Ugo Foscolo: differenze tra le versioni

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Gli anni tra il 1801 e il 1804 furono anni di intensa attività letteraria ma anche di grande dolore per la morte del fratello Giovanni, che si era ucciso a Venezia l'8 dicembre del 1801 con un colpo di pugnale (sotto gli occhi della madre, come fu detto in seguito, ma senza prove) per sottrarsi al disonore di non poter pagare una grossa somma persa al gioco e che un sottoispettore aveva sottratto per lui alla cassa di guerra.
Gli anni tra il 1801 e il 1804 furono anni di intensa attività letteraria ma anche di grande dolore per la morte del fratello Giovanni, che si era ucciso a Venezia l'8 dicembre del 1801 con un colpo di pugnale (sotto gli occhi della madre, come fu detto in seguito, ma senza prove) per sottrarsi al disonore di non poter pagare una grossa somma persa al gioco e che un sottoispettore aveva sottratto per lui alla cassa di guerra.
[[File:Ugo Foscolo2.jpg|thumb|Ugo Foscolo, seconda versione del ritratto di Fabre.]]
[[File:Ugo Foscolo2.jpg|thumb|Ugo Foscolo, seconda versione del ritratto di Fabre.]]
Nel 1802 pubblicò l<nowiki>'</nowiki>''Orazione a Bonaparte'' in occasione dei Comizi di Lione e una raccolta di liriche che comprendeva otto sonetti e l'ode ''A Luigia Pallavicini caduta da cavallo''<ref>I testi videro la luce in ottobre sul ''Nuovo Giornale dei Letterati'' di Pisa.</ref>. Non si conosce la data di composizione degli otto sonetti, ma va collocata tra il 1798 e il 1802.<ref>M. Martelli, ''Ugo Foscolo'', Firenze 1969, p. 61.</ref> Tra questi figura ''Te nudrice alle muse, ospite e Dea'' (l'unico ad avere nella raccolta un titolo, ''Per la sentenza capitale proposta nel Gran Consiglio Cisalpino contro la lingua latina''), ispirato dalla proposta fatta al Gran Consiglio dal cittadino Giuseppe Lattanzi perché sostituissero nelle scuole l'insegnamento del Latino con quello del Francese.<ref name="ReferenceA">{{cita|Pecchio|p. 50-60}}.</ref> La poesia potrebbe essere del 1798, dal momento che la proposta risale a quell'anno, e fu poi respinta in estate.<ref>M. Martelli, ''Ugo Foscolo'', cit., p. 65.</ref>
Nel 1802 pubblicò l<nowiki>'</nowiki>''Orazione a Bonaparte'' in occasione dei Comizi di Lione e una raccolta di liriche che comprendeva otto sonetti e l'ode ''A Luigia Pallavicini caduta da cavallo''<ref>I testi videro la luce in ottobre sul ''Nuovo Giornale dei Letterati'' di Pisa.</ref>. Non si conosce la data di composizione degli otto sonetti, ma va collocata tra il 1798 e il 1802.<ref>M. Martelli, ''Ugo Foscolo'', Firenze 1969, p. 61.</ref> Tra questi figura ''Te nudrice alle muse, ospite e Dea'' (l'unico ad avere nella raccolta un titolo, ''Per la sentenza capitale proposta nel Gran Consiglio Cisalpino contro la lingua latina''), ispirato dalla proposta fatta al Gran Consiglio dal cittadino Giuseppe Lattanzi perché sostituissero nelle scuole l'insegnamento del Latino con quello del Francese. La poesia potrebbe essere del 1798, dal momento che la proposta risale a quell'anno, e fu poi respinta in estate.<ref>M. Martelli, ''Ugo Foscolo'', cit., p. 65.</ref>


Tra il 1801 e il 1802 rielaborò e portò a termine l<nowiki>'</nowiki>''Ortis'', pubblicato presso il Genio Tipografico a Milano. Nello stesso 1802 compose l'ode ''All'amica risanata'' per Antonietta Fagnani Arese, suo nuovo ardente amore; nel 1803 diede alle stampe nella loro versione definitiva i sonetti con l'aggiunta dei quattro più famosi (''[[Alla sera]]'', ''[[A Zacinto]]'', ''[[In morte del fratello Giovanni]]'', ''[[Alla Musa]]'', i quali tuttavia ricevettero un titolo, al pari degli altri otto sonetti, solo nel 1848, in un'edizione curata da Francesco Silvio Orlandini per [[Le Monnier]]) e l'ode ''All'amica risanata'' e ''A Luigia Pallavicini caduta da cavallo''. L'edizione dell'aprile 1803, apparsa a Milano presso Destefanis con il titolo ''Poesie di Ugo Foscolo'' - e dedicata dall'autore al poeta e futuro tragediografo Giovanni Battista Niccolini - non comprendeva ancora il sonetto per la morte del fratello, pubblicato nel mese di agosto per i tipi dell'editore milanese Agnello Nobile insieme agli altri tredici testi.<ref>G. Nicoletti, cit., p. 28</ref>
Tra il 1801 e il 1802 rielaborò e portò a termine l<nowiki>'</nowiki>''Ortis'', pubblicato presso il Genio Tipografico a Milano. Nello stesso 1802 compose l'ode ''All'amica risanata'' per Antonietta Fagnani Arese, suo nuovo ardente amore; nel 1803 diede alle stampe nella loro versione definitiva i sonetti con l'aggiunta dei quattro più famosi (''[[Alla sera]]'', ''[[A Zacinto]]'', ''[[In morte del fratello Giovanni]]'', ''[[Alla Musa]]'', i quali tuttavia ricevettero un titolo, al pari degli altri otto sonetti, solo nel 1848, in un'edizione curata da Francesco Silvio Orlandini per [[Le Monnier]]) e l'ode ''All'amica risanata'' e ''A Luigia Pallavicini caduta da cavallo''. L'edizione dell'aprile 1803, apparsa a Milano presso Destefanis con il titolo ''Poesie di Ugo Foscolo'' - e dedicata dall'autore al poeta e futuro tragediografo Giovanni Battista Niccolini - non comprendeva ancora il sonetto per la morte del fratello, pubblicato nel mese di agosto per i tipi dell'editore milanese Agnello Nobile insieme agli altri tredici testi.<ref>G. Nicoletti, cit., p. 28</ref>


Risale allo stesso anno la traduzione - in endecasillabi sciolti - e la pubblicazione della ''Chioma di Berenice'' di Catullo (a sua volta traduzione latina da Callimaco) con l'aggiunta di un inno alle Grazie, prima nucleo del poemetto futuro, che attribuisce al poeta alessandrino Fanocle, accompagnata da quattordici ''Considerazioni'' e quattro ''Discorsi'' che racchiudono i lineamenti principali della sua poetica neoclassica, ispirata alle idee del [[Johann Joachim Winckelmann|Winckelmann]].<ref>{{cita|Pecchio|p. 110-128}}.</ref> L'opera uscì nel mese di novembre a Milano con l'editore Genio Tipografico, e fu dedicata al Niccolini.
Risale allo stesso anno la traduzione - in endecasillabi sciolti - e la pubblicazione della ''Chioma di Berenice'' di Catullo (a sua volta traduzione latina da Callimaco) con l'aggiunta di un inno alle Grazie, prima nucleo del poemetto futuro, che attribuisce al poeta alessandrino Fanocle, accompagnata da quattordici ''Considerazioni'' e quattro ''Discorsi'' che racchiudono i lineamenti principali della sua poetica neoclassica, ispirata alle idee del [[Johann Joachim Winckelmann|Winckelmann]]. L'opera uscì nel mese di novembre a Milano con l'editore Genio Tipografico, e fu dedicata al Niccolini.


===Gli anni in Francia (1804-1806)===
===Gli anni in Francia (1804-1806)===
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[[File:Andrea Appiani Ritratto di Ugo Foscolo Pinacoteca di Brera 1801-1802.jpg|thumb|Andrea Appiani, ''Ugo Foscolo'' (1801-1802)|alt=]]
[[File:Andrea Appiani Ritratto di Ugo Foscolo Pinacoteca di Brera 1801-1802.jpg|thumb|Andrea Appiani, ''Ugo Foscolo'' (1801-1802)|alt=]]
Abbandonata Milano il 12 agosto del 1812, il poeta si trasferì a Firenze, dopo aver fatto tappa a Piacenza, Parma e Bologna, città in cui incontrò l'amica Cornelia Rossi Martinetti. Il 17 arrivò all'albergo delle Quattro Nazioni, dove alloggiò un paio di mesi, iniziando la stesura dell'inno ''Alle Grazie'', concretizzatosi dapprima nella cosiddetta ''Prima redazione dell'Inno'', quindi, attraverso ampliamenti e rielaborazioni, nella ''Seconda redazione'', e destinato a prendere forma in un carme tripartito nell'aprile del [[1813]].<ref>G. Nicoletti, cit., p. 32</ref>
Abbandonata Milano il 12 agosto del 1812, il poeta si trasferì a Firenze, dopo aver fatto tappa a Piacenza, Parma e Bologna, città in cui incontrò l'amica Cornelia Rossi Martinetti. Il 17 arrivò all'albergo delle Quattro Nazioni, dove alloggiò un paio di mesi, iniziando la stesura dell'inno ''Alle Grazie'', concretizzatosi dapprima nella cosiddetta ''Prima redazione dell'Inno'', quindi, attraverso ampliamenti e rielaborazioni, nella ''Seconda redazione'', e destinato a prendere forma in un carme tripartito nell'aprile del 1813.<ref>G. Nicoletti, cit., p. 32</ref>


Lasciato il primo alloggio, Foscolo si stabilì per un breve periodo a Casa Prezziner, in Borgo Ognissanti, e si trasferì poi alla villa di Bellosguardo, dove trascorse, fino al 1813, un periodo di intensi affetti, di soddisfazioni mondane e di lavoro creativo.
Lasciato il primo alloggio, Foscolo si stabilì per un breve periodo a Casa Prezziner, in Borgo Ognissanti, e si trasferì poi alla villa di Bellosguardo, dove trascorse, fino al 1813, un periodo di intensi affetti, di soddisfazioni mondane e di lavoro creativo.
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*[https://web.archive.org/web/20070506113604/http://www.bibliotecaitaliana.it/ScrittoriItalia/catalogo/browse/autore-autore.xq?autore=Foscolo,%20Ugo ''Prose''] (1912, 1913 e 1920), testi integrali in più volumi dalla collana digitalizzata "Scrittori d'Italia" Laterza
*[https://web.archive.org/web/20070506113604/http://www.bibliotecaitaliana.it/ScrittoriItalia/catalogo/browse/autore-autore.xq?autore=Foscolo,%20Ugo ''Prose''] (1912, 1913 e 1920), testi integrali in più volumi dalla collana digitalizzata "Scrittori d'Italia" Laterza
*[http://www.intratext.com/Catalogo/Autori/AUT561.HTM Opere di Ugo Foscolo], testi con concordanze, lista delle parole e lista di frequenza
*[http://www.intratext.com/Catalogo/Autori/AUT561.HTM Opere di Ugo Foscolo], testi con concordanze, lista delle parole e lista di frequenza
[[Categoria:Poeta Accreditato Wikipedia]]