Leonardo Pennisi
Leonardo Pennisi è nato il 25 maggio 1942 a Modica.
Autodidatta per eccellenza. Cultore e studioso nell’ambito della psicanalisi e conoscitore della teoria della nevrosi di Sigmund Freud, Adler, Yung, ed altri autori americani. Ricercatore nel campo esoterico e sull’induismo. Amatore di Albert Einstein studioso della quantistica della relatività generale e ristretta. Conoscitore dei veda, ha praticato yoga soprattutto la kundalini shakti. Ha ottenuto con questa pratica la fuoriuscita dal corpo in modo sorprendente. E diverse esperienze extrasensoriali e preveggenza, con fenomeni paranormali che è difficile elencare in questa presentazione.
Ha scoperto che siamo un campo di energia sorprendente al di là del tempo e dello spazio. Studioso di astrologia ha compilato circa 15.000 mila oroscopi personalizzati. Come amatore e studioso senza scopo di lucro è stato in india nel 1982 ha conosciuto Sai Baba ed è stato un sostenitore senonché un neofita.
Ha letto il suo libro “Sai Baba Parla all’occidente” di cui asserisce che è un vero libro degli oracoli. Ha scritto circa un centinaio di poesie divise in tre filoni: Poesie d’amore, poesie sociali e poesie spirituali. Adora Pablo Neruda e Federico García Lorca.
In sintesi:
- la sua ricerca e la sua brama di conoscenza non ha confini;
- la sua vita è stata una continua ricerca e una sete di assoluto.
Premi (primi posti, elenco parziale)
Anno 2018
- Concorso Alatel di Poesia (Catania), sez. poesia, con Amore Ignoto
Amore Ignoto
Assorto, nel silenzio
contemplo una spiaggia
di lunghi silenzi e luci struggenti, di stelle impazzite.
Invano rinserro le briglie, d’inquieti cavalli
che percorrono veloci,
sentieri vulcanici,
d’ardente passione.
Un alito di vento,
la brezza notturna
non leniscono, questa ferita aperta d’amore silenzioso.
Aspetto soltanto sull’arida spiaggia, l’azzurra quiete d’acque chiare,
la fresca rugiada di candida rosa che spengono l’arsura
del cupo tormento.
Maliziosa ora appare e sorride,
una luna evanescente
d’assurde speranze
e guardo commosso nei tuoi occhi l’abisso profondo d’amore inatteso.
Ragusa 12/08/1988