Davide Rocco Colacrai

Da WikiPoesia.
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Pubblicazioni

  • Frammenti di parole, GDS, 2010
  • SoundtrackS, David and Matthaus, 2014
  • Le trentatré versioni di un’ape di mezzanotte, Progetto Cultura, 2015
  • Infinitesimalità, VJ Edizioni, 2016
  • Istantanee Donna (poesie al femminile), Le Mezzelane, 2017
  • polaroiD, cinquemarzo edizioni, 2018
  • Il dopo, che si ripete sempre in sordina, Editore il Fiorino, 2018
  • Asintoti e altre storie in grammi, Le Mezzelane, 2019

Intervista di WikiPoesia

A cura di Maria Luisa Dezi (aprile 2020)

Per te la poesia non è una passione ma è molto di più: è una disposizione naturale, una vocazione, per citare le tue parole. Da quando questo?

Esattamente. Io parlo di una vocazione, di un dono, di una natura a cui non puoi sottrarti. Non saprei dirti però quando ho realizzato questo. Mi sono dedicato a diverse arti, principalmente musica, prima di arrivare alla poesia, ognuna però troppo “stretta” o incompleta per me, non adatta diciamo per potermi esprimere e poterlo fare veramente, a “piene parole”.


A che cosa ti ispiri per scrivere le tue poesie?

Le mie poesie sono principalmente storico-civili. A me piace molto leggere, ascoltare e documentarmi. Le poesie nascono da un fatto, racconto o emozione che richiede di essere raccontata.


Che cosa è, invece, la poesia teatralizzata?

Siamo tutti d’accordo, credo, nel ritenere che la poesia ha poco mercato e che le persone non amano leggere versi. Pertanto ho pensato di avvicinare la poesia alle persone,  non solo lettori,  scegliendo quelle più adatte per essere vestite e rappresentate. Ho deciso così di unire la recitazione “nuda” ,una recitazione a tu per tu con i presenti, a piedi scalzi e senza alcuna aggiunta alla parola, ad altre arti come la musica e la danza per creare una specie di movimento di sensi, di viaggio nelle mie storie, di sperimentazione anche visuale ma sempre tangibile e vera, umana. L’anno scorso mi è stato conferito un riconoscimento per queste mie performances, un riconoscimento che significa molto per me.  

Una tua raccolta di poesie  è dedicata completamente alle donne. Si chiama “Istantanee Donna – poesie al femminile”. Che messaggio hai voluto trasmettere con questa raccolta?

Mi era stato fatto notare che le mie poesie sono prevalentemente al femminile, pertanto ho pensato di sceglierne alcune e unirle in questa raccolta, appunto Istantanee Donna, che, umanamente e non solo, mi ha dato molte soddisfazioni. Ho girato l’Italia con uno spettacolo per presentare questo mio libro e, attraverso esso, per parlare della donna e fare capire quanto sia importante rispettare le fragilità e proteggerle. Direi che è (stata) un’ attività di educazione, un dovere che ho sentito in quanto uomo, alla diversità come valore, come bellezza; e dunque un’ attività di educazione, anche come poeta, all’ accettazione di quanto non ci assomiglia e fa paura.


Lasci andare con facilità una tua opera o ci lavori su parecchio per raggiungere quella che pensi sia la perfezione?

Per quanto riguarda la poesia, almeno per me,non credo esista la perfezione. Credo piuttosto nella capacità e nell’ urgenza di raccontare, prima di studiare e approfondire, e dopo di avere la certezza di aver detto esattamente quello che volevo e dovevo dire. La poesia, quella vera,  non è perdere tempo, ma sangue che sgorga.


In quale tuo libro o poesia ti identifichi di più?

Ogni poesia e ogni libro sono, per me, un figlio. Certamente posso dirti che il mio libro preferito è forse polaroiD, pubblicato per le edizioni Cinquemarzo e per il quale ho collaborato con un artista brasiliano che ho scoperto su Instagram. Un libro perfetto, con alcune delle mie poesie più importanti e più belle, che non ha avuto l’attenzione che meritava.  

Una cosa che trovo interessante è che collezioni 45 giri da tutto il mondo. Ne hai 2000, giusto? Come hai iniziato a collezionarli?

Possiedo una collezione di duemila 45 giri provenienti da tutto il mondo, con incisioni molto rare e introvabili. A casa mia si è sempre ascoltata molta musica, e grazie a un programma che andava in onda su Raidue in seconda serata – Cocktail d’amore – ho iniziato a frequentare i mercatini del disco e quelli d’antiquariato, che mi hanno permesso di andare oltre quella conoscenza musicale che avevo.  

Poi ami molto leggere, vero? Qual è l'ultimo libro che hai letto?

Sono un lettore appassionato e passionale, amo “possedere” i libri e non presto i miei libri né leggo libri che mi prestano e che solitamente rifiuto. L’ultimo libro che ho letto è Si baceranno domani di Eduardo Santiago. L’ho amato perché, a parte la traduzione perfetta, cosa abbastanza rara in Italia, mi ha permesso di viaggiare nella Cuba degli anni 60 e capire la differenza tra il periodo pre- e quello post-Castro. Non è un caso se poi ho scritto una poesia, la seconda dedicata a Cuba, sulla situazione invivibile che si nascondeva dietro un leader da molti,  non cubani, ovviamente,osannato .

Ami anche viaggiare. Il tuo viaggio più interessante?

Ci sono molti viaggi,soprattutto in Italia, che porto nel cuore. Due però,e non in Italia, sono stati importanti per me. Il mio primo e vero volo, verso Los Angeles nel 2013. Ho sempre avuto paura di salire sull’aeroplano e da solo mi sono regalato questo viaggio lungo verso gli USA. Sono tornato con la precisa idea che si tratta di un paese plastico in cui non vivrei mai. Il secondo viaggio che ricordo con affetto è stato il ritorno nella mia città, Zurigo,  in un periodo dell’anno in cui era coperta da talmente tanta neve che sembrava di vivere in una fiaba. Ne sento ancora la magia.