Carmelina de Marco

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Carmelina de Marco (Porto Empedocle (Ag) 18 ottobre del 1943 - Messina 18 gennaio 1980).

Primogenita dei tre figli della famiglia dei nobili “de Marco”; perde il padre avvocato e giornalista, a soli 5 anni e rimane con la madre “Rosa Falletta-Vario” nobile nissena, la sorella Crocetta ed il fratello Angelo.

Perfettamente in ottima salute frequenta l’Istituto Magistrale di Agrigento dove incontra Luigi di cui s’innamora perdutamente e, visti gli ostacoli familiari, i due innamorati, decidono di fare la cosiddetta “fuitina”. Rimasta incinta alla sola età di 15 anni, partorisce anticipatamente a quasi 7 mesi, dal cui parto subisce una “devastazione” delle valvole cardio-circolatorie; le due atrioventricolari: “Tricuspide e Mitralica”, nonché la valvola semilunare “Aortica”. Da qui inizia il suo calvario che, fortunatamente suggerita dal medico-cardiologo che la deteneva in cura, accetta di andare in America presso il “Methodist Hospital” di Houston-Texas, e fare da “cavia” all’equipe del Prof. Michael Ellis DeBakey che stava sperimentando la sostituzione delle valvole circolatorie cardiache. Carmelina fu definita la “prima cavia dell’esperimento”, con risultati positivi. Supera anche ogni controversia provocato dal “rigetto fisico post operatorio, dei nuovi organi vitali sostituiti. La prima volta fu operata nel 1968 a soli 25 anni, la seconda nel 1974. Riesce a vivere e sopravvivere per ben 15 anni. Trasferitasi a Messina, per vivere con la madre ed il fratello Angelo, in un momento di crisi cardiaca, viene ricoverata in un Ospedale cittadino, dove muore il 18 gennaio 1980 a soli trentasei anni.

Nel 2018 le viene intitolata una piazza a Porto Empedocle (Ag).[1]

Note