Ugo Foscolo: differenze tra le versioni

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[[File:Foscolo - Dei sepolcri, 1809 - 6059669 TO0E070314 00003.jpg|thumb|upright=0.8|Frontespizio dei ''Sepolcri'']]
[[File:Foscolo - Dei sepolcri, 1809 - 6059669 TO0E070314 00003.jpg|thumb|upright=0.8|Frontespizio dei ''Sepolcri'']]


Tra aprile e maggio del 1806 fu a Venezia, dove rivide i familiari dopo il lungo esilio, e poi, in giugno, ritrovò Isabella Teotochi Albrizzi, da cui fu ospitato nella sua villa, nella campagna attorno a Treviso.<ref name="Granese128" /> Sempre in giugno incontrò a [[Padova]] [[Melchiorre Cesarotti|Cesarotti]] e a [[Verona]] Ippolito Pindemonte, dai colloqui con il quale nacque l'idea iniziale del carme ''[[Dei sepolcri]]''. L'epistolario foscoliano testimonia che il poeta trascorse l'estate impegnato in missioni militari: fu a questo scopo in Valtellina, a Mantova e Verona, ancora in Valtellina e nel Bergamasco.<ref name="Granese128" /> Fu in varie occasioni anche a Milano, da dove il 6 settembre così scriveva all'amica Teotochi: «Quando Franceschinis mi consegnava la vostra lettera io partiva per le montagne ed i laghi; ritornato, stava sulle mosse per il ''Terraglio'' [dove la Teotochi aveva la casa di Gardigiano]; io aveva già una ''Epistola sui sepolcri'' da stamparsi lindamente – non bella forse; non elegante, ma ch'io vi avrei certamente recitata con tutto l'ardore dell'anima mia, e che voi, donna gentile, avreste ascoltata forse lagrimando».<ref>''Epistolario'' II, pp. 142-143.</ref>  
Tra aprile e maggio del 1806 fu a Venezia, dove rivide i familiari dopo il lungo esilio, e poi, in giugno, ritrovò Isabella Teotochi Albrizzi, da cui fu ospitato nella sua villa, nella campagna attorno a Treviso.<ref name="Granese128" /> Sempre in giugno incontrò a [[Padova]] [[Melchiorre Cesarotti|Cesarotti]] e a Verona Ippolito Pindemonte, dai colloqui con il quale nacque l'idea iniziale del carme ''[[Dei sepolcri]]''. L'epistolario foscoliano testimonia che il poeta trascorse l'estate impegnato in missioni militari: fu a questo scopo in Valtellina, a Mantova e Verona, ancora in Valtellina e nel Bergamasco.<ref name="Granese128" /> Fu in varie occasioni anche a Milano, da dove il 6 settembre così scriveva all'amica Teotochi: «Quando Franceschinis mi consegnava la vostra lettera io partiva per le montagne ed i laghi; ritornato, stava sulle mosse per il ''Terraglio'' [dove la Teotochi aveva la casa di Gardigiano]; io aveva già una ''Epistola sui sepolcri'' da stamparsi lindamente – non bella forse; non elegante, ma ch'io vi avrei certamente recitata con tutto l'ardore dell'anima mia, e che voi, donna gentile, avreste ascoltata forse lagrimando».<ref>''Epistolario'' II, pp. 142-143.</ref>  


Il carme ''Dei sepolcri'' fu scritto tra l'agosto del 1806 e l'aprile del 1807 e pubblicato in quell'anno a Brescia, presso l'editore Niccolò Bettoni. Nel periodo in cui Foscolo si accingeva a dare alle stampe l'opera era ospite della contessa Marzia Martinengo, sua amante, presso Palazzo Martinengo Cesaresco Novarino nel centro della città.
Il carme ''Dei sepolcri'' fu scritto tra l'agosto del 1806 e l'aprile del 1807 e pubblicato in quell'anno a Brescia, presso l'editore Niccolò Bettoni. Nel periodo in cui Foscolo si accingeva a dare alle stampe l'opera era ospite della contessa Marzia Martinengo, sua amante, presso Palazzo Martinengo Cesaresco Novarino nel centro della città.
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Il capitano Ugo Foscolo, per ingraziarsi il generale Augusto Caffarelli, aiutante di campo di Napoleone e ministro della Guerra del Regno d'Italia, curò una edizione delle opere di Raimondo Montecuccoli, con una ricca premessa sull'arte della guerra. L'opera si inserisce anche in una polemica con Madame de Staël sull'attitudine militare degli italiani.<ref>[http://www.150anni.it/webi/index.php?s=25&wid=44 150 anni unità d'italia]</ref>
Il capitano Ugo Foscolo, per ingraziarsi il generale Augusto Caffarelli, aiutante di campo di Napoleone e ministro della Guerra del Regno d'Italia, curò una edizione delle opere di Raimondo Montecuccoli, con una ricca premessa sull'arte della guerra. L'opera si inserisce anche in una polemica con Madame de Staël sull'attitudine militare degli italiani.<ref>[http://www.150anni.it/webi/index.php?s=25&wid=44 150 anni unità d'italia]</ref>
[[File:Cornazzani.jpg|miniatura|[[Palazzo Cornazzani]], [[Pavia]]]]
 
Sollevato dagli incarichi militari su interessamento del Caffarelli, Foscolo si candidò alla cattedra di eloquenza dell'Università di Pavia, che si era resa vacante (la cattedra era stata tenuta in precedenza da Vincenzo Monti e da Luigi Cerretti) e la ottenne il 18 marzo [[1808]]. Qui pronunciò la sua celebre orazione inaugurale, ''Dell'origine e dell'ufficio della letteratura'', e tenne poche lezioni, poiché l'incarico venne a breve soppresso da Napoleone, divenuto sospettoso di ogni libero pensiero. A Pavia Foscolo abitò a Palazzo Cornazzani, dove, curiosamente, poi abitarono anche Ada Negri e Albert Einstein.  
Sollevato dagli incarichi militari su interessamento del Caffarelli, Foscolo si candidò alla cattedra di eloquenza dell'Università di Pavia, che si era resa vacante (la cattedra era stata tenuta in precedenza da Vincenzo Monti e da Luigi Cerretti) e la ottenne il 18 marzo 1808. Qui pronunciò la sua celebre orazione inaugurale, ''Dell'origine e dell'ufficio della letteratura'', e tenne poche lezioni, poiché l'incarico venne a breve soppresso da Napoleone, divenuto sospettoso di ogni libero pensiero. A Pavia Foscolo abitò a Palazzo Cornazzani, dove, curiosamente, poi abitarono anche Ada Negri e Albert Einstein.  


===Il ritorno a Milano e le difficoltà (1808-1812)===
===Il ritorno a Milano e le difficoltà (1808-1812)===
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*''[[Della nuova scuola drammatica in Italia]]'', incompiuto
*''[[Della nuova scuola drammatica in Italia]]'', incompiuto
*''Lettera apologetica'' (1825).
*''Lettera apologetica'' (1825).
== Pagine correlate ==
[[Casa di Ugo Foscolo a Pavia]]


==Note==
==Note==