Maria Teresa Infante è nata a San Severo (FG) nel 1961.

Vive e lavora a San Severo.

Premi (elenco parziale)

Anno 2015

  • Premio letterario internazionale Città di Arcore, sez. poesia inedita, “Viaggio nelle radici”
  • Premio letterario Napoli Cultural Classic, sez. silloge inedita, “Fuori da me”
  • Premio letterario Letteralmonte, sez. poesia inedita, “Mai vent’anni”

Anno 2016

  • Premio letterario nazionale "Fraccacreta", silloge inedita, “Itinere”
  • Premio letterario nazionale Nicola Zingarelli, sez. poesia inedita, “Senz’alba- mai nato”
  • Premio La mia voce nella tua anima, sez. poesia inedita, “Mille volte donna”

Anno 2018

  • Concorso Books of Peace, sez. silloge edita, “Rosso sangue”, Oceano Edizioni con l'opera Rosso sangue
  • Premio Internazionale Il Convivio, sez. silloge inedita, “Collisione d’interni” con l'opera Collisione d'interni

Anno 2019

  • Premio Letterario È meglio scrivere… Sez. poesia inedita, “Due versi d(‘)istanti

Pubblicazioni

  • Quando parlerai di me, 2012, ed. Rei
  • C’è sempre una ragione, 2014, ed. La Lettera scarlatta
  • Il Viaggio, 2016, Oceano Edizioni
  • Itinere, 2016, ed. Sentieri Meridiani
  • Oblaci i tišina (Nuvole e silenzio) 2017, Oceano Edizioni, distribuita in Serbia.
  • Rosso sangue, 2018, Oceano Edizioni
  • Collisione d’interni, Il convivio editore 2019

Curatele[1]:

– Ciò che Caino non sa, trilogia poetica e letteraria per sensibilizzare contro la violenza di genere, dai sottotitoli:

  • La tela di Penelope Vol. I, 2014
  • Odi et amo Vol. II, 2015
  • Amore e Psiche Vol. III, 2016

– Alexandrae, Oceano Edizioni, 2017

– Ciò che Caino non sa - Le mani dei bambini, Oceano Edizioni[2], 2018

– Terre d’Italia - Poesie e dintorni di Capitanata, Oceano Edizioni, 2019

Rubriche letterarie

Maria Teresa Infante è tradotta in Serbia nel 2013 e 2015 in varie rubriche letterarie tra cui l’antologia Majdan ed è tra gli autori di La Svolta (Prekretnica), edizione bilingue di autori serbi e italiani, presentate in Serbia a Kostolac e altre città con l’associazione nazionale dei poeti serbi.

Tradotta in Serbia nel 2013 e 2015 in varie rubriche letterarie tra cui l’antologia Majdan ed è tra gli autori di La Svolta (Prekretnica), edizione bilingue di autori serbi e italiani., presentate in Serbia a Kostolac e altre città con l’associazione nazionale dei poeti serbi.

Antologie con propri contributi

  • Umana, troppo umana, a cura di Alessandro Fo e Fabrizio Cavallaro, 2016
  • Mi còrazon y Tu còrazon, progetto solidale per aiutare minori in difficoltà, a cura di Lorena Marcelli, 2017
  • L’amore al tempo dell’integrazione, promossa da Euterpe, progetto solidale in sostegno dello I.O.M. 2016
  • Dieci in Poesia, a cura dello scrittore-giornalista Mauro Romano, 2016
  • Adriatico, progetto benefico associazione culturale “Euterpe” di Vignaroli, Spurio, Trivak, 2017
  • Le maree della vita, progetto benefico gruppo diffusione cultura e arte, a cura di Kostka, Luraschi, Bocca, 2017
  • Paesaggi liberi a cura di Pasquale De Falco, contro la violenza sulle donne, 2018
  • Racconti pugliesi AA.VV. historika edizioni, 2018
  • Poesia: Musica ed emozione, a cura dell’Accademia dei Poeti e del Circolo Culturale Masolino da Panicale, 2018
  • Voci da dentro, Oceano Edizioni 2019[3]


Intervista di WikiPoesia

A cura di Maria Luisa Dezi (settembre 2019)

  • Grazie per la commozione, per la tristezza che ci regali quando tratteggi figure di donne nelle tue poesie come in "Lei" ed "Agnese". Grazie per farci riflettere. Qual è la storia di queste due poesie e di queste due donne?

Sono io che devo ringraziarti per la tua attenzione. Sapere di essere riuscita a comunicare sensazioni intime ed emozioni intense al lettore è importante, quando si tratta di “poesia civile.” Trattare argomenti di non facile approccio con l’intento di smuovere le coscienze, instillare il dubbio e stimolare riflessioni non è mai semplice ma la mano nobile della Poesia ci è di aiuto.  

Le due liriche citate sono diverse tra loro; “Agnese” è un pugno allo stomaco, anche per me, ogni volta che la rileggo. Potrei definirla prosa poetica perché nel suo interno è narrata in pochi versi la storia di un’adolescente vittima di stupro da parte del branco. Una giovane vita stroncata mentre progettava il futuro, così reale quanto dolorosa. Nasce nel 2012, a fronte di un episodio criminale accaduto proprio nella mia terra, in Capitanata, nel 1980. Una vicenda orribile, in cui furono vittime due fidanzati di sedici e diciannove anni che una ricerca nel web mi riportò alla memoria. È inserita nella silloge “C’è sempre una ragione” del 2014. Amnesty International Il 25 novembre 2016 scelse due versi di Agnese che furono poi impressi sul MURO a Busto Arsizio, insieme ad opere di artisti che offrirono il loro contributo per dire No alla violenza di genere.

“Lei” invece fa parte di un trittico insieme a “Sempre lei” e “Come lei”, quest’ultima presente anche nel volume “Umana, troppo umana- Poesie per Marilyn Monroe” a cura di Fabrizio Cavallaro e Alessandro Fo. Sono poesie intimistiche, in cui la controversa interiorità femminile si manifesta nuda, nelle sue poliedriche sfaccettature.

  • Il tuo impegno nel sociale non si limita alla poesia e così hai creato il gruppo "Ciò che Caino non sa" su Facebook per sensibilizzare contro la violenza verso le donne e verso i minori. Come nasce questo progetto?

“Ciò che Caino non sa”, che è anche una sezione di  “L’ Oceano nell’Anima”, l’associazione culturale di cui sono V. presidente, nasce nel 2013, nel mese scelto dall’UNESCO che vede il 25 novembre come giornata simbolo per l’eliminazione della violenza verso le donne, nella consapevolezza che, non è sufficiente una giornata simbolo per attuare cambiamenti culturali ben radicati ma occorre educare al rispetto e all’amore tra i generi giorno per giorno, in qualunque contesto operiamo e alla maniera che più ci appartiene. Nel nostro caso, una pagina di sensibilizzazione aperta a tutti coloro che usano la Parola scritta come arma di difesa dei diritti umani.

Ciò che caino non sa” è una creatura che amo molto. Mi ha permesso di crescere e maturare, attraverso la conoscenza e l’informazione riguardo alle problematiche che ruotano intorno all’universo femminile, senza poter prescindere dallo studio delle diverse culture e religioni, con le quali molto spesso è in diretta relazione. Sono ideatrice e curatrice di cinque antologie intitolate “Ciò che Caino non sa” a cui hanno aderito oltre 150 autori provenienti dalle varie regioni della penisola.

  • Com'è entrata però la poesia nella tua vita?

Non è entrata, si è catapultata, senza bussare. Me la sono ritrovata seduta accanto a condividere lo stesso pane.

  • Come poetessa hai vinto parecchi premi ed ottenuto parecchi riconoscimenti. Qual è quello che ti ha emozionato di più?

Ogni riconoscimento è sempre un’emozione inattesa e gratificante, soprattutto quando gli unici limiti che intendi superare sono i tuoi. Alcuni però, sono andati al di là della semplice attribuzione di una targa e un attestato, continuando con rapporti di collaborazione come nel caso del Premio N. Zingarelli, in cui “Senz’alba” è stata la vincitrice della VIII edizione, e del Premio Lupo, in cui il romanzo “Il richiamo” ha vinto la IX edizione. Allo “Zingarelli” è stata l’unica volta in cui ho pianto di commozione sia per la valenza del riconoscimento sia perché la poesia premiata affronta il delicato e lacerante tema dell’aborto.

  • Per il tuo impegno nel sociale, invece, hai avuto un riconoscimento molto prestigioso. Sei stata insignita, infatti, dall' Universum Academy Switzerland della nomina di "Ambasciatrice di pace". Ricordiamo che l’ Universum Academy Switzerland è un' istituzione internazionale non governativa e patrocina molte iniziative umanitarie. Te lo ricordi quel giorno?

Quando ricevetti la notizia, prima tramite e-mail e poi con lettera, non sapevo neanche dell’esistenza della Universum e fu una grande emozione, una sorpresa inaspettata. Infatti quando fui investita della nomina, il 4 ottobre 2014 a Lugano, un po’ smarrita chiesi al Presidente cosa avrei dovuto fare per onorare questo impegno. Mi rispose semplicemente “Quello che ha fatto fino ad oggi” Tirai un sospiro di sollievo.

  • Leggere la tua biografia è veramente come entrare nella vita di una persona che ha vissuto e vive la vita immergendosi in essa totalmente. Sei la testimonianza che il poeta non vive in una torre d'avorio e scrive esplorando il suo sé. Attingi alla vita e fai riflettere sul dolore degli altri. E' il primo passo per cambiare qualcosa.

Rispondo con una citazione del filosofo, drammaturgo e politico romano L.A. Seneca a cui, grazie all’idea del Presidente Massimo Massa, abbiamo anche dedicato il Premio Accademico Internazionale di letteratura contemporanea della nostra associazione:


"Nessuna conoscenza, se pur eccellente e salutare, mi darà gioia se la apprenderò per me solo. Se mi si concedesse la sapienza con questa limitazione, di tenerla chiusa in me, rinunciando a diffonderla, la rifiuterei." - L.A. Seneca


Sono convinta che la parola possa smuovere montagne, a cosa servirebbe segretare tutto in un cassetto? Non ci saremmo neanche evoluti culturalmente senza il sapere tramandato dei nostri padri.

  • E' giustissimo quello che hai appena detto! Sei poi stata anche giocatrice di volley, addirittura capitana della tua squadra, ed in seguito pure allenatrice.  Devi averci messo talmente tanta passione in questo sport da vincere a soli 16 anni un premio come miglior giocatrice, diventare poi allenatrice, trasmettere questa passione ai tuoi figli tanto che il tuo primogenito gioca in una squadra di serie A. Che cosa ti ha insegnato lo sport?

Hai toccato uno dei tasti fondamentali della mia crescita e maturazione. Il valore educativo dello sport lo apprezzi ancor più nel tempo, rendendoti conto di quanto ti abbia forgiata caratterialmente e interiormente. Ho ricevuto molto, ho imparato a rispettare le regole e a misurarmi mettendo in campo abilità e capacità acquisite con metodo e allenamento quotidiano. Mi ha insegnato che bisogna guadagnarsi tutto, senza distrazioni, che i limiti vanno superati con impegno e costanza e che l’avversario cessa di essere tale appena fuori dal campo. Essere poi la capitana per anni dell’Intrepida Volley di San Severo mi ha investita di una maggiore responsabilità e soprattutto, ricevere la fiducia da parte dell’allenatrice Lucia Ercolino ha contribuito alla formazione della mia autostima, chiaramente vacillante in un’adolescente. Ancor più se vive una situazione famigliare precaria quale la mia, con due genitori divisi subito dopo il matrimonio. Ma questa è altra storia. Piuttosto devo complimentarmi con te per il lavoro di ricerca perché non ricordo di avere parlato del mio premio come migliore giocatrice. O semmai l’ho fatto non so in che contesto o periodo. Altra avventura sportiva indimenticabile; una settimana a Cuneo per un quadrangolare. Risultammo quarte, ma fu un’ esperienza meravigliosa per una squadra di ragazze lontane da casa; io mi leccai la ferita tornando con la Coppa personale. Bei tempi!

Passione trasmessa quasi involontariamente ai miei figli quando, come allenatrice, me li trascinavo in palestra per gli allenamenti di mini-volley. Michele aveva dieci anni e Marika poco più di sei. Entrambi andarono fuori casa, in successione, a quindici anni per le prime esperienze sportive. Marika giocò in serie B e poi smise a 23 anni, Michele, è ancora attualmente un giocatore professionista, militò nella Nazionale e a diciannove anni era già in serie A. Vinse lo scudetto a Piacenza e l’Oro” ai Giochi del Mediterraneo di Pescare, sempre nel 2009 con la Nazionale B. Sono il mio orgoglio e la mia ragione di vita.

  • Ti definisci una divoratrice di libri. Qual è il libro o quali sono i libri che più ti sono piaciuti?

Dovrei citarne tanti ma pochi hanno valore di universalità come i poemi l’Iliade e l’ Odissea letti tante volte.  E tutti i libri della Fallaci, tra cui citerei “Un uomo” e “Un cappello pieno di ciliegie” pubblicazione postuma; aggiungo T. Terzani; D. Maraini. Tra gli stranieri G. Orwell; G. G. Màrquez.  E poi andiamo in un altro campo, da cui sono molto attratta, curiosa come sono per natura, con “Impronte degli dei” di G. Hancock e “L’altra Genesi” di Zecharia Sitchin.

  • Invece i poeti e le poesie che più ti hanno colpito?

Amo la bellezza ovunque ne trovi, dovendo scegliere fra autori e poesie correlate direi  A. Pozzi (Vicenda d’acque), A. Rosselli, E. De Luca; G. Caproni; G. Raboni e ancora P. Neruda (Qui ti amo), C. Bukowski (Non ho smesso di pensarti), G. G. Màrquez ; R. M. Rilke;  Julio Cortazàr (Il futuro); F. Pessoa; N. Hikmet (I tuoi occhi). Ad avvicinarmi alla poesia credo siano state le letture di Leopardi e Montale.

  • C'è qualche domanda che vorresti che ti facessi?

Certo! So che vorresti chiedermi del mio prossimo romanzo dal titolo “L’arma” in uscita nel nuovo anno; del libro di poesie per bambini “Rap diverso” in uscita a fine anno e della nuova esperienza poetica alla riscoperta del vernacolo… per il momento.

Se Colui che tutto vede e sa me ne offrirà il tempo necessario.

Grazie di cuore Maria Luisa!

Note


  1. Tutte le antologie contro la violenza sono state presentate in varie città e regioni con convegni atti a sensibilizzare e informare, supportati da figure professionali specifiche quali psicologi, psicoterapeuti, giornalisti, pediatri, assessori alle pari opportunità, criminologi ecc
  2. in difesa dei diritti del mondo dell’infanzia. (Infante/Massa)
  3. progetto benefico in collaborazione con gli ospedali San Marco di Zingonia (BG) e di San Pietro di Ponte San Pietro (BG) i cui ricavati saranno interamente devoluti alla Associazione SOS Oncologia San Marco e San Pietro dedita a iniziative di volontariato miranti a migliorare le condizioni di cura dei pazienti oncologici