode la Natura parlare delicatamente: | |||
Il fruscio degli alberi, | |||
il profumo dei peschi e dei ciliegi, | |||
il cinguettio dei canarini ed il vento che saluta tutti con una fresca carezza. | |||
Sembra che la mascherina,questo strano simbolo del nostro tempo, ci parli e voglia dire: | |||
parla di meno, ascolta di più , | |||
fai di più, parla meno, | |||
nota di più e godi il silenzio. | |||
Sai la Natura l' ascolto volentieri, | |||
Lei suggerisce note eleganti, leggere e raffinate, | |||
sussurra ma non alza mai la voce. | |||
Fresca, gradevole all'udito e alla vista ci ricorda che Lei c'è. | |||
Ma i nostri eroi della TV dove sono? | |||
Sono a casa in pantofole, sospesi come noi. | |||
E ti accorgi allora che i veri eroi non sono dei giganti, | |||
non sono perfetti e blasonati, | |||
non sono dei super eroi | |||
ma sono esseri umani come noi, | |||
pieni di paure e fragilità ma determinati nella loro missione, | |||
imperfetti ma in prima linea non solo nelle corsie di un ospedale. | |||
Perché il tuo Angelo lo puoi incontrare ovunque, anche alla fermata del tram, | |||
potrà sembrarti stanco, pensieroso, un po' sgualcito | |||
ma sempre in prima linea nella vita, | |||
per fare del bene come lui può e sa fare. | |||
Gli Eroi sono Angeli bianchi che profumano di Bontà, Coraggio ed Altruismo. | |||
'''DITTICO SUL COVID''' | |||
''Di Izabella Teresa Kostka'' | |||
l | |||
La follia collettiva infetta le viscere | |||
mette una maschera sulla coscienza, | |||
la psicosi non può essere disinfettata | |||
è come un virus che travolge la mente. | |||
Restiamo umani, | |||
non siamo burattini telecomandati. | |||
ll | |||
Il semaforo rosso per la vita | |||
l’ultimo respiro | |||
recintato con la corona di spine, | |||
Virus è come le manette | |||
che incatenano i polmoni, | |||
ci condanna all’apnea | |||
dal sapore della paura. | |||
'''NON C’E’ TEMPO PER RIPOSARE''' | |||
''Di Ciro Todisco'' | |||
Non poss'io riposare | |||
in quest'infide paludi | |||
ove il morbo | |||
come di celate sabbie mobili | |||
tira giù ad annegare | |||
ignari passanti | |||
dell’italico suolo. | |||
Di mani protese | |||
ne afferro i polsi | |||
per riportare nei loro corpi | |||
l'umano respiro. | |||
Delegare ad altri non posso | |||
il compito mio particolare. | |||
Quante mani!!! | |||
Quanti polsi ho da afferrare!!! | |||
Intrisa è la maschera | |||
dal caldo mio sudore; | |||
dei guanti il lattice | |||
con la mia pelle | |||
già si fonde. | |||
“ Dove sei, oh Cristo?” | |||
mi vien da gridare; | |||
come Dio vorrei | |||
nel corpo altrui | |||
vita alitare. | |||
Ad altri ho consegnato | |||
il mio riposo | |||
perché | |||
non poss'io fermarmi | |||
in quest'infide paludi. | |||
'''UNA CANZONE TRISTE''' | |||
''Di Fabrizio Sani'' | |||
Mia nonna è il dipinto di mia nonna. | |||
Mia nonna è l’inquilina di mia nonna. | |||
Per me era il volto della domenica mattina | |||
e qualche nascita e qualche morte e qualche eternità | |||
che rotolavano dentro le rughe di un paese | |||
senza spingersi mai oltre la vecchia chiesa. | |||
Mia nonna si avvicina lentamente, | |||
molto più lentamente di ogni altra volta. | |||
Mia nonna è il male minore di mia nonna. | |||
Mia nonna mi mette una mano sulla spalla | |||
e i capelli smorzano la carezza che dona. | |||
Mia nonna è quel gesto obliquo con cui le tengo la testa | |||
e ci insegna che niente dà più intimità della sofferenza. | |||
Si ricorda quella canzone triste, | |||
dice che fa: na na-na-na-na na na. | |||
Per la prima volta in una vita intera | |||
le sorrido per davvero. | |||
'''LA PRIMAVERA''' | |||
''Di Patrizia Secondi'' | |||
Bussa alla mia porta la primavera. | |||
Ed aspetta in silenzio. | |||
E’ paziente. | |||
E dolce. | |||
Come le gocce di rugiada | |||
che sfiorano le viole. | |||
C’è l’armonia intorno delle piccole cose | |||
che scaldano il mio cuore. | |||
'''UNA POESIA PER CHI È IN PRIMA LINEA''' | |||
''Di Antonello Vanni'' | |||
Quando incastrati in un tempo ricolmo d'incertezza e di timore | |||
scrutando in fondo al tunnel alla ricerca di un timido bagliore, | |||
ecco sullo sfondo quel che fa cornice. | |||
Son Angeli diversi in lindo e bianco camice. | |||
Non hanno ali loro, son medici e infermieri, | |||
quelli che ci restituiscono i domani, | |||
lasciando sì alle spalle, i troppo bui ieri... | |||
=== Dediche Poetiche al Personale delle Forze dell’Ordine === | |||
Saranno presto pubblicate le Dediche Poetiche |