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===Poesie selezionate===
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===Dediche Poetiche al Personale Sanitario di Lodi===
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e lasciarci accarezzare dal sole.
 
e lasciarci accarezzare dal sole.
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=== Dediche Poetiche al Personale Sanitario di Bergamo e Brescia ===
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'''ECHI LONTANI'''
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''Di Simonetta Papini''
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Dove la vita è un eco che si perde
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e l’amore è alito di Dio
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dammi la mano e accompagna la mia stanchezza
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a un angolo di muro
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per non ascoltare lo schianto del vento
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e la pioggia violenta che batte il mio tormento.
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Germogli di dolore accompagnano le ore,
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il mio silenzio è ciotola di brina.
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'''QUANDO SARÀ RICORDO'''
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''Di Maria Grazia Calí''
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Quando questa dolenzia sarà solo
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un ricordo, ci scopriremo a danzare
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sulle ali del vento, nel fluire scarlatto
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che ci batte in petto e traspirare
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come  nuvole al sole d'inverno,
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lacrime d'allegrezza sulla nostra pelle
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Brividi caldi e un nuovo sogno
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da colorare d'indorate stille
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Quando questa dolenzia sarà solo
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un ricordo, ci riscopriremo affiancati
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a mirare la luna, sotto un cielo
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aperto, adornato di stelle
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Vendemmieremo ancora
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quanto  ci offre il fato, come nelle vigne
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l'uva già matura, briosa...
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E sarà buon vino d'annata
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per brindare, mentre valichiamo
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con sorrisi d'osanna, ai nuovi domani.
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'''ER CORONAVIRUS'''
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''Di Paola Durantini''
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Tutt’Italia se stoppa e s’arabbatta
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pe’ commàtte er virus che ci’abbàtte !
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Da quanno che er Corona cià corpito
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(e già se sa da dove ch’è partito),
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so’ morte propio  un fracco de perzone
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e tante artre stanno a pennolone…
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Mo’ pare che puro dall’Oriente,
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che pe’ primo cià avuto tanti morti,
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ce schifino… e come fosse gnénte
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ce chiudeno li scali e li rapporti.
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Er monno intero subbito all’istante
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ce  vorebbe bandì pe’ li timori…
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“so’ sconsijati  li viaggi e le vacanze”…
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pare che semo noi l’unichi untori…
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Tutt’er ggiorno dar televisore
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nun senti che de morte e de terore;
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so proibbiti l’abbracci e li rapporti…
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però lasciamo aperti scali e porti!
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'''LA POESIA'''
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''Di Michele Prenna''
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Salva e guarisce poesia
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parole e silenzi per il cuore
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quando annega il dolore
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coi fiori d'altra serena stagione.
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La casa dove rinchiude il malanno
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trasforma in mare e montagne
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in boschi e giardini d'amore
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per baci e scambievole abbraccio.
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Suonano apocalittici allarmi
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in un paese prostrato
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da inarrestabili morti.
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Sole di primavera nel cielo
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promette che saranno gli ultimi
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e i versi conquisteranno l'aperto.
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'''HO CHIESTO'''
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''Di Paola Galligani''
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Ho chiesto a un albero
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perchè stava aiutando
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Mi ha risposto:
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per ossigenare il Mondo.
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Ho chiesto a un fiore
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perché stava vivendo:
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Mi ha risposto:
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per aiutare le api a fare il miele dorato
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e per regalare i colori agli occhi
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e agli innamorati.
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Ho chiesto a un uomo
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perché stava sopravvivendo
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Mi ha risposto:
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per aiutare gli altri
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a essere migliori
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ed essere felici.
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La gioia della Vita
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è la gioia
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di aiutare
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attraverso un unico filo d'Amore.
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'''UN NUOVO CASTELLO'''
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''Di Lucia Lo Bianco''
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Quando ripenso al mio mare
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disteso blu a toccare il cielo,
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rivedo il mio cammino
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e i solchi sulla sabbia
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e allora so che alla fine
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aspetteranno i sogni limpidi
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costruiti tra le onde,
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aspetteranno i nostri sguardi
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che si sfiorano nel vento,
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aspetteranno e voleranno
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le parole di un senso tutto nuovo.
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Masticheremo aria pulita
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tra le genti spaurite
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sotto il sole caldo che guarisce,
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 +
corpo e mente rivivranno
 +
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dentro stagioni nuove
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reinventate, storie e magia
 +
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racconteremo ai nostri bimbi
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in un castello che vive sulla sabbia.  
 +
 +
 +
 +
'''GLI ANGELI BUONI'''
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''Di Sebastiano Impalà''
 +
 +
 +
Navigo senza sosta
 +
 +
percorrendo questo mare
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di silenzi assurdi
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nei giorni tristi della morte
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disegnata sui volti scavati della gente.
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Il mondo appare attonito
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da notizie mai sentite,
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da pandemie incomprensibili
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e rimane fermo,
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come lago ghiacciato
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dove non spira vento
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e le mani s’innalzano nel cielo
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in cerca di salvezza.
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Ma gli angeli ci osservano dall’alto
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con ali forti ed occhi luccicanti,
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scacciando con fermezza
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quel fetido miasma che ci ammazza.
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'''QUELLA PIETRA'''
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''Di Paola Alessandra Magliani''
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Di quella pietra solo il ricordo
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E un lungo plauso nel pianto
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Da lontano
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Come figli della stessa madre
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Che il caso ha interrotto...
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Vacilla quello in cui credo
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Su quella pietra tanti fiori
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E il silenzio si fa canto
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Per vincere la paura
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Per ovviare la follia
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Per ricordare la felicita'
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Con quella pietra
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Ti vorrei dire che staremo attenti
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E il giorno più triste
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Di un paese gia'deserto
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Che piange i figli
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E chiede aiuto...
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'''INVETTIVA AL CORONAVIRUS'''
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''Di Maria Mariscano''
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Non venirci a prendere, fetente coronavirus,
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noi vorremmo restare.
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Al mattino vorremmo riaprire i nostri occhi,
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in questo mondo, che un giorno dovremo lasciare,
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però non ora, ma ognuno alla sua ora.
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 +
Il tempo non è nostro, ma nemmeno tuo.
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 +
Noi vogliamo andare secondo il tempo di Dio
 +
 +
Il tuo tempo è dannato,
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brucia l'umanità,
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 +
Vai via subito da qua,
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sia che tu sia nordista, sudista o mondiale,
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 +
figlio della rivolta della natura
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o sbaglio chimico,
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tu sei  quei
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e ancora non te ne vai.
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Garibaldi fece l'unità d'Italia,
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tu hai fatto l'unità mondiale.
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Ti insinui negli organismi
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e parecchi li conduci alla morte.
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 +
Abbiamo capito la tua lezione
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di non sopraffazione.
 +
 +
ma anche tu non sopraffare noi.
 +
 +
Sparisci nel nulla,
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come dal nulla sei arrivato.
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Rimani pure come mistero,
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nei nostri studi, nelle nostre enciclopedie,
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ma non farci più del male.
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Hai mietuto più vittime tu
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che la seconda guerra mondiale,
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facci uscire dalle " trincee "
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facci riabbracciare nuovamente,
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è un'esigenza umana e anche animale.
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La natura non sia leopardiana,
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ma ci dia una mano
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con il caldo o con i suoi misteri.
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Vade retro, Lucifero fetente,
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che il tuo coronavirus nessuno
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lo gradisce.
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 +
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'''LA NATURA SA'''
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''Di Lolita Rinforzi''
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Sono ammaliata dalle meraviglie del creato
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le rispetto.
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Un tripudio di colori
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di profumi
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di suoni
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un’infinità di specie
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di abitudini
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di comportamenti.
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La nostra vita e l’evoluzione
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dipendono dall’equilibrio della flora e della fauna.
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Ma nello sviluppo e nel progresso
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abbiamo dimenticato ogni forma di rispetto
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dando per scontato tutto ciò che ci circonda.
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Imminenti saranno le vacanze sulla luna
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vantiamo primati in tecnologia
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gli incontri si programmano
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scegliendo tra soggetti identificati con un codice
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o alla peggio si consultano siti per un amore solitario.
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La Natura
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sa da tempo tutto questo
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più volte ha cercato di darci avvertimenti
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ma la nostra mente
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incanalata in binari sequenziali
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non hai mai dedicato tempo a certe riflessioni.
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Inoltre tutto ruota intorno ad un profitto
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sarebbe sprecato fermarsi o rallentare.
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Adesso non è più una scelta
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ma questione di sopravvivenza.
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Chiusi in casa
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sentiamo il bisogno di socializzare
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di baci
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di abbracci
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di parole di conforto.
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Preghiamo per uscire indenni dal diluvio
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avendo compreso che non avremo un’altra opzione
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e la Terra in cui viviamo è l’unica arca a disposizione.
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'''RIVELAZIONI'''
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''Di Maria Teresa Infante''
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Arriveranno
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i giorni del coraggio
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ad ammorbare carsiche adunanze
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già distanziate per decreti a oltranza
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arriveranno
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noi saremo pronti
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spossati d’anse, disperati, scalzi
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in dinastie di stitiche anarchie
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dove i polmoni bussano alle falde
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arriveranno
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tra le confluenze
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del già passato
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dove tutto è stato
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a dir che il male non fu mai per caso
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saremo
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il giogo che dirige i buoi
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le congiunture delle stonature
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arcobaleni punti di sutura
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conchiglie astrali gusci di speranze.
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'''IL VENTO SOFFIA VELOCE'''
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''Di Antonella Bertoli''
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Il vento soffia veloce
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Furioso
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Impetuoso
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Misterioso
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sopra le miserie di questa specie
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che si è divisa in ricchi e potenti
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lasciando a terra
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raminghi, poveri e perdenti.
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Ma il nemico che ci ha raggiunto
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non guarda in faccia le persone
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colpisce ovunque, peccatore o giusto.
 +
 +
Ma troppo spesso sono i soliti a rimetterci.
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Non più nelle case i nostri nonni riposano
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ma rendendo l'anima, soffocando muoiono.
 +
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Enormi serbatoi d'amore
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quelle case son diventate bare senza cuore
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e non possiamo nemmeno manifestar loro
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il nostro dolore.
 +
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Siamo tutti a rischio,
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povere anime disperse
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senza più sapere dove andare
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o chi pregare.
 +
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Gli unici dei sono rimasti i medici
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e in loro confidiamo
 +
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perché  ci aiutino a non disperderci.
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Forse l'abbiamo meritato
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tutti noi che il pianeta continuiamo ad inquinare.
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 +
Che la lezione ci sia di monito:
 +
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chi si salverà
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dia inizio a un nuovo modo di vivere e di amare.
 +
 +
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'''VIRUS CORONA'''
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''Di Cesare Lorefice''
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Cosmo siam
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Non conosciamo
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Il finito danno
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Sfidando l’immensità.
 +
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Ma intanto
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Il virus corona
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Con l’infinito
 +
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L’imminente spiazza.
 +
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 +
L’uomo scala il fiore
 +
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…Piegando
 +
 +
L’uomo scala le stelle
 +
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…Alzando
 +
 +
L’uomo scala l’Immenso
 +
 +
…Inginocchiando.
 +
 +
 +
Non pesta il fiore
 +
 +
Non stride a stelle
 +
 +
Ama e riposa
 +
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Sul pensiero.
 +
 +
 +
Uno sguardo un silenzio
 +
 +
Tessitura di anime
 +
 +
Tessitura di cielo
 +
 +
Torneremo a riveder
 +
 +
Brillare il sole
 +
 +
 +
 +
'''CAROGNA-VIRUS'''
 +
 +
''Di Brunello Gentile''
 +
 +
Quand’ero bambino c’erra la guerra,
 +
 +
a me piaceva giocare sui prati,
 +
 +
ma mi dicevano di rimanere nel rifugio
 +
 +
perché all’aperto bombardavano.
 +
 +
 +
Quand’ero ragazzo avrei voluto
 +
 +
correre su e giù per i prati,
 +
 +
ma mi dicevano di stare in camera
 +
 +
par studiare e crearmi un avvenire.
 +
 +
 +
Quand’erro diventato un uomo
 +
 +
sognavo di perdermi per il mondo,
 +
 +
ma mi dicevano di stare nella fabbrica
 +
 +
perché tutti dovevano lavorare.
 +
 +
 +
Quando mi sono sposato una bella ragazza
 +
 +
pensavo di potermi divertire,
 +
 +
ma non ho potuto muovermi
 +
 +
per crescere i miei figli.  
 +
 +
 +
Allora ho chiesto a un erudito
 +
 +
quando sarebbe toccato anche a me vivere,
 +
 +
mi sono sentito rispondere:
 +
 +
da vecchio, quando sarai in pensione.
 +
 +
 +
Adesso ho ottant’anni e sono in pensione,
 +
 +
mi piacerebbe sgranchirmi un po’,
 +
 +
ma mi hanno imposto di chiudermi in casa
 +
 +
parchè c’è il carogna-virus.
 +
 +
 +
E’ arrivato dalla Cina, mi hanno detto,
 +
 +
da una vita si parla di pericolo giallo,
 +
 +
possibile che anche gente in fondo al mondo
 +
 +
debba condizionare il mio tempo?
 +
 +
 +
Sono qui da solo e non so casa fare,
 +
 +
se mi muovo mi sequestrano,
 +
 +
se mi spavento rischio un infarto,
 +
 +
nemmeno un funerale se dovessi morire.
 +
 +
 +
Quando arriverò in paradiso ho già capito
 +
 +
che San Pietro mi guarderà negli occhi
 +
 +
e mi imporrà di starmene in eterno
 +
 +
in una stanzetta di due metri e venti.
 +
 +
 +
 +
'''CORONA DI SANGUE CORONA DI SPINE'''
 +
 +
''Di Dionisio Schiavone''
 +
 +
 +
Corona di sangue corona di spine
 +
 +
corona che parte da oltre confine
 +
 +
corona di morte corona di guerra
 +
 +
corona che unisce il cielo alla terra
 +
 +
 +
Lo chiamano virus
 +
 +
una sequenza di geni
 +
 +
dalle misure infinitesimali
 +
 +
un organismo quasi vitale
 +
 +
che non ha in sé
 +
 +
le strutture per vivere
 +
 +
una catena di geni
 +
 +
raccolta in un sacco
 +
 +
che sta in se stessa
 +
 +
senza alcuna sicurezza
 +
 +
di poterci essere ancora.
 +
 +
A meno che non trovi
 +
 +
un ospite che l’aiuti.
 +
 +
Ci hai pensato tu
 +
 +
uomo straripante
 +
 +
grande e grosso
 +
 +
ti sei dato in pasto al virus
 +
 +
nella tua smodata certezza
 +
 +
che una bomboletta di DDT
 +
 +
potesse liberartene
 +
 +
a tuo piacimento.
 +
 +
 +
Corona di sangue corona di spine
 +
 +
corona che parte da oltre confine
 +
 +
corona di morte corona di guerra
 +
 +
corona che unisce il cielo alla terra
 +
 +
 +
 +
'''CORSIA 2020'''
 +
 +
''Di Fulvio Barion''
 +
 +
 +
La corsia illuminata dell’ospedale,
 +
 +
il sudore ti avvolge e il respiro ti manca
 +
 +
mentre cammini tra quei letti
 +
 +
dove la sofferenza ti sfianca.
 +
 +
Cammini, Barbara, e intorno a te
 +
 +
riversi il tuo amore.
 +
 +
Vorresti fuggire
 +
 +
per non veder più soffrire
 +
 +
quella povera gente che vicina ti sente.
 +
 +
Il  tuo grande cuore
 +
 +
dona un sorriso a chi, solo,
 +
 +
in quella corsia sente la vita fuggire via.
 +
 +
Piccola  Barbara, nel reparto
 +
 +
di quell’ospedale, ormai tua casa,
 +
 +
la fatica ti piega
 +
 +
ma il cuore t’infonde la forza
 +
 +
e del tuo sacrificio ti ripaga.
 +
 +
Mentre passan le ore una lacrima scende,
 +
 +
pensi alle bimbe, all’affetto che  a casa ti attende.  
 +
 +
Poi un raggio di sole illumina il cielo,
 +
 +
e come d’incanto,
 +
 +
una carezza al malato cancella il tuo pianto.
 +
 +
 +
 +
'''IL GIGANTE D’ARGILLA - AI TEMPI DEL CORONAVIRUS'''
 +
 +
''Di Nuccia Venuto''
 +
 +
 +
Non rema sogni, il gigante d’argilla.
 +
 +
E’ solo senza un orizzonte
 +
 +
senza scrutare un volo d’uccelli
 +
 +
a dipanare oscure profezie
 +
 +
in questa sospensione di tempo
 +
 +
che langue brividi di vento.
 +
 +
Teme ora il mare e teme il cielo,
 +
 +
rabbrividisce nel maleficio di nebbie
 +
 +
che dense avvolgono la mente.
 +
 +
Sussulta a quell’eco ostinata,
 +
 +
agonia della sua sacra terra
 +
 +
vestita a lutto dalla più subdola guerra,
 +
 +
tra l’aura opaca di sudore degli eroi
 +
 +
e il silenzio stupefatto dei vinti.
 +
 +
E’ brandello la memoria d’allodola
 +
 +
che danzava respiri d’alba
 +
 +
profumando sbadigli di gemme
 +
 +
in primavere di tenero pastello.
 +
 +
Affiorano e frantumano emozioni,
 +
 +
rifrangenze cristalline e pungenti
 +
 +
che non scalfiscono il mare,
 +
 +
quel mare ostile quando illude sete
 +
 +
tra assedi d’ombre malevole
 +
 +
che vacillano il gigante d’argilla
 +
 +
se l’oracolo, troppo a lungo, tace.
 +
 +
E’ l’ora, di gridare forte “Terra”,
 +
 +
di forgiare un’arma tagliente
 +
 +
che scintilli fiamme di preghiera
 +
 +
che fenda nebbia, commuova cielo,
 +
 +
squarci orizzonti addolcendo il mare
 +
 +
e stani nuovo vento, quello gentile,
 +
 +
che culla sogni e navigare.
 +
 +
Per non perdersi, spaventato e solo,
 +
 +
in un ultimo affanno di respiro
 +
 +
senza un abbraccio, un ultimo sguardo,
 +
 +
un rito a sigillo d’amore e di perdono.
 +
 +
 +
 +
'''IL TEMPO DEL MALE'''
 +
 +
''Di Rosanna Beccari''
 +
 +
 +
E venne un tempo
 +
 +
in cui il tempo si fermò.
 +
 +
In un momento
 +
 +
sono sfiorite le rose
 +
 +
prima ancora di fiorire
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e un’umanità attonita
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ha provato la sconfitta,
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piegata dalla sua tronfia
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e ottusa vanità.
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Combattuta e vinta
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da un nemico invisibile,
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nuovo e misterioso,
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la stirpe dell’uomo
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ha tremato e temuto
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per la sua superba sorte
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in un mondo divenuto
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di repente estraneo
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e senza un perché.
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Ma tu forse uomo,
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figlio dell’uomo,
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conosci le ragioni,
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tu sai che non ad un Dio
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né ad un cieco caso
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è da attribuire la colpa.
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Tu ben sai e conosci
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i reconditi motivi
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di questa pandemia
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che ti ha posto in balia
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di un male tanto potente
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da cambiare la tua vita:
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lontani senza abbracci
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per paura del contatto,
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tutti abbiamo rimpianto
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le monotone usanze,
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prigionieri nelle nostre case
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in mute città spettrali.
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Ma mentre la pareggiatrice
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inesorabile conta le fosse,
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là fuori nuovamente
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è tornata la primavera
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ed è esplosa dovunque,
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ignara dei nostri mali,
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in una florida Natura
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ancora una volta più forte
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e indifferente all’uomo.
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Le rose son tornate a fiorire
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nel giardino della speranza
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insegnando la forza della vita.
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Angeli in carne ed ossa
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hanno vinto il male infido.
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Tutto è andato bene:
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è scoppiata la vivida estate
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e siam di nuovo padroni
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delle nostre esistenze.
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Mai abbiamo amato così
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tanto il dono della vita,
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il calore di un bacio,
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di un tenero abbraccio,
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il valore delle nullità,
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l’importanza di esistere.
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Atomi di una comunità,
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che si è ritrovata unita,
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abbiamo imparato la lezione.
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'''RICORDEREMO'''
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''Di Tommaso Caruso''
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Certo non immaginavi una guerra senza guerra.
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Città prive di macerie,
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spettrali di giorno con ombre della paura,
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illuminate di notte con luci della speranza.
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Strade deserte,
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dove i tuoi occhi si perdono,
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accompagnati dalla cieca solitudine del calpestio,
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dove la tua voce si disperde,
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abbandonata dall’eco afona nell’infinito.
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Silenzio assordante,
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che fa più rumore del baccano,
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per disorientare identità sempre più sgomente,
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che fa più male della confusione
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per ingarbugliare parole sempre più disperate.
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Sai che comunque tutto questo passerà
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ed allora noi vedremo.
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Vedremo nuovamente le speranze per le nostre vite,
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come rami che rispuntano nei giorni di primavera.
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Vedremo ancora le gioie per le nostre anime,
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come gemme che riappaiono nei forzieri del cuore.
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Vedremo di nuovo le felicità per le nostre emozioni,
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come delfini che riemergono nel mare dei sentimenti.
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E ricorderemo … …. …  
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'''UN FILO DI FUMO'''
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''Di Claudio Carbone''
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Un filo di fumo
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si alza
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dalle nostre abitudini
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come lascito di brace
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nei paesi.
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Stupore per i gatti
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che non hanno padrone
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è questo incedere .
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Siamo incredibilmente
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“specie “ nello sgomento
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ombre corte
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in un crepuscolo di fame.
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'''ANCORA UNA VOLTA'''
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''Di Arjan Kallço''
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L' amara primavera
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ha versato tutta la sua rabbia
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su di te, come se non bastassero
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gli scontri senza patti nei giorni scorsi.
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La firma posata tempi fa
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conserva ancora fresca l'inchiostro,
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e tu senza timore la rimetti
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dopo ogni battaglia per ora vinta.
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Eppure sta sempre là mentre attende,
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in minuscole lettere,
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una pausa che tu mai l' avresti chiesto
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in elemosina.
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La vita t'ha inginocchiata,
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come per ricordarci la temporaneità nostra in questo mondo, ma tu
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nuovamente ti sei rialzata vincitrice,
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una vera aquila,
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fra i tuoi amici nel Paese delle Aquile.
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I duelli si sono fermati
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davanti al nostro dolore, in attesa
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del momento per noi fortunato,
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quando l' equilibrio riprenderà ad averne senso, anche se per poco.
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La morte, insensibile e spudorata,
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non può accettare il cambio dei suoi programmi fatali,
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neanche una piccola revisione,
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qualsiasi prezzo essi abbiano.
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'''FINESTRE DI VITA'''
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''Di Valentina Rizzo''
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Carneficina d’addii,
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ospedali di speranze
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a licenziar il dolore
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da un notiziario d’angosce.
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Amata Italia ferita,
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dipingeremo finestre di vita
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sul lutto acerbo del terrore,
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avanzi di cielo
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guariranno fiori di ghiaccio,
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partiture d’un pianto stanco,
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furti di una vita ancora sconosciuta.
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E ci stringeremo nello stesso battito,
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rincaseremo in un futuro d’aurore,
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l’anima morderà commossa
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lo specchio del passato
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ed il tempo tremerà per sempre
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dinanzi a questa pagina
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che il mondo non arrende.
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'''NOSTALGIA'''
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''Di Giorgio Mattei''
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Il tuo ricordo mi fa compagnia
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mi culla in questa nera notte insonne come le onde del Mediterraneo:
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gli scogli e il mare, i fari diroccati
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l’ulivo quando brucia sembra incenso. Così ti penso, sento il tuo respiro
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ed è la stessa emozione di un tempo quando temevo di poterti perdere avvolto nella nebbia dei pensieri
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dal crudele silenzio e dall’assenza specchio del vuoto che mi porto dentro. Lo sciabordare del Mediterraneo
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lungo la costa di Otranto, scura
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e poi ancora il pensiero ritorna
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a placare il dolore, la distanza
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che ci separa ma non ci allontana: nostalgia è questa vicinanza
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affinità di mente, corpo e cuore nell’eterno rincorrersi del tempo;
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e nella lontananza della notte
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ora lo so che sei parte di me.
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'''TUTTO FERMO'''
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''Di Antonino Impellizzeri''
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Enormi vuoti profondi di calme mattine dove albergano respiri soli d’immobili tronchi e di salme sull’asfalto disarmati sospiri
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muti e miti ferme tra mura l’alme sopite indugiando incerti idrargiri con speme di non divenire colme di piressia e di catarro inspiri
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con palpiti immersi dietro maschere un metro dall’altro umano distanti
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e al bianco aggrappati con le viscere
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Volte laccate da dita innocenti inermi si affacciano per spandere i loro forti versi resistenti
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Tricolori non spenti
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andrà tutto bene oltre questa stanza tutto è fermo tranne la speranza.
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'''CHE TI SIA PACE IL DONO DELLA VITA'''
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''Di Carlo Onnis''
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Chi misura la sua ombra col sole
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sopporta anche la luce delle stelle
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chi sale i gradini del vento
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può stare in piedi sul cielo
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chi accende un fuoco ai desideri
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brucia in petto il suo amore
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chi corteggia la solitudine
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va compagno della sua ventura
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chi ha visto l'erba crescere nella strada non deve confonderla mai col grano:
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prati strade giardini nascono
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e crescono di luce e ombra
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nei campi maestra la natura
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depone una brezza sapiente,
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sulle radici dolcezza, sempre... così,dunque,puoi essere mortale,
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uomo,lo sei stato e lo sarai
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nella grazia dei domani
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che coglierai sorridendo.Pertanto
 +
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sazio entrando in quella sorte
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 +
ne verrai fuori con lo sguardo
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e riconoscerai i tuoi passi
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nel pieno e nel vuoto diffusi
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di gioia e dolore ,e tu,
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sorprenderai occhi di meraviglia
 +
 +
in tutto quello che hanno
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 +
potuto offrirti e quindi
 +
 +
ti lascerai andare tranquillo
 +
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nel mistero del silenzio
 +
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e un tetto si affermerà nel cuore
 +
 +
mentre la tua anima generosa
 +
 +
a voci darà coro ed eco
 +
 +
nel trasferirti da terra a cielo
 +
 +
coniugando il seme della tua sostanza
 +
 +
per che, dopo, dovrà nascere
 +
 +
nella carità del tuo operato
 +
 +
dentro quests vita
 +
 +
che lascerai più leggero così
 +
 +
della sua bellezza e che
 +
 +
dovrai al mondo restituire, comunque,
 +
 +
inizio e fine del dono ricevuto
 +
 +
non appena maglie più azzurre
 +
 +
Imbriglieranno il tuo essere stato
 +
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e tu, maturo ormai come grano a giugno,
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 +
mietuto sarai dall’onda grata del sole!
 +
 +
 +
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'''IL SANGUE E LA LACRIMA'''
 +
 +
''Di Mihai Merticaru''
 +
 +
 +
Da quando conosci te stesso, hai aspettato all'ombra del desiderio,
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aspetti una meraviglia, un momento astrale, un suono
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 +
misterioso
 +
 +
che aprirebbe alcune porte a un mondo
 +
 +
inquietante di sogno,
 +
 +
in un regno mai visto, marmoreo,
 +
 +
immerso in una luce invisibile.
 +
 +
aspetti invano.
 +
 +
di giorno in giorno, vedi sempre meglio
 +
 +
come si scatena la bufera di neve agli occhi degli uomini,
 +
 +
come appaiono i volti delle figure con gli aspetti
 +
 +
anguiformi,
 +
 +
come si allarga la giungla di zeri verso
 +
 +
lo sconfinato,
 +
 +
come i mondi si intersecano, rimanendo impigliati, le luci
 +
 +
parallele
 +
 +
e ogni (non)persona parla in una lingua
 +
 +
sconosciuta ad altri,
 +
 +
vedi il sangue e le lacrime del mondo
 +
 +
sono pronte a inondare l'Universo,
 +
 +
che il sole sta diventando più pallido,
 +
 +
sfarfallando sul labbro dell’abisso,
 +
 +
le stelle sono basse
 +
 +
e la paura rimane sempre sveglia ...
 +
 +
 +
 +
'''TIENIMI QUANDO PARTI'''
 +
 +
''Di Nunzio Buono''
 +
 +
 +
Tienimi
 +
 +
nel socchiuso degli occhi, in quel luogo
 +
 +
dove un segreto di baci parla ancora.
 +
 +
Tienimi, tra le pagine del tempo,
 +
 +
tra le pieghe della notte, dalle fessure: dove il giorno
 +
 +
mi sorprende, in un piccolo raggio di luce assomigliare a te.
 +
 +
''- tienimi quando parti.''
 +
 +
la neve sarà solo una nota bianca
 +
 +
dove potrai scrivere parole, quelle buone
 +
 +
quelle mai dette, quelle
 +
 +
che abbiamo guardato cadere insieme.
 +
 +
Un tempo, dove la neve.
 +
 +
Si raccoglieranno profumi e le rose
 +
 +
saranno le mie stagioni che si donano a te.
 +
 +
Tienimi quando parti
 +
 +
io sarò il tuo viaggio.
 +
 +
 +
 +
'''I SEGNI DEGLI ANGELI'''
 +
 +
''Di Laura Barone''
 +
 +
 +
Un mutante ha invaso le ore,
 +
 +
è uno strano "anticorpo" che attacca
 +
 +
organismi che alterano il sistema.
 +
 +
Un grido d'allarme
 +
 +
è andato a vuoto.
 +
 +
Non ci restano che gli angeli in maschera
 +
 +
con ali che non si arrendono
 +
 +
e occhi spossati.
 +
 +
Lividi sul viso,
 +
 +
sono la nuova Resistenza.
 +
 +
Inspira,
 +
 +
espira,
 +
 +
inspira,
 +
 +
espira
 +
 +
inspira.
 +
 +
Vivi.
 +
 +
Con armature di carta,
 +
 +
si possono  curare mille anime...
 +
 +
ma anche agli angeli
 +
 +
servono preghiere.
 +
 +
 +
 +
'''ANGELO VERDE'''
 +
 +
''Di Fiorenza Castaldi''
 +
 +
 +
Il peccato è mortale, tanto è feroce
 +
 +
contro l’innocente
 +
 +
indifeso, aggredito.
 +
 +
Nero,  il colore dei sorci
 +
 +
livido sangue affiorante
 +
 +
é ancora sangue pulsante.
 +
 +
Respira,  respira all’infinito
 +
 +
angelo!
 +
 +
Verde, il colore delle foreste
 +
 +
bianco, incamiciato, il salvatore.

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