Grazia Deledda: differenze tra le versioni

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La sua opera fu apprezzata da Giovanni Verga, oltre che da scrittori più giovani come Enrico Thovez, Emilio Cecchi, Pietro Pancrazi, Antonio Baldini.<ref>Mario Miccinesi, ''Notizie biografiche'', in ''Grazia Deledda'', Edizioni Il Castoro, 1975, p. 118.</ref> Fu riconosciuta e stimata anche all'estero: David Herbert Lawrence scrisse la prefazione della traduzione in inglese de ''La madre''. La Deledda fu anche traduttrice: è sua infatti una versione in lingua italiana di ''Eugénie Grandet'' di Honoré de Balzac.
La sua opera fu apprezzata da Giovanni Verga, oltre che da scrittori più giovani come Enrico Thovez, Emilio Cecchi, Pietro Pancrazi, Antonio Baldini.<ref>Mario Miccinesi, ''Notizie biografiche'', in ''Grazia Deledda'', Edizioni Il Castoro, 1975, p. 118.</ref> Fu riconosciuta e stimata anche all'estero: David Herbert Lawrence scrisse la prefazione della traduzione in inglese de ''La madre''. La Deledda fu anche traduttrice: è sua infatti una versione in lingua italiana di ''Eugénie Grandet'' di Honoré de Balzac.


Grazia Deledda, fuori dall'isola, era solita stringere amicizia e confrontarsi con personaggi internazionali, anche di piccolo calibro, che solevano frequentare il suo salotto.<ref name=":2">{{Cita web|url=https://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2005/11/04/SN8PO_SN803.html|titolo=Il libro della saggista Angela Guiso riscopre una Deledda internazionale - La Nuova Sardegna|sito=Archivio - La Nuova Sardegna|accesso=14 aprile 2021}}</ref><ref name=":0">{{Cita pubblicazione|anno=2006|mese=Agosto|titolo=I temi, i luoghi e i personaggi di Grazia Deledda.  Un Saggio di Angela Guiso per riconsiderare il ruolo della scrittrice nella letteratura italiana e Mondiale|rivista=Il Messaggero Sardo|url=http://www.regione.sardegna.it/messaggero/2006_agosto_19.pdf}}</ref><ref name=":1">{{Cita libro|autore=Angela Guiso|titolo=Grazia Deledda. Temi, Luoghi, Personaggi|anno=2005|editore=IRIS|città=[[Oliena]]}}</ref>
Grazia Deledda, fuori dall'isola, era solita stringere amicizia e confrontarsi con personaggi internazionali, anche di piccolo calibro, che solevano frequentare il suo salotto.<ref name=":2">{{Cita web|url=https://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2005/11/04/SN8PO_SN803.html|titolo=Il libro della saggista Angela Guiso riscopre una Deledda internazionale - La Nuova Sardegna|sito=Archivio - La Nuova Sardegna|accesso=14 aprile 2021}}</ref><ref name=":0">{{Cita pubblicazione|anno=2006|mese=Agosto|titolo=I temi, i luoghi e i personaggi di Grazia Deledda.  Un Saggio di Angela Guiso per riconsiderare il ruolo della scrittrice nella letteratura italiana e Mondiale|rivista=Il Messaggero Sardo|url=http://www.regione.sardegna.it/messaggero/2006_agosto_19.pdf}}</ref><ref name=":1">{{Cita libro|autore=Angela Guiso|titolo=Grazia Deledda. Temi, Luoghi, Personaggi|anno=2005|editore=IRIS|città=Oliena}}</ref>
===Il premio Nobel e la morte===
===Il premio Nobel e la morte===
[[File:GraziaDeledda.ogg|thumb|Grazia Deledda, Discorso in occasione del premio Nobel (1926)]][[File:Tomba di Grazia Deledda.JPG|thumb|La tomba di Grazia Deledda nella chiesa della Solitudine a Nuoro]]Il 10 dicembre 1927<ref>{{Cita web|url=https://www.nobelprize.org/nobel_prizes/literature/laureates/1926/|titolo=The Nobel Prize in Literature 1926}}</ref> le venne conferito il [[Premio Nobel per la letteratura|premio Nobel per la letteratura]] 1926 (non vinto da alcun candidato l'anno precedente, per mancanza di requisiti), «per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano». La Deledda è stata la prima donna italiana a vincere il premio Nobel<ref name=":3">{{Cita web|url=http://piras-sassari.blogautore.repubblica.it/2016/11/23/la-strada-per-il-nobel-la-soluzione-vincente-di-grazia-deledda/|titolo=La strada per il Nobel, la soluzione vincente di Grazia Deledda|autore=Angela Guiso|sito=La Nuova Sardegna|accesso=14 aprile 2021}}</ref>.
[[File:GraziaDeledda.ogg|thumb|Grazia Deledda, Discorso in occasione del premio Nobel (1926)]][[File:Tomba di Grazia Deledda.JPG|thumb|La tomba di Grazia Deledda nella chiesa della Solitudine a Nuoro]]Il 10 dicembre 1927<ref>{{Cita web|url=https://www.nobelprize.org/nobel_prizes/literature/laureates/1926/|titolo=The Nobel Prize in Literature 1926}}</ref> le venne conferito il [[Premio Nobel per la letteratura|premio Nobel per la letteratura]] 1926 (non vinto da alcun candidato l'anno precedente, per mancanza di requisiti), «per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano». La Deledda è stata la prima donna italiana a vincere il premio Nobel<ref name=":3">{{Cita web|url=http://piras-sassari.blogautore.repubblica.it/2016/11/23/la-strada-per-il-nobel-la-soluzione-vincente-di-grazia-deledda/|titolo=La strada per il Nobel, la soluzione vincente di Grazia Deledda|autore=Angela Guiso|sito=La Nuova Sardegna|accesso=14 aprile 2021}}</ref>.
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*{{cita|M. Giacobbe|p.7 }}.
*{{cita|M. Giacobbe|p.7 }}.
*Vittorio Spinazzola, ''Cronologia'', in Grazia Deledda, ''Romanzi Sardi'', Mondadori, Milano 1981,
*Vittorio Spinazzola, ''Cronologia'', in Grazia Deledda, ''Romanzi Sardi'', Mondadori, Milano 1981,
*Anna Dolfi, ''Nota Biobibliografica'' in {{cita testo |autore= Grazia Deledda |titolo=Dieci Romanzi |data=1994 |editore=Newton Compton |città=Roma|SBN=IT\ICCU\BVE\0069091}}
*{{cita|A. Bocelli| Enciclopedia italiana}}.
*{{cita|A. Bocelli| Enciclopedia italiana}}.
*{{cita|Zago|p. 19}}.</ref>, altre il 16<ref>*{{cita|Sapegno|p. XXVIII}}
*{{cita|Zago|p. 19}}.</ref>, altre il 16<ref>*{{cita|Sapegno|p. XXVIII}}
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Tuttavia parecchi critici italiani avanzavano riserve sul valore delle sue opere. I primi a non comprendere Deledda furono i suoi stessi conterranei. Gli intellettuali sardi del suo tempo si sentirono traditi e non accettarono la sua operazione letteraria, con l'eccezione di alcuni: Costa, Ruju, Biasi. Le sue opere le procurarono le antipatie degli abitanti di Nuoro, in cui le storie erano ambientate. I suoi concittadini erano infatti dell'opinione che descrivesse la Sardegna come terra rude, rustica e quindi arretrata.<ref>{{cita|Turchi|p. 15}}.</ref>
Tuttavia parecchi critici italiani avanzavano riserve sul valore delle sue opere. I primi a non comprendere Deledda furono i suoi stessi conterranei. Gli intellettuali sardi del suo tempo si sentirono traditi e non accettarono la sua operazione letteraria, con l'eccezione di alcuni: Costa, Ruju, Biasi. Le sue opere le procurarono le antipatie degli abitanti di Nuoro, in cui le storie erano ambientate. I suoi concittadini erano infatti dell'opinione che descrivesse la Sardegna come terra rude, rustica e quindi arretrata.<ref>{{cita|Turchi|p. 15}}.</ref>


Più recentemente, le opere e i saggi della Deledda sono stati reinterpretati e ristudiati da altri corregionali<ref name=":2" />. Tra questi si possono citare Neria De Giovanni<ref>{{cita news|url=https://www.unionesarda.it/articolo/cultura/2019/05/26/premio-susanna-agnelli-a-neria-de-giovanni-8-884894.html|titolo=Il Premio Susanna Agnelli a Neria De Giovanni|pubblicazione=[[L'Unione Sarda]]|data=26 maggio 2019|accesso=14 aprile 2021}}</ref><ref>{{cita video|url=https://www.raiplay.it/video/2017/11/Gli-Speciali-di-Rai-Scuola---Come-il-vento-che-forgia-le-cose-adb85031-4f51-4b19-910f-1731ddd06c11.html|titolo=Come il vento che forgia le cose|editore=[[Rai]]|accesso=14 aprile 2021}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2017/11/23/a-neria-de-giovanni-premio-italia-donna_2262fcc3-d0e1-4ae9-929d-ff696b13f055.html|titolo=A Neria De Giovanni Premio Italia Donna|pubblicazione=[[ANSA]].it|data=23 novembre 2017|accesso=14 aprile 2021}}</ref> (che pur marcando le radici sarde della Deledda le riconosce una dimensione che va oltre l'ambito geoculturale isolano<ref>{{cita web|url=http://www.tottusinpari.it/2015/07/10/intervista-a-neria-de-giovanni-presidente-dellassociazione-internazionale-dei-critici-letterari-e-tra-le-massime-esperte-del-premio-nobel-grazia-deledda-a-cui-ha-dedicato-dodici-vo/|titolo=
Più recentemente, le opere e i saggi della Deledda sono stati reinterpretati e ristudiati da altri corregionali<ref name=":2" />. Tra questi si possono citare Neria De Giovanni<ref>{{cita news|url=https://www.unionesarda.it/articolo/cultura/2019/05/26/premio-susanna-agnelli-a-neria-de-giovanni-8-884894.html|titolo=Il Premio Susanna Agnelli a Neria De Giovanni|pubblicazione=L'Unione Sarda|data=26 maggio 2019|accesso=14 aprile 2021}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2017/11/23/a-neria-de-giovanni-premio-italia-donna_2262fcc3-d0e1-4ae9-929d-ff696b13f055.html|titolo=A Neria De Giovanni Premio Italia Donna|pubblicazione=ANSA.it|data=23 novembre 2017|accesso=14 aprile 2021}}</ref> (che pur marcando le radici sarde della Deledda le riconosce una dimensione che va oltre l'ambito geoculturale isolano<ref>{{cita web|url=http://www.tottusinpari.it/2015/07/10/intervista-a-neria-de-giovanni-presidente-dellassociazione-internazionale-dei-critici-letterari-e-tra-le-massime-esperte-del-premio-nobel-grazia-deledda-a-cui-ha-dedicato-dodici-vo/|titolo=
Intervista a Neria De Giovanni, presidente dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari|data=10 luglio 2015|accesso=14 aprile 2021}}</ref>), Angela Guiso<ref>) {{Cita web|url=http://piras-sassari.blogautore.repubblica.it/2013/10/07/italica-oltre-ogni-mare/|titolo=Italica, oltre ogni mare|autore=Luciano Piras|sito=@ddurudduru|accesso=14 aprile 2021}}</ref> (con una critica lontana dalle precedenti<ref name=":2" /><ref name=":3" /><ref>{{Cita pubblicazione|anno=2006|mese=Ottobre|titolo=A Magenta una mostra e un convegno su Grazia Deledda|rivista=[[Il Messaggero Sardo]]|url=http://www.regione.sardegna.it/messaggero/2006_ottobre_25.pdf}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.lanuovasardegna.it/regione/2012/11/16/news/grazia-deledda-liberata-dalla-gabbia-del-naturalismo-1.6039044|titolo=Grazia Deledda liberata dalla gabbia del naturalismo|sito=La Nuova Sardegna|data=16 novembre 2012|accesso=14 aprile 2021}}</ref><ref name=":02">{{Cita pubblicazione|anno=2006|mese=Agosto|titolo=I temi, i luoghi e i personaggi di Grazia Deledda.  Un Saggio di Angela Guiso per riconsiderare il ruolo della scrittrice nella letteratura italiana e Mondiale|rivista=Il Messaggero Sardo|url=http://www.regione.sardegna.it/messaggero/2006_agosto_19.pdf}}</ref>, più internazionale<ref name=":2" />) e Dino Manca<ref>{{cita news|url=https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2019/12/10/deledda-e-pamuk-2-nobel-allo-specchio_f9fadab5-f832-4597-b0e6-07937a7602bb.html|titolo=Deledda e Pamuk, 2 Nobel allo specchio|data=10 dicembre 2019|accesso=14 aprile 2021}}</ref><ref>Dino Manca, ''Grazia Deledda'', Grandangolo Letteratura/[[Corriere della Sera]], vol. 17, Milano, 2018.</ref>.
Intervista a Neria De Giovanni, presidente dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari|data=10 luglio 2015|accesso=14 aprile 2021}}</ref>), Angela Guiso<ref>) {{Cita web|url=http://piras-sassari.blogautore.repubblica.it/2013/10/07/italica-oltre-ogni-mare/|titolo=Italica, oltre ogni mare|autore=Luciano Piras|sito=@ddurudduru|accesso=14 aprile 2021}}</ref> (con una critica lontana dalle precedenti<ref name=":2" /><ref name=":3" /><ref>{{Cita pubblicazione|anno=2006|mese=Ottobre|titolo=A Magenta una mostra e un convegno su Grazia Deledda|rivista=Il Messaggero Sardo|url=http://www.regione.sardegna.it/messaggero/2006_ottobre_25.pdf}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.lanuovasardegna.it/regione/2012/11/16/news/grazia-deledda-liberata-dalla-gabbia-del-naturalismo-1.6039044|titolo=Grazia Deledda liberata dalla gabbia del naturalismo|sito=La Nuova Sardegna|data=16 novembre 2012|accesso=14 aprile 2021}}</ref><ref name=":02">{{Cita pubblicazione|anno=2006|mese=Agosto|titolo=I temi, i luoghi e i personaggi di Grazia Deledda.  Un Saggio di Angela Guiso per riconsiderare il ruolo della scrittrice nella letteratura italiana e Mondiale|rivista=Il Messaggero Sardo|url=http://www.regione.sardegna.it/messaggero/2006_agosto_19.pdf}}</ref>, più internazionale<ref name=":2" />) e Dino Manca<ref>{{cita news|url=https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2019/12/10/deledda-e-pamuk-2-nobel-allo-specchio_f9fadab5-f832-4597-b0e6-07937a7602bb.html|titolo=Deledda e Pamuk, 2 Nobel allo specchio|data=10 dicembre 2019|accesso=14 aprile 2021}}</ref><ref>Dino Manca, ''Grazia Deledda'', Grandangolo Letteratura/Corriere della Sera, vol. 17, Milano, 2018.</ref>.
===Verismo===
===Verismo===
Ai primi lettori dei romanzi di Deledda era naturale inquadrarla nell'ambito della scuola verista.
Ai primi lettori dei romanzi di Deledda era naturale inquadrarla nell'ambito della scuola verista.
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Il critico letterario Natalino Sapegno definisce i motivi che distolgono Deledda dai canoni del Verismo: «Da un'adesione profonda ai canoni del verismo troppe cose la distolgono, a iniziare dalla natura intimamente lirica e autobiografica dell'ispirazione, per cui le rappresentazioni ambientali diventano trasfigurazioni di un'assorta memoria e le vicende e i personaggi proiezioni di una vita sognata. A dare alle cose e alle persone un risalto fermo e lucido, un'illusione perentoria di oggettività, le manca proprio quell'atteggiamento di stacco iniziale che è nel Verga, ma anche nel Capuana, nel De Roberto, nel Pratesi e nello Zena.»<ref>{{cita|Sapegno|p. XIV}}.</ref>
Il critico letterario Natalino Sapegno definisce i motivi che distolgono Deledda dai canoni del Verismo: «Da un'adesione profonda ai canoni del verismo troppe cose la distolgono, a iniziare dalla natura intimamente lirica e autobiografica dell'ispirazione, per cui le rappresentazioni ambientali diventano trasfigurazioni di un'assorta memoria e le vicende e i personaggi proiezioni di una vita sognata. A dare alle cose e alle persone un risalto fermo e lucido, un'illusione perentoria di oggettività, le manca proprio quell'atteggiamento di stacco iniziale che è nel Verga, ma anche nel Capuana, nel De Roberto, nel Pratesi e nello Zena.»<ref>{{cita|Sapegno|p. XIV}}.</ref>
===Decadentismo===
===Decadentismo===
Vittorio Spinazzola scrive: «Tutta la miglior narrativa deleddiana ha per oggetto la crisi dell'esistenza. Storicamente, tale crisi risulta dalla fine dell'unità culturale ottocentesca, con la sua fiducia nel progresso storico, nelle scienze laiche, nelle garanzie giuridiche poste a difesa delle libertà civili. Per questo aspetto la scrittrice pare pienamente partecipe del clima decadentistico. I suoi personaggi rappresentano lo smarrimento delle coscienze perplesse e ottenebrate, assalite dall'insorgenza di opposti istinti, disponibili a tutte le esperienze di cui la vita offre occasione e stimolo».<ref>[[Vittorio Spinazzola (critico letterario)|Vittorio Spinazzola]], ''Introduzione'', in Grazia Deledda, ''La madre'', Mondadori, Milano 1980, p. 17.</ref>
Vittorio Spinazzola scrive: «Tutta la miglior narrativa deleddiana ha per oggetto la crisi dell'esistenza. Storicamente, tale crisi risulta dalla fine dell'unità culturale ottocentesca, con la sua fiducia nel progresso storico, nelle scienze laiche, nelle garanzie giuridiche poste a difesa delle libertà civili. Per questo aspetto la scrittrice pare pienamente partecipe del clima decadentistico. I suoi personaggi rappresentano lo smarrimento delle coscienze perplesse e ottenebrate, assalite dall'insorgenza di opposti istinti, disponibili a tutte le esperienze di cui la vita offre occasione e stimolo».<ref>Vittorio Spinazzola, ''Introduzione'', in Grazia Deledda, ''La madre'', Mondadori, Milano 1980, p. 17.</ref>
===Grazia Deledda e i narratori russi===
===Grazia Deledda e i narratori russi===
È noto che la giovanissima Grazia Deledda, quando ancora collaborava alle riviste di moda, si rese conto della distanza che esisteva tra la stucchevole prosa in lingua italiana di quei giornali e la sua esigenza di impiegare un registro più vicino alla realtà e alla società dalla quale proveniva.
È noto che la giovanissima Grazia Deledda, quando ancora collaborava alle riviste di moda, si rese conto della distanza che esisteva tra la stucchevole prosa in lingua italiana di quei giornali e la sua esigenza di impiegare un registro più vicino alla realtà e alla società dalla quale proveniva.