La Mamma

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di Giovanni Macrì

La Mamma

Mamma è la prima parola che diciamo,
tu sei il tesoro più prezioso che abbiamo.
A noi figli mai ci lasciasti in un angolo
sempre sistemati e protetti dal tuo mantello.
Ci hai saputo dare il tuo cuore con vero amore
patendo privazioni, stenti e pure dolori.
Crescendoci, quanto ti abbiamo fatto impazzire
per portarci a ciò che oggi possiamo dire.
Donna che di ogni cosa ti andavi a privare
senza qualunque cosa farci mancare.
Per quanto tempo ti potrò ancora accarezzare
ora che il male da quel letto ti vuole strappare.
Per quanto potrò più godere dei tuoi sorrisi
ora che i miei occhi sono di lacrime intrisi.
Il tuo amore ci ha insegnato a vivere in questo mondo
con giustizia e degli altri rispetto profondo.
In ginocchio davanti sentirai solo le mie parole,
sono quelle di un figlio che ti vorrebbe dare il cuore.
Ora solo ombre scure scendono nella mia strada
senza più la certa protezione della tua spada.
Te ne sei andata lasciandoci orfani con sofferenza
in questa valle piena di tanto sconvolgimento.
Di una cosa sola ne posso certo stare
che, ovunque tu sei, non starai a guardare
ci guiderai come sempre hai fatto,
un faro nel mare per nulla piatto,
e sempre tu sarai per noi il modello
la vera regina del nostro castello.





                        

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