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lasciando sì alle spalle, i troppo bui ieri...
 
lasciando sì alle spalle, i troppo bui ieri...
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'''A MEDICI ED INFERMIERI'''
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''Di Gabriella Paci''
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Braccati dalla paura,restiamo nella tana
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dell’attesa  nella sospensione della vita
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A tanti, non è dato neppure tanto…
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Sono  astronauti di terra spinti a
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combattere su un pianeta sconosciuto:
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hanno l’arma dell’altruismo che li rende
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coraggiosi e forti anche se il piede cede
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e violento è l’attacco. Non c’è tempo per
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la  stanchezza e il timore che mordono
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corpo e cuore ma solo per qualche lacrima
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dietro lo schermo su mani tese a dire l’addio.
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Sono angeli  di terra chiamati eroi: non
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hanno onori e neppure medaglie ,il loro
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nome è confuso tra tanti …
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A tanti, invisibili e alati guerrieri
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nelle corsie del dolore e della solitudine
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va il merito di esserci stati nei giorni neri;
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di averci donato insieme alla lotta per la vita
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la pazienza dell’attesa e la speranza
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insopprimibile della ripresa.
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'''ANGELI CUSTODI'''
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''Di Norberto Mazzucchelli''
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Combattere il Corona
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con la forza dei pensieri
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seduto in poltrona
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mentre medici e infermieri
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si contagiano in trincea …
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Che risibile idea!
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Eppure vivaddio
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voglio dare pure io
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un esiguo contributo
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e rivolgere un saluto
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con i miei versi modesti
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a individui come questi:
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sanitari e volontari
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stanno al fronte senza orari,
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commercianti e farmacisti
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vigili e carabinieri
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anche se coi volti tristi
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si sacrificano ai doveri
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come autentici prodi,
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veri angeli custodi.
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Un esercito agguerrito
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luminoso come un mito …
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Mentre tutto il mondo esplode
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per la storica infezione
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li promuovo con la lode,
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vinto dalla commozione.
       
===Dediche Poetiche al Personale delle Forze dell’Ordine===
 
===Dediche Poetiche al Personale delle Forze dell’Ordine===
Saranno presto pubblicate le Dediche Poetiche
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'''BUONUMORE'''
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''Di Giuseppina Porro''
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Il buonumore m'inebria la testa.
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Il sole ride e profuma questo dì di festa.
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Corre su e giù per nerbi un'energia amplificata e bella allo specchio l'immagine riflessa
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mi fa un occhiolino, le piaccio,
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non nasconde con me la sua timidezza.
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Vago per il vial al pari d'una principessa un amico si inchina un altro riverente mi stringe la mano, io sorrido felice
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di ricevere così tanto calore umano
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 +
Nella notte mi sento una stella nel cielo che brilla accanto ad un'altra più bella la sua mano che mi sfiora leggera
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un brivido freddo sulla mia pelle nera
 +
 
 +
Chiedo al tempo di bloccar l’ore,
 +
 
 +
mi pizzico piano per capir se è vera, questa fiaba che dolce mi inebria.
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'''LA VITA E' OVUNQUE'''
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''Di Leonardo Manetti''
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Su un muro
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cresce l'erba,
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una pietra sull'altra
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creano un mosaico
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dall'incastro perfetto.
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 +
Sotto terra
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abita un insetto,
 +
 
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esperto di architettura
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costruisce una città
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dalla magia geometrica.
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Sull'asfalto
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nasce un fiore
 +
 
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e tra i grattacieli
 +
 
 +
un tramonto rosso
 +
 
 +
colora il cielo.
 +
 
 +
Nel deserto
 +
 
 +
vive una pianta,
 +
 
 +
la sabbia è dipinta
 +
 
 +
di giallo, bianco,
 +
 
 +
rosso o nero.
 +
 
 +
Sui ghiacciai
 +
 
 +
un batterio respira,
 +
 
 +
l'acqua è blu
 +
 
 +
assorbe la luce
 +
 
 +
degli altri colori.
 +
 
 +
Negli abissi
 +
 
 +
nuota un pesce,
 +
 
 +
il sole non arriva
 +
 
 +
ma la bioluminescenza
 +
 
 +
fa i fuochi d'artificio.
 +
 
 +
 
 +
 
 +
'''LA MIA PREGHIERA'''
 +
 
 +
''Di Patrizia Cavallo''
 +
 
 +
 
 +
Abbi cura di te
 +
 
 +
di ogni tuo singolo granello
 +
 
 +
sei di polvere d’oro
 +
 
 +
tu vali un regno.
 +
 
 +
Insisti nel tuo spazio
 +
 
 +
come mai è stato,
 +
 
 +
reinventalo fortezza,
 +
 
 +
sii soldato.
 +
 
 +
E, quando avrai voglia,
 +
 
 +
certo che ne avrai,
 +
 
 +
di disertare il campo,
 +
 
 +
apri una finestra per viaggiare
 +
 
 +
su una nuvola, sai, si può volare!
 +
 
 +
E, per ricaricare la speranza
 +
 
 +
cerca un ramo di gemme
 +
 
 +
ne coglierai tanta.
 +
 
 +
Abbi cura di te,
 +
 
 +
non trascurare!
 +
 
 +
Questa la mia preghiera
 +
 
 +
che anche tu per me
 +
 
 +
dovrai pregare.
 +
 
 +
 
 +
 
 +
'''CORONAEROI'''
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''Di Cinzia Pachioli''
 +
 
 +
 
 +
Gli zoccoli incalzano e la terra trema,
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sono uno di loro ed ergerò il poema.
 +
 
 +
Nelle moderne gesta vedo antichi fasti,
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una mascherina non credo basti;
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lacrime e sangue scorron nelle vene,
 +
 
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nulla di più  vuoto  di quelle vite piene.
 +
 
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Chiamati a vincere senza vedere cosa,
 +
 
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chiude le bare in cui nessuno riposa,
 +
 
 +
la gendarmeria le traghetterà lontano,
 +
 
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un pugno di sabbia resterà nella mano;
 +
 
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urla disperate squarciano le stelle,
 +
 
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vite appese come cordicelle.
 +
 
 +
La paura negli occhi degli operatori,
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imprigionata per giorni nei nostri cuori,
 +
 
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lontani dalle case e dalla famiglia,
 +
 
 +
ma duemila euro nessuno li piglia.
 +
 
 +
credete non sono più Ercole o Achille ,
 +
 
 +
gli infermieri di prove ne han superate mille.
 +
 
 +
I veri eroi di questa nuda guerra,
 +
 
 +
per accorgersi di noi han dovuto fermare la terra,
 +
 
 +
così il mio elogio termina in disparte,
 +
 
 +
a cose finite non rimaneggiate le carte;
 +
 
 +
del nostro lavoro cercate di carpire ,
 +
 
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la solerzia con cui usiamo agire,
 +
 
 +
nell'anno del signore duemilaventi ,
 +
 
 +
fate ammenda di tali eventi.
 +
 
 +
 
 +
 
 +
'''MANI'''
 +
 
 +
''Di Federica Russo''
 +
 
 +
 
 +
Mani che raccolgono altre mani
 +
 
 +
per far inspirare la vita
 +
 
 +
espirano così la stanchezza che devasta l’anima.
 +
 
 +
Mani che credono al futuro
 +
 
 +
ma che abbracciano il presente
 +
 
 +
per respirare la vita che scorre.
 +
 
 +
Mani che si uniscono
 +
 
 +
e con il loro battito di vento caldo
 +
 
 +
ridonano aria alla terra che rinasce
 +
 
 +
a nuova vita.
 +
 
 +
Quelle mani che raccolgono sorrisi e lacrime
 +
 
 +
che si donano infinite.
 +
 
 +
 
 +
 
 +
'''IL NOSTRO FUTURO'''
 +
 
 +
''Di Cesare Nicoletti''
 +
 
 +
 
 +
La mia vita scorre sempre uguale a prima
 +
 
 +
nessuna novità, nessun grande gesto
 +
 
 +
ma d'improvviso tutto cambia quel clima
 +
 
 +
tutto diventa incerto, confuso e funesto
 +
 
 +
 
 +
la storia di un virus che mette paura
 +
 
 +
all'uomo, alla società e al mondo intero
 +
 
 +
e ci troviamo dentro questa sventura
 +
 
 +
dall'oggi al domani come un prigioniero
 +
 
 +
 
 +
che cerca di capire cosa ha sbagliato
 +
 
 +
s'interroga, si sdegna ma non riesce
 +
 
 +
a farsi un'idea e sta rassegnato
 +
 
 +
e allora in questo stato l'ansia si accresce
 +
 
 +
 
 +
Eppur tra la sfortuna di questo caso
 +
 
 +
il cuore grande degli italiani ama
 +
 
 +
soffre la reclusione ma persuaso
 +
 
 +
che tutto finirà come in una trama
 +
 
 +
 
 +
Popolo di eroi, di santi e di poeti
 +
 
 +
popolo di artisti e di navigatorio
 +
 
 +
dimostra nobiltà e gesti concreti
 +
 
 +
sceglie la fratellanza senza clamori
 +
 
 +
 
 +
e ogni giorno vive, soffre e spera
 +
 
 +
in solidarietà, senza confini
 +
 
 +
dal capo dello stato all'infermiera
 +
 
 +
tutti collaborano e sono affini
 +
 
 +
 
 +
Sarebbe troppo lungo scrivere i nomi
 +
 
 +
di uomini e di donne, di nuovi eroi
 +
 
 +
c'oggi fanno l'Italia, hanno i diplomi
 +
 
 +
di ambasciatori dell'amore, dei suoi
 +
 
 +
 
 +
tanti sacrifici per il nostro bene
 +
 
 +
per questa umanità che sembra aver perso
 +
 
 +
il senso della ragione, come un gene
 +
 
 +
impazzito che ammorba l'universo
 +
 
 +
 
 +
Se l'uomo ha smarrito il suo divin lume
 +
 
 +
dobbiamo ringraziare i nostri eroi
 +
 
 +
e questi eventi che sono come un nume
 +
 
 +
per ritornare ai veri valori, a noi,
 +
 
 +
 
 +
all'essenza che siamo, alla verità
 +
 
 +
dove l'origine, la Luce, Dio Padre
 +
 
 +
che abbiamo in comune, che è nostro Padre
 +
 
 +
ci ha reso fratelli e sorelle e sarà
 +
 
 +
il futuro eccelso dell'umanità
 +
 
 +
 
 +
'''L’INCERTEZZA DEL DOMANI'''
 +
 
 +
''Di Beatrice Mihaela Vieru''
 +
 
 +
 
 +
Com’è difficile colmare quel strazio d’incertezza esistenziale, vedo il silenzio nell’attesa del domani
 +
 
 +
sento il dolore come i carboni ardenti nel focolaio
 +
 
 +
tocco le immagini senza sagome
 +
 
 +
oggi nemmeno il sole sorride come del solito
 +
 
 +
il cielo triste abbandona le nuvole nelle strade vuote accompagnano le ceneri sottili nere nei prati aridi
 +
 
 +
nell’aere quel silenzio taglia le risposte lontane
 +
 
 +
in lontananza un stormo di uccelli vagabondano
 +
 
 +
nella profondità della libertà umana,
 +
 
 +
ora tutto ha un senso adesso la paura è diventata la nostra pelle lottando con l’incapacità del viver sereni
 +
 
 +
l’unica strada possibile è l’amore Divino che ci farà ricominciare
 +
 
 +
 
 +
 
 +
'''RISVEGLIO DEL 2020 E DOMANI'''
 +
 
 +
''Di Sandro Perillo''
 +
 
 +
 
 +
E’ arrivata la sera,
 +
 
 +
tra poco l’oscurità
 +
 
 +
spegnerà le delusioni
 +
 
 +
che mi soffocano.
 +
 
 +
 
 +
Amarezze mai assopite
 +
 
 +
per non aver saputo amare
 +
 
 +
e non solo dare.
 +
 
 +
 
 +
Ora è tardi,
 +
 
 +
raccolgo gli ultimi stracci
 +
 
 +
di questa vita frammentata
 +
 
 +
in un doloroso silenzio di echi.
 +
 
 +
 
 +
Domani, un ricordo, forse,
 +
 
 +
resterà nei pensieri distratti
 +
 
 +
che presto svanirà nel quotidiano.
 +
 
 +
 
 +
La vita, la morte
 +
 
 +
un unico insieme
 +
 
 +
di invisibili algoritmi
 +
 
 +
oscuri e incomprensibili.
 +
 
 +
 
 +
 
 +
'''L’EROE, IL CAVALIERE ERRANTE'''
 +
 
 +
''Di Armando Maiolica''
 +
 
 +
 
 +
Ho paura, ho tanta paura!
 +
 
 +
Nei tuoi occhi questo ho letto
 +
 
 +
se pur di tal patema nulla dici
 +
 
 +
tanto da sembrar disinvolto.
 +
 
 +
E’ una dolorosa e celata angoscia
 +
 
 +
quella che ti opprime
 +
 
 +
nel mentre cerchi di salvar
 +
 
 +
chi dal male è stato preso.
 +
 
 +
La paura che ti prende
 +
 
 +
è perché a lottar ti trovi
 +
 
 +
contro un male oscuro,
 +
 
 +
contro un essere invisibile,
 +
 
 +
nemico perverso e spietato,
 +
 
 +
che chiunque può colpire
 +
 
 +
come ha fatto con chi lo
 +
 
 +
con tanto amor stai curando.
 +
 
 +
Però proprio la paura,
 +
 
 +
il timor che anche tu
 +
 
 +
puoi soccombere, perire,
 +
 
 +
a reagir ti spinge
 +
 
 +
e ti dà la forza di lottare.
 +
 
 +
Ti invoglia ad esser presente
 +
 
 +
in questa trincea desolata
 +
 
 +
dove una metamorfosi avviene
 +
 
 +
che la tua paura diventa coraggio
 +
 
 +
e per quanti ti guardano
 +
 
 +
non sei più il curatore
 +
 
 +
ma l’eroe, il cavaliere errante.
 +
 
 +
 
 +
 
 +
'''LA QUARANTENA'''
 +
 
 +
''Di Antonino Biancorosso''
 +
 
 +
 
 +
-Gli occhi chiusi
 +
 
 +
dentro la tua stanza buia
 +
 
 +
-L'orecchio ode
 +
 
 +
il silenzio del tuo cuore
 +
 
 +
-Fredde le mani
 +
 
 +
accarezzano il tuo caldo viso
 +
 
 +
-Il tuo odore di zagara
 +
 
 +
profuma nel tuo triste sorriso
 +
 
 +
-In un giorno di sole!
 +
 
 +
 
 +
 
 +
'''PROSERPINA'''
 +
 
 +
''Di Diego Baldassarre''
 +
 
 +
 
 +
Una volta i vecchi giocavano
 +
 
 +
a carte
 +
 
 +
al bar: li osservavo
 +
 
 +
 
 +
Sono loro che mi guardano
 +
 
 +
fissando
 +
 
 +
i punti scuri delle pupille
 +
 
 +
 
 +
Parole soffocate
 +
 
 +
sole
 +
 
 +
aggrappate al camice verde
 +
 
 +
 
 +
Non sapevo
 +
 
 +
che sarei stata io la Proserpina
 +
 
 +
che taglia
 +
 
 +
il capello fatale
 +
 
 +
 
 +
 
 +
'''MARGHERITE DORATE'''
 +
 
 +
''Di Maria Giovanna Bonaiuti''
 +
 
 +
I
 +
 
 +
n quel giorno di febbraio,un raggio di sole coraggioso
 +
 
 +
Lottava contro una nebbia neghittosa,
 +
 
 +
che sembrava zucchero filato,
 +
 
 +
per regalare una piccola carezza di calore
 +
 
 +
ai cuori ingrigiti dalla solitudine.
 +
 
 +
Camminavo irrilevante,
 +
 
 +
lungo la via della mia melanconia irriverente,
 +
 
 +
quando l’ho vista,
 +
 
 +
abbandonata nel suo vaso striminzito,
 +
 
 +
con le sue foglie rinsecchite,
 +
 
 +
ma con una speranzosa macchia di verde.
 +
 
 +
L’ho portata nel mio balcone,
 +
 
 +
tra le mie piante senza nome,
 +
 
 +
i cui semi senza nome  ,
 +
 
 +
sono stati trasportati dal vento
 +
 
 +
sfuggendo a terre inospitale.
 +
 
 +
Ora la sto guardando,
 +
 
 +
e vedo una nuvola di sorridenti margherite dorate,
 +
 
 +
immerse nella gioia di foglie splendenti.
 +
 
 +
Intorno a lei si affollano i miei amici passerotti,
 +
 
 +
per farle compagnia.
 +
 
 +
Così mi accorgo
 +
 
 +
Che basta una carezza ,
 +
 
 +
come un piccolo gesto di gioia,
 +
 
 +
per ridare un soffio di speranza
 +
 
 +
al silenzio delle anime abbandonate nell’indifferenza .
 +
 
 +
anche il mio cuore si accorge,
 +
 
 +
che quel guizzo di luce nell’inverno inospitale,
 +
 
 +
era anche per me.
 +
 
 +
 
 +
 
 +
'''TERRA SPACCATA'''
 +
 
 +
''Di Angela Ladisa''
 +
 
 +
 
 +
Il dolore è un terreno arido
 +
 
 +
che se non viene innaffiato
 +
 
 +
si indurisce
 +
 
 +
e ti ritrovi il cuore secco.
 +
 
 +
E allora io ti dico:
 +
 
 +
piangi
 +
 
 +
che le lacrime non cibano il dolore
 +
 
 +
sono acqua che si insinua
 +
 
 +
tra le crepe di una terra spaccata.
 +
 
 +
E allora io ti dico:
 +
 
 +
piangi
 +
 
 +
che le lacrime della sofferenza sono capaci di dare la vita anche ai fiori.
 +
 
 +
E non ti stupire se
 +
 
 +
tra le crepe della tua terra spaccata
 +
 
 +
vedrai presto un germoglio
 +
 
 +
che si aggrappa con forza alla vita
 +
 
 +
e la inventa da capo.
 +
 
 +
 
 +
 
 +
'''E IN CERTI MOMENTI'''
 +
 
 +
''Di Ilaria Spes''
 +
 
 +
 
 +
E in certi momenti
 +
 
 +
il silenzio diviene la capsula
 +
 
 +
che placa la paura
 +
 
 +
E la distrazione offerta dai fiori
 +
 
 +
un modo per seguire
 +
 
 +
un’altra linea del tempo
 +
 
 +
Così chiedo aiuto all’abete verde
 +
 
 +
ai rododendri in gemma
 +
 
 +
persino alla quercia australe
 +
 
 +
che sola migra in un tempo inverso
 +
 
 +
Chiedo aiuto alle radici alla linfa
 +
 
 +
al sangue delle piante
 +
 
 +
perché sia accolta la nostra pena
 +
 
 +
nel rifugio della loro carne
 +
 
 +
 
 +
 
 +
'''GLI ANGELI MASCHERATI'''
 +
 
 +
''Di Franco Calzolari''
 +
 
 +
 
 +
Come travolto da folle tornado,
 +
 
 +
scemar ho visto la luce della vita,
 +
 
 +
il corpo mio sprofondar nel guado,
 +
 
 +
l’avventura terrestre ormai finita.
 +
 
 +
 
 +
Lontano dalla casa e dagli affetti,
 +
 
 +
con grande amarezza dentro il cuore,
 +
 
 +
vedo svanire i sogni e i miei progetti,
 +
 
 +
mi sento soffocare dal dolore.
 +
 
 +
 
 +
Ormai mi arrendo al volere del fato…
 +
 
 +
Con un sorriso mi porge la mano,
 +
 
 +
un angelo dal volto mascherato
 +
 
 +
che sembra giunto da un mondo lontano.
 +
 
 +
 
 +
Ora che sono tornato alla vita,
 +
 
 +
sarà eterna la mia riconoscenza
 +
 
 +
a questi angeli, di bontà infinita,
 +
 
 +
che mai l’umanità potrà far senza.
 +
 
 +
 
 +
Quando l’epidemia sarà finita,
 +
 
 +
ritorneremo ancora tutti insieme,
 +
 
 +
per prati verdi a camminar nel sole,
 +
 
 +
a vivere le gioie della vita.
 +
 
 +
 
 +
 
 +
'''SOFFERENZA'''
 +
 
 +
''Di Anna Maria Lavarini''
 +
 
 +
 
 +
Si era nascosta la primavera
 +
 
 +
non sopportava tanta sofferenza.
 +
 
 +
Non portava con se la sera, tramonti dorati
 +
 
 +
ma solo un cielo livido e malinconico,
 +
 
 +
ovattato di nuvole gonfie di lacrime.
 +
 
 +
Silenziose e vuote le strade,
 +
 
 +
la grande piazza muta e sterile aspettava.
 +
 
 +
Avvolto da un sterminato silenzio
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sotto la pioggia camminava solitario
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con passo lento, il grande vecchio bianco
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sembrava portasse sulle spalle,
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tutta la sofferenza del mondo.
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Quella sera dinanzi ad vuoto assoluto,
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per la prima volta, parole e benedizioni
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non sono state rivolte ai soli devoti
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colorati e festanti.
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Brillavano i raggi d’oro del santissimo,
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per la prima volta mai benedizione,
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ha varcato tanti confini  
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per la prima volta
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in questo tempo sospeso
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all’ unisono mai così tanta gente in ascolto
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Sotto la pioggia parole di luce
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per alleviare tanta sofferenza
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Suoni di campane e sirene
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dolore e speranza
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si confondevano con la pioggia.
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'''IN PRIMA LINEA'''
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''Di Simonetta Vacca''
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Il passato è incerto..
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ma il cuore infonde coraggio
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il corpo impettito avanza oltre la linea rossa di confine.
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La mente immagina un futuro agognato.
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Nessuno “eletto”
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Nessun “condannato”
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Torneremo tutti a casa dal fronte insanguinato.
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Nessuna medaglia a testimoniare il
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“dovere”.
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Nessuna corona a indicare “il potere”.
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Solo la vita
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Indomita
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Battagliera
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Sfacciata nel suo incedere
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Baldracca nel suo perire..
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A voi in prima linea l’onore di una magica follia!
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In Italia, nel mondo, nell’intero universo
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E.. così sia.
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'''LA PRIMAVERA SENZA NOI'''
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''Di Anna Costinela Bichis''
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La procesione  quest anno l’hanno fatta solo nei cieli,
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sono tanti i dipartiti
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molte le lacrime versate in silenzio nella terra deserta..
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loro abbracciati
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noi sempre più distanti,
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la primavera  è bella più che mai ma nessuno a guardarla,  
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sono in letargo i monumenti,
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le strade tacciono,
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gli uccelli cantano,
 +
 
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gli umani piangono,
 +
 
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le stelle cadono,
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 +
le campane annunciano il tempo della sacra ora,
 +
 
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nei luoghi di culto non rumoreggiano preghiere,
 +
 
 +
si prega ai piedi del letto e si parla spesso con Dio.
 +
 
 +
Tra blu intenso e tiepido azzuro
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sfumano  notte e giorno.
 +
 
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Mai guardai il cielo cosi tante volte
 +
 
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perché schiavo era lo sguardo  sui piedi nel loro cammino
 +
 
 +
Ora sono immobile,
 +
 
 +
alzo spesso gli occhi  verso l'infinito, non volano più gli aerei,
 +
 
 +
solo quelli di soccorso,
 +
 
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l’aria limpida e il cielo sereno sono  il regno degli uccelli,
 +
 
 +
finalmente liberi di rumori,
 +
 
 +
inquinamento.
 +
 
 +
Ho tempo, lo stesso tempo di prima,
 +
 
 +
ma ora capisco quanto ne ho sprecato.
 +
 
 +
Avevamo tutto il mondo ma stavamo perdendo noi stessi,
 +
 
 +
ora parliamo spesso con i muri delle case che ci proteggono.
 +
 
 +
Sai figlio,
 +
 
 +
in giro ci sono i supereroi, medici, poliziotti e carabinieri,
 +
 
 +
quelli che non ci fanno mancare il mangiare, tutti salvano le vite
 +
 
 +
ci proteggono dai malviventi e spesso  da noi stessi,
 +
 
 +
in corsia manca il tempo per fermarsi a piangere,
 +
 
 +
si corre come sui campi di guerra,
 +
 
 +
i più forti si salvano,
 +
 
 +
i deboli ti lasciano l’ultimo respiro
 +
 
 +
da raccontare a madri, padri, figli,
 +
 
 +
non ce modo per l’ultimo saluto,
 +
 
 +
le porte degli ospedali sono serrate per non far sfugire il male,
 +
 
 +
si gioisce per un istante quando qualcuno ce la fa tornare a casa.
 +
 
 +
I soldati non impugnano armi
 +
 
 +
ma trasportano feretri, costruiscono ospedali,
 +
 
 +
non ci sono messe e nemmeno funerali, non ci sono fiori d’addio
 +
 
 +
e nemmeno croci sotto cui riposare il sonno eterno.
 +
 
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Il mietitore  ha rotto le file  e si è portato via anche gli angeli in camice bianco,
 +
 
 +
gli angeli in uniforme,
 +
 
 +
senza pietà e senza distinzione,
 +
 
 +
lui prende, prende, prende
 +
 
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e non saper quando si fermerà ci logora l’animo, la mente, il corpo.
 +
 
 +
i preti pregano in solitaria nel chiese vuote di fedeli.
 +
 
 +
Ci assillano le domande,
 +
 
 +
ci trafigge la solitudine,
 +
 
 +
i pensieri in subbuglio,
 +
 
 +
le mani tremanti,
 +
 
 +
la voce incerta e fragile dietro ai copri volto.
 +
 
 +
Ci riconosciamo dalla voce,
 +
 
 +
dalle movenze,
 +
 
 +
salutiamo  chiunque passa
 +
 
 +
per paura di aver saltato il saluto ad un amico,
 +
 
 +
Vogliamo spesso scappare,
 +
 
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ma non ce luogo sicuro su tutta la terra, restiamo  come sassi che nessun mare si vuol portar via.
 +
 
 +
Sai figlio, non incolparmi anche se ho colpe,
 +
 
 +
l'eredità che lascio sono i miei errori e i miei ricordi.
 +
 
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Abbiamo dato troppo spesso tutto per scontato
 +
 
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ed ora, le piccole cose sono diventate bellissime.  
 +
 
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Stiamo rivalutando il concetto di libertà, di amore, di famiglia
 +
 
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e mi chiedo se la felicità avrà fiorito nel cuore di qualcuno
 +
 
 +
così come miliardi di fiori sono sbocciati in questa primavera di silenzio.
 +
 
 +
L'ego dei spregevoli ora ha un volto,
 +
 
 +
i cattivi sono più cattivi,
 +
 
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i buoni fanno la carità,
 +
 
 +
i poveri insorgono,
 +
 
 +
i ricchi restano ricchi,
 +
 
 +
i ladri e i traditori di principi e di beni
 +
 
 +
si vendono sempre per trenta denari. Piange la dignita dei vecchi mentre chiede da mangiare,
 +
 
 +
angeli in unifore accorono per aiutare.
 +
 
 +
Si dice grazie da lontano si saluta con un cenno di capo,
 +
 
 +
si mandano baci e abbracci virtuali,
 +
 
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altri invece sono indifferenti ignorano la tristezza dei vivi,
 +
 
 +
la
 +
 
 +
la fila dei morti in attesa di tombe,
 +
 
 +
poi ci sono i folli  non curanti del pericolo che incombe.
 +
 
 +
A Pasqua quest’anno c’era  il sole
 +
 
 +
ma i nostri sguardi sono ombreggiati dalla paura e dell’incertezza,
 +
 
 +
risuonano canti dai balconi,
 +
 
 +
gridi di speranza,
 +
 
 +
ora crediamo  per davvero nel futuro che ci stava sfuggendo si mano,
 +
 
 +
credici figlio anche tu,
 +
 
 +
fai meglio di me,
 +
 
 +
impara la storia dei tuoi avi che hanno sfiorato l’apocalisse,
 +
 
 +
non ripetere i nostri errori
 +
 
 +
e anche se fa male ricorda questo momento di tristezza
 +
 
 +
e accedi nel tuo cuore una luce per i dipartiti .
 +
 
 +
Sii felice e migliore di me .
 +
 
 +
 
 +
 
 +
'''OCCHI'''
 +
 
 +
''Di Elisabeth Gioia Carbone''
 +
 
 +
 
 +
Non ti riconosco più,
 +
 
 +
dietro l'ingombro che siede sopra il tuo volto.
 +
 
 +
Eppure i tuoi occhi hanno imparato a sorridere,
 +
 
 +
il loro sorriso l'ho ben colto.
 +
 
 +
E che differenza fa sapere chi sei,
 +
 
 +
se non ci si può nemmeno abbracciare.
 +
 
 +
Eppure i tuoi occhi, segnati da ciò che li circonda,
 +
 
 +
sanno bene come continuare ad amare.
 +
 
 +
I pianti di chi non puoi salvare li hai stampati sulla tua veste,
 +
 
 +
i tuoi occhi ancora non li vedono.
 +
 
 +
Eppure sei qui davanti a me,
 +
 
 +
anche se i tuoi pensieri sparsi corrono.
 +
 
 +
Aspettiamo dunque, lo scorrere di questi giorni funesti.
 +
 
 +
Che ci sarà il tempo per poter ringraziarti,
 +
 
 +
anche se non sarà mai abbastanza, per tutto ciò che con i tuoi occhi sgranati, anche oggi calpesti.
 +
 
 +
 
 +
 
 +
'''GIORNI SOSPESI'''
 +
 
 +
''Di Gabriella Vergnano''
 +
 
 +
 
 +
Faccio finta
 +
 
 +
che le parole
 +
 
 +
che escono
 +
 
 +
dalla mia penna
 +
 
 +
siano quelle
 +
 
 +
di poco tempo fa
 +
 
 +
che sembra un secolo
 +
 
 +
i giorni
 +
 
 +
erano uguali
 +
 
 +
con il profumo
 +
 
 +
di caffè
 +
 
 +
al mattino
 +
 
 +
i passi tranquilli
 +
 
 +
i fiori nascosti.
 +
 
 +
Chiudo gli occhi
 +
 
 +
per non vedere
 +
 
 +
quei corpi sfilare
 +
 
 +
uno dietro l’altro
 +
 
 +
visi amati
 +
 
 +
fino a ieri uomini
 +
 
 +
come quello
 +
 
 +
di mio padre
 +
 
 +
che non vedo
 +
 
 +
da un mese
 +
 
 +
da bambina
 +
 
 +
mi portava
 +
 
 +
a pescare
 +
 
 +
Sguardi sbiaditi
 +
 
 +
aspettano
 +
 
 +
di rivedere
 +
 
 +
i giorni di prima
 +
 
 +
ci inventeremo
 +
 
 +
nuovi altari
 +
 
 +
per scambiarci
 +
 
 +
abbracci da lontano
 +
 
 +
vicini avremo
 +
 
 +
paura
 +
 
 +
e gli uccelli
 +
 
 +
volano allegri
 +
 
 +
per ricordarci
 +
 
 +
che è già primavera
 +
 
 +
 
 +
 
 +
'''ODE ALLA TECNOLOGIA'''
 +
 
 +
''Di Marisa Amadio''
 +
 
 +
 
 +
Lode alla tecnologia
 +
 
 +
che ci rende liberi nella prigionia
 +
 
 +
in questo loop temporale
 +
 
 +
in cui ogni giorno è uguale.
 +
 
 +
 
 +
E il sole, obsoleto orologio, ritorna
 +
 
 +
a scandire il tempo del giorno
 +
 
 +
dal suo levare sino al suo tramonto.
 +
 
 +
 
 +
Sempre in contatto
 +
 
 +
è la parola d'ordine del coatto
 +
 
 +
nella cella dorata del caso
 +
 
 +
che piange addosso al recluso.
 +
 
 +
 
 +
Ma che benedizione e che pazzia
 +
 
 +
lode a te oh tecnologia
 +
 
 +
che ci illudi d'esser vivi per sacra egemonia
 +
 
 +
in questa collegiale follia.
 +
 
 +
 
 +
 
 +
'''CE LA FAREMO'''
 +
 
 +
''Di Anna Maria Brughitta''
 +
 
 +
 
 +
Saranno attimi di vita vissuta
 +
 
 +
che riaffioreranno lentamente
 +
 
 +
nelle pagine di un libro
 +
 
 +
trascritte minuziosamente.
 +
 
 +
Fiori come segnalibro,
 +
 
 +
che separano quei momenti
 +
 
 +
racchiudendo i pensieri...
 +
 
 +
segnando sensazioni ed emozioni
 +
 
 +
che il cuore rivivrà in eterno.
 +
 
 +
Dove la primavera dirompe
 +
 
 +
con i raggi del sole
 +
 
 +
ed esce fuori con tutto il suo splendore!
 +
 
 +
Il suo calore,
 +
 
 +
sarà l’unica cosa che segnerà
 +
 
 +
dopo tutto questo terrore
 +
 
 +
la fine di quest’ incubo…
 +
 
 +
e resterà indelebile
 +
 
 +
nelle pagine della vita.
 +
 
 +
Il silenzio delle vie,
 +
 
 +
dove nessuno sfiora nessuno,
 +
 
 +
mentre le persone guardinghe
 +
 
 +
con mascherine e guanti
 +
 
 +
la distanza cercano di rispettare
 +
 
 +
lunghe file ovunque.
 +
 
 +
Il panorama è surreale.
 +
 
 +
Tutto è surreale.
 +
 
 +
Questo silenzio è surreale…
 +
 
 +
ma non è solo assenza di rumore
 +
 
 +
ma sofferenza nei cuori.
 +
 
 +
Ti è mancato un abbraccio…
 +
 
 +
un bacio…
 +
 
 +
una carezza…
 +
 
 +
una stretta di mano
 +
 
 +
che prima potevi dare.
 +
 
 +
Tutto ci è impedito…
 +
 
 +
finché questo ospite non gradito
 +
 
 +
non sarà sconfitto.
 +
 
 +
Negli ospedali lottano i nostri eroi…
 +
 
 +
Uomini dal valore
 +
 
 +
non sempre riconosciuto
 +
 
 +
ma loro un grande contributo
 +
 
 +
al paese hanno sempre dato.
 +
 
 +
Stremati per le lunghe ore ininterrotte,
 +
 
 +
e amareggiati per la tristezza
 +
 
 +
che hanno dovuto vedere,
 +
 
 +
nei volti delle persone che muoiono sole,
 +
 
 +
senza il conforto e l’ultimo saluto
 +
 
 +
delle persone a loro care!
 +
 
 +
Per loro una carezza
 +
 
 +
e una parola di conforto
 +
 
 +
mai è venuta a mancare.
 +
 
 +
È doveroso un grazie dover dire!
 +
 
 +
Assieme ce la faremo
 +
 
 +
Io resto a casa…
 +
 
 +
 
 +
 
 +
'''MANI INTRECCIATE'''
 +
 
 +
''Di Aurora Cantini''
 +
 
 +
 
 +
Mani intrecciate
 +
 
 +
in questi giorni
 +
 
 +
di scura tempesta,
 +
 
 +
mani intrecciate
 +
 
 +
a creare rami e foglie
 +
 
 +
per un nido di sguardi,
 +
 
 +
mani intrecciate
 +
 
 +
intorno a occhi lucenti di domande,
 +
 
 +
smarriti,
 +
 
 +
spaesati.
 +
 
 +
 
 +
Le mani di una mamma e di un papà
 +
 
 +
a far da corona e scudo
 +
 
 +
ai sogni di un bimbo
 +
 
 +
che attende la primavera
 +
 
 +
da dietro i vetri di una finestra.
 +
 
 +
 
 +
Mani che sorreggono e scaldano,
 +
 
 +
accarezzano e rialzano...
 +
 
 +
mani che giocano, scrivono,
 +
 
 +
impastano, insegnano,
 +
 
 +
indicano.
 +
 
 +
 
 +
Mani grandi come ali,
 +
 
 +
a cui un bimbo può afferrarsi
 +
 
 +
per raggiungere il cielo.
 +
 
 +
 
 +
E volare alto,
 +
 
 +
nel cuore delle nuvole.
 +
 
 +
 
 +
E volare alto,
 +
 
 +
senza paura di cadere.
 +
 
 +
 
 +
 
 +
'''VERRÀ ANCHE L’ALBA'''
 +
 
 +
''Di Rosanna Peruzzi''
 +
 
 +
 
 +
È così buia la sera
 +
 
 +
con la luce fioca di un corridoio
 +
 
 +
 
 +
e una lanterna accesa nel cuore
 +
 
 +
per non respirare la sconfitta.
 +
 
 +
 
 +
È più forte della resa
 +
 
 +
il coraggio
 +
 
 +
di chi combatte
 +
 
 +
 
 +
mentre molti cadono
 +
 
 +
in un sonno profondo
 +
 
 +
che oltrepassa la vita.
 +
 
 +
 
 +
Verrà anche l'alba
 +
 
 +
sgombra da nubi
 +
 
 +
e potrai guardarti nuovamente
 +
 
 +
con il viso di ieri
 +
 
 +
 
 +
e negli occhi il sorriso
 +
 
 +
della speranza
 +
 
 +
mai morta
 +
 
 +
sotto la maschera…
 +
 
 +
 
 +
un sospiro
 +
 
 +
verde di fili d'erba
 +
 
 +
nati tra le mani.
 +
 
 +
 
 +
 
 +
'''DOLCE ANGELO MASCHERATO'''
 +
 
 +
''Di Sergio Camellini''
 +
 
 +
 
 +
Voglio,
 +
 
 +
dico voglio!
 +
 
 +
Far mia
 +
 
 +
la tua malinconia
 +
 
 +
per sentire quello che senti,
 +
 
 +
provare
 +
 
 +
le tue emozioni:
 +
 
 +
vivere i tuoi sentimenti.
 +
 
 +
 
 +
Voglio,
 +
 
 +
dico voglio!
 +
 
 +
Uscire dal tunnel
 +
 
 +
della paura,
 +
 
 +
prendere per mano
 +
 
 +
la vita,
 +
 
 +
abbracciare un sogno:
 +
 
 +
sì, non è finita.
 +
 
 +
 
 +
Voglio,
 +
 
 +
dico voglio!
 +
 
 +
Giacché l’infinito
 +
 
 +
verbo dire… si tramuti
 +
 
 +
nel piacevole verbo fare,
 +
 
 +
come col tuo operato
 +
 
 +
a rischio
 +
 
 +
anche di dolore.
 +
 
 +
 
 +
Dolce Angelo mascherato,
 +
 
 +
grazie
 +
 
 +
solo per amore.

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