Giovanni Ronzoni: differenze tra le versioni

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[[Premio Solstizio d’Estate – San Giovanni Valdarno]], sezione silloge con le opere presentate insieme:
[[Premio Solstizio d’Estate – San Giovanni Valdarno]], sezione silloge con le opere presentate insieme:


* Non volevo scriverti
*[[Non volevo scriverti]]
* Non so se posso sriverti
*[[Non so se posso scriverti]]
* Retiro
*[[Retiro]]
* Ti leggo
*[[Ti leggo]]
* Ed il cielo era azzurro
*[[Ed il cielo era azzurro]]


== Libri ==
==Libri==


*E - Parole sparse, Edizioni Helicon, 2019 (prefazione prof. Francesco D'Episcopo) - ISBN 9788864666426.<ref>http://www.edizionihelicon.it/index.php?page=shop.product_details&category_id=3&flypage=flypage.tpl&product_id=1155&option=com_virtuemart&Itemid=2&vmcchk=1&Itemid=2</ref><ref>https://www.mondadoristore.it/E-Parole-sparse-Giovanni-Ronzoni/eai978886466642/</ref><ref>https://www.hoepli.it/libro/e-parole-sparse/9788864666426.html?origin=trovaprezzi</ref><ref>https://www.hoepli.it/libro/e-parole-sparse/9788864666426.html?origin=trovaprezzi</ref><ref>https://www.ebay.it/itm/362775770820</ref>
*E - Parole sparse, Edizioni Helicon, 2019 (prefazione prof. Francesco D'Episcopo) - ISBN 9788864666426.<ref>http://www.edizionihelicon.it/index.php?page=shop.product_details&category_id=3&flypage=flypage.tpl&product_id=1155&option=com_virtuemart&Itemid=2&vmcchk=1&Itemid=2</ref><ref>https://www.mondadoristore.it/E-Parole-sparse-Giovanni-Ronzoni/eai978886466642/</ref><ref>https://www.hoepli.it/libro/e-parole-sparse/9788864666426.html?origin=trovaprezzi</ref><ref>https://www.hoepli.it/libro/e-parole-sparse/9788864666426.html?origin=trovaprezzi</ref><ref>https://www.ebay.it/itm/362775770820</ref>
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*[[File:Siae Giovanni Ronzoni.jpg|miniatura|199x199px|Codice SIAE - Testo di Giovanni Ronzoni|alt=|sinistra]]<blockquote>Testo: “Le Corbusier Pittore Scultore Designer”, Giovanni Ronzoni (tratto dal catalogo ufficiale della Mostra)<ref>CODICE SIAE DD 38786942 - S 00000744</ref> </blockquote>
*[[File:Siae Giovanni Ronzoni.jpg|miniatura|199x199px|Codice SIAE - Testo di Giovanni Ronzoni|alt=|sinistra]]<blockquote>Testo: “Le Corbusier Pittore Scultore Designer”, Giovanni Ronzoni (tratto dal catalogo ufficiale della Mostra)<ref>CODICE SIAE DD 38786942 - S 00000744</ref> </blockquote>


* La prima sezione che interessa gli anni tra il 1918 ed il 1928 offre il momento “Purista”, proponendo all’interno dei dipinti relazioni di alcuni oggetti di prima produzione industriale legati alla vita quotidiana quali: bottiglie, bicchieri, ciotole, piatti, brocche, violini, pipe, caffettiere, dadi… Oggetti che furono presenti anche nella ricerca cubista, ma in questo caso trattati in modo da ottenere “una creazione pittorica che trae dall’oggetto-tema le sue proprietà organiche; il suo scopo è di materializzare l’oggetto in tutta la sua generalità ed invariabilità… E’ una creazione tanto plastica quanto lirica la quale organizza in un sistema plastico le proprietà fisiche costanti ed essenziali delle cose”. (Ozenfant – Jeanneret, ''Les Idees D’Esprit Nouveau'', “L’Espirit Nouveau”, n.15). La seconda sezione occupa gli anni tra il 1928 ed il 1940, periodo intitolato “Objets à Réaction Poetique”, passionale, quasi violento ed ossessivo studio di nudi femminili intrecciati dalle mani, che assumeranno sempre più valenze simboliche. Nella geometrica maglia di struttura spaziale si scompongono i volumi, radici, ossa, sassi, forme organiche. Oggetti trovati entrano ad essere attivi plasticismi portandoli da semplici elementi vissuti e plasmati dalla forza della natura ad oggetti di grande potenzialità poetica. La gamma cromatica è mutata dal primo periodo ed il chiarore invade le tele con progressione e distensione. La figura femminile, le mani, gli oggetti a reazione poetica, coinvolgono la sua ricerca pittorica tanto da scrivere: “Noi uomini e donne proiettati nella vita ci agitiamo nelle nostre sensibilità...Mai passivi e disattenti: ci agitiamo e di conseguenza: partecipiamo. Partecipiamo, misuriamo, apprezziamo. Felici in questa cosa “in presa diretta” con la natura che ci parla di forza, purezza e diversità”. La seconda sezione è completata da una serie di disegni rappresentanti le “donne mediterranee” in riferimento alle esperienze vissute negli anni ’30 in terre del nord Africa e della bassa Spagna.Tra il 1940 e il 1965 si situa la terza sezione della mostra definita “Ozon-Ubu-Tori”: vi sono rappresentati “i Tori e le Icone” con un certo influsso surreale. Immagini maturate nel piccolo paese di “Ozon” nei Pirenei dove l’artista si rifugiò durante il secondo conflitto mondiale nel 1940.  I colori si fanno più densi, persino violenti, i piani si tagliano a vicenda e si sovrappongono, gli oggetti ed i corpi si deformano in una trasposizione di sogno e immaginazione. Nella sezione “Le sculture plastiche acustiche” sono esposte nove opere lignee sia nei loro colori naturali che policromi, che nascono dalla stretta collaborazione tra Le Corbusier e Joseph  Savina, ebanista bretone con il quale il Maestro aveva precedentemente collaborato per la realizzazione di mobili.  
*La prima sezione che interessa gli anni tra il 1918 ed il 1928 offre il momento “Purista”, proponendo all’interno dei dipinti relazioni di alcuni oggetti di prima produzione industriale legati alla vita quotidiana quali: bottiglie, bicchieri, ciotole, piatti, brocche, violini, pipe, caffettiere, dadi… Oggetti che furono presenti anche nella ricerca cubista, ma in questo caso trattati in modo da ottenere “una creazione pittorica che trae dall’oggetto-tema le sue proprietà organiche; il suo scopo è di materializzare l’oggetto in tutta la sua generalità ed invariabilità… E’ una creazione tanto plastica quanto lirica la quale organizza in un sistema plastico le proprietà fisiche costanti ed essenziali delle cose”. (Ozenfant – Jeanneret, ''Les Idees D’Esprit Nouveau'', “L’Espirit Nouveau”, n.15). La seconda sezione occupa gli anni tra il 1928 ed il 1940, periodo intitolato “Objets à Réaction Poetique”, passionale, quasi violento ed ossessivo studio di nudi femminili intrecciati dalle mani, che assumeranno sempre più valenze simboliche. Nella geometrica maglia di struttura spaziale si scompongono i volumi, radici, ossa, sassi, forme organiche. Oggetti trovati entrano ad essere attivi plasticismi portandoli da semplici elementi vissuti e plasmati dalla forza della natura ad oggetti di grande potenzialità poetica. La gamma cromatica è mutata dal primo periodo ed il chiarore invade le tele con progressione e distensione. La figura femminile, le mani, gli oggetti a reazione poetica, coinvolgono la sua ricerca pittorica tanto da scrivere: “Noi uomini e donne proiettati nella vita ci agitiamo nelle nostre sensibilità...Mai passivi e disattenti: ci agitiamo e di conseguenza: partecipiamo. Partecipiamo, misuriamo, apprezziamo. Felici in questa cosa “in presa diretta” con la natura che ci parla di forza, purezza e diversità”. La seconda sezione è completata da una serie di disegni rappresentanti le “donne mediterranee” in riferimento alle esperienze vissute negli anni ’30 in terre del nord Africa e della bassa Spagna.Tra il 1940 e il 1965 si situa la terza sezione della mostra definita “Ozon-Ubu-Tori”: vi sono rappresentati “i Tori e le Icone” con un certo influsso surreale. Immagini maturate nel piccolo paese di “Ozon” nei Pirenei dove l’artista si rifugiò durante il secondo conflitto mondiale nel 1940.  I colori si fanno più densi, persino violenti, i piani si tagliano a vicenda e si sovrappongono, gli oggetti ed i corpi si deformano in una trasposizione di sogno e immaginazione. Nella sezione “Le sculture plastiche acustiche” sono esposte nove opere lignee sia nei loro colori naturali che policromi, che nascono dalla stretta collaborazione tra Le Corbusier e Joseph  Savina, ebanista bretone con il quale il Maestro aveva precedentemente collaborato per la realizzazione di mobili.


(omissis)
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<blockquote>''"E'' è forse la congiunzione più congiuntiva che io conosca e si congiunge strettamente alla poesia serialmente congiuntiva di Giovanni Ronzoni, il quale, da colto architetto, adoratore de Le Corbusier, ben sa che i materiali, sia poetici che architettonici, vanno accuratamente scelti ed assemblati secondo partiture armonicamente continuative e mai sospensive. Si vuol dire che il discorso può continuare all’infinito, anche se la vita con le sue incalzanti esigenze costringe a sospenderlo sulla soglia dell’infinito. Giovanni Ronzoni è un personaggio sicuramente singolare nel panorama, sempre più complesso e confuso, della poesia contemporanea, che da sperimentale si è fatta visiva e molto altro. Non ha letto molti libri. Ma non era Foscolo a sostenere che allo scrittore sono sufficienti, a volte, pochi libri, letti ma soprattutto assimilati fin nell’intimo del proprio Io? Per Ronzoni è così, ma ovviamente non basta, perché egli è una sorta di animale creativo, che abita casualmente le varie dimore della poesia, prestando però esclusiva ed estrema attenzione alla propria creatività, assolutamente naturale, mai artificiale". ''F. D'Episcopo'' </blockquote>
<blockquote>''"E'' è forse la congiunzione più congiuntiva che io conosca e si congiunge strettamente alla poesia serialmente congiuntiva di Giovanni Ronzoni, il quale, da colto architetto, adoratore de Le Corbusier, ben sa che i materiali, sia poetici che architettonici, vanno accuratamente scelti ed assemblati secondo partiture armonicamente continuative e mai sospensive. Si vuol dire che il discorso può continuare all’infinito, anche se la vita con le sue incalzanti esigenze costringe a sospenderlo sulla soglia dell’infinito. Giovanni Ronzoni è un personaggio sicuramente singolare nel panorama, sempre più complesso e confuso, della poesia contemporanea, che da sperimentale si è fatta visiva e molto altro. Non ha letto molti libri. Ma non era Foscolo a sostenere che allo scrittore sono sufficienti, a volte, pochi libri, letti ma soprattutto assimilati fin nell’intimo del proprio Io? Per Ronzoni è così, ma ovviamente non basta, perché egli è una sorta di animale creativo, che abita casualmente le varie dimore della poesia, prestando però esclusiva ed estrema attenzione alla propria creatività, assolutamente naturale, mai artificiale". ''F. D'Episcopo'' </blockquote>