A mia madre

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di Francesco Conti

Premessa alla poesia.

È normale che il pensiero di ciascun figlio sia rivolto alla propria mamma, al suo volto e ai tanti risvolti dei giorni vissuti insieme. Alcuni anni di mia madre sono stati vissuti nel segno della tristezza, scaturita dall’improvvisa e prematura morte di mio padre, dovuta a seguito di un tragico incidente sul lavoro. Nonostante questo grande dolore sulle sue spalle, a noi figli, ci ha donato quel che di meglio poteva darci. Gli ultimi suoi anni di vita, causa una brutta malattia, sono stati vissuti in un lungo e costante silenzio. Questo mia lirica nasce per ringraziarla immensamente per quanto ha donato alla nostra famiglia.

A mia madre

Tra le righe del lento e perpetuo mutar delle stagioni,
sovente, tornano alla mia mente, ricordi ed emozioni.
Il mio cuore, a volte fa festa, ma spesso dà occasioni
di tornare nei giorni di ieri, rivivendo dolci affezioni.

Fatale il destino, quel giorno d’estate, assai lontano,
tu con dolore, la vita di noi bimbi, tenesti per mano.
Anni bui, dolore e tristezza erano il nostro quotidiano,
carezze e sorriso materno ci hai donato piano piano.

Stanche le tue mani, ma non tanto di accarezzare,
le tue rughe lungo il viso e il tuo lento camminare.
Teneri gli sguardi, ma profondamente più del mare,
all’affacciar di lacrime, è dolce e piacevole ricordare.

Le lunghe camminate, l’infantile e tosta negligenza,
la tanta lontananza, la tua rituale attesa con pazienza.
Gli occhi di un bene altrui, la tua lunga sofferenza,
l’amore e la vicinanza di chi poi ne è rimasto senza.

Sei stata affabile dandoci più di un consiglio vero
e pure la giusta luce per ogni nostro lungo sentiero.
Un grazie più che immenso nasce da cuor sincero,
nel cielo alto vola racchiuso in questo mio pensiero.

Maggio 2005

Premi

  • Concorso Nazionale di Poesia organizzato dall’Associazione Culturale “FilicusArte” di Milazzo (Messina), nella sezione Poesia in italiano, 2024

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