Economia applicata ai premi di poesia: differenze tra le versioni

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L'argomento assume tinte non sempre limpide, e basti richiamare il concetto di trasparenza e correttezza per orientare il lettore a quali siano gli accorgimenti (piccoli) necessari per garantire un controllo del Premio coerente con gli scopi che si prefigge di raggiungere il Premio.
L'argomento assume tinte non sempre limpide, e basti richiamare il concetto di trasparenza e correttezza per orientare il lettore a quali siano gli accorgimenti (piccoli) necessari per garantire un controllo del Premio coerente con gli scopi che si prefigge di raggiungere il Premio.


È peraltro responsabilità dell'ente organizzatore, e quindi dei Soci, garantire una bella e orgogliosa coerenza tra le intenzioni e le pratiche.<br />
È peraltro responsabilità dell'ente organizzatore, e quindi dei Soci, garantire una bella e orgogliosa coerenza tra le intenzioni e le pratiche.
 
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=== 3. Quanto vale il PIL creato dalla Poesia? ===
La domanda è imbarazzante infatti sono in molti a credere che la Poesia non contribuisca in alcuna misura al PIL (Prodotto Interno Lordo). La cruda verità è che quei 'molti' in realtà non hanno ben chiaro cosa sia la poesia o cosa sia il PIL.
 
Nei primi due capitoli ci siamo avvalsi di strumenti di micoeconomia, qui ci spingiamo oltre e diamo uno sguardo d'insieme, quindi applichiamo qualche concetto di macroeconomia.
 
'''PIL = Prodotto Interno Lordo.''' È un indicatore economico per misurare l'andamento dell'economia di un paese. È la somma del valore di mercato di beni e servizi prodotti in un determinato periodo di tempo (per esempio un anno). Viene calcolato sommano i CONSUMI, gli INVESTIMENTI, la SPESA PUBBLICA, le ESPORTAZIONI NETTE.
 
Nei CONSUMI vi sono chiaramente i BENI e i '''SERVIZI'''.
 
'''PRODOTTO''' => Indica il valore dei beni e dei servizi prodotti dal sistema economico
 
INTERNO => Si riferisce ad un dato Paese (es. Italia, Germania, ...)
 
LORDO => Comprende le spese necessarie a reintegrare il capitale produttivo
 
Sembra ancora una follia volersi spingere a trovare il PIL creato dalla Poesia... Eppure con un po' di pazienza ci arriviamo.
 
==== 3.1. Il primo ostacolo è individuare quali sono i servizi che ruotano attorno al mondo della poesia contemporanea. ====
Nel primo capitolo abbiamo esplorato da vicino l'assunto in base al quale sono gli Organizzatori di Premi di Poesia a fornire un Servizio ai Poeti (per la semplice osservazione che il flusso economico maggiore ha una direzione dai poeti verso i premi di poesia). Il servizio che gli organizzatori offrono è quello di poter avere la propria opera valutata da una giuria e classificata / premiata / segnalata. Ai fini della trattazione facciamo finta che sia così. In aggiunta a questo vi è il servizio (spesso parte del pacchetto), della possibilità di partecipare a un evento di premiazione o di vedere la propria opera inclusa in una antologia, un comunicato stampa diffuso, articoli, interviste, contratti editoriali, ecc... Tutto questo rientra nella categoria del "Servizio" reso dagli organizzatori ai concorrenti. La contropartita è quella famosa e antipatica "tassa di lettura" che legittimamente i premi chiedono per "iscrivere" i partecipanti, in sostituzione di un "rimborso spese".
 
Abbiamo già stimato nel primo capitolo della trattazione che ogni anno in Italia vengono spesi tra i 125.000 euro e i 500.000 euro per partecipare ad un premio di poesia.
 
Quindi siamo già giunti a una cifra di PIL? Forse.
 
==== 3.1.1 Tre modi per calcolare il PIL ====
'''Metodo della Spesa'''
 
Il metodo esamina il PIL dal lato della domanda, ovvero dal punto di vista di chi acquista e paga un prezzo per il prodotto/servizio: è quindi abbastanza intuitivo comprendere che '''il PIL è composto dai consumi''' (spesa delle famiglie in beni durevoli, beni di consumo e servizi), dagli investimenti (spesa delle imprese e delle famiglie in beni strumentali e immobili), dalla spesa pubblica (spesa dello Stato e amministrazioni pubbliche) e dalle esportazioni nette (differenza fra esportazioni ed importazioni).
 
'''Metodo del Valore Aggiunto'''
 
Il metodo esamina il PIL dal lato di chi vende il prodotto/servizio (ovvero dell'offerta), ci rendiamo conto che per arrivare al punto conclusivo del processo produttivo (la vendita) sono state realizzate una serie di operazioni come l'acquisto di beni intermedi (materie prime, semilavorati) e fattori produttivi (lavoro e beni strumentali) che permettono a ogni passaggio di aggiungere valore: '''sommando tutti i valori aggiunti''' del passaggio produttivo si arriva allo stesso valore del PIL ottenuto con il metodo precedente.
 
'''Metodo dei Redditi'''
 
Il terzo e ultimo metodo per calcolare il PIL esamina il problema da un altro punto di vista, ovvero quello dei fattori di produzione impiegati per arrivare al bene finale. I fattori di produzione sono essenzialmente il lavoro e il capitale finanziario impiegato: questi fattori vanno remunerati con stipendi e profitti. A questi si sommano anche le tasse sulla produzione e l'IVA (una sorta di remunerazione per lo Stato a fronte dei servizi che garantisce), al netto dei contributi alla produzione. In anni recenti si è deciso di stimare e aggiungere al computo anche il contributo dell'economia sommersa e dei redditi che essa genera.
 
'''3.1.2 Il secondo ostacolo: ma quale reddito? I premi di poesia sono a reddito zero...'''
 
Nella stragrande maggioranza dei casi chi organizza un premio di poesia è una organizzazione senza scopi di lucro il cui obiettivo non è produrre reddito.
 
Ciò non vuol dire minimamente che gli Enti del Terzo Settore non producano reddito.
 
Secondo una analisi pubblicata il 29 luglio 2020 su Il Sole 24 Ore il Terzo Settore crea il 5% del PIL Italiano.<ref>https://www.ilsole24ore.com/art/srm-dal-terzo-settore-5percento-pil-italiano-ADM5oqg</ref>
 
=== 3.2. Superati i due ostacoli quantifichiamo il peso della Poesia sul PIL italiano ===
Per le sole tasse di lettura... abbiamo una percentuale variabile tra €125.000 / € 1.787,7 mld<ref name=":1">https://grafici.altervista.org/prodotto-interno-lordo-e-debito-pubblico-lordo-in-italia/#:~:text=Nel%202019%20il%20valore%20del,il%20“rimbalzo”%20del%202011.</ref> = 0,000 007 % del PIL e € 500.000 / € 1.787,7 mld<ref name=":1" /> = 0,000 028 %
 
Sarebbe veramente riduttivo confinare la Poesia ad essere una minuscola quota del PIL di un Paese.
 
Lo abbiamo appena fatto, ma a ciò aggiungiamo delle considerazioni ancora di carattere economico e per semplificare la trattazione ci chiediamo: se non non venissero organizzati premi di poesia in Italia quanto minor PIL vi sarebbe?
 
L'unica ipotesi è un danno economico di proporzioni esponenziali stimato (per difetto) in almeno un punto percentuale di PIL:
 
a) non lavorerebbero i timbrifici (per la realizzazione delle targhe e delle coppe)
 
b) non verrebbero affittate le sale
 
c) non verrebbe spesa una quantità di denaro in promozione
 
d) non verrebbero scritti e venduti giornali
 
e) non verrebbero pubblicate antologie
 
f) non verrebbero pubblicati libri
 
E molto più seriamente sul piano della salute pubblica si avrebbe un danno economico di proporzioni esponenziali stimato (per difetto) in almeno due punti percentuale di PIL:
 
g) le persone sarebbero più tristi, ammalate, e aumenterebbero le spese del sistema sanitario nazionale
 
h) la cultura degraderebbe e inghiottirebbe tutta la spiritualità estetica e bellezza della parola
 
i) si ingenerebbe una narrazione prosaica del vivere sulla Terra
 
'''3.2.1 Concludendo'''
 
La Poesia - quella dei premi di poesia - non va a incidere enormemente sulla produzione di PIL in Italia, è certamente marginale e quantitativamente trascurabile.
 
3.2.2 La seconda conclusione
 
La Poesia - quella dei premi di poesia - pur essendo quantitativamente trascurabile sulla produzione di PIL in Italia, ha caratteristiche tali (prevalentemente di tipo sociale) che se mancasse richiederebbe una manovra del Governo fino al 3% del PIL.
 
Si osservi che il Governo per recuperare il PIL perduto a causa della pandemia, mette sul banco circa 250 miliardi di euro e si stima che recupererà circa il 3% in un anno.
 
Non siamo così audaci da credere che la poesia che esce dai premi di poesia valga 250 miliardi di euro, ma non siamo nemmeno così sprovveduti da non riconoscere il suo valore nella capacità di produrre benessere.
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==Note==
==Note==
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