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A cura di Maria Luisa Dezi (ottobre 2019)
 
A cura di Maria Luisa Dezi (ottobre 2019)
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1. Hai scritto una bellissima poesia per un bimbo mai nato. E' così che la poesia è entrata nella tua vita?
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''1. Hai scritto una bellissima poesia per un bimbo mai nato. E' così che la poesia è entrata nella tua vita?''
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''Sì, assolutamente sì. Io ho sempre amato scrivere, da quando ero piccola mi rifugiavo nella scrittura: pagine di diario per raccogliere ricordi, emozioni, stati d’animo e poi racconti, favole per bambini, articoli per alcuni periodici che uscivano sia on line che in formato cartaceo: una rivista di spiritualità curata da un Padre Cappuccino che è stato 50 anni missionario in Africa e poi un giornale pubblicato da un’associazione di esuli dell’Istria e del Quarnero come i miei genitori. Ma la poesia è stata veramente un dono che il mio piccolino mi ha fatto da lassù: non avevo mai composto una poesia prima di allora, era il 2010 e il bimbo lo abbiamo perso poco prima che nascesse nel 2008. Ho scritto quella poesia che si intitolava “Una carezza di luce” e l’ho inviata a un concorso di poesia religiosa qui a Savona dove vivo: con mia grandissima sorpresa, quella poesia vinse il primo premio. Da allora ho iniziato a partecipare a concorsi letterari in tutta Italia con poesie, racconti e romanzi e ho pubblicato i libri che hai visto nel mio sito. Ora sto lavorando a una nuova raccolta di poesie, il seguito de “La memoria del mare” in quanto le liriche sono dedicate ai miei cari e ai luoghi del cuore che sono laggiù.''
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Sì, assolutamente sì. Io ho sempre amato scrivere, da quando ero piccola mi rifugiavo nella scrittura: pagine di diario per raccogliere ricordi, emozioni, stati d’animo e poi racconti, favole per bambini, articoli per alcuni periodici che uscivano sia on line che in formato cartaceo: una rivista di spiritualità curata da un Padre Cappuccino che è stato 50 anni missionario in Africa e poi un giornale pubblicato da un’associazione di esuli dell’Istria e del Quarnero come i miei genitori. Ma la poesia è stata veramente un dono che il mio piccolino mi ha fatto da lassù: non avevo mai composto una poesia prima di allora, era il 2010 e il bimbo lo abbiamo perso poco prima che nascesse nel 2008. Ho scritto quella poesia che si intitolava “Una carezza di luce” e l’ho inviata a un concorso di poesia religiosa qui a Savona dove vivo: con mia grandissima sorpresa, quella poesia vinse il primo premio. Da allora ho iniziato a partecipare a concorsi letterari in tutta Italia con poesie, racconti e romanzi e ho pubblicato i libri che hai visto nel mio sito. Ora sto lavorando a una nuova raccolta di poesie, il seguito de “La memoria del mare” in quanto le liriche sono dedicate ai miei cari e ai luoghi del cuore che sono laggiù.
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2. Poi hai scritto "La memoria del mare" dedicato alle tue origini che si intrecciano con quella grande tragedia che è l'espulsione degli Italiani dalla Dalmazia e dall'Istria, vissuta sulla propria pelle dai tuoi genitori dopo la seconda guerra mondiale. Tu sei nata a Genova, ma i tuoi ti hanno trasmesso quel dolore atroce. Noi  oggi facciamo giornate commemorative, ci informiamo dai libri e dai film, ma è solo il poeta che riesce a trasmetterci quel dolore ancora vivo ed a renderci improvvisamente consapevoli di quella tragedia. Tu ci sei riuscita completamente. E' questo il ruolo della poesia?
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''2. Poi hai scritto "La memoria del mare" dedicato alle tue origini che si intrecciano con quella grande tragedia che è l'espulsione degli Italiani dalla Dalmazia e dall'Istria, vissuta sulla propria pelle dai tuoi genitori dopo la seconda guerra mondiale. Tu sei nata a Genova, ma i tuoi ti hanno trasmesso quel dolore atroce. Noi  oggi facciamo giornate commemorative, ci informiamo dai libri e dai film, ma è solo il poeta che riesce a trasmetterci quel dolore ancora vivo ed a renderci improvvisamente consapevoli di quella tragedia. Tu ci sei riuscita completamente. E' questo il ruolo della poesia?''
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''Io sono nata a Genova e vivo a Savona, mi affeziono ai luoghi dove abito, ma l’unico posto dove mi sento veramente a casa è proprio in quelle isole dell’Adriatico dove sono nati i miei genitori. Papà e mamma fanno parte dei 350000 esuli che abbandonarono quelle terre per continuare a vivere liberi e per essere italiani. “La memoria del mare” è un dono che ho voluto fare ai miei cari, ma la loro storia personale si inserisce nel contesto di una vicenda collettiva dolorosa e amara. Ho voluto raccontare in versi pagine di storia che per lungo tempo sono state dimenticate o addirittura negate e il fatto che il libro abbia vinto cinque primi premi fra nord, centro e sud Italia mi fa sperare che il messaggio sia arrivato e che quella tragedia non venga dimenticata. Certamente la poesia, quando arriva dal cuore riesce ad emozionare, a coinvolgere, a far vibrare l’anima. La poesia è voce che arriva dal profondo, evoca memorie, suggestioni, canta l’amore, il dolore, l’amicizia, la guerra… Tutto il nostro mondo interiore è poesia e bisogna saperla ascoltare: ecco il poeta riesce a tradurre sentimenti, emozioni, ricordi in pura poesia, note di parole che diventano musica dolce, struggente, drammatica come è la vita. E poi c’è il mistero, qualcosa che non si può spiegare né comprendere se non in brevi cenni, sfumature di colore e di suoni: poesia è musica e voce del mistero che ci circonda, ed è un dono riservato a pochi. Il ruolo della poesia è impegnativo, difficile, ma la sua voce più autentica è strumento fondamentale per andare oltre la dimensione individuale e personale, fino ad arrivare ad essere testimonianza collettiva.''
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Io sono nata a Genova e vivo a Savona, mi affeziono ai luoghi dove abito, ma l’unico posto dove mi sento veramente a casa è proprio in quelle isole dell’Adriatico dove sono nati i miei genitori. Papà e mamma fanno parte dei 350000 esuli che abbandonarono quelle terre per continuare a vivere liberi e per essere italiani. “La memoria del mare” è un dono che ho voluto fare ai miei cari, ma la loro storia personale si inserisce nel contesto di una vicenda collettiva dolorosa e amara. Ho voluto raccontare in versi pagine di storia che per lungo tempo sono state dimenticate o addirittura negate e il fatto che il libro abbia vinto cinque primi premi fra nord, centro e sud Italia mi fa sperare che il messaggio sia arrivato e che quella tragedia non venga dimenticata. Certamente la poesia, quando arriva dal cuore riesce ad emozionare, a coinvolgere, a far vibrare l’anima. La poesia è voce che arriva dal profondo, evoca memorie, suggestioni, canta l’amore, il dolore, l’amicizia, la guerra… Tutto il nostro mondo interiore è poesia e bisogna saperla ascoltare: ecco il poeta riesce a tradurre sentimenti, emozioni, ricordi in pura poesia, note di parole che diventano musica dolce, struggente, drammatica come è la vita. E poi c’è il mistero, qualcosa che non si può spiegare né comprendere se non in brevi cenni, sfumature di colore e di suoni: poesia è musica e voce del mistero che ci circonda, ed è un dono riservato a pochi. Il ruolo della poesia è impegnativo, difficile, ma la sua voce più autentica è strumento fondamentale per andare oltre la dimensione individuale e personale, fino ad arrivare ad essere testimonianza collettiva.  
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3.Poi, per non farci abbassare la guardia e farci ricordare che ancora oggi ci sono tragedie umane indicibili, hai scritto "La sposa bambina", "Le madri di Aleppo", "I bambini di Aleppo". Qual è la storia di queste poesie?
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''3.Poi, per non farci abbassare la guardia e farci ricordare che ancora oggi ci sono tragedie umane indicibili, hai scritto "La sposa bambina", "Le madri di Aleppo", "I bambini di Aleppo". Qual è la storia di queste poesie?''
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''Si tratta di un racconto “La sposa bambina” e di poesie come “Le madri di Aleppo”, “I bambini di Aleppo” e altre ancora: “Fotografie”, “Il bambino con la maglietta rossa”, “Guerrieri di vento e di stelle”, “Trascina stelle la notte”, “Come un aquilone”… Tutte opere dedicate ai bambini vittime delle guerre, di violenze, di sfruttamento: ho voluto dare voce agli invisibili, all’innocenza sconfitta di creature indifese. Ho iniziato a scrivere poesie raccontando la mia storia personale, in molte delle mie poesie è sempre presente questo percorso fra dolore, sofferenza, amore, speranza, presenze che diventano assenze, ma poi credo che ognuno ad un certo punto sia obbligato ad alzare lo sguardo per vedere quello che accade attorno e di fronte a certi orrori non si può rimanere indifferenti: ci sono eventi drammatici che mi hanno colpita profondamente e mi è venuto spontaneo prendere carta e penna e cercare di tradurre in parole quello che sentivo, non avrei potuto rimanere in silenzio, l’indifferenza alla sofferenza altrui credo sia una delle cose più tristi e ci rende un po’ tutti colpevoli. Non è facile, bisogna essere sinceri, autentici, scrivere se lo sentiamo veramente nel cuore, se quel dolore diventa anche nostro, compreso e condiviso; altrimenti è solo ipocrisia, qualcosa che si fa perché tutti ne parlano, perché ognuno cerca un palcoscenico sul quale apparire anche se solo per un breve istante. Perdona la franchezza di queste affermazioni, ma parlo per esperienza dopo aver frequentato ormai da un po’ di anni l’ambiente letterario.''
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Si tratta di un racconto “La sposa bambina” e di poesie come “Le madri di Aleppo”, “I bambini di Aleppo” e altre ancora: “Fotografie”, “Il bambino con la maglietta rossa”, “Guerrieri di vento e di stelle”, “Trascina stelle la notte”, “Come un aquilone”… Tutte opere dedicate ai bambini vittime delle guerre, di violenze, di sfruttamento: ho voluto dare voce agli invisibili, all’innocenza sconfitta di creature indifese. Ho iniziato a scrivere poesie raccontando la mia storia personale, in molte delle mie poesie è sempre presente questo percorso fra dolore, sofferenza, amore, speranza, presenze che diventano assenze, ma poi credo che ognuno ad un certo punto sia obbligato ad alzare lo sguardo per vedere quello che accade attorno e di fronte a certi orrori non si può rimanere indifferenti: ci sono eventi drammatici che mi hanno colpita profondamente e mi è venuto spontaneo prendere carta e penna e cercare di tradurre in parole quello che sentivo, non avrei potuto rimanere in silenzio, l’indifferenza alla sofferenza altrui credo sia una delle cose più tristi e ci rende un po’ tutti colpevoli. Non è facile, bisogna essere sinceri, autentici, scrivere se lo sentiamo veramente nel cuore, se quel dolore diventa anche nostro, compreso e condiviso; altrimenti è solo ipocrisia, qualcosa che si fa perché tutti ne parlano, perché ognuno cerca un palcoscenico sul quale apparire anche se solo per un breve istante. Perdona la franchezza di queste affermazioni, ma parlo per esperienza dopo aver frequentato ormai da un po’ di anni l’ambiente letterario.
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4.Io ti ringrazio per questa tua franchezza. Del resto solo così si possono scuotere le coscienze. C'è davvero molto coinvolgimento nella tua scrittura e
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''4.Io ti ringrazio per questa tua franchezza. Del resto solo così si possono scuotere le coscienze. C'è davvero molto coinvolgimento nella tua scrittura e scrivere è sempre stata una tua passione, ma solo da poco hai iniziato a partecipare a concorsi letterari di poesia e di narrativa vincendo tantissimi premi. Ci vorrebbero pagine e pagine per riportarli tutti. Te lo aspettavi?''
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scrivere è sempre stata una tua passione, ma solo da poco hai iniziato a partecipare a concorsi letterari di poesia e di narrativa vincendo tantissimi premi. Ci vorrebbero pagine e pagine per riportarli tutti. Te lo aspettavi?
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Sì, è vero, ho scritto da sempre, ma dal 2010 ho iniziato a partecipare ai concorsi letterari e certamente non mi aspettavo tutto quello che è successo… Quando ho vinto il primo premio con la mia prima poesia, quella dedicata al piccolino, non riuscivo a crederci: nel dolore immenso era un poco di gioia, una piccola luce nel buio e sono sicura che questa strada intrapresa per caso, è stata un dono ricevuto da lassù. Negli anni ho scritto diverse poesie sul mio bambino, sul mio papà, su altre persone care, sui miei cagnolini, sui luoghi del cuore e sono sempre risultate vincitrici di primi premi: quello che ripeto spesso è che io scrivo con il cuore, le parole, i versi, partono da lì e la speranza è che arrivino al cuore di chi legge. Quando riesco a condividere emozioni, sono felice, significa che ho sfiorato l’anima di qualcuno. Certamente vincere dei premi letterari è una bella soddisfazione, non sarei sincera se non lo ammettessi, ma per me è soprattutto un incoraggiamento a proseguire in qualcosa che è una passione da sempre, persino a scuola, al liceo, non vedevo l’ora che arrivasse il giorno del compito in classe di italiano. Quando scrivo sono nel mio mondo, lì mi trovo a mio agio e riesco ad esprimere la parte più autentica di me stessa.
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''Sì, è vero, ho scritto da sempre, ma dal 2010 ho iniziato a partecipare ai concorsi letterari e certamente non mi aspettavo tutto quello che è successo… Quando ho vinto il primo premio con la mia prima poesia, quella dedicata al piccolino, non riuscivo a crederci: nel dolore immenso era un poco di gioia, una piccola luce nel buio e sono sicura che questa strada intrapresa per caso, è stata un dono ricevuto da lassù. Negli anni ho scritto diverse poesie sul mio bambino, sul mio papà, su altre persone care, sui miei cagnolini, sui luoghi del cuore e sono sempre risultate vincitrici di primi premi: quello che ripeto spesso è che io scrivo con il cuore, le parole, i versi, partono da lì e la speranza è che arrivino al cuore di chi legge. Quando riesco a condividere emozioni, sono felice, significa che ho sfiorato l’anima di qualcuno. Certamente vincere dei premi letterari è una bella soddisfazione, non sarei sincera se non lo ammettessi, ma per me è soprattutto un incoraggiamento a proseguire in qualcosa che è una passione da sempre, persino a scuola, al liceo, non vedevo l’ora che arrivasse il giorno del compito in classe di italiano. Quando scrivo sono nel mio mondo, lì mi trovo a mio agio e riesco ad esprimere la parte più autentica di me stessa.''
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''5.C'è tanta poesia anche nel tuo profondo legame con il mare tanto da conseguire la patente nautica per imbarcazioni a motore entro 10 miglia. Ma l'amore per il mare è legato soprattutto a tuo padre, vero.''
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5.C'è tanta poesia anche nel tuo profondo legame con il mare tanto da conseguire la patente nautica per imbarcazioni a motore entro 10 miglia. Ma l'amore per il mare è legato soprattutto a tuo padre, vero.
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Vedo che hai colto immediatamente quelli che sono i punti cardinali, se così si può dire, della mia scrittura e, fra questi, il legame profondo e appassionato con il mare che certamente è l’elemento della natura che prediligo. Senza dubbio c’è una componente familiare, genetica in questo rapporto così forte, assoluto: entrambi i nonni e mio papà erano gente di mare, i nonni capitani di lungo corso comandavano i motovelieri che trasportavano merci sull’Adriatico e papà lavorava in macchina nelle navi petroliere o mercantili ed ha veramente navigato su tutti i mari. Con papà d’estate in vacanza andavo sempre in barca a pescare, a calare ed alzare le reti, le nasse, insomma ho un’esperienza piuttosto importante e sono anche una buona pescatrice. Ma la cosa più bella era trascorrere il tempo assieme a mio padre che per il suo lavoro di marittimo era costretto a rimanere lontano da me e da mamma per lungo tempo e adesso quei momenti sono diventati ricordi speciali e preziosi. Andavamo a vela qualche volta e poi ho imparato da ragazzina a fare sci nautico, veramente tante emozioni a pelo d’acqua… E poi con mio marito nel 2007 abbiamo preso anche la patente nautica, più di due mesi di lezioni per quattro ore alla settimana, ma è stato bello e interessante, ho ripreso fra le mani le carte nautiche, le bussole e altri strumenti nautici dei miei nonni, una grande emozione. Il mare, quello che bagna le terre dei miei genitori in particolare, ma quella immensa distesa d’azzurro in generale, è sempre stato anche il mio rifugio: rimarrei a contemplarlo per ore, mi riempie il cuore ed è anche l’elemento in cui mi identifico con la sua quiete e le sue tempeste, con i suoi silenzi e con gli schianti delle onde. Il mare abita il mio cuore e di conseguenza i miei versi, le mie parole ed è emozione, memoria, musica dell’anima.
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''Vedo che hai colto immediatamente quelli che sono i punti cardinali, se così si può dire, della mia scrittura e, fra questi, il legame profondo e appassionato con il mare che certamente è l’elemento della natura che prediligo. Senza dubbio c’è una componente familiare, genetica in questo rapporto così forte, assoluto: entrambi i nonni e mio papà erano gente di mare, i nonni capitani di lungo corso comandavano i motovelieri che trasportavano merci sull’Adriatico e papà lavorava in macchina nelle navi petroliere o mercantili ed ha veramente navigato su tutti i mari. Con papà d’estate in vacanza andavo sempre in barca a pescare, a calare ed alzare le reti, le nasse, insomma ho un’esperienza piuttosto importante e sono anche una buona pescatrice. Ma la cosa più bella era trascorrere il tempo assieme a mio padre che per il suo lavoro di marittimo era costretto a rimanere lontano da me e da mamma per lungo tempo e adesso quei momenti sono diventati ricordi speciali e preziosi. Andavamo a vela qualche volta e poi ho imparato da ragazzina a fare sci nautico, veramente tante emozioni a pelo d’acqua… E poi con mio marito nel 2007 abbiamo preso anche la patente nautica, più di due mesi di lezioni per quattro ore alla settimana, ma è stato bello e interessante, ho ripreso fra le mani le carte nautiche, le bussole e altri strumenti nautici dei miei nonni, una grande emozione. Il mare, quello che bagna le terre dei miei genitori in particolare, ma quella immensa distesa d’azzurro in generale, è sempre stato anche il mio rifugio: rimarrei a contemplarlo per ore, mi riempie il cuore ed è anche l’elemento in cui mi identifico con la sua quiete e le sue tempeste, con i suoi silenzi e con gli schianti delle onde. Il mare abita il mio cuore e di conseguenza i miei versi, le mie parole ed è emozione, memoria, musica dell’anima.''
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6.Ami molto gli animali, vero? Quanti ne hai ora?
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6.Ami molto gli animali, vero? Quanti ne hai ora?
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Sì gli animali sono un dono meraviglioso che il buon Dio ha preparato per gli esseri umani: il loro amore è puro, disinteressato, la loro fedeltà assoluta, il loro cuore è immenso. Io credo che ci siano delle persone meravigliose che portiamo nel cuore per tutta la vita, ma sono una minoranza rispetto alla maggior parte degli individui che purtroppo sappiamo bene a quali crudeltà sono capaci di arrivare nei casi più clamorosi e terribili, ma c’è anche una quotidianità di piccoli e grandi egoismi, di indifferenza, di arroganza che con il tempo inaridisce sempre di più le persone e le allontana dal bene, dalla capacità di amare in modo autentico e disinteressato. Gli animali sono creature pure, le più fedeli al cuore di Dio che le ha create per fare compagnia all’uomo e purtroppo sappiamo bene di quale malvagità siano capaci alcuni esseri umani nei loro confronti. Io ho avuto tante creature a quattro zampe che mi hanno riempito il cuore e la vita di amore immenso e di tenerezza: tre gatti, Birillo, Pepito e Titti, poi una banda di adorabili cagnolini Blitz e Cucciolo, due fratelli Labrador presi da un negozio dove nessuno li voleva perché non possedevano il famigerato pedigree, Bora dolcissima femmina di Labrador, Trilli, un incrocio Breton preso dal canile, meraviglioso e tenerissimo che ha condiviso tutto, anche la malattia perché si è ammalato di diabete come me e abbiamo vissuto uno attaccato all’altra fino a pochi mesi fa, quando Trilli, per via del morbo di Cushing che era subentrato, è diventato “diversamente presente”. Poi Zeus pastore tedesco scuro e Plutone incrocio rottweiler e pastore tedesco, un orsacchiotto, due giganti buoni; Buio preso dopo che aveva “scontato” otto anni di canile, un adorabile brontolone, Honey, femmina di pastore tedesco, tanto dolce con gli umani quanto insofferente con i suoi simili, Clay Labrador di sedici anni abbandonato in canile perché malato, ha vissuto con noi i suoi ultimi mesi felice e amato come non lo era mai stato prima e infine Ugo altro giovanotto di diciotto anni messo in canile dopo che l’amico umano era finito in casa di riposo… Rimpiango i bei tempi in cui giravamo l’Italia per i miei concorsi letterari o per lavoro con sei cagnoloni al seguito, accolti negli alberghi dove non abbiamo mai avuto problemi. Oggi purtroppo all’appello rispondono solo Bora e Honey, ma ognuno di loro sono sicura che è rimasto accanto a noi, presente anche se in un modo diverso. Come vedi dei miei amori pelosi parlerei a lungo, ne avrei di cose da raccontare, tutte meravigliose e speciali che conservo nel cuore e ogni tanto affido ad un pezzo di carta…
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''Sì gli animali sono un dono meraviglioso che il buon Dio ha preparato per gli esseri umani: il loro amore è puro, disinteressato, la loro fedeltà assoluta, il loro cuore è immenso. Io credo che ci siano delle persone meravigliose che portiamo nel cuore per tutta la vita, ma sono una minoranza rispetto alla maggior parte degli individui che purtroppo sappiamo bene a quali crudeltà sono capaci di arrivare nei casi più clamorosi e terribili, ma c’è anche una quotidianità di piccoli e grandi egoismi, di indifferenza, di arroganza che con il tempo inaridisce sempre di più le persone e le allontana dal bene, dalla capacità di amare in modo autentico e disinteressato. Gli animali sono creature pure, le più fedeli al cuore di Dio che le ha create per fare compagnia all’uomo e purtroppo sappiamo bene di quale malvagità siano capaci alcuni esseri umani nei loro confronti. Io ho avuto tante creature a quattro zampe che mi hanno riempito il cuore e la vita di amore immenso e di tenerezza: tre gatti, Birillo, Pepito e Titti, poi una banda di adorabili cagnolini Blitz e Cucciolo, due fratelli Labrador presi da un negozio dove nessuno li voleva perché non possedevano il famigerato pedigree, Bora dolcissima femmina di Labrador, Trilli, un incrocio Breton preso dal canile, meraviglioso e tenerissimo che ha condiviso tutto, anche la malattia perché si è ammalato di diabete come me e abbiamo vissuto uno attaccato all’altra fino a pochi mesi fa, quando Trilli, per via del morbo di Cushing che era subentrato, è diventato “diversamente presente”. Poi Zeus pastore tedesco scuro e Plutone incrocio rottweiler e pastore tedesco, un orsacchiotto, due giganti buoni; Buio preso dopo che aveva “scontato” otto anni di canile, un adorabile brontolone, Honey, femmina di pastore tedesco, tanto dolce con gli umani quanto insofferente con i suoi simili, Clay Labrador di sedici anni abbandonato in canile perché malato, ha vissuto con noi i suoi ultimi mesi felice e amato come non lo era mai stato prima e infine Ugo altro giovanotto di diciotto anni messo in canile dopo che l’amico umano era finito in casa di riposo… Rimpiango i bei tempi in cui giravamo l’Italia per i miei concorsi letterari o per lavoro con sei cagnoloni al seguito, accolti negli alberghi dove non abbiamo mai avuto problemi. Oggi purtroppo all’appello rispondono solo Bora e Honey, ma ognuno di loro sono sicura che è rimasto accanto a noi, presente anche se in un modo diverso. Come vedi dei miei amori pelosi parlerei a lungo, ne avrei di cose da raccontare, tutte meravigliose e speciali che conservo nel cuore e ogni tanto affido ad un pezzo di carta…''
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== Note ==
 
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