Solidarietà Poetica, Dediche Settimanali: differenze tra le versioni

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'''RIVELAZIONI'''
'''RIVELAZIONI'''


''Di Maria Teresa Infante''
''Di OMISSIS''




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'''BUON COMPLEANNO ITALIA'''
'''BUON COMPLEANNO ITALIA'''


''Di Fabio Salvatore Pascale''  
''Di [[Fabio Salvatore Pascale]]''  




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'''SPUNTANO TIMIDE GEMME'''  
'''SPUNTANO TIMIDE GEMME'''  


''Di Fabio Salvatore Pascale''
''Di [[Fabio Salvatore Pascale]]''




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Io tendo la mano!
Io tendo la mano!


'''BATTONO LIBERE L’ONDE'''
''Di Anna Maria Lombardi''
S’odono
allegre le cincie
e cori e sinfonie
dalle finestre stese
su questa strana primavera
e i sensi s’ammutoliscono
al muto rimbombo
del richiamo dentro
sue di noi deserte stanze
E battono libere l’onde
sulle battibe di spiagge
nude del vociare d’altri tempi
speranzose d’incontri
e di giochi d'acqua con
caviglie e braccia nostre
stese al sole.
<br />
===Dediche Poetiche al Personale Sanitario di Milano, Monza, Lecco e Varese===
===Dediche Poetiche al Personale Sanitario di Milano, Monza, Lecco e Varese===


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===Dediche Poetiche al Personale delle Forze dell’Ordine===
===Dediche Poetiche al Personale delle Forze dell’Ordine ed al Personale della Croce Rossa===




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della coscienza.
della coscienza.
'''IL PENTAGRAMMA'''
''Di Elvira Giordano''
Il mondo è popolato da tante anime,
come il pentagramma è formato da tante note.
Le anime,
come le note,
sono tutte diverse, eppur così simili.
Una singola nota non crea la musica,
ma tutte insieme
possono dare vita
a meravigliose melodie.
Un singolo uomo non può
cambiare il mondo,
ma tutti insieme
possono renderlo migliore.
'''DIETRO QUEL SUONO, MIA MADRE'''
''Di Simona Merlo''
La divisa camuffa i tremiti.
Invisibili entità ladri d'aria minacciano senza invito.
La mascherina trattiene i sorrisi.
Oggi è tranquillo, scrive.
Non come ieri. Chiama tu papà.
La realtà è un intreccio di suoni.
Poi le grida
al telefono.
Trambusto di voci
“Non respira, emergenza”.
La forza è dietro le attese.
Riparte quel mezzo apripista di salvezza
per noi
familiare effetto ansiogeno.
'''ALTA MAREA'''
''Di Nicol Maria Pucci''
Mare grosso
Giornata di tempesta
Accolgo,curo,proteggo
Salvagenti
Scialuppe travolte
sbatacchiate da questa inattesa alta marea
Equipaggio mai stanco
La sua energia contro quella delle profondita'
Tornera'il sereno
Mare calmo
Orizzonti
Calma
'''CREPUSCOLO SERALE'''
''Di Maria Vittoria Spinoso''
Nell’ora che il sole si scolora,
seduta su una sedia a dondolare
nel quadro del mio portico serale
mi sembro fare pace con il mondo.
Lo sguardo mio perduto all’infinito
osservo quelle ombre dei cipressi,
che sembrano allungarsi a dismisura,
segnando più lontana ogni altra via.
Nel cielo tra nuvole increspate
immagino altri volti di viandanti
e la distesa verde d’erba al vento
si lascia ondeggiare come il mare.
Profumi indefiniti mescolati
alle narici lascio indovinare;
non v’è rumore d’ uomo, forse stanco
si è maturato il tempo al suo riposo.
Una vecchia richiama il suo micino,
chiude la porta e recita il suo mantra:
è l’ ora ormai che volge al suo riposo,
sperando nel risveglio del domani.
Restano ai lati come sentinelle,
due vasi con i fiori di gerani;
io chiudo intanto lentamente gli occhi
e sogno l’illusione del domani.
'''CREDICI'''
''Di Giuseppina Porro''
Di parole se ne dicono tante.
Di battute se ne fanno altrettante.
I media terrorizzano per fare informazione:
vende più un morto che la guarigione.
Ed ora, ancor prima che finisca questa maledizione,
non sarà il virus la causa della vera depressione.
Sarà data dall’ansia, e dal panico,
che salgono, che mettono terrore,
che han fermato l’economia,
che han creato la confusione.
Per ora
bisogna isolarsi,
curarsi
e far prevenzione,
per portare il male
ad una controllata estinzione.
Ma le forzate quarantene e le legali proibizioni non saranno le sole uniche soluzioni.
Per debellare il male
si produrranno vaccini
a difese immunitarie cellulari, ma per l’uomo?
Per l’essere umano.
NO!
Non ci sarà isolamento o medicina ad aprirti la via.
Solo tu potrai, più di tutti,
credere in te,
amrti, sognarti
e dai...
Ti Rialzerai!
'''COME SE FOSSE NORMALE'''
''Di Carla Sautto Malfatto''
Come se fosse normale
ad un metro ti dico coraggio
al telefono resto a parlare
che mi manca il tuo abbraccio
a fare boccacce,
della pazienza e del buon senso,
la ricetta della pizza e del pane
e mi sembra che di pensieri
così accanto
non li abbiamo mai avuti.
Io sono qui
ancora mamma e ancora bambini,
la scoperta che si fa seme
chissà poi se attecchirà
diventerà cosa nuova
o rinsecchirà
nella ripresa normalità
di un campo duro e non arato.
Dipende da noi,
dipende da me e da te
sono nelle tue mani
e tu nelle mie,
basterebbe questo capire
a smuovere la zolla
lo è sempre stato
dimenticato,
il meglio e il peggio di noi
ora sotto il sole
che resta sospeso
anche di notte
in un afflato di domani.
E le mani sono piene
di baci lanciati.
Già si chiede
di non dimenticare.
'''RIALZIAMOCI'''
''Di Stephan Ranallo''
Quando senti il peso sulle spalle,
d’un destino beffardo che il mondo scorre.
Mai sentii il bisogno d’ossigeno puro,
che lenisce in parte dolori di codesto mondo duro.
Le serrande si abbassano, il silenzio spettrale
delle città avvolte dalla coperta di solitudine e distanza, e
restiamo impassibili ed ansiosi sul mondo che
verrà in vicinanza.
Esser soli a combattere, su un fronte pandemico
che ci mette alle corde, ma non è il nostro avere che
mostra d’esser forte.
La nostra unità, è quel che definisce il nostro
esser forti, non vi è altra prova al quale sottoporsi la quale
esser umanamente colti.
Cadiamo, e andando a fondo verso certo baratro profondo, è lì
che la forza troviamo di alzarci sulle nostre gambe
spazzando via il disastro.
Il disastro delle nostre anime, la quale tortuosamente vagano
per il nostro paese in cerca di risposte ai nostri perché.
Rialzati Italia, rialziamoci italiani,
non permettiamo che una difficoltà ci metta di spalle al muri,
ma facciamo in modo di combattere col nostro animo puro.
Siamo dei grandi, anche se piccole persone che
combattono il male, ma grandi nel nostro animo, abbiamo
speranze aldilà più grandi di un mare.
Rialziamoci, questa è la volta buona, di mostrar al mondo intero
che essere italiani è molto più importante di ogni sperato sogno
europeo d’esser all’altezza, di ciò che europei sovrani ci richiedano,
ma noi siam diversi, nettamente superiori.
Rialziamoci Italia, tu che patria mia sei,
i nostri sogni di speranza superano di gran lunga ciò che del male ci fa,
rialziamoci che di tanto noi siam capaci, e quando raccontar potremo ai nostri posteri,
racconteremo di come abbiam lottato, lottato per un mondo migliore.
'''GLI ANGELI VISIBILI'''
''Di Veruska Vertuani''
Lasciano la schiena per ultima
scivolare stanca lungo le pareti di ospedale,
gli angeli visibili
per quel modo di camminare
molto prossimo all'umano
li distingui sempre, tra rosari e mani giunte
colorano i muri del blu che hanno imparato
nei giorni di nuvole più aspre del sale
e dietro la mascherina
c'è un lavorìo di terapie dettate
di fiato senza cibo
di ore senza un letto
che ti arriva fino in gola.
Gli angeli visibili
non lasciano fiori in camera,
ti accorgi che ci sono
dalle arance sopra al tavolo
e appena sotto a Cristo
così portano il sole,
mentre sotto le piume
accadono le cose più brutte del mondo.
'''IL MONDO SCIVOLA'''
''Di Luigi Golinelli''
Nel mio nulla
Silenzioso
Odo bisbigli
Di paura
E lontano
Urla di dolore.
Resto solo
Prigioniero delle
Mie certezze
Serenità
Violata da
Incubi ad
Occhi aperti
Drammi su
Schermi che
Non si spengono.
Il mondo scivola
Sotto i nostri piedi.
'''IL VIRUS DELLA MORTE LENTA'''
''Di Salvatore La Moglie''
Attraverso il filo spinato
dei pensieri,
oltrepasso il cerchio di
morte che il virus incoronato
sulla testa mi ha piantato,
e cerco una via d’uscita
dal tunnel nero che mi
opprime.
Sognare ad occhi aperti e
illudersi ancora è la sola
strategia che conosco contro
l’ignoto invisibile nemico
che tiene a un filo appese
le nostre vite sospese.
Solo così, con quest’arma
incruenta, si potrà battere
il virus della morte lenta.
'''UNA NOTTE STRANA'''
''Di Giuseppe Macrì''
Sorprende
Orgogliosamente
Il mio panorama si oscura
E non potrei dividere la strada
Da quelli
Che mi mi han tolto l'identità.
Zoppico e senza una gamba
Resuscito da una tempesta di vino
Solitario
Cerco la strada
Strizzo l'occhio a una donna
Bella e misteriosa.
'''RE “VIRUS”'''
''Di Giovanni De Simone''
abbiamo incoronato re
-re del dolore-
un killer sconosciuto
che ha esteso
- in breve tempo-
la sua egemonia
in ogni dove
con terrore e falce
senza distinzione
di colore - sesso – età
e non dà tregua
continua a martoriare
e decimare
i figli di Madre Terra
ha colorato di nero
paesi e città
e nell’assordante silenzio
si ode in sottofondo
lo straziante pianto
per i periti non salutati
e non accompagnati all’ultima dimora
lui è forte
e quelli che lo combattono
in prima linea
-il più delle volte-
con spade di legno
riescono a strappargli qualche vita
questi
più che gli eroi
sono i martiri
sono gli angeli
di quelli che
non devono combatterlo
in campo aperto
ma restando a casa
senza disattendere il loro dovere
vogliamo vincere
re virus?
combattiamolo tutti uniti
con le nostre armi
e con il nostro coraggio