Le Muse: differenze tra le versioni

mNessun oggetto della modifica
mNessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile Modifica da mobile avanzata
 
(12 versioni intermedie di uno stesso utente non sono mostrate)
Riga 1: Riga 1:
[[File:Superna La Musa delle Muse.jpg|thumb|''il frontespizio dell’opera'']]
[[File:Superna La Musa delle Muse.jpg|miniatura|''il frontespizio dell’opera'']]
'''SUPERNA ~ La Musa delle Muse'''


«La poesia è un atto senza tempo
“Superna ~ La Musa delle Muse” è un componimento poetico di [[Edoardo Claudio Olivieri]] dedicato a Superna, la figura femminile per eccellenza che, vita dopo vita, si riafferma quale unica fonte di infinita ispirazione e ammirazione per l’autore. Il nome ''Superna'' racchiude nel suo etimo il significato di “al di sopra di ogni cosa, celestiale; spirituale e non corporale” e rappresenta metaforicamente una divinità nativa la quale si narra potesse accogliere in sé tutte le virtù delle nove Muse, rappresentando quindi una divinità ''una e tre volte trina'', vale a dire ''la perfezione moltiplicata per la perfezione stessa'', come descritta nel presente poema.
nel mentre che la penna traccia il testo,
[[File:Un saggio sulla poesia.jpg|miniatura|“Un saggio sulla poesia” di [[Edoardo Claudio Olivieri]]]]
esso svanisce birichino alle sue spalle
'''PRELUDIO'''
lasciandola senza traccia
e dimenticandone le orme»<ref>(tratto da: “Un Saggio sulla Poesia”, di Edoardo Claudio Olivieri, 7 febbraio 2010)</ref>
 
PRELUDIO


Delle Muse ben poco si sa
Delle Muse ben poco si sa
se non quel che la storia ne fa sedicente verità
se non quel che la storia ne fa sedicente verità  
ma io che di lor tutte un giorno m'infatuai
ma io che di lor tutte un giorno m'infatuai  
ben posso narrarti d'elle, come non mai!
ben posso narrarti d'elle, come non mai!


Figlie di Zeus e Dèe dell'Olimpo
Figlie di Zeus e Dèe dell'Olimpo
Apollo n'era il protettor, e Mnemosýne le mise al mondo
Apollo n'era il protettor, e Mnemosýne le mise al mondo  
e per rispetto a quest'ultima, custode della Memoria
e per rispetto a quest'ultima, custode della Memoria  
vi rammenterò or, la loro vera storia.
vi rammenterò or, la loro vera storia.


Zeus era talmente bello, grandioso e potente
Zeus era talmente bello, grandioso e potente  
che la mancanza di sfide lo rese insofferente
che la mancanza di sfide lo rese insofferente  
gli sovvenne allor l'idea di postular le Virtù
gli sovvenne allor l'idea di postular le Virtù
e per farlo nove ninfe volle crear, non una di più.
e per farlo nove ninfe volle crear, non una di più.


Un bel giorno, si coricò al fianco della moglie
Un bel giorno, si coricò al fianco della moglie
e la passion prese loro il sopravvento, in un letto di foglie.
e la passion prese loro il sopravvento, in un letto di foglie.  
Tant'eran fecondi e prolifici nel generar
Tant'eran fecondi e prolifici nel generar
che nel tempo d'una gravidanza, ben nove divine fanciulle fecero sbocciar.
che nel tempo d'una gravidanza, ben nove divine fanciulle fecero sbocciar.


Esse ben presto aprirono gli occhi
Esse ben presto aprirono gli occhi
ed il cielo infinito presero a rimirar
e il cielo infinito presero a rimirar
sittanto che le Sorelle Pleiadi, facendo da specchio
sittanto che le Sorelle Pleiadi, facendo da specchio  
ne riflessero il sempiterno brillar.
ne riflessero il sempiterno brillar.


Apollo di lì passava, quasi per caso
Apollo di lì passava, quasi per caso  
e volse lor lo sguardo,
e volse lor lo sguardo,
e loro a lui un candido effluvio,
e loro a lui un candido effluvio,  
che gli sbuffò nel naso.
che gli sbuffò nel naso.


Ancor minute di corpo, ma grandiose di spirito
Ancor minute di corpo, ma grandiose di spirito
“per sempre le proteggerò”, si disse Apollo, notandone il merito.
''“per sempre le proteggerò”'', si disse Apollo, notandone il merito.
Da quel dì, crebbero, e divennero adulte
Da quel dì, crebbero, e divennero adulte
ma giammai persero le native Virtù, che in nessun altro colsero vette così alte.
ma giammai persero le native Virtù, che in nessun altro colsero vette così alte.


Vediamo allora, caro lettor
Vediamo allora, caro lettor
chi esse fossero, e perché m'indussero al loro amor…
chi esse fossero, e perché m'indussero al loro amor...


...MA…
'''...MA...'''


facciamo insieme attenzion
''facciamo insieme attenzion''
a non rimirarle troppo
''a non rimirarle troppo''
giacché le saette di Zeus ed i dardi di Apollo
''giacché le saette di Zeus ed i dardi di Apollo''
pronti son a trafigger ch'indebitamente s'azzardasse, ad accarezzarne il collo!
''pronti son a trafigger ch'indebitamente s'azzardasse, ad accarezzarne il collo!''


 
'''CLIO'''
CLIO


Di capelli castani sottili e cadenti
Di capelli castani sottili e cadenti
lisci s'abbandonavano sulle di lei esili spalle
lisci s'abbandonavano sulle di lei esili spalle
e continuavano imperterriti a cadere più in giù
e continuavano imperterriti a cadere più in giù
fin dove le graziose anche non li rivolgevano nuovamente all'insù.
fin dove le graziose ànche non li rivolgevano nuovamente all'insù.
 
Occhi marroni, ma d'una tempera chiara e lucente
Occhi marroni, ma d'una tempera chiara e lucente
le labbra fini e pallide ne completavan l'aspetto nobile e sapiente.
le labbra fini e pallide ne completavan l'aspetto nobile e sapiente.
Certo di lei si poteva ben dir che fosse alquanto bella
Certo di lei si poteva ben dir che fosse alquanto bella
ma nessun che non fosse d'animo belluino pensò mai di possederla
ma nessun che non fosse d'animo belluino pensò mai di possederla giacché cotal bello trasmutava in sembianze immateriche
giacché cotal bello trasmutava in sembianze immateriche
e dopo qualch'istante che l'ammiravi, parea sparir nel nulla dissolvendosi oltre le proprie, armoniose, curve periferiche.
e dopo qualch'istante che l'ammiravi, parea sparir nel nulla
dissolvendosi oltre le proprie, armoniose, curve periferiche.
 
Tenutaria degli annali e della preziosa memoria
Tenutaria degli annali e della preziosa memoria
per dote divina si trovava sempre laddove si creava la Storia
per dote divina si trovava sempre laddove si creava la Storia che con fedeltà, perizia e verosimiglianza
che con fedeltà, perizia e verosimiglianza
a li posteri donava, con dovizia e costanza.
a li posteri donava, con dovizia e costanza.


'''EUTERPE'''


 
Di lei posso dir ch'era dura tenere il suo passo cercavi di rincorrerla,
 
ma stremavi a terra come dopo un salasso.
 
Riccia di capelli e graziosa di forme saltellava a destra e a manca, e ne perdevi le orme parea danzar senza fatica alcuna
EUTERPE
 
 
Di lei posso dir ch'era dura tenere il suo passo
cercavi di rincorrerla, ma stremavi a terra come dopo un salasso.
 
Riccia di capelli e graziosa di forme
saltellava a destra e a manca, e ne perdevi le orme
parea danzar senza fatica alcuna
tanto che quando giungeva lei, in tutti nascea una gioia repentina!
tanto che quando giungeva lei, in tutti nascea una gioia repentina!
La sua arte suprema emanava però dal suo flauto
La sua arte suprema emanava però dal suo flauto
che come suonava lei, non c'era paragon con nessun'altro
che come suonava lei, non c'era paragon con nessun'altro le dita alternava, e con la bocca soffiava
le dita alternava, e con la bocca soffiava
ed in un battibaleno tutta la platea s'incantava!
ed in un battibaleno tutta la platea s'incantava!
Come facesse, nessun si capacitava fattostà che suonando, tutto il mondo rallegrava ed anche il più afflitto ed il più apatico astante parea risorger come un bramoso amante!
Perciò se sei triste o se ti senti proprio giù ascolta il flauto di Euterpe, ed il tuo tono... tornerà su!


Come facesse, nessun si capacitava
'''TALIA'''
fattostà che suonando, tutto il mondo rallegrava
ed anche il più afflitto ed il più apatico astante
parea risorger come un bramoso amante!
 
Perciò se sei triste o se ti senti proprio giù
ascolta il flauto di Euterpe, ed il tuo tono... tornerà su!
 
 
TALIA
 


Fra tutte forse la men sensuale
Fra tutte forse la men sensuale
Riga 111: Riga 84:
il viso coperto da una maschera beffarda
il viso coperto da una maschera beffarda
già ti dava l'idea di quanto fosse bonariamente infingarda!
già ti dava l'idea di quanto fosse bonariamente infingarda!
 
Il suo passo era strambo, sembrava sciare anche quando il pavimento era ruvido
Il suo passo era strambo, sembrava sciare
e ci potevi a malapena camminare
anche quando il pavimento era ruvido e ci potevi a malapena camminare
ma lei goffa s'appoggiava al suo grossolano baston
ma lei goffa s'appoggiava al suo grossolano baston
e fingendosi vecchia, ti sfidava col sorriso al singolar tenzon!
e fingendosi vecchia, ti sfidava col sorriso al singolar tenzon!
Battute taglienti e frecciate penetranti
Battute taglienti e frecciate penetranti
mordace era la sua satira ed i suoi versi sconcertanti.
mordace era la sua satira ed i suoi versi sconcertanti. Regina indiscussa della commedia teatral
Regina indiscussa della commedia teatral
non v'era sua rappresentazion, che non ti facesse sbellicar.
non v'era sua rappresentazion, che non ti facesse sbellicar.
Una ghirlanda d'edera le circondava il collo
Una ghirlanda d'edera le circondava il collo
e bastava ascoltarla per sentirsi nelle risate in ammollo
e bastava ascoltarla per sentirsi nelle risate in ammollo non era il suo seno quindi a conquistarti
non era il suo seno quindi a conquistarti
quanto piuttosto la sua simpatia, che giungeva ad ammaliarti.
quanto piuttosto la sua simpatia, che giungeva ad ammaliarti.


 
'''MELPOMENE'''
MELPOMENE


La vita,
La vita,
quando il timone è mal governato
quando il timone è mal governato
e chi è al comando è di mente alquanto aberrato
e chi è al comando è di mente alquanto aberrato c'induce a volte nella nera disperazion
c''induce a volte nella nera disperazion''
tanto che alcuna via d'uscita, riesce più a catturarci l'attenzion.
tanto che alcuna via d'uscita, riesce più a catturarci l'attenzion.
Foschi nembi all'orizzonte
Foschi nembi all'orizzonte
atroci esiti ci ritroviamo a noi di fronte
atroci esiti ci ritroviamo a noi di fronte
È allora il turno di Melpòmene, drammaturga
È allora il turno di Melpòmene, drammaturga che con destrezza ci dà la purga.
che con destrezza ci dà la purga.
 
Narrando della sofferenza e del dolor
Narrando della sofferenza e del dolor
col baston d'Ercole ci ammonisce in fin nel cuòr!
col baston d'Ercole ci ammonisce in fin nel cuòr!
Nei lineamenti della maschera indossa scolpita la pietà
Nei lineamenti della maschera indossa scolpita la pietà
e volteggiando minacciosa la spada, ci rammenta una verità:
e volteggiando minacciosa la spada, ci rammenta una verità: che se vuoi vivere felice e contento
che se vuoi vivere felice e contento
i veri amici non dovrai mai buttar al vento.
i veri amici non dovrai mai buttar al vento.
Ed è anche meglio che qualsiasi forma di oppression tu sappia prontamente scovar, e riporre in un canton.
Infine... si può ben dire che qualsivoglia tragedia eviterai solo se un comportamento etico... tu


Ed è anche meglio che qualsiasi forma di oppression
'''TERSICORE'''
tu sappia prontamente scovar, e riporre in un canton.
 
Infine... si può ben dire che qualsivoglia tragedia eviterai
solo se un comportamento etico... tu manterrai!
 
 
TERSICORE


Ma che bello che è danzar
Ma che bello che è danzar
Riga 162: Riga 118:
mentre suona la sua lira
mentre suona la sua lira
il plettro ogni corda prende ben di mira.
il plettro ogni corda prende ben di mira.
E' certo facile scuoter le anche
E' certo facile scuoter le anche
emulando lei, che il corpo muove... ed i capelli anche!
emulando lei, che il corpo muove... ed i capelli anche! Une vello bianco porta invòlto
Une vello bianco porta invòlto
e sì velocemente piroetta, che non ne cogli il vólto.
e sì velocemente piroetta, che non ne cogli il vólto.
Il ritmo allora ti vien da seguir
Il ritmo allora ti vien da seguir
ed anche tu balli, senza vergogna patìr!
ed anche tu balli, senza vergogna patìr!
Poi scendi dal palco, e sei sfinito ma mai così tanto, t'eri divertito.
Insomma ora sai che se ti senti rattrappito la panacea è con lei ballar,
e poi mai vorrai che sia finito!


Poi scendi dal palco, e sei sfinito
'''ERATO'''
ma mai così tanto, t'eri divertito.
 
Insomma ora sai che se ti senti rattrappito
la panacea è con lei ballar, e poi mai vorrai che sia finito!
 
 
 
ERATO


Pelle liscia calda e nera
Pelle liscia calda e nera l'appelleresti sogno o fors'anche chimera ti guardava, ed in un istante
l'appelleresti sogno o fors'anche chimera
ti guardava, ed in un istante
ti scioglieva col suo sguardo conciliante.
ti scioglieva col suo sguardo conciliante.
Non direi carina e non direi bella
Non direi carina e non direi bella
giacché con lei si supera ogni stella
giacché con lei si supera ogni stella
curve sensuali nel marmo scolpite
curve sensuali nel marmo scolpite
eran più pericolose di un tornante, e sittanto ardite.
eran più pericolose di un tornante, e sittanto ardite.
 
Capelli crespi lunghi e voluminosi emanava soavi profumi ed effluvi armoniosi. Anche lei suonava la lira
Capelli crespi lunghi e voluminosi
emanava soavi profumi ed effluvi armoniosi.
Anche lei suonava la lira
ma il ballo non era certo la sua mira.
ma il ballo non era certo la sua mira.
 
Era diretta sincera ed onesta strapparti le vesti era la sua suprema festa e quando le sue grazie assalivano il corpo tuo piacevolmente effetto, ne godevi del suo.
Era diretta sincera ed onesta
Mi ricordo ad esempio un giorno che mi sfidò in resistenza e dopo alcuni atti, m'arresi vinto dalla sua persistenza! Che strano dirai che questa rientri fra le virtù
strapparti le vesti era la sua suprema festa
e quando le sue grazie assalivano il corpo tuo
piacevolmente effetto, ne godevi del suo.
 
Mi ricordo ad esempio un giorno che mi sfidò in resistenza
e dopo alcuni atti, m'arresi vinto dalla sua persistenza!
Che strano dirai che questa rientri fra le virtù
ma quando le feci quest'appunto, mi rispose:
ma quando le feci quest'appunto, mi rispose:
“zitto, prima provami anche tu...!”
“zitto, prima provami anche tu...!”


 
'''POLIMNIA'''
 
POLIMNIA


C'era poi colei che inventò la retorica.
C'era poi colei che inventò la retorica.
L'arte del bel parlar lei dominava
L'arte del bel parlar lei dominava
e con le sue parole in un batter d'occhio ti conquistava.
e con le sue parole in un batter d'occhio ti conquistava.
 
Decantava d'amor, politica e filosofia insomma... di tutto un po', tranne d'archeologia!
Decantava d'amor, politica e filosofia
insomma... di tutto un po', tranne d'archeologia!
 
Seneca e Aristotele, da lei impararono
Seneca e Aristotele, da lei impararono
e tanti altri ancor la emularono
e tanti altri ancor la emularono
ma a dire il vero nessuno più
ma a dire il vero nessuno più
a destreggiar il linguaggio, talmente eccelso fu.
a destreggiar il linguaggio, talmente eccelso fu.
 
Le labbra schiudeva e la bocca profferiva eccelsa proprietà di linguaggio lei dominava; solo parole faceva uscir
Le labbra schiudeva e la bocca profferiva
eccelsa proprietà di linguaggio lei dominava;
solo parole faceva uscir
ma a te un concerto parea d'udir!
ma a te un concerto parea d'udir!
Insomma se c'è chi del dire ne fece un vanverare Polimnia al contrario seppe farne un ricamare e grazie a lei molti impararono a ragionare laddove prima intenti èran, a sproloquiare!


Insomma se c'è chi del dire ne fece un vanverare
'''URANIA'''
Polimnia al contrario seppe farne un ricamare
e grazie a lei molti impararono a ragionare
laddove prima intenti èran, a sproloquiare!
 
 
URANIA


Con un bastone ritto puntato al cielo
Con un bastone ritto puntato al cielo
a menadito conosceva il firmamento intero
a menadito conosceva il firmamento intero stelle ed astri brillavan lassù
stelle ed astri brillavan lassù
e lei ne tracciava le mappe, fin da quaggiù!
e lei ne tracciava le mappe, fin da quaggiù!
 
Tra terra e cielo non v'era più mistero grazie a Urania parea un tutt'uno intièro
Tra terra e cielo non v'era più mistero
grazie a Urania parea un tutt'uno intièro
e se volevi orientarti nel navigar
e se volevi orientarti nel navigar
lei appresso avresti fatto bene, con te a portàr!
lei appresso avresti fatto bene, con te a portàr!
 
Lune, satelliti, comete e costellazion citava e indicava come fosser una sua creazion e quand'un lunario era da compilar
Lune, satelliti, comete e costellazion
citava e indicava come fosser una sua creazion
e quand'un lunario era da compilar
non v'era altri che lei, da consultar.
non v'era altri che lei, da consultar.
Non ci son binocoli o cannocchiali che possan emular
Non ci son binocoli o cannocchiali che possan emular
la precisione astronomica d'Urania la qual
la precisione astronomica d'Urania la qual
Riga 256: Riga 171:
di uscir dal proprio corpo, e permear lo cielo... lasciandolo di stucco!
di uscir dal proprio corpo, e permear lo cielo... lasciandolo di stucco!


'''CALLIOPE'''


 
Narriamo ora della più illustre fra le Muse colei che cantando t'ammaliava facendo le fuse. Odi, inni e poi anche idillî
CALLIOPE
 
Narriamo ora della più illustre fra le Muse
colei che cantando t'ammaliava facendo le fuse.
Odi, inni e poi anche idillî
dinanzi a lei gli altrui canti parean sol strilli!
dinanzi a lei gli altrui canti parean sol strilli!
 
Il suo diletto portava orgogliosa in petto una tavoletta di cera, su cui le poesia componéa. Poterla ascoltar divenne un privilegio
Il suo diletto portava orgogliosa in petto
una tavoletta di cera, su cui le poesia componéa.
Poterla ascoltar divenne un privilegio
e s'eri invitato, ma tardavi, facevi un sacrilegio.
e s'eri invitato, ma tardavi, facevi un sacrilegio.
 
Un giorno la sua voce tonò sittanto calda e forte da far crepitar di lava, un aspro monte. Con i suoi versi facea cultura
Un giorno la sua voce tonò sittanto calda e forte
da far crepitar di lava, un aspro monte.
Con i suoi versi facea cultura
giacché narrar epiche gesta, era la sua premura.
giacché narrar epiche gesta, era la sua premura.
Non vi fu mai quindi alcun eroe o condottiero
la cui fama non venne descritta dal di lei pensiero.


Non vi fu mai quindi
'''EPILOGO'''
alcun eroe o condottiero
la cui fama non venne descritta
dal di lei pensiero.
 
 
 
EPILOGO


Or che delle Muse più cose tu sai
Or che delle Muse più cose tu sai
avrai anche capito perché non avea senso sfidarle giammai
avrai anche capito perché non avea senso sfidarle giammai
 
ci fu tuttavia qualche animo sconsiderato che ci provò e il seguente ne fu il risultato:
ci fu tuttavia qualche animo sconsiderato che ci provò  
e il seguente ne fu il risultato:
 
Le sirene in prima battuta
Le sirene in prima battuta
a cui le Muse estirparon le ali e ne fecer corone da muta.
a cui le Muse estirparon le ali e ne fecer corone da muta.
 
Fu poi la volta delle Pieridi
Fu poi la volta delle Pieridi  
che le sfidarono al canto
che le sfidarono al canto
ma la voce di Calliope ebbe la meglio,  
ma la voce di Calliope ebbe la meglio, avvolgendo tutti in un manto.
avvolgendo tutti in un manto.
L'esito fu quindi che dacch'eran sirene natanti si ritrovaron ad esser... uccelli volanti!
 
Ma non fu quella l'unica ugola che le sfidò si narra infatti ch'anche Tamiri le affrontò.
L'esito fu quindi che dacch'eran sirene natanti
Baldanzoso si lanciò: “se vinco, tutte vi possederò” Le Muse ci stettero ed anzi rilanciarono: “tuttavia se perdi ne soffrirai un bel po'”
si ritrovaron ad esser... uccelli volanti!
ed anche stavolta le tenutarie delle Virtù ebber la meglio e lui si ritrovò cieco, afono e senza piglio.
 
Ma non fu quella l'unica ugola che le sfidò
si narra infatti ch'anche Tamiri le affrontò.
 
Baldanzoso si lanciò: “se vinco, tutte vi possederò”
Le Muse ci stettero ed anzi rilanciarono: “tuttavia se perdi ne soffrirai un bel po'”
 
ed anche stavolta le tenutarie delle Virtù ebber la meglio
e lui si ritrovò cieco, afono e senza piglio.
 
 
 
Alle Muse, olimpiche depositarie delle eccelse qualità
venne attribuita la fonte di Ippocrene, con fasti e sacralità


Alle Muse, olimpiche depositarie delle eccelse qualità venne attribuita la fonte di Ippocrene, con fasti e sacralità
e a dar l'avvio alla Sorgente d'acqua, miele e latte
e a dar l'avvio alla Sorgente d'acqua, miele e latte
ci pensò Pegaso, che batté gli zoccoli, danzando con le nove matte.
ci pensò Pegaso, che batté gli zoccoli, danzando con le nove matte.
Volge qui al termine quest'ode dedicata alle Muse
Volge qui al termine quest'ode dedicata alle Muse
e la morale è che ora che conosci le Virtù, non hai più scuse.
e la morale è che ora che conosci le Virtù, non hai più scuse.
Certo che a questo punto sarebbe lecito chiedersi:
“potrà mai esistere un’unica, eccelsa Musa
al cui cospetto la storia non rimarrebbe delusa?
Vale a dire un unico, inestimabile e puro diamante capace di brillare maestoso nel firmamento, ammaliante?
Sì, un’unico, divino essere virtuoso
che impersonifichi tutte le nove muse, maestoso?
[[File:L’ineguagliabile Superna.jpg|miniatura|L’ineguagliabile Superna]]
''Clio''
''Euterpe''
''Talia''
''Melpemone''
''Tersicore''
''Erato''
''Polimnia''
''Urania''
''Calliope''


Orsù
Quindi quest’oggi celebriam nove natalizi in uno giacché al tuo pari non esiste nessuno
se in qualche modo emularle vorrai
Divinità suprema maestosa ed eterna Tu sei l’ineguagliabile...
sai ben più di prima
'''Superna'''!!!
chi esse fossero
cosa fecero
e anche tu potrai farlo sempre sempre…


o mai!!!
==Pubblicazioni==
 
 
Grazie per avermi letto!!!


==Pubblicazioni==
Edoardo Claudio Olivieri - “Superna, la Musa delle Muse”
© 2013, 2019, 2023 Edoardo Claudio Olivieri – le poète des Champs-Élysées, All Right Reserved. Any unauthorized copyng, translation, duplication, importation or distribution, in part or in whole by any means, including electronic,copyng, storage ortrasmission, is a violation of applicable low


*Edoardo Claudio Olivieri-le poète des Champs-Élysées, prima edizione 15 luglio 2013, seconda edizione 18 agosto 2019.


<br />
<br />

Versione attuale delle 19:01, 24 giu 2024

SUPERNA ~ La Musa delle Muse

il frontespizio dell’opera

“Superna ~ La Musa delle Muse” è un componimento poetico di Edoardo Claudio Olivieri dedicato a Superna, la figura femminile per eccellenza che, vita dopo vita, si riafferma quale unica fonte di infinita ispirazione e ammirazione per l’autore. Il nome Superna racchiude nel suo etimo il significato di “al di sopra di ogni cosa, celestiale; spirituale e non corporale” e rappresenta metaforicamente una divinità nativa la quale si narra potesse accogliere in sé tutte le virtù delle nove Muse, rappresentando quindi una divinità una e tre volte trina, vale a dire la perfezione moltiplicata per la perfezione stessa, come descritta nel presente poema.

“Un saggio sulla poesia” di Edoardo Claudio Olivieri

PRELUDIO

Delle Muse ben poco si sa se non quel che la storia ne fa sedicente verità ma io che di lor tutte un giorno m'infatuai ben posso narrarti d'elle, come non mai!

Figlie di Zeus e Dèe dell'Olimpo Apollo n'era il protettor, e Mnemosýne le mise al mondo e per rispetto a quest'ultima, custode della Memoria vi rammenterò or, la loro vera storia.

Zeus era talmente bello, grandioso e potente che la mancanza di sfide lo rese insofferente gli sovvenne allor l'idea di postular le Virtù e per farlo nove ninfe volle crear, non una di più.

Un bel giorno, si coricò al fianco della moglie e la passion prese loro il sopravvento, in un letto di foglie. Tant'eran fecondi e prolifici nel generar che nel tempo d'una gravidanza, ben nove divine fanciulle fecero sbocciar.

Esse ben presto aprirono gli occhi e il cielo infinito presero a rimirar sittanto che le Sorelle Pleiadi, facendo da specchio ne riflessero il sempiterno brillar.

Apollo di lì passava, quasi per caso e volse lor lo sguardo, e loro a lui un candido effluvio, che gli sbuffò nel naso.

Ancor minute di corpo, ma grandiose di spirito “per sempre le proteggerò”, si disse Apollo, notandone il merito. Da quel dì, crebbero, e divennero adulte ma giammai persero le native Virtù, che in nessun altro colsero vette così alte.

Vediamo allora, caro lettor chi esse fossero, e perché m'indussero al loro amor...

...MA...

facciamo insieme attenzion a non rimirarle troppo giacché le saette di Zeus ed i dardi di Apollo pronti son a trafigger ch'indebitamente s'azzardasse, ad accarezzarne il collo!

CLIO

Di capelli castani sottili e cadenti lisci s'abbandonavano sulle di lei esili spalle e continuavano imperterriti a cadere più in giù fin dove le graziose ànche non li rivolgevano nuovamente all'insù. Occhi marroni, ma d'una tempera chiara e lucente le labbra fini e pallide ne completavan l'aspetto nobile e sapiente. Certo di lei si poteva ben dir che fosse alquanto bella ma nessun che non fosse d'animo belluino pensò mai di possederla giacché cotal bello trasmutava in sembianze immateriche e dopo qualch'istante che l'ammiravi, parea sparir nel nulla dissolvendosi oltre le proprie, armoniose, curve periferiche. Tenutaria degli annali e della preziosa memoria per dote divina si trovava sempre laddove si creava la Storia che con fedeltà, perizia e verosimiglianza a li posteri donava, con dovizia e costanza.

EUTERPE

Di lei posso dir ch'era dura tenere il suo passo cercavi di rincorrerla, ma stremavi a terra come dopo un salasso. Riccia di capelli e graziosa di forme saltellava a destra e a manca, e ne perdevi le orme parea danzar senza fatica alcuna tanto che quando giungeva lei, in tutti nascea una gioia repentina! La sua arte suprema emanava però dal suo flauto che come suonava lei, non c'era paragon con nessun'altro le dita alternava, e con la bocca soffiava ed in un battibaleno tutta la platea s'incantava! Come facesse, nessun si capacitava fattostà che suonando, tutto il mondo rallegrava ed anche il più afflitto ed il più apatico astante parea risorger come un bramoso amante! Perciò se sei triste o se ti senti proprio giù ascolta il flauto di Euterpe, ed il tuo tono... tornerà su!

TALIA

Fra tutte forse la men sensuale ma di sicur non le mancava il modo di farti sognare il viso coperto da una maschera beffarda già ti dava l'idea di quanto fosse bonariamente infingarda! Il suo passo era strambo, sembrava sciare anche quando il pavimento era ruvido e ci potevi a malapena camminare ma lei goffa s'appoggiava al suo grossolano baston e fingendosi vecchia, ti sfidava col sorriso al singolar tenzon! Battute taglienti e frecciate penetranti mordace era la sua satira ed i suoi versi sconcertanti. Regina indiscussa della commedia teatral non v'era sua rappresentazion, che non ti facesse sbellicar. Una ghirlanda d'edera le circondava il collo e bastava ascoltarla per sentirsi nelle risate in ammollo non era il suo seno quindi a conquistarti quanto piuttosto la sua simpatia, che giungeva ad ammaliarti.

MELPOMENE

La vita, quando il timone è mal governato e chi è al comando è di mente alquanto aberrato c'induce a volte nella nera disperazion tanto che alcuna via d'uscita, riesce più a catturarci l'attenzion. Foschi nembi all'orizzonte atroci esiti ci ritroviamo a noi di fronte È allora il turno di Melpòmene, drammaturga che con destrezza ci dà la purga. Narrando della sofferenza e del dolor col baston d'Ercole ci ammonisce in fin nel cuòr! Nei lineamenti della maschera indossa scolpita la pietà e volteggiando minacciosa la spada, ci rammenta una verità: che se vuoi vivere felice e contento i veri amici non dovrai mai buttar al vento. Ed è anche meglio che qualsiasi forma di oppression tu sappia prontamente scovar, e riporre in un canton. Infine... si può ben dire che qualsivoglia tragedia eviterai solo se un comportamento etico... tu

TERSICORE

Ma che bello che è danzar con Tersicore ballar mentre suona la sua lira il plettro ogni corda prende ben di mira. E' certo facile scuoter le anche emulando lei, che il corpo muove... ed i capelli anche! Une vello bianco porta invòlto e sì velocemente piroetta, che non ne cogli il vólto. Il ritmo allora ti vien da seguir ed anche tu balli, senza vergogna patìr! Poi scendi dal palco, e sei sfinito ma mai così tanto, t'eri divertito. Insomma ora sai che se ti senti rattrappito la panacea è con lei ballar, e poi mai vorrai che sia finito!

ERATO

Pelle liscia calda e nera l'appelleresti sogno o fors'anche chimera ti guardava, ed in un istante ti scioglieva col suo sguardo conciliante. Non direi carina e non direi bella giacché con lei si supera ogni stella curve sensuali nel marmo scolpite eran più pericolose di un tornante, e sittanto ardite. Capelli crespi lunghi e voluminosi emanava soavi profumi ed effluvi armoniosi. Anche lei suonava la lira ma il ballo non era certo la sua mira. Era diretta sincera ed onesta strapparti le vesti era la sua suprema festa e quando le sue grazie assalivano il corpo tuo piacevolmente effetto, ne godevi del suo. Mi ricordo ad esempio un giorno che mi sfidò in resistenza e dopo alcuni atti, m'arresi vinto dalla sua persistenza! Che strano dirai che questa rientri fra le virtù ma quando le feci quest'appunto, mi rispose: “zitto, prima provami anche tu...!”

POLIMNIA

C'era poi colei che inventò la retorica. L'arte del bel parlar lei dominava e con le sue parole in un batter d'occhio ti conquistava. Decantava d'amor, politica e filosofia insomma... di tutto un po', tranne d'archeologia! Seneca e Aristotele, da lei impararono e tanti altri ancor la emularono ma a dire il vero nessuno più a destreggiar il linguaggio, talmente eccelso fu. Le labbra schiudeva e la bocca profferiva eccelsa proprietà di linguaggio lei dominava; solo parole faceva uscir ma a te un concerto parea d'udir! Insomma se c'è chi del dire ne fece un vanverare Polimnia al contrario seppe farne un ricamare e grazie a lei molti impararono a ragionare laddove prima intenti èran, a sproloquiare!

URANIA

Con un bastone ritto puntato al cielo a menadito conosceva il firmamento intero stelle ed astri brillavan lassù e lei ne tracciava le mappe, fin da quaggiù! Tra terra e cielo non v'era più mistero grazie a Urania parea un tutt'uno intièro e se volevi orientarti nel navigar lei appresso avresti fatto bene, con te a portàr! Lune, satelliti, comete e costellazion citava e indicava come fosser una sua creazion e quand'un lunario era da compilar non v'era altri che lei, da consultar. Non ci son binocoli o cannocchiali che possan emular la precisione astronomica d'Urania la qual per allungar la sua vista escogitò un trucco di uscir dal proprio corpo, e permear lo cielo... lasciandolo di stucco!

CALLIOPE

Narriamo ora della più illustre fra le Muse colei che cantando t'ammaliava facendo le fuse. Odi, inni e poi anche idillî dinanzi a lei gli altrui canti parean sol strilli! Il suo diletto portava orgogliosa in petto una tavoletta di cera, su cui le poesia componéa. Poterla ascoltar divenne un privilegio e s'eri invitato, ma tardavi, facevi un sacrilegio. Un giorno la sua voce tonò sittanto calda e forte da far crepitar di lava, un aspro monte. Con i suoi versi facea cultura giacché narrar epiche gesta, era la sua premura. Non vi fu mai quindi alcun eroe o condottiero la cui fama non venne descritta dal di lei pensiero.

EPILOGO

Or che delle Muse più cose tu sai avrai anche capito perché non avea senso sfidarle giammai ci fu tuttavia qualche animo sconsiderato che ci provò e il seguente ne fu il risultato: Le sirene in prima battuta a cui le Muse estirparon le ali e ne fecer corone da muta. Fu poi la volta delle Pieridi che le sfidarono al canto ma la voce di Calliope ebbe la meglio, avvolgendo tutti in un manto. L'esito fu quindi che dacch'eran sirene natanti si ritrovaron ad esser... uccelli volanti! Ma non fu quella l'unica ugola che le sfidò si narra infatti ch'anche Tamiri le affrontò. Baldanzoso si lanciò: “se vinco, tutte vi possederò” Le Muse ci stettero ed anzi rilanciarono: “tuttavia se perdi ne soffrirai un bel po'” ed anche stavolta le tenutarie delle Virtù ebber la meglio e lui si ritrovò cieco, afono e senza piglio.

Alle Muse, olimpiche depositarie delle eccelse qualità venne attribuita la fonte di Ippocrene, con fasti e sacralità e a dar l'avvio alla Sorgente d'acqua, miele e latte ci pensò Pegaso, che batté gli zoccoli, danzando con le nove matte. Volge qui al termine quest'ode dedicata alle Muse e la morale è che ora che conosci le Virtù, non hai più scuse. Certo che a questo punto sarebbe lecito chiedersi: “potrà mai esistere un’unica, eccelsa Musa al cui cospetto la storia non rimarrebbe delusa? Vale a dire un unico, inestimabile e puro diamante capace di brillare maestoso nel firmamento, ammaliante? Sì, un’unico, divino essere virtuoso che impersonifichi tutte le nove muse, maestoso?

L’ineguagliabile Superna

Clio Euterpe Talia Melpemone Tersicore Erato Polimnia Urania Calliope

Quindi quest’oggi celebriam nove natalizi in uno giacché al tuo pari non esiste nessuno Divinità suprema maestosa ed eterna Tu sei l’ineguagliabile... Superna!!!

Pubblicazioni

Edoardo Claudio Olivieri - “Superna, la Musa delle Muse” © 2013, 2019, 2023 Edoardo Claudio Olivieri – le poète des Champs-Élysées, All Right Reserved. Any unauthorized copyng, translation, duplication, importation or distribution, in part or in whole by any means, including electronic,copyng, storage ortrasmission, is a violation of applicable low



Note