Fabio Strinati
Fabio Strinati è nato a San Severino Marche (MC) il 19 gennaio del 1983 e vive ad Esanatoglia, paese della provincia di Macerata.
Impegni letterari
Debutta come poeta nel 2014 con il libro Pensieri nello scrigno. Nelle spighe di grano è il ritmo.
Ha pubblicato anche poemetti e aforismi.
È presente in diverse riviste e antologie letterarie:
- Il Segnale, rivista letteraria fondata a Milano dal poeta Lelio Scanavini.
- Sìlarus, fondata da Italo Rocco.
- Osservatorio Letterario-Ferrara, L’Altrove.
- Il Grandevetro, bimestrale di immagini, politica e cultura.
- La Gazeta Dielli.
- 451 Via della letteratura della scienza e dell’arte.
Alcune sue poesie sono state tradotte in rumeno, in bosniaco, in spagnolo, in albanese, in francese e in inglese.
In lingua catalana, è stato tradotto da Carles Duarte i Montserrat.
In lingua croata, dalla poetessa Ljerka Car Matutinovic.
È direttore della collana poesia per le Edizioni Il Foglio e cura una rubrica poetica dal nome Retroscena sulla rivista trimestrale del Foglio Letterario.
Libri
- Pensieri nello scrigno. Nelle spighe di grano è il ritmo, 2014, Edizioni Il Foglio.
- Un’allodola ai bordi del pozzo, 2015, Edizioni Il Foglio.
- Dal proprio nido alla vita, 2016, Edizioni Il Foglio.
- Al di sopra di un uomo, 2017, Edizioni Il Foglio.
- Periodo di transizione, 2017, Bibliotheca Universalis
- Aforismi scelti Vol.2, 2017, Edizioni Il Foglio.
- L’esigenza del silenzio, 2018, Le Mezzelane Casa Editrice
- Sguardi composti... e un carosello di note stonate, 2018, Apollo Edizioni.
- Quiete, 2019, Edizioni Il Foglio.
- Concertino per melograno solista, 2019, Apollo Edizioni.
- Discernimento atrabile, 2019, Macabor Editore.
- Lungo la strada un cammino, 2019, Transeuropa Edizioni.
- La Calabria e una pagina, 2020, Meligrana Editore.
Premi (elenco parziale)
- Premio Gruppo Euromobil Under 30 per la poesia durante la manifestazione poetica FluSSidiverSI/8 2015.
- Premio per la categoria poesia in lingua italiana al 23° Concorso Artistico Internazionale “Amico Rom“ 2016.
- Premio speciale “Borgo di Montiano” al I Concorso letterario nazionale per poeti Magliano in Toscana.
Poesie pubblicate su WikiPoesia
Intervista di WikiPoesia
A cura Maria Luisa Dezi (ottobre 2019)[1]
- Sei un artista versatile: scrittore, pianista, poeta e compositore. Crei con la poesia e con la musica. C'è gioia o dolore nel creare?
Io mi nutro del dolore, della solitudine, dell’inquietudine. Sono attratto da tutte quelle dimensioni che si muovono in ambienti nebulosi, nebbiosi, offuscati nel didentro. Amo il chiaroscuro: tutto nasce dal mio stato d’animo inquieto e ribelle!
- Ah, dimenticavo! Sei pure aforista. Questo è veramente un aspetto interessante. Come ti è venuta l'idea di creare aforismi?
Ho sempre sognato di racchiudere un pensiero potente all’interno di una brevissima frase: adoro i contrasti e credo fortemente nel potere della parola. In un aforisma, possono nascondersi 10, 100, 1000 poesie.
- Alla poesia arrivi tardi, nel 2014. Come mai sei passato alla poesia?
È stato un procedimento del tutto naturale: le cose accadono, e nella vita, tutto sembra essere al proprio posto, come in un puzzle!
- Che cosa è la poesia visiva?
Si tratta di un metodo alternativo di comunicazione nato da sperimentazioni artistiche e letterarie sviluppatesi intorno al movimento letterario della Neoavanguardia, all’interno della quale, nacque una forte esigenza, ovvero, quella di ampliare ricerche verbo-visuali sul piano della cultura, della decodificazione della realtà e come analisi labirintica del ginepraio fra Arte e Cultura. Una dimensione molto complessa, che richiede una sensibilità ai massimi gradi.
- Hai scritto poi un libro a quattro mani con la poetessa Michela Zanarella. Ma non è una cosa che di solito si fa con il pianoforte?
Diciamo che... col pianoforte, tutto può sembrare più ordinato e naturale; si tratta di un’operazione un po’ più comune, oserei dire, “quasi normale”, mentre con la poesia, non è proprio all’ordine del giorno. Si tratta di un terreno meno battuto. I poeti sono persone particolari e vanno presi con le pinze; tutto può cambiare nel giro di un secondo e, quando la sensibilità è ai massimi livelli, anche le cose più impercettibili possono acquisire un peso specifico notevole!
- Come è stata questa esperienza?
Genuina, sana, vigorosa e veritiera. Un’esperienza che ha toccato la mia anima sotto molti punti di vista; posso solamente dire di aver trascorso tra le più belle pagine della mia vita.
- “Pensieri nello scrigno. Nelle spighe di grano è il ritmo" è stato trasposto in uno spettacolo teatrale. Emozionato quando lo hai visto sul palcoscenico?
È sicuramente stata un’esperienza molto forte, una sorta di lungo viaggio che tuttora, mi accompagna quotidianamente. Ho sempre sognato di poter accompagnare le parole alla musica, di poter dialogare con un palcoscenico e sentire il respiro del pubblico, che prova emozioni quando dal tuo corpo, vengon fuori le più alte sensazioni del momento.
- Viaggi molto. Che cosa ti dà il viaggiare?
Il viaggio è per me come uno scrigno che si riempie ad ogni passo che lascio sulla strada; un contenitore gigante, uno scatolone di carta che si ravviva ad ogni orma che deposito sul sentiero della vita.
- C'è un libro in particolare che però ti ha talmente coinvolto da indurti a scrivere un romanzo. Lo hai letto 5 volte e definisci la sua prosa pura poesia.
Si tratta di Miracolo a Piombino, un grande libro di Gordiano Lupi. Mi ha catturato i cinque sensi, scuotendoli come nessun altro libro è riuscito a fare: l’ho letto tutto d’un fiato. L’ho letto 5 volte di seguito e lo rifarei per altre 5 volte perché... sono sicuro che libri come questi possono aiutarci nel profondo, sia come uomini, sia come scrittori. A me, è servito per capire alcuni concetti basilari della vita, come la libertà, il respiro delle ore e il battito cardiaco della giornata. Scrissi Dal proprio nido alla vita, un poemetto proprio ispirato al libro di Lupi; questa è la testimonianza che gli amori a prima vista esistono eccome!
- Fabio, sono entrata nel tuo mondo ed ho avuto come la sensazione che avrei dovuto farlo con passi felpati perché ho avvertito una certa fragilità dell'essere umano. Ma l'essere umano è solo fragile? La poesia nasce da questa fragilità?
Sono una persona estremamente complessa, piena di contraddizioni. Cerco cose che non esistono, rifiuto la realtà e parlo da solo almeno 5 ore al giorno. Un po’ fragile lo sono, ma posso affermare che sono circondato da una buona dose di carattere: la poesia, è frutto del coraggio!
- Il poeta è un sognatore?
Il poeta è un grande sognatore che ama immaginare sogni, creandoli dal proprio istinto, più dell’immaginazione poetica, proficua e feconda.