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Di seguito una selezione delle Poesie (in ordine casuale) aderenti al Progetto “[[Solidarietà Poetica]]”, promosso da WikiPoesia a sostegno di coloro che sono in prima linea durante questo difficile e delicato momento per l’Italia.
 
Di seguito una selezione delle Poesie (in ordine casuale) aderenti al Progetto “[[Solidarietà Poetica]]”, promosso da WikiPoesia a sostegno di coloro che sono in prima linea durante questo difficile e delicato momento per l’Italia.
   −
Vi ringraziamo ancora una volta per le vostre Poesie!
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Ringraziamo ancora una volta i Poeti, per i propri versi, e coloro che affrontano questa emergenza, per il loro coraggio.
 +
 
    
Vincenzo De Lucia
 
Vincenzo De Lucia
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Io tendo la mano!
 
Io tendo la mano!
   −
=== Dediche Poetiche al Personale Sanitario di Milano, Monza e Varese ===
+
===Dediche Poetiche al Personale Sanitario di Milano, Monza e Varese===
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et sa solidarité, seulement, virtuelle.
 
et sa solidarité, seulement, virtuelle.
 
<br />
 
<br />
===Dediche Poetiche ai volontari della Protezione Civile===
+
===Dediche Poetiche ai volontari della Protezione Civile ed al Personale Sanitario nazionale===
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Una divisa, qualsiasi colore o ruolo abbia, è ragione di vita.
 
Una divisa, qualsiasi colore o ruolo abbia, è ragione di vita.
   −
TU!
+
 
 +
 
 +
'''TU!'''
    
''Di Franco Frijio''
 
''Di Franco Frijio''
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Quando ci si sente soli
 
Quando ci si sente soli
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perché tanta gente, che ora non c’è più, non voleva questo.
 
perché tanta gente, che ora non c’è più, non voleva questo.
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'''IL MALEFICO CORONA VIRUS'''
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''Di Renzo Brandalise''
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Mentre mi preparo il caffè, prima gioia del mattino,
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rivolgo fuggevole  sguardo al calendario, nel cucinino.
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Stacco il foglietto volante  , come ogni giorno,
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e un silenzio spettrale m’avvolge tutt’attorno.
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Guardo dalla finestra ,oltre il vetro  , la strada,
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e una forte emozione m’assale e non m’aggrada.
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L’assordante rumore dei motori che m’accompagnava.
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e mi trastullava ,  ora dopo ora, se n’era andato di buon’ora.
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Cammino sulla  via in compagnia di piccoli insetti,
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e frettolosamente  raggiungo la piazza, priva di banchetti.
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Chiedo qua e là se eravamo sul suolo lunare,
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e mi vien riposto  ,che tutto  lo fa  apparire.
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E’ il corona virus mi dice qualcuno che in fretta s’accasa,
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il malefico virus che corre ,senza pietà, fra l’intera società.
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Per combatterlo e perché non faccia troppo male,
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l’autorità a disposto che ,stare in casa, è obbligo legale
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Ora cosa si fa mi chiedo annaspando tra varie soluzioni,
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mia nonna toglierà i ferri da lavoro nei cassettoni,
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Si dedicherà ,come una volta, al lavoro a maglia
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e io salirò in soffitta a cercare  la tombola di zia Amalia.
 +
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Studierò come funzionano quegli aggeggi tecnologici,
 +
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che non ho mai compreso seppure con l’aiuto di amici.
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In soffitta entrerò tra avvolgenti ragnatele appiccicose.
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E tra un macero di cose     da anni    disuse.
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Certo nuovi stimoli dal malefico batterio ritroveremo,
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che ci faranno riscoprire cose che accantonate avevamo.
 +
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Un mondo nuovo, che certo non sarà quello di prima,
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perché nuova linfa  cercheremo e altri interessi troveremo.
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Tutti i mali non vengono per nuocere dice un vecchio adagio,
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che ci permetterà  mondo di evitare il grande  disagio .
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Speriamo, comunque ,che questo  male se ne vada presto
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perché tanta gente, che ora non c’è più, non voleva questo.
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'''LA BATTAGLIA'''
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''Di Enrico Chiastra''
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È arrivata,
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Ed in modo molto inaspettato,
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Ha preso in un'attimo il sopravvento
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Al nostro ragionamento,
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E, per il momento, siam molto impreparati,
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Chissà se avremo dei buoni risultati.
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Nonostante il lungo andamento
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Ci stiamo prodigando a tempo pieno,
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Non c'è tempo per pensare
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E nemmeno per dormire,
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E sempre all'erta bisogna stare
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Perché questo è un nemico invisibile,
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Che ti aggredisce
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Quando meno te lo aspetti,
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Anche se hai addosso le protezioni
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E stai attento alle occasioni
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E non ti scopri mai,
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Ma il pericolo che corri è alto,
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Molti altri colleghi lo han provato,
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A loro insaputa, è penetrato,
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Ed hanno dovuto lottar per la vita.
 +
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Noi agli altri bisogna dar supporto,
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Mettendoci anche lo spirito
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E il cuore nel nostro lavoro,
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Che è quello di aiutare il prossimo
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Che è in difficoltà, a guarir da questo,
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Poi siam felici, quando almeno una persona,
 +
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Che si è fidata della nostra esperienza
 +
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E ci ha donato la sua anima,
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Guarisce, allora sprigiona gioia,
 +
 +
Festeggiando per la Vittoria
 +
 +
Che abbiam ottenuto contro l'impossibile,
 +
 +
Però dobbiamo far molta attenzione,
 +
 +
Perché se è finita una battaglia
 +
 +
La guerra è sempre aperta,
 +
 +
Ma forse un giorno finirà, e saremo contenti,
 +
 +
Abbiam lavorato sodo, ma con i risultati
 +
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Siam vincitori assoluti,
 +
 +
Nonostante i morti
 +
 +
 +
 +
'''RISVEGLIO'''
 +
 +
''Di Vittorio Brancatelli''
 +
 +
 +
Senti profumo
 +
 +
di primavera nell’aria
 +
 +
le verdi foglioline
 +
 +
sui rami, i germogli
 +
 +
le margherite nei prati.
 +
 +
Il letargo invernale
 +
 +
è finito.
 +
 +
Riprende tenace
 +
 +
e prepotente la vita,
 +
 +
si svegliano gli animi
 +
 +
a nuovo vigore,
 +
 +
nuovi slanci
 +
 +
nuove passioni,
 +
 +
l’amore fiorisce.
 +
 +
Ritorna la gioia
 +
 +
nei cuori
 +
 +
 +
 +
'''PANDEMIA'''
 +
 +
''Di Giovanni Minio''
 +
 +
 +
Crisantemi impazzano,
 +
 +
Su camion militari
 +
 +
Che trasportano salme in quantità.
 +
 +
Liberano centri urbani che non ne contengono più.
 +
 +
Muoiono come mosche, ogni giorno, Genti.
 +
 +
Noi, inermi, attoniti,
 +
 +
Stiamo a sentire numeri,
 +
 +
Macabre migliaia di numeri
 +
 +
Che sfilano sotto i nostri occhi umidi,
 +
 +
Attraverso le immagini televisive.
 +
 +
Sillabe più non fuoriescono,
 +
 +
Dalle bocche impietrite,
 +
 +
Ne i cuori riescono più a capire la realtà.
 +
 +
Non è una catastrofe bellica,
 +
 +
Dove alla fine il nemico s’arrenderà,
 +
 +
Ne una guerra lampo,
 +
 +
Dove presto, tutto finirà.
 +
 +
E’ qualcosa di più infimo e subdolo
 +
 +
Che colpisce tutta l’Umanità.
 +
 +
E’ la Pandemia Universale,
 +
 +
Arrivata quest’anno qua!
 +
 +
Ma ugualmente  vinceremo
 +
 +
e supereremo  questa calamità!
 +
 +
La vita, grazie a tutti, trionferà!
 +
 +
 +
 +
'''EROI SENZA GLORIA'''
 +
 +
''Di Marina Rigolizzo''
 +
 +
 +
Ragazzi, giovani.
 +
 +
I più diligenti. I migliori.
 +
 +
Non vi si vede per strada.
 +
 +
Timorosi e spaventati.
 +
 +
Chiusi nelle vostre case,
 +
 +
vi aggirate come fantasmi.
 +
 +
Visi abbattuti, sguardi spenti.
 +
 +
A volte nervosi, spesso irritati.
 +
 +
Alcuni ribelli, altri rassegnati.
 +
 +
Come degli animali selvaggi in gabbia.
 +
 +
Nel pieno del vostro viaggio di libertà.
 +
 +
Non chiedete niente.
 +
 +
Nessuno vi chiede niente.
 +
 +
Alcun parere, né un coinvolgimento.
 +
 +
Restate lì, senza percepire alcuna gratificazione.
 +
 +
Non è questa una “prima linea”?
 +
 +
I vostri occhi vorrebbero risposte
 +
 +
ma ricevono solo regole da dover seguire.
 +
 +
Vittime di un sistema costretti ad accettare,
 +
 +
colpevolizzati perché non si riesce a cambiarlo.
 +
 +
Come pretesto la vostra mancanza di impegno.
 +
 +
Sempre giudicati.
 +
 +
Sopportate tutte le nostre frustrazioni.
 +
 +
Come sapete fare,
 +
 +
come potete fare.
 +
 +
A voi, quante richieste,
 +
 +
una follia!
 +
 +
Ma siete luce di speranza
 +
 +
Che possiate capire.
 +
 +
Che possiate ricordare.
 +
 +
Che possiate ritrovare il giusto percorso da noi perduto.
 +
 +
Eroi senza gloria.
 +
 +
 +
'''ORA CHE CI TROVIAMO NEL LATO OSCURO DELLA VITA'''
 +
 +
''Di Gennaro Saccone''
 +
 +
 +
Questa non è una guerra,
 +
 +
combatto contro un esercito di ombre
 +
 +
e la paura  risveglia il coraggio.
 +
 +
Il mattino si alza e dà luce
 +
 +
a un sole malato,
 +
 +
e c’ç un nemico nell’aria che ruba il respiro
 +
 +
e fa della morte un luogo abitato.
 +
 +
Mai conoscemmo primavera come questa,
 +
 +
e la vita che langue e va via.
 +
 +
 +
Guardami non scappo,
 +
 +
l’inferno vero è per pochi eletti.
 +
 +
Guardami sono un angelo  dalle mani stanche
 +
 +
e dal cuore forte,
 +
 +
soldato che non cerca gloria,
 +
 +
richiamato per una guerra di trincea,
 +
 +
Gli altari sono cambiati:
 +
 +
divinità malvagie tra noi.
 +
 +
Riuscirò a fermare
 +
 +
la volta celeste che sta scivolando?
 +
 +
 +
C’è silenzio, c’è assenza,
 +
 +
persino i morti non hanno linguaggio
 +
 +
e così facilmente, ancora una volta,
 +
 +
intreccio la mia mano alla tua
 +
 +
per celebrare un vago frammento d’amore
 +
 +
e un corpo d’argilla riprende fiato.
 +
 +
Fragile e confuso, candido vessillo.
 +
 +
custode della tua vita,
 +
 +
ora è tempo di giocarmi la mia:
 +
 +
sono un Camice Bianco in corsia.
 +
 +
 +
 +
'''ANGELI IN CORSIA'''
 +
 +
''Di Giovanna Iacovone''
 +
 +
 +
Non saranno mai famosi
 +
 +
i loro nomi ,
 +
 +
ma offrono loro stessi
 +
 +
fino allo stremo
 +
 +
nelle corsie di ospedale ,
 +
 +
sempre in prima linea ,
 +
 +
sacrificando la propria vita
 +
 +
per salvare quella altrui …
 +
 +
 +
Sono gli angeli di corsia ,
 +
 +
che, con le loro ali ,
 +
 +
con il loro sorriso ,
 +
 +
cercano di rendere
 +
 +
meno doloroso
 +
 +
il calvario di un virus
 +
 +
subdolo , invisibile ,
 +
 +
che distrugge vite
 +
 +
a catena ;
 +
 +
perciò, non mettiamo in quarantena
 +
 +
il nostro amore per la vita ,
 +
 +
restiamo a casa ,
 +
 +
distanti ,
 +
 +
sempre attenti
 +
 +
ai decreti,
 +
 +
ai gesti concreti
 +
 +
che potrebbero salvare l’umanità
 +
 +
dal vortice letale :
 +
 +
ecco quanto vale
 +
 +
una vita, lo avevamo dimenticato,
 +
 +
ce lo hanno ricordato
 +
 +
quegli angeli in corsia
 +
 +
quel valore inestimabile
 +
 +
in un mondo psicolabile.
 +
 +
 +
 +
'''I TEMPI DEL CUORE'''
 +
 +
''Di Elisa Mariotti''
 +
 +
 +
Un velo sterile,
 +
 +
una bocca contratta
 +
 +
nasconde.
 +
 +
Occhi stanchi,
 +
 +
dietro pese palpebre
 +
 +
ciò che impossibile sembrava,
 +
 +
ora vedono.
 +
 +
Tutto.
 +
 +
Troppo.
 +
 +
Il cuore batte
 +
 +
a due ritmi.
 +
 +
Un adagio
 +
 +
per chi è andato.
 +
 +
Un rapido
 +
 +
per chi lotta ancora.
 +
 +
 +
 +
'''MEMORIA CORTA'''
 +
 +
''Di Emanuele Pisanell''o
 +
 +
 +
Pure la Lupa piange, silenziosa,
 +
 +
rinchiusa in gabbia coercitivamente,                                             
 +
 +
perché rifugga il morso del serpente,                       
 +
 +
insinuato in maniera misteriosa.
 +
 +
Fa rievocare, serpe sì insidiosa,                   
 +
 +
procedendo a ritroso con la mente,                                                         
 +
 +
la bestia del centennio precedente,                                   
 +
 +
svelatasi oltremodo perniciosa
 +
 +
proprio sul volger della grande guerra;                                                         
 +
 +
che operò con simile furore                                                               
 +
 +
da decimare allor l'intera Terra.
 +
 +
E nonostante il morbo vessatore,                 
 +
 +
tra incuria e trasgressioni d'ogni sorta,             
 +
 +
palesiamo oggi di memoria corta.         
 +
 +
 +
 +
'''PANDEMIA 2020'''
 +
 +
''Di Davide Caputa''
 +
 +
 +
Malinconia
 +
 +
Mascherine accarezzano
 +
 +
Volti stanchi
 +
 +
Camici e divise
 +
 +
Oscillano tra buio e luce
 +
 +
Giorni di cristallo
 +
 +
Si diffonde il virus
 +
 +
La vita scivola via
 +
 +
Il cielo impallidisce
 +
 +
Primavera in quarantena
 +
 +
Città deserte
 +
 +
 +
 +
'''NUOVI OCCHI'''
 +
 +
''Di Vespina Fortuna''
 +
 +
 +
Chiusa nella mia gabbia dorata
 +
 +
guardo il merlo volare libero sul ramo
 +
 +
la città è vuota
 +
 +
gli alberi rifioriscono di novella primavera.
 +
 +
Riconquistati i miei antichi pensieri
 +
 +
li ascolto andare
 +
 +
al ritmo lento del tamburo africano.
 +
 +
Non ho alcun piano per oggi
 +
 +
né per domani
 +
 +
nessun desiderio
 +
 +
se non riabbracciare chi non posso
 +
 +
e rifiorire
 +
 +
con nuovi occhi
 +
 +
e vecchi amori
 +
 +
 +
 +
'''LABORATORIO'''
 +
 +
''Di Andrea Giuseppe Graziano''
 +
 +
 +
Subornato da luci
 +
 +
Squillanti nel bianco
 +
 +
Asettico ripassa a memoria
 +
 +
Periziali processi di Tékhne
 +
 +
Cercatore e cacciatore
 +
 +
solo Nei pistilli di un fiore Mortale
 +
 +
Delle radici del male
 +
 +
Senza il sorriso grato
 +
 +
Degli infermati
 +
 +
La compagnia d’Infermieri Stremati.
 +
 +
Nutre in segreto l’agone Come missione
 +
 +
Claustrofobica ipossia Ricerca inesausta Senza gloria
 +
 +
Sublime dono di una Superna Consumazione
 +
 +
 +
 +
'''ISOLAMENTO'''
 +
 +
''Di Antonio D’Auria''
 +
 +
 +
Questa luce scroscia
 +
 +
e sorprende stamani,
 +
 +
indugiante già nei socchiusi fumi
 +
 +
intorno a un’emicrania.
 +
 +
Se poi sei ad un passo dal mare,
 +
 +
destarsi prende forma dal suo umore.
 +
 +
Dunque sole d’aprile,
 +
 +
aria meno affilata di ieri.
 +
 +
Facile sconfiggere le coltri
 +
 +
più difficile immaginare
 +
 +
quando le pareti torneranno
 +
 +
ad avere un varco.
 +
 +
Ancora
 +
 +
confettura di ciliege e caffè amaro?
 +
 +
Ti spiazza palpabile
 +
 +
il disagio che scivola verso la rabbia
 +
 +
per la morte del tuo frigorifero,
 +
 +
per l’acquitrino nel freezer,
 +
 +
per il perché proprio ora.
 +
 +
Ma l’affanno presto rallenta
 +
 +
perché indietreggi in penombra
 +
 +
e respiri sincrono
 +
 +
sul risveglio delle sue labbra.
 +
 +
Lei è con te.
 +
 +
L’angoscia di chi annega da solo
 +
 +
zavorrato da morbo,
 +
 +
non per dolce naufragio,
 +
 +
è ora lontana?
 +
 +
 +
 +
'''ATTESA'''
 +
 +
''Di Maria Gabriella Conti''
 +
 +
 +
Tramonta il sole sui tetti
 +
 +
rosso nella sera
 +
 +
e per quanti pensieri metti
 +
 +
bel tempo si spera,
 +
 +
un aereo lascia la bianca scia
 +
 +
finisce il giorno e sarà domani,
 +
 +
qualcosa ancora si porta via,
 +
 +
penso al lavoro di buone mani
 +
 +
che ci fa ben sperare,
 +
 +
non c’è nessuna resa
 +
 +
bisogna solo aspettare
 +
 +
e che sia una breve attesa.
 +
 +
 +
 +
'''FIAMMELLE'''
 +
 +
''Di Luciano Delucchi''
 +
 +
 +
I vecchi, sospirando
 +
 +
soffiano via la vita,
 +
 +
bevendo l’ultimo respiro
 +
 +
piegano con dolcezza
 +
 +
le fiammelle delle candele
 +
 +
infilzate sui candelabri,
 +
 +
gocce di cera  
 +
 +
alate di preghiera
 +
 +
cadono sui pavimenti
 +
 +
luccicanti di dolore.
 +
 +
E’ il tempo che ci raggiunge
 +
 +
con le sue dita grifagne spegne
 +
 +
quello che eravamo, il mistero
 +
 +
che non saremo mai,
 +
 +
srotolano ombre nei corridoi
 +
 +
avviluppandosi come lenzuola
 +
 +
fasciano nascite e morti.
 +
 +
Il tempo fa bene il suo lavoro
 +
 +
ha l’eternità per imparare
 +
 +
fiorisce mute nostalgie
 +
 +
colonizza terre di rimpianto
 +
 +
senza mai ammorbidirsi,
 +
 +
si culla al ritmo degli estremi
 +
 +
- vita – morte -
 +
 +
 +
 +
'''SPERANZA DI VITA'''
 +
 +
''Di Pasquale Laurenza''
 +
 +
 +
Nell’assordante silenzio
 +
 +
di questi giorni senza vita,
 +
 +
orizzonti sereni l’anima brama.
 +
 +
Anela il cuore spazi immensi,
 +
 +
giochi di bimbi,
 +
 +
abbracci e baci di donna.
 +
 +
Ci allontana,
 +
 +
questo vuoto da noi stessi,
 +
 +
spegne l’anima e ne cancella i sogni
 +
 +
lasciandoci morire dentro.
 +
 +
Ma la speranza non muore,
 +
 +
rimane viva e selvaggia.
 +
 +
Speranza di vita.
 +
 +
 +
 +
'''PASQUA CORONATA'''
 +
 +
''Di Roberto Lasco''
 +
 +
 +
Cristo di Passione
 +
 +
hai voluto che anche noi
 +
 +
portassimo sul capo chino,
 +
 +
il sacrificio eterno,
 +
 +
della tua Corona di spine.
 +
 +
Attraverso un Virus invisibile,
 +
 +
dalla chiara similitudine,
 +
 +
hai deciso di fermare
 +
 +
il Mondo globale
 +
 +
e di fargli abbracciare
 +
 +
la Tua stessa Croce.
 +
 +
Pasqua giunta
 +
 +
in un anno speciale,
 +
 +
coronata e in attesa
 +
 +
del Tuo giudizio,
 +
 +
annuncerà la Risurrezione,
 +
 +
che ci giungerà propizia
 +
 +
nell’ora in cui vorrai
 +
 +
per redimerci dal peccato
 +
 +
e condurci per mano
 +
 +
verso la strada
 +
 +
della gloriosa salvezza.
 +
 +
 +
 +
'''FORZA ITALIANI'''
 +
 +
''Di Francesco Capozza''
 +
 +
 +
Le città son tutte deserte
 +
 +
colpite da una infame sorte
 +
 +
con animo inerte
 +
 +
siam tutti in disparte
 +
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con il pensier rivolto alla morte
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Seduti sui divani
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ad ascoltar le notizie immani
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noi poveri e fragili umani
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nel cor siam tutti Italiani
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Siam duri e non molliamo
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e di speranza noi ardiamo
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perché la vita noi amiamo
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'''SIAMO NOI'''
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''Di Sergio Santoro''
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Le notti angosciose
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vissute nel tormento dell’impotenza
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le membra stanche
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ma sempre pronte alla chiamata
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i volti disfatti
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ma sempre sorridenti nel cuore dell’altro
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mute presenze
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che parlano con i gesti dell’amore
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vite dedicate
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perché la vita abbia sempre a vincere
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attese sfibranti
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per un verdetto che sa di speranza.
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Non siamo gli eroi
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di una obsoleta retorica
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siamo le mani
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di chi non può afferrare
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siamo gli occhi
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di chi non può piangere
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siamo il respiro
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di chi ha fame di esistenza
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siamo noi
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che soffriamo con chi lotta col dolore
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che amiamo chi non ha affetti da dare
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che stringiamo le membra silenziose
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che lottiamo col nemico più subdolo
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 +
che crolliamo quando il corpo ha dato tutto.
 +
 +
E il ricordo
 +
 +
di questo tempo di ansie e di paure
 +
 +
scolpito nel cuore di chi non si è nascosto
 +
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è il nostro compenso
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per un lavoro che mai rinnegheremo.
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 +
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'''GRAZIE A VOI TUTTI'''
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''Di Patrizia Albanesi''
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 +
E’ grazie a voi che lottate col nemico
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ne conoscete forza e pericolo
 +
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e lo sfidate con coraggio umano
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che non mi sento sola
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non ci sentiamo soli
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 +
Voi medici ed infermieri e di altre mansioni
 +
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avete la nostra stima
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il nostro affetto
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il nostro pensiero costante
 +
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Un immenso grazie a tutti voi che ci date speranza
 +
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a voi che date un traguardo a questo improvviso e tragico momento
 +
 +
a voi che con forza non cedete pur tra molte difficoltà
 +
 +
a voi che sapete affrontare con un cuore di squisita bontà
 +
 +
gli occhi di chi ha paura, di chi ha capito
 +
 +
di chi è stato più sfortunato di altri
 +
 +
Dal profondo del cuore
 +
 +
vorrei abbracciarvi uno ad uno
 +
 +
ma non so dire altro che
 +
 +
GRAZIE INFINITE A TUTTI VOI
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 +
 +
 +
'''TRABALLANTI MA IN PIEDI'''
 +
 +
''Di Martina Rita Villani''
 +
 +
 +
Io vi vedo, sapete?
 +
 +
Vedo la stanchezza,
 +
 +
la preoccupazione,
 +
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negli occhi.
 +
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I vostri lineamenti
 +
 +
tesi e non più dolc.
 +
 +
Io vi vedo, sapete?
 +
 +
Determinati e forti
 +
 +
a far fronte all’emergenza.
 +
 +
Non vi dico solo
 +
 +
“Ce la faremo”,
 +
 +
ma aggiungo:
 +
 +
“Grazie a voi”.
 +
 +
È solo così
 +
 +
che siamo in piedi,
 +
 +
traballanti,
 +
 +
ma in piedi.
 +
 +
 +
 +
'''NAUFRAGHI D’AMORE'''
 +
 +
''Di Marco Astegiano''
 +
 +
 +
Silente,
 +
 +
asciugo questi rimorsi di pioggia.
 +
 +
Mi dolgo  
 +
 +
di questa esistenza beffarda:
 +
 +
non v’è porto alcuno
 +
 +
per la mia anima raminga,
 +
 +
solitaria, ma duale.
 +
 +
Nemmeno ricordo quante vite annegai in te,
 +
 +
tempeste di folle amore,
 +
 +
che troppo impetuoso mi travolse
 +
 +
da attraversare secoli di marosi,
 +
 +
ere di oceani profondi,
 +
 +
e infine approdare ancora a te:
 +
 +
la baia più sinuosa;
 +
 +
e, sfibrato, giacere tra le tue sabbie
 +
 +
di bianco corallo …
 +
 +
 +
 +
'''UNO SPECCHIO RIFLESSO'''
 +
 +
''Di Giuseppe Milella''
 +
 +
 +
Mi guardo riflesso
 +
 +
in quel vetro appannato
 +
 +
una finestra socchiusa
 +
 +
realtà cruda e angusta,
 +
 +
guardo nel vuoto
 +
 +
un silenzio irreale
 +
 +
e penso perplesso:
 +
 +
ormai è la fine.
 +
 +
Oltre quell’improvvisato
 +
 +
ed impalabile specchio,
 +
 +
scorgo un ombra
 +
 +
rarefatta e sfumata,
 +
 +
è la mia immagine
 +
 +
opaca e sbiadita
 +
 +
stantia come il tempo,
 +
 +
che scorre e passa;
 +
 +
l’ieri è già vecchio
 +
 +
superato e dimenticato,
 +
 +
tutto sembra lontano
 +
 +
così inutile e frivolo,
 +
 +
solo un ricordo sgualcito,
 +
 +
perché adesso
 +
 +
di tutto quel che già stato
 +
 +
nulla più ha alcun senso
 +
 +
e nessuna importanza.
 +
 +
 +
 +
'''UNA ROSA GENTILE'''
 +
 +
''Di Mattia Cattaneo''
 +
 +
 +
Scrivo
 +
 +
righe che non leggo
 +
 +
ma costruisco
 +
 +
una casa di parole.
 +
 +
Non conosco la mia mano
 +
 +
ma di notte apro un libro.
 +
 +
In questo padiglione tremante
 +
 +
di una terra addolorata
 +
 +
cade il freddo
 +
 +
sulle zagare abbandonate.
 +
 +
Una luna sottile,
 +
 +
non insanguinata,
 +
 +
ci raggiungerà
 +
 +
sul grande fuoco
 +
 +
e lo saprà spegnere con una rosa gentile.
 +
 +
 +
 +
'''ED È SERA'''
 +
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''Di Dino Rodighiero''
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 +
 +
Ed è sera
 +
 +
Qui il tempo
 +
 +
fugge
 +
 +
Distratto non si ferma
 +
 +
Mescola vite
 +
 +
con quella dose d'incertezza
 +
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di spavaldo coraggio
 +
 +
di pietosa codardia
 +
 +
E non fa sconti
 +
 +
o regali
 +
 +
ma solo
 +
 +
come un baro
 +
 +
ruba sorrisi e sogni
 +
 +
Ed è sera
 +
 +
Il sole domani
 +
 +
forse
 +
 +
avrà un nuovo colore
 +
 +
per un cammino
 +
 +
tutto da scoprire
 +
 +
tutto da inventare
 +
 +
 +
 +
'''CORONA 2'''
 +
 +
''Di Marisa Monesi''
 +
 +
 +
La primavera è silenziosa
 +
 +
quest’anno,
 +
 +
di occhi e cuore sopiti
 +
 +
macilenti d’animo e attesi.
 +
 +
Una volta la chimera compose
 +
 +
una via acuminata ed aspra e divenne
 +
 +
paura di volare alto in sogno.
 +
 +
Stando alle attese affiora malinconia,
 +
 +
seduta qui nella mia stanza blu,
 +
 +
oramai ho timore anche del respiro.
 +
 +
Nonostante  lontani arrivederci
 +
 +
implorerò una vita attenta
 +
 +
e sentirò tutti gli esseri gioire,
 +
 +
noi sempre vivendo forte,
 +
 +
ma non immagini quanto sia grande
 +
 +
l’universo mondo coronato di gloria.
 +
 +
 +
 +
'''EROI DI CORSIA'''
 +
 +
''Di Claudio Bizzi''
 +
 +
 +
Impotenti sembrano divenir
 +
 +
le mani esperte
 +
 +
che s’adoperan a curarei
 +
 +
i tremolanti corpi,
 +
 +
le lacrime s’appropriano
 +
 +
dell’altrui destino.
 +
 +
Uomini e donne
 +
 +
nascondono l’ansimante fiato
 +
 +
protetti da mascherine,
 +
 +
si prestano a dar vigore
 +
 +
alle grida d’aiuto,
 +
 +
non trattengono l’ardore
 +
 +
facendosi coraggio,
 +
 +
con indomito cuore ripristinano
 +
 +
la speranza ai fiduciosi.
 +
 +
Eroi di corsia senza distinzione
 +
 +
di sesso,
 +
 +
votati a dar tutto di se stessi,
 +
 +
mettendo su di un piatto
 +
 +
d’argento la lor sorte,
 +
 +
pur di sottrar chi soffre
 +
 +
all’infausta morte.
 +
 +
Non ha età la vita al cospetto
 +
 +
dell’invisibil mostro
 +
 +
che la fa divenir come foglie
 +
 +
rinsecchite
 +
 +
accartocciate tra lenzuola
 +
 +
d’un letto.
 +
 +
 +
 +
'''MARZO 2020'''
 +
 +
''Di Giampiero Fenu''
 +
 +
 +
E’ Marzo…
 +
 +
Guardo dalla finestra
 +
 +
Vedo il sole che illumina il cielo
 +
 +
i suoi raggi riscaldano la terra
 +
 +
e nuova vita sboccia
 +
 +
Vedo la neve cadere lentamente
 +
 +
ricopre tetti, strade, alberi e fiori
 +
 +
confondendosi col silenzio surreale
 +
 +
Vedo la pioggia cadere
 +
 +
col  ticchettio bagna i vetri
 +
 +
scorre in rivoli
 +
 +
e spazza via le foglie oramai cadute
 +
 +
Guardo dalla finestra
 +
 +
Vedo questo Marzo
 +
 +
inconsueto
 +
 +
con l’incredulità e le paure
 +
 +
che tutto questo possa a breve finire
 +
 +
Guardo dalla finestra
 +
 +
e sogno un arcobaleno
 +
 +
che possa presto risplendere in cielo
 +
 +
coi colori
 +
 +
di quella stessa vita che
 +
 +
un tempo a me stringevo
 +
 +
 +
 +
'''MOLTO PIU’ DI UN GRAZIE'''
 +
 +
''Di Paola Verga''
 +
 +
 +
Scrivo a te
 +
 +
Per ringraziarti
 +
 +
Di quello che stai facendo.
 +
 +
Scrivo a te
 +
 +
Che metti al primo posto la vita degli altri
 +
 +
Anche se non puoi riposarti ormai da giorni.
 +
 +
Scrivo a te
 +
 +
Che sei lontano dai tuoi cari
 +
 +
Perché sei volato in soccorso dei più bisognosi.
 +
 +
Scrivo a te
 +
 +
Che sei una persona qualunque
 +
 +
Perché come tutti hai un cuore
 +
 +
Ed una vita privata,
 +
 +
Ma che in merito al tuo importantissimo aiuto
 +
 +
Ti meriteresti molto più di un semplice ringraziamento.
 +
 +
Scrivo a te
 +
 +
Che sei un vero eroe
 +
 +
Che al posto di un’armatura
 +
 +
Indossa un camice o una divisa fluorescente.
 +
 +
Scrivo a te
 +
 +
Che stringi i denti
 +
 +
Sotto una mascherina,
 +
 +
Ma che cerchi un modo
 +
 +
Per rassicurare gli altri anche solo attraverso il tuo sguardo.
 +
 +
Scrivo a te
 +
 +
Perché stai aiutando il paese
 +
 +
Che senza il tuo prezioso contributo
 +
 +
Farebbe molta più fatica a rialzarsi.
 +
 +
Scrivo a te
 +
 +
Per dirti
 +
 +
Il mio GRAZIE!
 +
 +
 +
 +
'''A TUTTI  I SILENZIOSI IN PRIMA LINEA'''
 +
 +
''Di Osvaldo Cai''
 +
 +
 +
Sento voci e vedo facce già viste
 +
 +
Odo parole vecchie, altre incerte
 +
 +
E forse mendaci
 +
 +
Voi invece non dite le parole
 +
 +
Che non servono a nulla. Voi agite
 +
 +
Rischiando la vita
 +
 +
I vostri volti non li conosciamo
 +
 +
Così come ci sono ignoti i nomi
 +
 +
Ma salvate vite.
 +
 +
Vedete morire e soffrite in silenzio
 +
 +
E silente è la gioia dei vostri successi
 +
 +
Che pur sono tanti.
 +
 +
Io sono vecchio,ho sofferto la guerra
 +
 +
Ho visto morti,macerie... ed eroi,
 +
 +
Eroi come voi
 +
 +
Il cui nemico era il soffrire altrui
 +
 +
Erano armi competenza, cuore
 +
 +
E grande coraggio.
 +
 +
Chiamarvi tutti “Eroi” non costa niente:
 +
 +
soltanto parole. Meglio sarebbe
 +
 +
Che fossero fatti.
 +
 +
Come fate in corsia,per strada e ovunque
 +
 +
Occorra agire e non solo parlare
 +
 +
Per dire parole.
 +
 +
Io non vi chiamo Eroi, pur se lo siete
 +
 +
Per me siete donne e uomini veri!
 +
 +
Oggi tanto raro!
 +
 +
 +
 +
'''QUALCUNO'''
 +
 +
''Di BennyC''
 +
 +
 +
Qualcuno
 +
 +
mi
 +
 +
ha
 +
 +
raccontato che.
 +
 +
Ti ricordi di tutti i tuoi amori?
 +
 +
Ogni storia è una storia d’amore
 +
 +
Ti ricordi delle sue labbra?
 +
 +
E del tuo cuore.
 +
 +
Io non mi ricordo.
 +
 +
Non c’ero.
 +
 +
Che il niente basta a stare caldi.
 +
 +
Ti ricordi?
 +
 +
Io non mi ricordo.
 +
 +
Non c’ero.
 +
 +
E la brezza?
 +
 +
Il mare e la sua brezza
 +
 +
e il sole
 +
 +
anche il sole
 +
 +
e la paura del buio
 +
 +
anche quella io non mi ricordo
 +
 +
non c’ero.
 +
 +
Respira!
 +
 +
Più forte!
 +
 +
Ancora.
 +
 +
Sono.
 +
 +
Parole.
 +
 +
Sussurrate.
 +
 +
Alla felicità.
 +
 +
La
 +
 +
Rrrabbia
 +
 +
Scri
 +
 +
Scri
 +
 +
Ve
 +
 +
Ve
 +
 +
Ve
 +
 +
Scrive il
 +
 +
fu
 +
 +
fu futo
 +
 +
Uro uro
 +
 +
Futuro
 +
 +
Più dolce.
 +
 +
 +
 +
'''GRAZIE A TE'''
 +
 +
''Di Valentina Simione''
 +
 +
 +
Tu come stai? Te l’hanno chiesto mai?
 +
 +
Non c’è tempo per una parola, se non per una sola, grazie.
 +
 +
Grazie perché eri presente lì vicino a me.
 +
 +
Io ti sentivo, anche se sembrava che dormivo.
 +
 +
Ero stanca e il dolore era così forte al petto,
 +
 +
facevo fatica a respirare, ma avrei voluto dirti grazie,
 +
 +
non fa più male, quando eri con me.
 +
 +
Avrei voluto leggerti una poesia e raccontarti della vita mia,
 +
 +
ma non c’è stato il tempo di presentarci, io arrivai già intubata.
 +
 +
La tua voce m’ha spesso rincuorata senza farmi sentire sola.
 +
 +
Mi ricordi tanto mia nipote, sai? Sei giovane.
 +
 +
Sentivo che ti tremavano le mani, perché in fondo io e te eravamo uguali.
 +
 +
Ci separava un camice bianco, guanti che impedivano il calore
 +
 +
e mascherine forgiate a protezione, ma comunque sia io sentivo il tuo cuore.
 +
 +
Ti dico grazie anche se non lo sai e forse non lo saprai mai.
 +
 +
Grazie a tutti quelli come te che m’hanno accompagnata, senza saperlo verso la luce del sole.
 +
 +
Mentre tu piangevi, io dall’alto finalmente ti vidi, ringraziandoti.
 +
 +
Ma tu ora come stai? Nessuno te lo chiede mai.
 +
 +
Forza mio camice bianco. Io ti abbraccio forte anche se non lo potrai sentire,
 +
 +
ho lasciato un letto vuoto e so che ogni volta quando lo guarderai non dimenticherai mai.
 +
 +
Te lo dico da chi ha vissuto tanto, non fartene mai una colpa, dove c’è cuore c’è amore.
 +
 +
Grazie camice bianco per avermi amata come una nipote sa amare la propria nonna.
 +
 +
 +
 +
'''FIORDALISI'''
 +
 +
''Di Maria Grazia Vai''
 +
 +
 +
S'accende così
 +
 +
come fosse finestra d'altri
 +
 +
lo sguardo triste di settembre
 +
 +
Non un giorno si muove
 +
 +
mentre tutto apparentemente
 +
 +
resta appeso al cielo
 +
 +
insieme al tuo cappello
 +
 +
 +
Un balcone rimasto chiuso
 +
 +
delimita i contorni della pioggia
 +
 +
e di vecchie strade ancora assorte
 +
 +
a contemplare il mare
 +
 +
Quelle stesse dove tu
 +
 +
-eri e sei- l'odore inconfondibile del mosto
 +
 +
ed io la neve sopra il melograno
 +
 +
 +
È là che ascolto i tuoi passi,
 +
 +
tra filari di nulla
 +
 +
che non sanno tacere
 +
 +
Laggiù, dove la musica piove dai vetri
 +
 +
mentre ascolto l'estate sciogliersi
 +
 +
dietro una pozza d'occhi
 +
 +
 +
A tratti il vento, a tratti le risa lontane
 +
 +
e un silenzio che ondeggia ancora
 +
 +
e ti porta via.
 +
 +
 +
 +
'''INSONNIA'''
 +
 +
''Di Mariapia L. Crisafulli''
 +
 +
 +
È tardi,
 +
 +
molto tardi.
 +
 +
È quasi presto.
 +
 +
La luna sta voltando faccia
 +
 +
e io dovrei già dormire,
 +
 +
sognare,
 +
 +
aver chiuso le porte e le finestre.
 +
 +
Ma sono sveglia,
 +
 +
vigile;
 +
 +
inseguo stelle e perdo passi.
 +
 +
Mi piace fare a pugni con la vita.
 +
 +
 +
 +
'''MANI'''
 +
 +
''Di Giovanna Alfano''
 +
 +
 +
Solo queste mani
 +
 +
sanno il dolore
 +
 +
e l'amore dell'uomo.
 +
 +
Grumo di parole e di sangue
 +
 +
è l'uomo avvinghiato
 +
 +
sul lembo di terra,
 +
 +
martoriato ogni momento.
 +
 +
 +
 +
'''SOLI'''
 +
 +
''Di Aldo Palmas''
 +
 +
 +
Era inverno, sembrava primavera. Alla sera,
 +
 +
li caricavano sui camion avvolti
 +
 +
nel sudario; soli.
 +
 +
C'era la luna, silenzio intorno, deserta
 +
 +
la città.
 +
 +
Ho visto
 +
 +
un Angelo prenderli
 +
 +
per mano
 +
 +
e, camminare insieme.
 +
 +
Era marzo, fioriva
 +
 +
la mimosa, volavano
 +
 +
le rondini.
 +
 +
 +
 +
'''FRATELLANZA UNIVERSALE'''
 +
 +
(a Walt Whitman)
 +
 +
''Di Annelisa Addolorata''
 +
 +
 +
Una fretta militare marca il passo – che vuoi fare?!
 +
 +
Sulla scia di un mezzo busto,
 +
 +
giorni calmi, o mi offusco.
 +
 +
Sensazioni cicliche e permanenze diafane:
 +
 +
alla porta.
 +
 +
Una serie infinita di scale, armoniche,
 +
 +
resetta i nostri giorni.
 +
 +
Le saliamo e scendiamo, fraternamente
 +
 +
unite, uniti.
 +
 +
Senza sgomitare, sgominiamo insieme la noia,
 +
 +
una naja priva di etichette di genere, o ceto,
 +
 +
caselle e casette prestampate.
 +
 +
Senza armi: solo evoluzioni.
 +
 +
Una marcia che è una danza.
 +
 +
Tango, circolo circasso, sull’attenti oppure al passo,
 +
 +
di fronte al rispetto dei sogni di tutti quelli che,
 +
 +
morbidi, accarezzano un universo in pace.
 +
 +
Un girotondo di dimensioni galattiche,
 +
 +
tra frattali e opinioni di sé da teletrasportare ad libitum.
 +
 +
Incontrandoci di nuovo accanto a chi è come noi.
 +
 +
Ammettendo questa sincera
 +
 +
voglia di conversare a pochi metri di distanza,
 +
 +
di incrociare sguardi, abbracci e umori stagionali.
 +
 +
Il boomerang della fratellanza universale
 +
 +
sta proiettando le sue nuove sfolgoranti luci da ''estrenar'',
 +
 +
sfoderare come lo step di un’era senza tormenti,
 +
 +
nella tormenta di emozioni spinte verso i nostri sorrisi.
 +
 +
Moltiplicatori di felicità. I mistici
 +
 +
della galassia incontrano le mistiche di tutti gli oceani.
 +
 +
Solo gesti gentili sbocciano. Potenziali
 +
 +
perfezioni incarnate, in.cesellati attimi veri.
 +
 +
Di incontro, di vite umane
 +
 +
che cercano il conforto e il confronto.
 +
 +
Non far incrinare la gioia. Perpetua stanza sé-movente.
 +
 +
Tutte queste persone specializzate
 +
 +
nel non far andare in mille pezzi
 +
 +
le relazioni, le amicizie, i matrimoni,
 +
 +
i vetrai dell’anima (psicologi, counselor, terapeuti vari)
 +
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riempiono la rete di speranza.
 +
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Guru. Personal trainer. Istruttori.
 +
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Praticanti. Condividono un volo.
 +
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Una pista di decollo lunghissima. Senza fine.
 +
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Ci si saluta. Badando alla salute.
 +
 +
 +
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'''MEDICI EROI'''
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''Di Piera Angela Cabras''
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Medici eroi,
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sempre instancabili,
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tra paure
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e fragili speranze,
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sospese nel ritmo
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di disperati lamenti,
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 +
rantoli di morte.
 +
 +
Medici eroi,
 +
 +
sussurrano parole
 +
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di conforto,
 +
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spezzate da grumi
 +
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di lacrime,
 +
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pianti muti,
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celati da amari sorrisi.
 +
 +
Medici eroi,
 +
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morti lottando
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contro un terribile virus,
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nell’intento sublime
 +
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di salvare vite.
 +
 +
 +
 +
'''CAMICI AL FRONTE'''
 +
 +
Di Claudio Croce
 +
 +
 +
Il vento li ha portati via con se
 +
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lontano dai ricordi e dai sogni
 +
 +
senza lasciare il tempo di un caffè
 +
 +
di dire loro ciao, a domani.
 +
 +
I camici sono rimasti appesi
 +
 +
sul filo spinato della vita
 +
 +
che presto ha lasciato il tempo
 +
 +
ma non di certo la speranza.
 +
 +
Gli Eroi di una battaglia aperta
 +
 +
non hanno disertato il fronte
 +
 +
ma sono stati sempre pronti
 +
 +
fino al destino estremo.
 +
 +
Ed ora grazia a loro
 +
 +
il tunnel dell’oblio
 +
 +
si apre alla salvezza
 +
 +
che ridona luce al mondo.
 +
 +
Ci sono altri Eroi pronti
 +
 +
a ridonar la vita e i giorni
 +
 +
a chi restava poco o niente
 +
 +
se non la preghiera e il pianto.
 +
 +
 +
 +
'''RITORNERÀ IL SOLE'''
 +
 +
''Di Annamaria Guidi''
 +
 +
 +
Respirando il disagio del momento
 +
 +
dove andremo a finire,
 +
 +
mi chiedo.
 +
 +
Finirà a breve l’isolamento?
 +
 +
Usciremo indenni dal lockdown?
 +
 +
Ritornerà il sole
 +
 +
preambolo di una nuova primavera,
 +
 +
a dissolvere il grigiore del cuore
 +
 +
a colorare le strade desolate
 +
 +
di pedalate, di chiacchiericci,
 +
 +
di scintillanti risate?
 +
 +
Mirando il cielo,
 +
 +
vola dritto il pensiero ai nonni falcidiati,
 +
 +
ai tanti camici bianchi,
 +
 +
strappati alla vita.
 +
 +
Vorremmo girare veloci il calendario
 +
 +
e, illusoriamente,
 +
 +
calare sui tanti affanni il sipario.
 +
 +
 +
 +
'''OMBRE DI MARZO'''
 +
 +
''Di Matteo Piergigli''
 +
 +
 +
ombre di Marzo
 +
 +
guancia-guancia
 +
 +
rinchiuse nella sera
 +
 +
sotto cieli di cemento
 +
 +
e strade di freddo
 +
 +
dove tutto può morire
 +
 +
 +
 +
'''N’ CUMPAGNIA E NULLU'''
 +
 +
''Di Angelo Canino''
 +
 +
 +
Tanti su lli mùarti e nni mùarini ugne juarnu
 +
 +
duntèanu e d’amici e dde tutti i parìanti,
 +
 +
senza sèntari nu pocu e affettu attuarnu
 +
 +
nemmeni u chjantu e di chèari e lli damìanti.
 +
 +
 +
D’ùnica cumpagnia c’a ss’ànimi, cci fèani
 +
 +
su lli mìadici e lli mpermiari, stremèati;
 +
 +
na maschcara alla faccia, i guanti alli mèani,
 +
 +
soppòrtani u stràziu e ssi pòvari sbenturèati.
 +
 +
 +
Mancu na cannida, ppe nnu pocu e duci,
 +
 +
mancu na preghìara cumi ùrtimu sadutu,
 +
 +
puru doppi mùarti ppe d’illi nun c’è pèaci,
 +
 +
appena carrichèatu, nu càmmiu si nn’è jutu.
 +
 +
 +
Accùati e nu pajisi duvi mancu ci su nnèati,
 +
 +
cummoglièati e terra strània cu nn’è lla sua;
 +
 +
“deccussì rranni èrani i vùastri pecchèati?
 +
 +
A cchini èati fatti mèadu tutti quanti vua”?
 +
 +
 +
Sbrìgati a ppassèari brutta bestia muta,
 +
 +
supra a cuscìanzia tìani tant’animi innocenti
 +
 +
tanta pòvara genti chi ppe ttia si nn’è jjuta
 +
 +
pacìanzia n’èatru pocu, e pu un si cchiù nenti.
 +
 +
 +
 +
'''UN INFERMIERE ...'''
 +
 +
''Di Valerio Di Paolo''
 +
 +
 +
Anche ieri è tornato  a casa disfatto
 +
 +
con la gobba di un giorno passato …
 +
 +
passato a vegliare una flebo
 +
 +
mentre cadeva  anche l’ultima goccia.
 +
 +
Sullo schermo che annuncia il finale
 +
 +
è rimasto solo un puntino che tace
 +
 +
come un’eco dell’ultimo battito.
 +
 +
 +
Aveva  appeso ad un chiodo
 +
 +
il suo camice bianco che ancora teneva nel grembo
 +
 +
gli sguardi appannati di un vecchio:.
 +
 +
gli avevano detto in silenzio che nei giorni finiti con l’oggi
 +
 +
dentro un sacco di plastica nero,
 +
 +
si erano posati anche loro
 +
 +
sui papaveri ardenti nei campi di grano
 +
 +
L’aveva vestito del pigiama più bello,
 +
 +
le ciabatte di tela scozzese, la maglietta in filo di scozia,
 +
 +
con ancora la targhetta del prezzo sul retro.
 +
 +
Nella mano gli è rimasto il rollio delle ruote
 +
 +
di una lettiga un po’ zoppa
 +
 +
 +
Scorrerà nella memoria quel giorno finito
 +
 +
scorrerà lungo gli androni  ormai cupi
 +
 +
portandosi via il peso taciuto
 +
 +
dentro il sacco di plastica nero.
 +
 +
E’ tornato alla terra quel vecchio
 +
 +
È tornato col suo sacco di plastica nero
 +
 +
senza dare nè spazio né tempo , al pianto
 +
 +
di chi pure l’ha amato.
 +
 +
E forse   quegli occhi un po’ rossi nel camice bianco
 +
 +
erano solo per il fumo di una sigaretta fumata
 +
 +
con un po’ di vento contrario.
 +
 +
 +
Ma da oggi anche il camice bianco
 +
 +
è rimasto appeso al suo chiodo,
 +
 +
resterà lì appeso per giorni
 +
 +
fino a quando sarà anch’esso un camice vuoto
 +
 +
chiuso nel sacco di plastica nera.
 +
 +
Allora tornerà nella casa di tutti
 +
 +
e quegli zoccoli bianchi racconteranno di un sogno
 +
 +
che dorme accanto ad un chiodo rimasto da solo.
 +
 +
Vicino ad una aiuola di un metro per due
 +
 +
brilleranno una lacrima e una rosa di plastica rossa.
 +
 +
 +
Una  campana lontana ci dice
 +
 +
che anche oggi un altro angelo ha messo le ali,
 +
 +
uno di quelli che sanno volare,
 +
 +
volare soltanto all’altezza di un essere umano.
 +
 +
 +
 +
'''DALLE SPIGHE AL TESTO DI KOS'''
 +
 +
''Di Giuseppe Modica''
 +
 +
 +
Era da poco finito l'anno vecchio
 +
 +
e dopo aver solcato la nera terra,
 +
 +
con gesti antichi avevo sparso
 +
 +
semi di frumento a gran manate.
 +
 +
Verdi lancette coprirono i campi
 +
 +
ammirate da sguardi sorridenti.
 +
 +
Tenere spighe oggi carezzo
 +
 +
ch'è già iniziato il quarto mese,
 +
 +
ma il viso mesto è divenuto;
 +
 +
chissà se il biondeggiar vedrò
 +
 +
e se la falce tornerà a tagliar.
 +
 +
Come Anassàgora il pensiero
 +
 +
al dolore va e ai mascherati volti,
 +
 +
a lacrime conduce e alle carezze
 +
 +
di chi è andato via senza preghiere,
 +
 +
a chi è rimasto nella prigionìa
 +
 +
d'un male senza tempo e ignoto;
 +
 +
ed a quel giorno ancora va la mente,
 +
 +
di quando vigorosi riabbracciare
 +
 +
e baciar pure chi veder potremo,
 +
 +
ed osannar di morir chi ha scelto
 +
 +
perchè sul testo di Kos lo giurò.
 +
 +
 +
 +
'''INVOCAZIONE A UNA MADRE'''
 +
 +
''Di Leonardo Biagini''
 +
 +
 +
“O quieta Madre,
 +
 +
che di dolce Verità’ m’empiesti il petto
 +
 +
narra a me
 +
 +
Uomo
 +
 +
di quell’Amor
 +
 +
che nel tuo grembo porto’ alla Vita
 +
 +
‘ch’io possa far del mondo
 +
 +
cosa infinita”
 +
 +
 +
 +
'''LA CRISI'''
 +
 +
''Di Antonio Caterina''
 +
 +
 +
La crisi arriva in tutti i sensi
 +
 +
e in tutti i campi, lotte dure,
 +
 +
difficili,complicate,qui
 +
 +
ce solo gente invidiosa, ruffiana,
 +
 +
pettegola.
 +
 +
La crisi ci aspetta nell'angolo,
 +
 +
ma ce la farò, la crisi
 +
 +
si vede sui volti, negli occhi
 +
 +
delle persone.
 +
 +
Abbiamo bisogno di svago,
 +
 +
nella vita non bisogna
 +
 +
perdersi nulla.
 +
 +
Voliamo via di qua
 +
 +
la cultura è diventata un
 +
 +
business dove vanno avanti
 +
 +
sempre e solo le solite facce,
 +
 +
persone, personaggi, lecchini,
 +
 +
raccomandati.
 +
 +
Non voglio cibarmi più
 +
 +
di questa vita senza qualità
 +
 +
stacchiamo questa spina.
 +
 +
Non bisogna discriminare nessuno
 +
 +
in tutti i sensi e in tutti i
 +
 +
campi, bisogna essere umili.
 +
 +
Mai dire parole al vento,
 +
 +
qui ci stanno rubando i nostri
 +
 +
diritti, la nostra dignità,
 +
 +
stiamo nella merda, ma a nessuno
 +
 +
frega niente.
 +
 +
Le cose bisogna dirle sempre
 +
 +
e in faccia, mai nasconderle,
 +
 +
o tenersele dentro.
 +
 +
Che senso ha questo sole
 +
 +
al tramonto?
 +
 +
 +
 +
'''NUOVI PAZZI'''
 +
 +
''Di Chantal Mazzacco''
 +
 +
 +
Ecco lo sapevo !
 +
 +
Non ne posso più di informazioni,
 +
 +
di bollettini di morte,
 +
 +
di quella mascherina per poter uscire,
 +
 +
dei guanti, e del  terrore silenzioso
 +
 +
delle strade, senza allegria
 +
 +
schivando i possibili untori
 +
 +
tra gli scaffali di un supermercato,
 +
 +
dimenticando di guardare
 +
 +
negli occhi e leggere quello
 +
 +
che la bocca non dice,
 +
 +
non riconoscendo molte volte
 +
 +
le persone amiche…mascherate.
 +
 +
Ecco, io non resisto, dopo un mese di clausura
 +
 +
Di brutti pensieri e andare nel panico
 +
 +
completo per due linee di febbre.
 +
 +
Postiamo foto di gioventù,
 +
 +
come dovessimo scorrere la nostra vita
 +
 +
facendo presto…che non c’è più tempo.
 +
 +
E quest’ombra di morte che si allunga,
 +
 +
nel silenzio degli ubbidienti,
 +
 +
uccide più del virus….
 +
 +
Diventeremo forse dei deboli sopravvissuti
 +
 +
o dei nuovi pazzi da manicomio!
 +
 +
 +
 +
'''LA PANDEMIA'''
 +
 +
''Di Salvatore Mancuso''
 +
 +
 +
E' colpito
 +
 +
il genere umano,
 +
 +
non
 +
 +
il cinese
 +
 +
o il coreano,
 +
 +
l'inglese
 +
 +
o l'italiano,
 +
 +
il canadese
 +
 +
o l'americano,
 +
 +
il tedesco
 +
 +
o il francese,
 +
 +
il belga
 +
 +
o l'olandese,
 +
 +
lo spagnolo
 +
 +
o il portoghese,
 +
 +
il greco
 +
 +
o l'albanese,
 +
 +
il rumeno
 +
 +
o lo svedese,
 +
 +
il russo
 +
 +
o l'indiano,
 +
 +
il turco
 +
 +
o l'afgano,
 +
 +
il giapponese
 +
 +
o l'australiano,
 +
 +
l'argentino
 +
 +
o il brasiliano,
 +
 +
l'arabo
 +
 +
o l'africano:
 +
 +
il paese vicino
 +
 +
ed il paese lontano
 +
 +
devono darsi una mano,
 +
 +
per fronteggiare
 +
 +
l'attacco letale
 +
 +
del novello leviatano.
 +
 +
 +
 +
'''PANDEMIA'''
 +
 +
''Di Franco Pastore''
 +
 +
 +
Ritorna l’ansia degli anni di guerra?
 +
 +
dolore sparso in tutta la terra.
 +
 +
Il mostro infuria, con forza immane,
 +
 +
la crudeltà è quasi umana.
 +
 +
 +
I giorni passano, fugge la vita,
 +
 +
ricerchi un senso nell’attesa infinita,
 +
 +
ti aggrappi al nulla, alle cose più strane:
 +
 +
in fondo al vicolo, abbaia un cane.
 +
 +
 +
Se esco fuori, sul mio balcone,
 +
 +
mi guardo il mare della canzone:
 +
 +
è ancora bello, pur da lontano,
 +
 +
è l’infinito in un palmo di mano.
 +
 +
 +
Su di una pianta vedo dei fiori,
 +
 +
son tutti bianchi, sembrano cuori,
 +
 +
penso alla vita, a cjò ch’è andato,
 +
 +
anche stanotte non ho sognato.
 +
 +
 +
Come un fantasma, in una nube d’estate,
 +
 +
ritornerei in grembo a mia madre,
 +
 +
per rinascere ancora, in una nuova aurora,
 +
 +
in un mondo diverso, come quello d’allora.
 +
 +
 +
 +
'''C’E’ ANCORA SPERANZA'''
 +
 +
''Di Monica Baldini''
 +
 +
 +
Eccoci mondo.
 +
 +
Siamo atterriti, isolati,
 +
 +
imbrattati di un tempo claustrale
 +
 +
e privati del contatto.
 +
 +
Siamo sempre noi, gli
 +
 +
umani di ieri che guardavano
 +
 +
alla luna e parlavano alle stelle.
 +
 +
Gli stessi che veloci
 +
 +
fagocitavano giornate
 +
 +
e a cui tutto era dovuto
 +
 +
e scontato.
 +
 +
Gli umani che con la tecnologia
 +
 +
arrivavano ovunque
 +
 +
e hanno abbattuto frontiere.
 +
 +
Gli stessi che ora soffrono
 +
 +
il loro progresso.
 +
 +
Evidente, c’è qualcosa che non va.
 +
 +
 +
C’è.
 +
 +
C’è uno strano meccanismo
 +
 +
che l’inginocchia
 +
 +
senza scampo, dall’inizio dei giorni
 +
 +
allo scorrere delle stagioni
 +
 +
d’ora, prima d’ora.
 +
 +
Come una mantide,
 +
 +
una carestia,
 +
 +
una schiavitù da una male o l’altro.
 +
 +
2020: eccoci mondo il virus
 +
 +
declamato in Cina e poi imperversato
 +
 +
senza briglie, come un cavallo
 +
 +
per l’Europa ed è furente pandemia.
 +
 +
 +
D’altronde c’è un buon profumo
 +
 +
nell’aria,
 +
 +
un dolce agreste
 +
 +
tra le vie nei passi felpati
 +
 +
di stretta necessità,
 +
 +
un cado di lode
 +
 +
che si innalza dai
 +
 +
becchi gialli dei merli,
 +
 +
sui tetti come spie
 +
 +
e guardiani a padroneggiare
 +
 +
e poi giù in picchiata
 +
 +
in meandri di volo.
 +
 +
Un azzurro che si spalanca
 +
 +
dalle finestre, aperte sulla vita
 +
 +
che scorre e insegna.
 +
 +
C’è una sagoma che nella penombra
 +
 +
della sera si scorge.
 +
 +
C’è la mascherina
 +
 +
che diviene filtro per
 +
 +
l’ossigeno puro
 +
 +
e le autocertificazioni per fare spesa.
 +
 +
La zona rossa, i decreti, i divieti, la sospensione.
 +
 +
L’esilio in casa.
 +
 +
 +
C’è un pensiero, una riflessione.
 +
 +
La lista delle cose
 +
 +
avanzate da fare come
 +
 +
su un piatto non consumato.
 +
 +
C’è un Dio che chiama
 +
 +
forte, lento all’ira
 +
 +
che si compiace di mostrare
 +
 +
la Sua Misericordia.
 +
 +
C’è un Dio fuori la finestra
 +
 +
dentro di noi, nel cuore.
 +
 +
C’è la Messa da ripristinare.
 +
 +
 +
C’è la bellezza che fiorisce,
 +
 +
l’Italia che si unisce,
 +
 +
l’immaginazione, la speranza,
 +
 +
i medici, gli infermieri, i volontari,
 +
 +
la gentilezza, ci sono i fiori
 +
 +
da innaffiare in un bagno di perdono
 +
 +
verso noi per un domani migliore.
 +
 +
C’è il sogno da ravvivare,
 +
 +
inverdire le parole
 +
 +
restituendoci gli accenti,
 +
 +
i colori, l’arte, la poesia
 +
 +
le matite per il viaggio
 +
 +
della vita da far continuare.
 +
 +
 +
C’è chi in prima linea
 +
 +
non si è fermato,
 +
 +
chi ha dato tutto quello che poteva
 +
 +
chi ha disegnato
 +
 +
la solidarietà nella sua vita,
 +
 +
chi è stato salvezza,
 +
 +
chi si è donato
 +
 +
osservando piena fedeltà
 +
 +
alla sua missione.
 +
 +
C’è chi c’è stato
 +
 +
in pieno e completamente.
 +
 +
C’è speranza, ancora!
 +
 +
 +
Sappia il domani
 +
 +
allora, che l’oggi si è imbruttito,
 +
 +
ed è stato mal menato
 +
 +
ma comprenda il suo peso e se lo
 +
 +
sollevi come le frasi fanno tra loro.
 +
 +
Si asciugano, si collegano, vanno avanti
 +
 +
le frasi, nei testi e nei versi,
 +
 +
nei racconti ad altro finale
 +
 +
e non più, indietreggiano in incavi,
 +
 +
fosse caduche
 +
 +
ed orribili, morti solitarie.
 +
 +
Sappia il domani,
 +
 +
il mondo e l’uomo
 +
 +
di domani, che alla
 +
 +
sofferenza si è contrapposta
 +
 +
la speranza per la tenacia
 +
 +
e la solidarietà.
 +
 +
Sappia ricordarselo e
 +
 +
farselo da monito e conio.
 +
 +
 +
 +
'''UNA QUARANTENA SENZA FINE'''
 +
 +
''Di Biagio Nardoia''
 +
 +
 +
Le ali brillano d’argento
 +
 +
della rondine sospesa
 +
 +
fra cielo e sole
 +
 +
e resto incantato
 +
 +
dei suoi volteggi
 +
 +
mentre dalla finestra
 +
 +
aria di primavera
 +
 +
invade la cameretta
 +
 +
distogliendomi
 +
 +
dal martellar della televisione
 +
 +
che mi tiene compagnia
 +
 +
in una quarantena senza fine
 +
 +
 +
 +
'''I NOSTRI ANGELI'''
 +
 +
''Di Lara Tasillo''
 +
 +
 +
A Voi dedico un grazie speciale,
 +
 +
Miei nobili eroi dal cuore leale.
 +
 +
Grande ruolo ha la Vostra missione
 +
 +
a cui vi dedicate con passione.
 +
 +
Costanza e coraggio ci son con Voi,
 +
 +
ma soli non siete, ci siam anche noi!
 +
 +
Insieme vinceremo la battaglia,
 +
 +
La speranza ogni male sbaraglia.
 +
 +
 +
 +
'''AI MEDICI'''
 +
 +
''Di Stefano Salvatore''
 +
 +
 +
In una Guerra non ci sono mai         
 +
 +
vincitori né vinti;     
 +
 +
la libertà
 +
 +
è un'intima lite, e a combatterla
 +
 +
si porta dietro vittime...
 +
 +
e nella propria solitudine
 +
 +
ormai che tutto sia soltanto musica
 +
 +
nera avvertita come in disaccordo,
 +
 +
i medici diventano la scorta
 +
 +
o l'ultima carezza
 +
 +
o quel ricordo
 +
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quando dopo venga la cara morte...
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'''PER GLI OPEROSI IN PRIMA LINEA'''
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''Di Vincenzo Patierno''
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Per gli operosi in prima linea
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Privi di superpoteri
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in campo sono scesi;
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l’arma che brandiscono
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è l’immensa dedizione
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e sul cuor e sulla cute
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segni di battaglia hanno inciso…
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'''ALTRI SOGNI DI GLORIA'''
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''di Giuseppe Gambini''
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Pesante e greve fu la lunga attesa
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trepidi aspettando le ore passare,
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la rea sorte ubriaca se la rideva
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vedendo l'uomo abbattuto e dolente.
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Da altri passati arrivavano canti
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e suoni, per accompagnare morte
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e dolore mentre tristi andavano
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su carri bellici all'ultimo campo.
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Da pareti di casa trasudava
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il muto silenzio triste e trafitto
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da mugugni, tra dubbi ed incertezze,
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invocando Dio e la speranza cieca.
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Solo strade vuote e città deserte
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attraversate dal nemico fantasma,
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strage faceva di gente innocente
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senza'alcun pudore, senza pietà.
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La gente si chiedeva del domani
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per sapere quando uscire di casa,
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la vita s'era fermata, ma il tempo
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correva con la solita cadenza.
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Anche il sole al tramonto mogio andava
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rosso di vergogna, incredulo e ignaro
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quando avrebbe potuto dare all'uomo
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l'atteso annuncio della rinascita.
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Così il dolore stagnava e plagiava
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animi colmi di paure e speranze,
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in attesa della nuova alba chiara
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che donasse a tutti altri sogni di gloria.
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'''BIANCO'''
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''Di Ilaria De Stefano''
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Ad un tratto tutto e' cambiato,
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la nostra vita ha cambiato direzione, colore, sapore,abitudini e priorità.
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Se potessi disegnare  la vita adesso sarebbe tutta bianca,
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bianca come i muri di un ospedale,
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bianca come i camici di medici ed infermieri,
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bianca come ognuno di noi che oggi indossa le mascherine,
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bianca come le anime innocenti che sono volate via come colombe al tramonto.
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Bianco cristallo come le lacrime che non potranno mai dimenticare e consolare abbastanza.
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Bianco e' il colore che cancella tutto ma e' anche il colore bianco di un foglio su cui riscrivere tutto e meglio.
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Bianco luce e' il colore di una intuizione, di una scintilla che nasce quando pensavamo fosse
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tutto perduto.
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Il bianco di un' energica pennellata per dire ricomincio.
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Il bianco cancella i sapori, gli umori, le abitudini e le priorità, o almeno li sospende e cerca di reinterpretarli.
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Il valore Sacro dello stare insieme ora viene sostituito con un altro Valore "lo stare insieme a Noi stessi".
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Fermarci un attimo...
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rara ritualità
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guardarci dentro ma davvero.
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Il  sapore della vita  non è più lo stesso, ha un retrogusto amaro,
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siamo sospesi  come astronauti nello Spazio.
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Le nostre   vite sono sospese come nei videogiochi,
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come  nei film sembra che qualcuno abbia premuto sul tasto: stop!
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I rumori della città sono ora più tenui, puliti, nitidi, meno confusi dal traffico e dalle grida quotidiane, lasciano spazio quasi al silenzio,
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solo si ode la Natura parlare delicatamente:
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Il fruscio degli alberi,
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il profumo dei peschi e dei ciliegi,
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il cinguettio dei canarini ed il vento che saluta tutti con una fresca carezza.
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Sembra che la mascherina,questo strano simbolo del nostro tempo, ci parli e voglia dire:
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parla di meno, ascolta di più ,
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fai di più, parla meno,
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nota di più e godi il silenzio.
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Sai la Natura l' ascolto volentieri,
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Lei suggerisce note eleganti, leggere e raffinate,
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sussurra ma non alza mai la voce.
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Fresca, gradevole all'udito e alla vista ci ricorda che Lei c'è.
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Ma i nostri eroi della TV dove sono?
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Sono a casa in pantofole, sospesi come noi.
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E ti accorgi allora che i veri eroi non sono dei giganti,
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non sono perfetti e blasonati,
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non sono dei super eroi
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ma  sono esseri umani come noi,
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pieni di paure e  fragilità ma determinati nella loro missione,
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imperfetti ma in prima linea non solo nelle  corsie di un ospedale.
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Perché il tuo Angelo lo puoi incontrare ovunque, anche alla fermata del tram,
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potrà sembrarti stanco, pensieroso, un po' sgualcito
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ma sempre in prima linea nella vita,
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per fare del bene come lui può e sa fare.
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Gli Eroi sono  Angeli bianchi che profumano di Bontà, Coraggio ed Altruismo.
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'''DITTICO SUL COVID'''
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''Di Izabella Teresa Kostka''
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La follia collettiva infetta le viscere
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mette una maschera sulla coscienza,
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la psicosi non può essere disinfettata
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è come un virus che travolge la mente.
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Restiamo umani,
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non siamo burattini telecomandati.
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Il semaforo rosso per la vita
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l’ultimo respiro
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recintato con la corona di spine,
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Virus è come le manette
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che incatenano i polmoni,
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ci condanna all’apnea
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dal sapore della paura.
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'''NON C’E’ TEMPO PER RIPOSARE'''
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''Di Ciro Todisco''
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Non poss'io riposare
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in quest'infide paludi
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ove il morbo
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come di celate sabbie mobili
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tira giù ad annegare
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ignari passanti
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dell’italico suolo.
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Di mani protese
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ne afferro i polsi
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per riportare nei loro corpi
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l'umano respiro.
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Delegare ad altri non posso
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il compito mio particolare.
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Quante mani!!!
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Quanti polsi ho da afferrare!!!
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Intrisa è la maschera
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dal caldo mio sudore;
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dei guanti il lattice
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con la mia pelle
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già si fonde.
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“ Dove sei, oh Cristo?”
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mi vien da gridare;
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come Dio vorrei
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nel corpo altrui
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vita alitare.
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Ad altri ho consegnato
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il mio riposo
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perché
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non poss'io fermarmi
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in quest'infide paludi.
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'''UNA CANZONE TRISTE'''
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''Di Fabrizio Sani''
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Mia nonna è il dipinto di mia nonna.
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Mia nonna è l’inquilina di mia nonna.
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Per me era il volto della domenica mattina
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e qualche nascita e qualche morte e qualche eternità
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che rotolavano dentro le rughe di un paese
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senza spingersi mai oltre la vecchia chiesa.
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Mia nonna si avvicina lentamente,
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molto più lentamente di ogni altra volta.
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Mia nonna è il male minore di mia nonna.
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Mia nonna mi mette una mano sulla spalla
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e i capelli smorzano la carezza che dona.
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Mia nonna è quel gesto obliquo con cui le tengo la testa
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e ci insegna che niente dà più intimità della sofferenza.
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Si ricorda quella canzone triste,
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dice che fa: na na-na-na-na na na.
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Per la prima volta in una vita intera
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le sorrido per davvero.
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'''LA PRIMAVERA'''
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''Di Patrizia Secondi''
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Bussa alla mia porta la primavera.
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Ed aspetta in silenzio.
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E’ paziente.
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E dolce.
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Come le gocce di rugiada
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che sfiorano le viole.
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C’è l’armonia intorno delle piccole cose
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che scaldano il mio cuore.
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'''UNA POESIA PER CHI È IN PRIMA LINEA'''
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''Di Antonello Vanni''
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Quando incastrati in un tempo ricolmo d'incertezza e di timore
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scrutando in fondo al tunnel alla ricerca di un timido bagliore,
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ecco sullo sfondo quel che fa cornice.
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Son Angeli diversi in lindo e bianco camice.
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Non hanno ali loro, son medici e infermieri,
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quelli che ci restituiscono i domani,
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lasciando sì alle spalle, i troppo bui ieri...
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=== Dediche Poetiche al Personale delle Forze dell’Ordine ===
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Saranno presto pubblicate le Dediche Poetiche

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