A Regular Poem

Da WikiPoesia.
Jump to navigation Jump to search

A Regular Poem è un poema epico di Alessandro Porto, edito da Ananke Lab e pubblicato a luglio 2019.

Il testo è comparso in estratti su diversi blog e giornali, in virtù della sua particolarità: è il primo poema epico scritto nel XXI secolo.

“La mia storia tanta,

un poco strana,

fuor dallo schema

pare un poema,

ma da ignorare,

che un poco stona,

ma sembra in vero,

di raccontare,

la storia di tutti:

un poema regolare.”[1]

Trama

A Regular Poem racconta in versi le vicende di Romeo, un operaio di quarant’anni della Brianza. Egli vive con la moglie, la figlia e la suocera e per mantenere la famiglia lavora in una fabbrica, in cui si occupa di inserire i tasti nelle tastiere dei computer. Un giorno, per sfuggire alla monotonia della propria esistenza, decide di andare a prostitute. Conosce così Svetlana, di cui si innamora. Tornatala a cercare la notte dopo, scopre che è stata trasferita in un bordello di Milano. Parte per cercarla, ma una serie di disavventure lo costringono a vagare per Milano, dove viene coinvolto in tragicomiche peripezie e strani accadimenti. Durante il suo viaggio egli realizza di essere l’Oltreuomo e cambia nome in Zarathustra, dichiarando di essere sopravvissuto alla propria morte e di essere ora in grado di ridare un senso a se stesso e quindi al mondo.

Stile e metro

A Regular Pome di Alessandro Porto è un poema epico diviso in 24 canti, come i poemi omerici, e un congedo. Nonostante i modelli siano i poemi della tradizione letteraria, da quelli greci e latini a quelli cavallereschi e le cantiche dantesche, l’autore opera un sincretismo tale di stili e generi da rendere la propria opera completamente diversa dalle precedenti. Aprendosi con toni tragicomici e parodistici, caratterizzati da contenuti bassi ed una prosodia cantilenante e cacofonica, il poema va poi via via alzandosi e attraversando le principali forme metriche della poesia italiana(3). L’esito di questo percorso non è però un metro neoclassico, quanto un verso libero caratterizzato da una particolare cura per il ritmo, reso con l’uso di assonanze e varie figure di suono. Il metro cambia in virtù del personaggio con cui interloquisce Romeo, passando dai versi alti pronunciati da Stella a quelli gravi e infernali dei penultimi canti(3. A Regular Poem è il percorso etico-morale di Romeo, che viene esplicitato dalla progressione metrica. Se l’esito esistenziale del protagonista è l’oltreomismo, l’esito metrico-stilistico del poeta è quello della poesia, per così dire, neoritmica(3. Viene da qui la logica equivalenza concettuale tra oltreuomo e poeta nuovo. Interessante che in questa prospettiva Porto assurgerebbe ad entrambi i ruoli, come si può dedurre anche dalle parti di intromissione dell’autore nel testo (in corsivo)(1) e dal Congedo. La frammentarietà e l’intersecarsi di volta in volta di varie prospettive nella produzione di Porto, acquisterebbero così un senso, supponendo che l’autore si consideri poeta nuovo e quindi oltreuomo-demiurgo, libero di passare da una realtà all’altra senza transizioni logiche.

Personaggi principali

Romeo: uomo di quarant’anni, proveniente dalla Brianza. Rappresenta l’uomo contemporaneo, disilluso e senza sogni né speranze. Il suo viaggio coincide con il percorso che idealmente separa uomo e oltreuomo. Negli ultimi canti Romeo parla infatti di se stesso come di Zarathustra, facendo riferimento alla sua nuova condizione di Oltreuomo.

Svetlana: prostituta di cui si innamora Romeo. La sua funzione nel poema è quella di avviare il viaggio del protagonista. Essa compare nel secondo canto, salvo poi sparire completamente fino al penultimo. Dalla descrizione che se ne fa e dal suo ruolo nel funzionamento del testo, possiamo assimilarla ad una Angelica contemporanea, motrice e oggetto dell’inchiesta epica.

Poeta: giovane poeta di Milano, è guida di Romeo nella prima metà del poema. Rappresenta la ragione, come fosse un novello Virgilio, ma in senso nichilista e cinico. Data la descrizione che si fa di lui, l’amore per Stella e l’appellativo di “mezzo artista mezzo morto” che se ne dà nel Canto XII, deduciamo che esso sia un alterego di Porto, probabilmente costruito sul protagonista dei Mezzi Racconti. Curioso non abbia un nome o uno pseudonimo datosi dall’autore.

Stella/Gioia: musa amata dal Poeta, è guida di Romeo nella seconda parte del poema. Rappresenta l’illusione, l’idealizzazione, e corrisponde ad una sorta di Beatrice contemporanea. Seppur sia descritta con toni alti e con le forme metriche più delicate, risulta un personaggio ambiguo. Inizialmente è restia dall’aiutare Romeo e accetta solo su ricatto morale e nel momento di lasciare Romeo al suo destino lo fa senza esitazioni. Il contrasto tra l’elevatezza con cui è descritta e i suoi effettivi comportamenti, rimarcano la dicotomia tra Gioia, donna in carne ed ossa, e Stella, idealizzazione fattane dal Poeta e interiorizzata da Romeo. Non bisogna infatti dimenticare che tutto ciò che accade è filtrato dalla percezione che ne ha Romeo, ma la cui prospettiva, in quanto oltreuomo-demiurgo, è l’unica reale di volta in volta.

Note

 


  1. A Regular Poem, Canto XIII, vv. 116-125