Gian Domenico Mazzocato

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Gian Domenico Mazzocato

Gian Domenico Mazzocato è nato nel 1946 a Treviso.

Laurea in lettere classiche con tesi sullo scrittore più fuori schema della letteratura italiana, Teofilo Folengo; viaggiatore e fotografo.

Per la sua attività di giornalista ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi. Giornalismo d’inchiesta e giornalismo sportivo (in particolare segue il rugby, sul quale ha scritto anche alcuni libri: Cento mete da leoni, Il tricolore ritrovato e Treviso, la prima volta, premio CIAR).

Ha insegnato per molti anni (università di Verona, diversi licei). Svolge attività di conferenziere e di docenza in alcune università della terza età.

Fin dal romanzo di esordio (Il delitto della contessa Onigo, premio Gambrinus Mazzotti) narra il Veneto della fame. Fulvio Tomizza scrisse che lo scrittore trevisano aveva inaugurato con quel romanzo la saga degli ultimi e dei diseredati veneti.

È traduttore della grande storiografia latina (Tito Livio e Tacito, Newton Compton editore), del favolista Fedro e di Venanzio Fortunato.

I romanzi: Il bosco veneziano, Il caso Pavan (finalista Premio Chianti), Tanaquil l’etrusca, Delitto sulla collina proibita, Il castrato di Vivaldi (Selezione premio Strega).

Le raccolte di racconti: Gli ospiti notturni, Veneto oscuro, Colline incantate.

Molti dei suoi libri di narrativa sono inclusi nel catalogo del Centro Internazionale del Libro Parlato, che cura la registrazione di libri per i non vedenti di lingua italiana di tutto il mondo.

Sulla sua narrativa sono state scritte tre tesi di laurea.

Le biografie: Il vento e la roccia, Beato Enrico Il santo che venne dal Nord, Il vino e il miele (dedicata a Venanzio Fortunato), Volevo fare il cowboy, Avevo un capannone libero.

Un suo testo teatrale sul primo conflitto mondiale, Mato de guera, ha ricevuto premi in tutto il mondo. Ha rappresentato l’Italia al primo festival internazionale del teatro a Erbil in Iraq. Grazie a questo testo Mazzocato ha vinto il premio come miglior autore contemporaneo al festival internazionale del teatro di Pesaro.

Le sillogi poetiche: Il fuoco vecchio, Straniarsi è qui (prefazione di Giorgio Barberi Squarotti), Dalla selva delle esili memorie.

Tra i riconoscimenti recenti alla sua poesia c’è l’Aque slosse, il più importante premio per la lirica in lingua veneta.

È presente in molte antologie, è tradotto in francese e in inglese.

Collabora da tempo con Editoriale Programma per libri in allegato a quotidiani locali e nazionali. Tra i titoli: Ipse dixit, Piccolo libro degli dei e degli eroi greci, Piccolo libro dei sette re di Roma, I nostri santi.

Con la stessa casa editrice ha pubblicato Ti racconto la Divina Commedia, probabilmente il libro più venduto in Italia nell’anno centenario dantesco.

Si interessa di antiquariato. Collabora a periodici in cartaceo e online. Fotografa e racconta. Tra i titoli Per mercatini nel Veneto e Robe vece.

È studioso di agiografia e in particolare di uno dei santi più popolari, san Martino, sul quale ha pubblicato più libri (traduzione della Vita Sancti Martini di Venanzio Fortunato, Martino, l’uomo che divise il mantello, San Martino e il mantello) e sulla cui figura tiene conferenze in Italia e in Francia.

È presidente emerito dell’Ateneo di Treviso, il sodalizio culturale più antico e prestigioso della sua città, fondato da Napoleone nel 1810.

Premi (Primi posti, elenco parziale)

2023 Concorso Letterario Internazionale "Gian Antonio Cibotto" con la raccolta Il loro nome è già urlo prefazione di Loretto Rafanelli

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