Alessandra Maltoni

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Alessandra Maltoni.

Alessandra Maltoni nasce a Ravenna nel 1968.

Alessandra fin dall'infanzia è stata affascinata dalla Divina Commedia, dalla sua struttura matematica e dalla forza analitica dei versi. Studia fisica quantistica da tanti anni, ama la natura, i libri, gli animali, riservata sulla sua vita privata. Adora la cultura, i giovani e gli ritiene un grande investimento per il futuro, tanto da creare un centro servizi culturali. E’ stata premiata alla Sorbona a Parigi per il suo saggio “La chiesa della cipolla a due passi da Dante”, scritto per i 100 anni di sua nonna. Nel 1998 ha ricevuto una borsa di studio in architettura dall’ABACUS di conseguenza frequentò un corso di High Tech all’università di Bath. Le sue liriche semplici hanno vinto diversi premi. Viene inserita nel 2005 nell'enciclopedia degli autori italiani a cura dell’ALI Penna d’autore. Vince la borsa di studio per il corso autori presso il CET e nel 2023 consegue il titolo di "Autore di testi".

Impegno culturale

Ha ideato e organizzato per 10 anni il concorso poetico “Poesia al bar” a Ravenna. Nel 2023 ha coordinato la sezione Poesia per il Premio Città di Ravenna. Recensisce libri da tempo per la rivista Uno Ravenna e dintorni. Promuove assieme alla SISAM un concorso “creativo e culturale” nazionale nelle scuole.

Pubblicazioni

Libri

  • “Spazi di parole tra Covid e Dante”, editore Altomondo, 2024

Prefazioni

Premi (primi posti, elenco parziale

Anno 2004

  • Premio Anguillara Sabazia Città d’arte, con Tracce di Riflessioni nell’ombra poetica, pubblicato nel 2001 dalla casa editrice Libroitaliano

Anno 2006

  • Patchwork poetico, con la lirica A mio babbo Ivo

Anno 2021

  • Premio Navarro, con la silloge “la poesia cambierà il mondo”

Anno 2022

Critica

È inserita nel 2010 nel testo letteratura italiana del XXI secolo: DIZIONARIO ORIENTATIVO DEGLI SCRITTORI a cura di Francesco De Napoli e Rodolfo Tommasi. Loro la definiscono: "Poetessa di primo piano, di forte personalità, connotata da un verso graffiante e vigoroso in cui tuttavia circola la sostanza di un lirismo di rovente immanenza, in un crescendo di scrittura, spazi in poesia" (in Fermenti, XII vol).