Maria Laura Annibali

Maria Laura Annibali è un'attivista italiana, nata a Roma il 21 settembre 1944.

Laureata in Scienze Politiche all’ Università “La Sapienza” di Roma, entra nel mondo del lavoro negli anni Settanta tramite un incarico al Ministero delle Finanze; l’evolversi della sua carriera la porta a diventare funzionaria direttiva, ruolo che ricoprirà sino alla pensione. Questa attività non le impedisce di dedicarsi al mondo artistico, in qualità filmaker, come autrice e sceneggiatrice di documentari sul mondo LGBT. Riceverà riconoscimenti e una biografia scitta su di lei dal titolo: "Donne da sfogliare".

Ha esercitato il ruolo di Garante della Consulta Femminile per le Pari Opportunità della Regione Lazio per due mandati^[1].

Ci parla di un rapporto con una donna tenuto segretamente nascosto dal resto del mondo per ben 23 anni. Nel 2000 decide di andare in pensione e tutte le catene che la tenevano in ostaggio si spezzano: la sua vita cambia e decide di intraprendere un percorso di coming out che la porta a un livello di visibilità e di confronto con la società che in passato non riteneva possibile vivere^[2]. La militantanza come attivista la renderà fra le protagoniste della battaglia civile che culminerà nella legge Cirrina'.

Impegno Sociale

Maria Laura a partire dall'anno 2000 diviene attivista militante nel movimento femminista che si è evoluto in LGBTQ. Negli ultimi anni ha fatto tutto quello di cui si era privata in passato, dimostrando che non è mai troppo tardi per essere se stessi.

Dal 2014 Maria Laura Annibali è Presidente dell’Associazione DI’GAY Project. Al riguardo dice: “Sono onorata per questo nuovo incarico, è un po’ il coronamento di tanti anni di dedizione all’Associazione DGP e alla causa dei diritti LGBTQ. Il fatto di succedere ad una leader come Imma Battaglia mi rende particolarmente orgogliosa. Lavorerò per tenere alto l’impegno che da sempre l’Associazione porta avanti per realizzare attività, campagne e progetti di volontariato in difesa dei diritti umani, contro ogni forma di discriminazione. Soprattutto farò in modo che la mia sensibilità per il sociale possa trovare nuove forme di espressione al servizio delle persone, in un momento così difficile per il Paese, in cui la solidarietà e la passione possono davvero fare la differenza”.