Il mercato della poesia: differenze tra le versioni

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Nell'esempio considerato si ha un punto di equilibrio a 12,70 € (prezzo variabile), mentre si scende a 12,40 € (prezzo fisso).
Nell'esempio considerato si ha un punto di equilibrio a 12,70 € (prezzo variabile), mentre si scende a 12,40 € (prezzo fisso).


Si osserva che un prezzo di equilibrio del mercato più basso non influisce in alcun modo su altre componenti. Ne vale la pena?
Si osserva che un prezzo di equilibrio del mercato più basso non influisce in alcun modo su altre componenti.  
 
== Elasticità della domanda ==
Qui la faccenda si complica un pochino.
 
Cerchiamo di avvicinarci al problema ipotizzando di osservare come cambia la quantità domandata quando cambia il prezzo.
 
Per semplificare il problema poniamo che si abbia una sola sezione e si debba decidere a quale prezzo far pagare l'iscrizione...
 
Poniamo che in assenza di prezzo si abbia una domanda pari a 1.000 (numero arbitrario) e che al prezzo di 30 € per sezione non vi sia alcun iscritto (altro arbitrario).
 
La curva di domanda sia (nella formula della retta):
 
Y=mX + q
 
Dove Y è la curva di Domanda (Y= costo di iscrizione), X misuri la quantità di iscritti (tra 0 e 1000) e q sia quel prezzo a cui non vi è alcun iscritto.
 
Si individua il punto medio della retta pari a 500 iscritti.
 
Poiché il punto medio di una curva di domanda ha elasticità pari a 1, ciò indicherà il prezzo che risulta più remunerativo per l'iscrizione.
 
m è quel coefficiente della retta che ci permette di individuare la pendenza.
 
m viene calcolato partendo proprio dai due punti estremi (0,30) e (1000,0) ed equivale a -0,03.
 
Se ne conviene che la quota di iscrizione che permette una maggiore remunerazione è pari a m*500+30=-15+30=15.
 
Salvo errori di calcoli si ha un prezzo ideale per ogni iscritto pari a € 15,00 (tenendo presente gli arbitrari in premessa).
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