12 dicembri 1985

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di Giovanni Macrì

12 dicembri 1985

12 dicembre 1985
                                ( a Graziella Campagna vittima della mafia)


Fiore inviolato, quella sera avevi solo diciassette anni
quando due uomini senza onore, con tanti inganni,
ti hanno portato in quello sperduto “Fortino Campone”
per ammazzarti senza pietà e senza indecisione.
Chissà su quella macchina quanto avrai gridato
vedendo che la via verso casa non era quella.
Sotto una pioggia infinita, lungo una strada sterrata,
lontano da occhi di conoscenti e sotto una luce velata,
cinque colpi di “lupara” gli infami ti hanno sparato
e per non avere dubbi, con attenzione hanno mirato.
Tu volevi scappare come una farfalla,
ti hanno colpito braccio, petto, pancia e spalla.
L’ultimo fu in testa, per sicurezza
di avere eliminato il problema con certezza!
Avesti solo la colpa, anima innocente,
stirando nel lavoro con mani sapienti,
di vedere il libretto dell’ingegnere Cannata
e per questo sei stata a morte condannata.
Ti hanno trovato dopo due giorni di buio
con un braccio poggiato su di un muro.
Eri una ragazza piena di speranze e di vita
sei morta per la sporca e nera mano della malavita.
Con imbrogli, occultamenti e deviazioni
hanno cercato di coprire la tua esecuzione.
Ma la famiglia, tuo fratello Pietro, il carabiniere,
mai si sono persi d’animo cercando sempre con impegno
di darti quella giustizia che meritavi e non quello scempio,
perché di certo la tua morte fosse per tutti di esempio.
Fosti vittima della mafia, giglio bianco,
ora riposa in pace con gli altri angeli a fianco.


                        

Pubblicazioni

Premi

2023 Concorso internazionale di poesia “MEMORIAL DOTT. SALVATORE DAVI’ 2022”, organizzato dall’Associazione Culturale Billeci

Note