Solidarietà Poetica, Dediche Settimanali: differenze tra le versioni

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di non dimenticare.
di non dimenticare.
'''RIALZIAMOCI'''
''Di Stephan Ranallo''
Quando senti il peso sulle spalle,
d’un destino beffardo che il mondo scorre.
Mai sentii il bisogno d’ossigeno puro,
che lenisce in parte dolori di codesto mondo duro.
Le serrande si abbassano, il silenzio spettrale
delle città avvolte dalla coperta di solitudine e distanza, e
restiamo impassibili ed ansiosi sul mondo che
verrà in vicinanza.
Esser soli a combattere, su un fronte pandemico
che ci mette alle corde, ma non è il nostro avere che
mostra d’esser forte.
La nostra unità, è quel che definisce il nostro
esser forti, non vi è altra prova al quale sottoporsi la quale
esser umanamente colti.
Cadiamo, e andando a fondo verso certo baratro profondo, è lì
che la forza troviamo di alzarci sulle nostre gambe
spazzando via il disastro.
Il disastro delle nostre anime, la quale tortuosamente vagano
per il nostro paese in cerca di risposte ai nostri perché.
Rialzati Italia, rialziamoci italiani,
non permettiamo che una difficoltà ci metta di spalle al muri,
ma facciamo in modo di combattere col nostro animo puro.
Siamo dei grandi, anche se piccole persone che
combattono il male, ma grandi nel nostro animo, abbiamo
speranze aldilà più grandi di un mare.
Rialziamoci, questa è la volta buona, di mostrar al mondo intero
che essere italiani è molto più importante di ogni sperato sogno
europeo d’esser all’altezza, di ciò che europei sovrani ci richiedano,
ma noi siam diversi, nettamente superiori.
Rialziamoci Italia, tu che patria mia sei,
i nostri sogni di speranza superano di gran lunga ciò che del male ci fa,
rialziamoci che di tanto noi siam capaci, e quando raccontar potremo ai nostri posteri,
racconteremo di come abbiam lottato, lottato per un mondo migliore.
'''GLI ANGELI VISIBILI'''
''Di Veruska Vertuani''
Lasciano la schiena per ultima
scivolare stanca lungo le pareti di ospedale,
gli angeli visibili
per quel modo di camminare
molto prossimo all'umano
li distingui sempre, tra rosari e mani giunte
colorano i muri del blu che hanno imparato
nei giorni di nuvole più aspre del sale
e dietro la mascherina
c'è un lavorìo di terapie dettate
di fiato senza cibo
di ore senza un letto
che ti arriva fino in gola.
Gli angeli visibili
non lasciano fiori in camera,
ti accorgi che ci sono
dalle arance sopra al tavolo
e appena sotto a Cristo
così portano il sole,
mentre sotto le piume
accadono le cose più brutte del mondo.
'''IL MONDO SCIVOLA'''
''Di Luigi Golinelli''
Nel mio nulla
Silenzioso
Odo bisbigli
Di paura
E lontano
Urla di dolore.
Resto solo
Prigioniero delle
Mie certezze
Serenità
Violata da
Incubi ad
Occhi aperti
Drammi su
Schermi che
Non si spengono.
Il mondo scivola
Sotto i nostri piedi.
'''IL VIRUS DELLA MORTE LENTA'''
''Di Salvatore La Moglie''
Attraverso il filo spinato
dei pensieri,
oltrepasso il cerchio di
morte che il virus incoronato
sulla testa mi ha piantato,
e cerco una via d’uscita
dal tunnel nero che mi
opprime.
Sognare ad occhi aperti e
illudersi ancora è la sola
strategia che conosco contro
l’ignoto invisibile nemico
che tiene a un filo appese
le nostre vite sospese.
Solo così, con quest’arma
incruenta, si potrà battere
il virus della morte lenta.