Maurizio Donte

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Maurizio Donte

Maurizio Donte è nato a Imperia il 29 dicembre 1962, Vive a Pornassio, Alta Valle Arroscia, in provincia di Imperia.

E' perito chimico e tecnico di laboratorio biomedico.

Collabora con il professor Nazario Pardini al blog letterario Alla Volta di Leucade, ed è stato per tre anni direttore artistico e presidente della giuria al concorso Parasio città  di Imperia (2016/2018) e membro di giuria di altri importanti concorsi, come il Mimesis di Itri (Latina).

Dal 2017 presiede la giuria del concorso San Valentino "Amore parole dal cuore" città di Ormea, in provincia di Cuneo.

Libri

  • I nuovi canti di Erin recital sulle leggende irlandesi, messo in musica dal Maestro Piero Rovida, - REI Edizioni -2013
  • Cu Chulainn,  Il mito del Mastino di Cullan - REI Edizioni - 2015
  • La silloge: Sonetti e Madrigali d'amore e Guerra - REI edizioni - 2014
  • La silloge: Nell'incanto - Edizioni Esordienti Ebook ( Torino ) - 2016
  • Canzoniere -opera poetica in quattro volumi dedicata alla memoria di Francesco Petrarca - Maurizio Vetri, Enna - 2018[1]
  • Il Crepuscolo degli Dei  - comprende i due brevi poemi epici Götterdämmerung, e Beowulf[2] - Maurizio Vetri Editore Enna - 2019[3]
  • Un commento ai MADRIGALI TASSIANI (tratti dal Canzoniere) si trova sul volume quarto dell'opera critica edito a cura del professor Nazario Pardini, già ordinario di letteratura all'università di Pisa.

Premi (elenco parziale, primi posti)

  • Concorso in poesia dialettale di Garlenda (Savona) 1986
  • Concorso Quelli che a Monteverde Roma - 2012
  • Concorso dedicato alla memoria di Giacomo Leopardi Tracce per la meta  a Recanati -2014
  • Concorso Internazionale Regina Margherita città di Bordighera - 2015
  • Concorso Internazionale di Morano Calabro "Jack Kerouac" col libro Cu Chullan, il mito del Mastino di Cullan - 2016
  • Concorso Universo Donna di Tito Potenza - 2016
  • Concorso GA Edizioni - 2016
  • Concorso GA Edizioni - 2017
  • Concorso Nazionale Amoroma - 2017
  • Città di Tito, Sez. Francesco  Petrarca - 2017
  • Concorso Un Monte di Poesia Abbadia San Salvatore -2019
  • Concorso Amori di Versi a tema La Solitudine - 2020

Intervista di WikiPoesia

A cura di Maria Luisa Dezi (agosto 2020)


La poesia è entrata nella tua vita grazie a tua madre, vero? Lei, infatti, ti leggeva le poesie di Giovanni Pascoli e di Silvio Novaro tutte le sere. Abbi pazienza ma la cosa mi incuriosisce e non poco. Ma quando te le leggeva? La sera dopo cena, prima di cena, prima di andare a letto? È una cosa così bella che cerco di farmene una fotografia.


Ciao, grazie, sì è così. La sera, dopo le preghiere, spesso mi recitava a memoria una poesia, non le leggeva mai, le sapeva. Angiolo Silvio Novaro, Edmondo De Amicis (autori imperiesi, tra l'altro), Giovanni Pascoli, Aleardo Aleardi e Guido Gozzano erano i suoi autori preferiti. Io ancora oggi quelle poesie non le posso leggere ad alta voce, mi prende un nodo alla gola, sempre, e mi blocco. Fatto grandicello mi ricordo, a un suo compleanno, di averle regalato il " Cestello" di Novaro,era così contenta...


Quanti anni avevi quando questo rito è cominciato?

Ero piccolissimo, le favole me le raccontava suo papà, il nonno Giovanni, lei sempre e solo poesie. Sono cresciuto così, in mezzo ai poeti, anche  il prozio Paolo, fratello del nonno, era un poeta.Da qualche parte devo avere ancora il librino che aveva pubblicato e curato suo genero. Ed era poeta e scrittore anche un cugino primo dell'altro nonno, il professor Donte, notissimo, a Imperia. Di lui purtroppo restano solo i saggi e i libri storici. Lasciò disposizioni testamentarie alla vedova di distruggere le sue opere poetiche, e lei eseguì. Ero un ragazzino di 15 anni, 16, non potei fare nulla. Un peccato.


Crescendo poi hai scoperto ed amato Leopardi tanto da vincere il Premio Nazionale Tracce Per La Meta dedicato proprio al poeta di Recanati con una poesia sul tema di "A Silvia". Hai ritirato il premio proprio lì, nel paese del poeta. Cosa ricordi di quel giorno?

Non nel paese, praticamente in casa sua. Al centro nazionale studi leopardiani, dopo una visita alla sua biblioteca, quella stessa dove compì i suoi studi matti e disperatissimi. Ho guardato dalla stessa finestra da cui lui vedeva Teresa Fattorini (Silvia) e...a dirla con lui "lingua mortal non dice, quel ch'io sentiva in core..."

Ero come stordito, quel giorno, in trance...incredulo, persino la piazzetta, la casa, la chiesetta, tutto mi sembrava di aver già visto, senza esserci mai stato, e senza mai aver visto una sola foto dei luoghi. Nell'aula Foschi, poi, al momento di leggere la mia povera "Pensando a Silvia", sotto il suo ritratto, ho sentito tutto il peso della

mia inadeguatezza. Non era opera degna di lui, mi dicevo, nonostante avesse vinto. Da lì, mi decisi per uno studio attento e metodico della metrica, e solo oggi, proprio in questo mese, quella poesia, dopo sedici riscritture, verrà pubblicata sul quarto volume della mia opera "il Canzoniere, Rerum vulgarium fragmenta II" ;

sono 366 liriche in cui vado a recuperare gli schemi metrici noti dal 1200 ad oggi, proponendo anche schemi nuovi, di mia invenzione. Si parte quindi dal madrigale, dal sirventese, dalle canzoni liriche sestine e petrarchesche, dai sonetti ecc, per arrivare alle odi foscoliane, alle odi anacreontiche, agli idilli, alle glose portoghesi, al sonetto speculare e al rondò italiano, questi ultimi invenzioni recenti di Dalmazio Masini.

Ammiro la tua professionalità con cui coltivi la tua passione per la poesia e la professionalità con cui ti sei avvicinato al'affascinante mondo dei Celti. E' vero che sei uno dei massimi esperti sui Celti e che hai una biblioteca di un centinaio di opere sull'argomento?

Ho molti libri sull'argomento, questo è vero, quanti non ti saprei dire, essendo io stesso di origini celtiche capisci il mio interesse per l'argomento, quanto all'essere

uno dei massimi esperti, sicuramente no, questo lo lascio dire agli storici di professione. Per me sono un popolo affascinante, da studiare con attenzione.

Hai detto che sei di origini celtiche.

Sì, i miei antenati erano quasi sicuramente inglesi, il cognome era Dunt, in origine.

Dunt è una parola gaelica, di origine, britanna, to dunt, vuol dire "colpire", la radice "dun" è sempre celtica e sta per luogo elevato, fortezza.

Come nascono, invece, "I canti di Erin"?

I Canti di Erin e il successivo Cu Chulainn, il mito del Mastino di Cullan, nascono dalla lettura di tre libri: I Canti di Ossian, di Mac Pherson, tradotti da Melchiorre Cesarotti, I Mabinogion della Osborne, edizione di racconti mitologici gallesi e da I guerrieri del ramo rosso, romanzo di Morgan Llywelyn. Storie trasmesse per tradizione orale dai bardi irlandesi, fino alla fissazione per iscritto ad opera dei monaci di san Columba nel sesto secolo dopo Cristo. Un mondo di semidei, guerrieri

fate ed elfi, molto diversi dal mondo descritto da Tolkien, ma dai quali il grande scrittore ha attinto a piene mani.

Che cosa è successo, invece, a Giulio Cesare dopo che è scampato all'attentato?

Stava per portare guerra ai Parti, in Siria, per vendicare Crasso. Potrebbe averlo fatto, forse. Chissà come sarà poi andata. Non metto spoiler, perché il libro probabilmente uscirà in nuova edizione l'anno venturo, e un po' di suspence ci sta, che dici?

Certo, era solo un modo per introdurre appunto il tuo romanzo storico/ucronico De bello parthico. L'Ucronia è un genere di narrativa che immagina che un fatto storico si sia svolto in maniera diversa da come è avvenuto realmente. e questo, di Cesare, è un mistero che attrae. Leggeremo il libro, naturalmente. Comunque, hai dimostrato di essere un esperto anche di storia greco-romana e come se non bastasse sie un esperto anche di minerali tanto da occuparti dell'allestimento di un piccolo museo  mineralogico  a Pornassio, nell'entroterra di Imperia.

Che esperienza è stata quella?

Iniziativa bloccata dalla burocrazia, ormai ho poche speranze di vedere realizzato quel sogno, purtroppo.

Peccato. C'è una domanda che non ti ho fatto e che vorresti che ti facessi?

Direi di no, va bene così, grazie

Note

  1. Con prefazioni e commenti di insigni poeti e critici letterari, quali G.J. Posterano, Umberto Vicaretti, Giangiacomo Amoretti, Pasquale Balestriere, Luciano Domenighini, Nazario Pardini - Maurizio Vetri Editore.
  2. Con i commenti di Patrizia Stefanelli, Diego Luci e Laura Barone.
  3. E' stato altresì commentato positivamente tra gli altri da Edda Conte, Maddalena Leali, Ninnj di Stefano Busà, Lorena Turri, Vittorio Verducci, Michela Zanarella, Elisabetta Bagli, Irma Panova Maino, Lorenzo Curti, Mario de Rosa, Carla Baroni e Lidia Guerrieri.