Raffaello Corti

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Raffaello Corti è nato a Bergamo l'11 settembre 1960.

Attualmente pensionato, ha svolto la sua carriera come Manager Aziendale, in diverse aree del mondo, raccogliendo da esse e dalle proprie esperienze d’infanzia e di giovinezza, una visione ed una capacità di osservazione e lettura, delle fragilità umane, specialmente in campo affettivo e nell’ambito della violenza sui minori – il mancato rispetto per l’essere umano in ogni sua forma.

Abbandonato alla nascita e cresciuto in diverse istituzioni e famiglie affidatarie, compone dal 1976, nel Maggio 2009 ha pubblicato per le Edizioni “Pulcinoelefante” il primo librino d’artista dal titolo “Il filo rosso“, con opera dell’artista Carlo Oberti.

Collabora con il web magazine “MAT2020” edito da MusicArTeam e la Rivista Letteraria TAM TAM e la Rivista Letteraria Il Convivio.

Pubblicazioni

Poesia

  • Il filo rosso, Edizioni “Pulcinoelefante”, librino d’artista, 2009
  • Disegnando sull’acqua, Arduino Sacco Editore, raccolta di poesie sentimentali volte alla ricerca di una identità emozionale, 2010
  • Visioni imperfette, Aletti Editore, silloge poetica, 2010
  • Librino artistico – Il Filo Rosso - Edizioni Pulcino Elefante 2010 (placchetta oblativa artistica)
  • Passi, Cicorivolta edizioni, Silloge, 2011
  • Nomen Nescio n° 55 – Arduino Sacco Editore 2011 (Vincitore del Premio Carità è donarsi)
  • Idiosincrasie anapoetiche – Edizioni Stravagario 2012 (Vincitore del Premio Giuseppe Sparagna)
  • Scorrerò pagine di memoria al tuo fianco – 2013 Cicogna Editore (Vincitore del Premio Cicogna Editore)
  • Impercettibili sospensioni – Edizioni Miele 2014 (Vincitore del premio Edizioni Miele)
  • Storie – Edizioni Stravagario 2014 (Vincitore del Premio Giuseppe Sparagna)
  • Librino artistico – Blu - Placchetta oblativa C.Oberti 2015 (placchetta oblativa artistica)
  • Librino artistico – Frammenti - Placchetta oblativa Oberti 2015 (placchetta oblativa artistica)
  • Traslitterazioni mnemoniche - 2018 Edizioni Stravagario (Vincitore Premio Giuseppe Sparagna)
  • E. Equazioni Emozionali – Edizioni DrawUp 2019 (Vincitore del Premio Città di Latina)
  • Minuscole Eresie Erotiche – Edizioni Associazione Culturale Solidare 2020 (Vincitore del Premio Città di Chieti)
  • Scatti…di parole, Cicorivolta edizioni, silloge poetico/fotografica, 2021
  • Disarmoniche riflessioni – Edizioni Lugohinteriori 2022 (Vincitore del Premio Città di Castello 2022 e della Biennale di Sondrio 2024)
  • Stanze ipotetiche (versione breve di 5 opere) – Edizioni Kubera Roma 2024 (Vincitore del Premio Kubera)

Premi (elenco parziale dei soli primi posti)

Anno 2010

  • Concorso Internazionale di Poesia G. Longhi – organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Romano di Lombardia e patrocinato dal Comune di Bergamo.

Anno 2011

  • Concorso Nazionale “Percorsi Inversi” con la silloge poetica “Impercettibili sospensioni” – Edizioni Miele – edita nel Maggio 2011 e tradotta in inglese per il mercato anglosassone statunitense.
  • concorso “Per Te, donna” indetto dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di San Cipriano Potentino con l’opera “Genesi”
  • Concorso “Spicca il volo con la cicogna” con la silloge “Scorrerò pagine di memoria al tuo fianco” Cicogna Editore.

Anno 2012

  • Premio internazionale di poesia e narrativa "Memorial G. Sparagna" – con la silloge inedita “Idiosincrasie anapoetiche”

Anno 2016

  • Premio internazionale di poesia e narrativa “Memorial G. Sparagna” con la silloge inedita “Parole sott’aceto”

Anno 2018

  • Concorso Memorial G. Sparagna 2017 - Edizioni Stravagario – 2018 e Pubblicazione della silloge “Translitterazioni Mnemoniche” – con opere del Maestro Calisto Gritti

Anno 2019

  • con la Silloge edita “Traslitterazioni Mnemoniche “del Premio Il Museo del 900 – l’Arte a Milano“
  • Concorso di poesia Clementina Borghi – Treviglio (BG) con l’opera “Ricerche Mnemoniche
  • Festival del Cinema e Letteratura Rive Gauche – con la silloge inedita “Numeri Primi” – Firenze
  • Premio Letterario internazionale "Città di Latina" – con la silloge inedita “E.E: equazioni Emozionali” – in pubblicazione con la Casa Editrice Drawup – Latina

Anno 2020

  • Concorso letterario “Storie vagabonde” 2020 con poesia in acrostico

Anno 2021

  • Premio Nazionale Medaglia d’argento – Premio di poesia Città di Mortara – con l’opera “ZOLLE” – Mortara (PV)

Anno 2022

  • Premio “Carità è donarsi 2022” – Massa Carrara – con la Silloge edita “Nomen Nescio n°55”
  • “Premio Letterario Città di Castello - Bando della XVI edizione 2022” con la silloge inedita “Disarmoniche riflessioni” – Città di Castello (PG)

Anno 2024

  • Biennale di Sondrio di Arte/Cinema/Letteratura, con la Silloge edita “Disarmoniche riflessioni”

Intervista di WikiPoesia

A cura di Maria Luisa Dezi (dicembre 2019)

- Avevi 16 anni, nel 1976, quando hai cominciato a scrivere poesie. Come ci sei arrivato?

Il mio scrivere nasce principalmente dalla mia passione per le letture e dal mio desiderio di potere esprimere in qualsiasi forma, la rabbia che covavo in me, verso tutto ciò che l'infanzia e l'adolescenza mi avevano negato e, verso le strutture "dedicate" in cui sono stato forzatamente cresciuto ed "educato".

Va contestualizzato ovviamente anche il contesto sociale e politico dell'epoca, nel quale si percepiva un desiderio di cambiamento molto forte e idealistico. Sono cresciuto in una situazione in cui l'equilibrio tra utopia e realtà era molto complesso, quindi la mia poesia è sempre stata propedeutica sia all'una che  all'altra, aiutandomi ad esprimermi al meglio in ambo le direzioni.

- Sei anche un apprezzato fotografo. Con la fotografia catturi immagini, ma con la poesia le crei. Sbaglio?

La fotografia è una passione, come quella per l'arte in genere, nata per l'esigenza interiore di cercare e circondarsi del bello, nel senso più classico del termine, in antitesi alle situazioni personali che hanno contrassegnato la mia crescita. Vedo la poesia e la fotografia, due elementi complementari, genesi della mia attitudine di osservare, prima ancora di guardare. Cerco sempre di andare oltre la mera superficie delle cose, quindi ogni immagine o ogni poesia, deve portare colui che legge o guarda, ad un livello più intimo del proprio io, in quanto ritengo che le parole così come talune immagini, siano come degli abiti preziosi, che ognuno si modella sulle proprie coscienze.

-Hai vinto due concorsi di fotografia per i temi sociali trattati, la solitudine e l'abbandono.E' stata la tua infanzia difficile che ti porta a scegliere questi temi?

L'infanzia complessa e dolorosa, è sicuramente l'emozione da cui scaturisce il tutto, e dal quale negli anni è poi maturata la necessità di denuncia verso ogni tipo di prevaricazione sia fisica che psichica sulle persone più deboli.

Il mio contributo a questa causa è sicuramente una goccia, ma contiene tutta la forza e il desiderio di verità, a volte scomoda, che serva a mettere a nudo le ipocrisie del nostro sistema sociale ed educativo, con particolare riferimento a determinate forme vessatorie, usate comunemente in alcune comunità in nome di ipocrite ideologie.

  -La tua vita è stata veramente molto intensa e difficile, soprattutto la tua infanzia come già detto,ma invece di piangerti addosso e di fare la vittima, l'hai affrontata con coraggio, consapevolezza e hai raggiunto tanti validi obiettivi. Chi o che cosa ti ha guidato in questo?

Il mio percorso personale, si è strutturato negli anni, in un perenne confronto con me stesso e con ciò che la società (del tempo) poteva offrire ad una persona con un passato come il mio, che non avendo nulla e nessuno a cui chiedere un appoggio, ha dovuto forzatamente dare fondo alle proprie qualità personali e alle proprie forze fisiche ed emozionali. Sicuramente devo molto ad una famiglia a cui sono stato dato in affidamento tra i 13 e i 20 anni. Da loro ho appreso che esiste ancora una struttura sociale, in cui le parole; affetto, sincerità, verità, sacrificio, e anche amore, hanno un significato profondo e che sono sentimenti e situazioni che possono essere ampliate e vissute appieno senza timore reverenziale alcuno. Ho trasposto nel mio quotidiano lavorativo e affettivo tutto questo, raccogliendo il frutto di tutto ciò che sono stato, in fondo ognuno di noi è lo specchio di se stesso.

-Hai fatto anche tantissimi viaggi. Che cosa ti ha motivato a viaggiare così tanto? E' stata irrequietezza o altro? Insomma dobbiamo esserne invidiosi o no?

Non necessita essere invidiosi dei miei viaggi e del mio vivere da vagabondo per alcuni anni, tutto ciò è derivato da due contesti principali: il primo sicuramente economico, per fare fronte alle necessità di una famiglia che ho formato in età giovanile e il secondo, in quanto solo mettendo in gioco le mie capacità e sacrificandomi, avrei potuto dimostrare al mondo del lavoro chi ero e quali fossero le mie reali competenze e capacità di apprendimento, non avendo avuto la possibilità di continuare gli studi. E' stato un percorso meraviglioso di cui non rimpiango nulla, anche se a volte estremamente difficile da gestire a livello pratico ed emotivo, dato le lunghe permanenze lontano da casa e dai propri affetti. Il viaggio è una metafora della mia vita, ho iniziato a viaggiare l'attimo stesso in cui feci il primo respiro, ed ancora cammino senza timore, consapevole di ciò che ho fatto e di ciò che ancora vorrei fare per me stesso e per chi amo.

- in quale luogo, posto o città ti sei sentito a casa?

Non esiste un luogo deputato ad essere il contenitore di ogni mia emozione, ho vissuto in tanti paesi diversi tra loro, per cultura e attitudini, e credo che la cosa più importante sia sempre mettere al primo posto, il nostro rispetto e la nostra umiltà verso il luogo che ci ospita, entrare in empatia con la gente che lì vive e lavora, apprendendo nel quotidiano il loro percepire la vita ed ogni loro sfumatura. Amo ogni paese in cui sono stato ospite, ovviamente ci sono luoghi che ho amato di più e altri un pò meno, ma tutti, e dico tutti, hanno lasciato in me una traccia indelebile, fatta di colori, suoni, profumi, la forma liquida dell'umanità, il senso per cui vale sempre la pena potere dire; io ho vissuto.

- Quali soddisfazioni ti ha dato la poesia?

La poesia è una fonte di gratificazione personale importante, non cerco in essa né fama né denaro, sarei uno stupido e un cieco. Credo che in primis essa sia la mia via di fuga dai demoni che albergano tra gli anfratti del cuore, e mi permetta una catarsi emotiva, che in altri modi difficilmente avrei potuto attuare. Inoltre attraverso essa ho conosciuto persone meravigliose, mi sono confrontato con altri poeti del quotidiano, scoprendo quanti mondi sommersi ognuno di noi possiede. Forse è questo il vero valore della poesia, aprirti porte su altri mondi e metterti così in contatto diretto con l'intimità altrui, che poi in fondo è anche la nostra, solo letta con parole diverse.

- Quali altri obiettivi vuoi raggiungere?  E come poeta?

Non mi pongo obbiettivi, non è una gara con me stesso questa, si tratta a volte di una semplice necessità oppure un puro piacere. Io continuerò a scrivere, di me e del mondo che mi circonda per come appare ai miei occhi, poi sia ciò che sia, le parole sanno sempre dove andare, esse sono come le radici in cerca dell'acqua.

-Sei padre? Che padre sei?

Sono padre di 2 ragazze meravigliose, che tante emozioni mi hanno donato, che tipo di padre sono non spetta a me dirlo, spero solo di non essere come il padre che mai ebbi.

-Hai scritto una poesia sul tuo essere padre?

Ho scritto più poesie sulla figura del padre in generale, esprimendo la mia amarezza per tutti coloro che non hanno avuto questa figura nel loro mondo, e per coloro che non sanno quali conseguenze può portare la scelta di un uomo nella vita altrui.

Chiudo questa piacevole chiacchierata con un pensiero che credo raccolga al meglio la mia filosofia poetica:

...Mi chiedono perché scrivo poesie,

perché ho i demoni dentro

e, ogni tanto, come i cani

bisogna portarli fuori a pisciare...