Giuseppe Puma

Giuseppe Puma è nato a Modica nel 1947.

Vive e lavora a Milano dal 1973.

È figlio d’arte, il padre Salvatore è un noto poeta dialettale.

Animatore di incontri culturali a Milano e operatore culturale a Marina di Modica, dove ha fondato un salotto letterario estivo denominato “Casa Giara”.

Presente su diverse radio e televisioni:

Radio Sud – Milano; RAI – Gazzettino Padano; Radio Monte Stella – Milano; TV 43 – Pavia; Radio Video Mediterraneo – Modica; Radio Meneghina – Milano (diverse volte); Tele Renate – Renate; Tele Campione – Campione d’Italia; Tele Uno – Treviglio –  RAI Tre Piemonte  – TeleVCO Azzurra TV -  RAI Tre Lombardia – RAI Tre Sicilia – Telenova Ragusa -Telenicosia.

Presente su diverse riviste e giornali:

Corriere della Sera – Repubblica – Il Giornale – La Sicilia –  Il Giornale di Sicilia  - Gazzetta del Sud – La Notte  - Incontri – Artecultura – La Stampa - Odissea., Il Castello, Italiannetwork, Libero, Comunicazione inform, Vivisicilia, “La Provincia di Ragusa”, Agenzia stampa Italia, Sicilia Journal, Libreriamo, Eco degli iblei, Essepress, New  Sicilia, Good mornig Sicilia, Quotidiano di Ragusa, Mclink, Valdinoto, AISE (Agenzia Internazionale Stampa Estera) – Vita e Lavoro (Periodico d’informazione per gli italiani in Germania) anno XXXVIII 2005/n.1- Lib(e)ro Libro: giornale on  line 2018. Radiortm (giornale online), Palermo 24H, Virgilio.it, Geonews.

Pubblicazioni

Poesia

  • “Sassi” - raccolta di poesie con testo di Vittoria Palazzo – Milano 1981
  • “Spes Contra Spem” – raccolta di poesie con postfazione di Giacomo de Antonellis Ed. Artecultura - Milano 1985.
  • "Fiele e Miele” – raccolta di poesie con prefazione di Curzia Ferrari Ed. Coop. Edit. Nuova Brianza – Renate (MI) 1989.
  • “Luna Non Luna” – raccolta di poesie tradotte nelle lingue parlate in Europa
  • Ed. Nuove Scritture – Milano 1993, con postfazione di Saverio Saluzzo.
  • “Homo de Humo” e “’Ntintiri ‘Ntontiri” due raccolte di poesie in un unico cofanetto.
  • La prima in lingua con traduzione in inglese e prefazione di Franco Manzoni;
  • la seconda in dialetto con traduzione in lingua italiana e prefazione di Giacomo de Antonellis. Ed. Nuove Scritture Milano 1998.
  • “Vis a Vis” – raccolta di poesie con prefazione di Vincenzo Guarracino. Edito da Viennepierre Edizioni di Milano 2004.
  • “Nessi e Connessi” – plaquette di poesie abbinati ai quadri del M° Franco Cilia Edizioni Casa Giara di Milano 2007.
  • “Cantu e Cuntu” - raccolta di poesie in modicano con prefazione di Angelo Gaccione. Edito da Piccola Biblioteca di Odissea, Milano 2009.
  • “Poesie scelte” – antologia di poesie pubblicate nell’arco di trent’anni con prefazione di Alberto Figliolia. Editore Albalibri di Rosignano Marittimo (LI) 2014.
  • “Amor contra amorem”- raccolta di poesie con prefazione di Domenico Pisana e postfazione di Alberto Figliolia – Ancora Edizioni (2017).
  • “Amato per Amare” - raccolta di poesie con prefazione di Mons. Franco Buzzi e postfazione di Palo Curtaz – Ancora Edizioni (2019).
  • “Annunciare per Amore” raccolta di poesie con prefazione di Sr. Ilaria Mazzotta e postfazione di Stefano Taccone. Ancora Edizioni (2021).
  • "Tempo fuori tempo" raccolta di poesie con prefazione di Cataldo Russo e postfazione di Federico Migliorati. Ancora Edizioni (2023).

Saggistica

  • Salvatore Puma – Poeta popolare – Il Pungolo Verde 1981.
  • La Pace di G. La Pira – Il Domani Ibleo 1985.
  • La Droga: cronistoria di una tragica realtà – Il Domani Ibleo 1985.
  • Giuseppe Raniolo: Introduzioni alle consuetudini ed agli istituti della Contea di Modica – Artecultura 1988.
  • Domenico Pisana: Poeta-Uomo – Artecultura 1988.
  • Salvateci le dune – Dialogo 1989.
  • Salvatore Quasimodo: Milano celebra il poeta a 25 anni dalla morte – La Provincia di Ragusa.
  • Domenico Pisana: Canto dal Mediterraneo. Radiortm 2009.
  • Silvana Blandino: Riflessioni sul libro di poesie “Senza Tiempu” Radiortm 2021

Premi (Primi posti, elenco parziale)

  • Premio Nazionale di Poesia “L’Esagono” 1988 con il libro “Fiele e Miele”.
  • Premio Nazionale di Poesia “Alessandro Manzoni” anno 1999 con i libri “’Ntintiri ‘Ntontiri” e “Homo de Humo” – Comune di Baveno (stessa giuria del premio Stresa).
  • Premio Nazionale di Poesia Alessandro Manzoni anno 2003 – sezione poesia inedita (Presidente del premio Gianfranco Lazzaro).

Critica

Puma ... allinea i suoi sassi pagina dopo pagina, cantando i sentimenti e le fatiche dell’uomo in generale, dell’uomo del Sud in particolare (dal testo del libro “Sassi” – V. Palazzo).


Con la poesia, Puma propone l’idioma tipico di Modica; eppure, anche nella traduzione in lingua italiana, i versi non perdono consistenza perché dotati di parole sincere e di immagini trasparenti.  (dalla postfazione di Spes Contra Spem).


… Parole in versi che nascono dal cuore e dall’animo di Giuseppe Puma, che ha dimostrato, abbondantemente direi, di essere vero, un autentico poeta…(dall’intervento al Circolo della Stampa di Milano alla presentazione del libro “Fiele e Miele” – Giacomo de Antonellis).


Versi…, che trovano, specie in quelli in vernacolo, la vena antica della poesia, nel Suo esile ma originario zampillo. (Gesualdo Bufalino).


… Ma non si creda che Puma sia un immigrato anomalo, che sia stato capace (o abbia voluto) disfarsi del proprio bagaglio culturale, delle proprie usanze e del proprio dialetto. Anzi. In dialetto, addirittura, scrive; e la stesura originaria di queste poesie è appunto in siculo: mentre il linguaggio spesso coincide, non so quanto volutamente, con alcuni momenti della poesia quasimodiana; e persino le scenografie, entro le quali aveva recitato il suo esilio il penultimo Nobel vengono riprese secondo la concezione di un’epoca ferma all’emigrazione Anno Trenta.(dalla postfazione di “Fiele e Miele – Curzia Ferrari).


“Fiele e Miele” …. Già il titolo svela l’intima essenza delle sue poesie poiché in senso figurativo si riconnette all’amarezza, alla crudezza della vita quotidiana che si stempera nelle illusioni e nell’interesse trascinati in gorghi infiniti, che sembrano non volerci condurre che al Nulla: il fiele dunque della nostra esistenza…. (Francesco Marra – Artecultura 1989).


“Sassi”, “Spes Contra Spem”, “Fiele e Miele” racchiudono il mondo poetico dell’amico Giuseppe Puma, siciliano di Modica che da molti anni lavora a Milano. Radici comuni di una Sicilia nei secoli aspra, generosa ed ospitale. Radici antiche di cui la poesia di Puma è soffusa. Essa ricorda: Savarese, Pirandello, Quasimodo … (Pietro Finocchiaro – Provveditore Agli Studi di Milano).


Nel fluire dei versi si annodano espressioni secche, aforismatiche, che si colorano di diverse sfumature e che sembrano derivare da sofferti ripensamenti. Vengono cantati aspetti della quotidianità, nell’ambito di un certo taglio di tipo popolare, che è il più adatto ad esprimere sentimenti ed osservazioni. (La Provincia di Ragusa – nota su “Fiele e Miele” - Emanuele Schembari).


La poesia di Puma nasce da un nero grumo esistenziale che gli abita nell’anima distillando parole schive e meditazioni che non indulgono a movimenti lirici di felicità creativa. La cifra musicale che Salvatore Quasimodo seppe trarre dai grandi lirici greci si spegne in sillabe di morte: una “presenza” ossessiva che si fa personaggio, quasi un nume pagano che invano il poeta cerca di esorcizzare attraverso la ricerca delle radici della sua profonda maturazione religiosa. (da Giuseppe Puma: poeta del dolore di vivere. Dialogo 1991 – Rocco Ventrella).


La poesia di Puma non nasce da uno stato d’animo viziato da una sorta di patologia intellettuale che stempera la forza vitale del percepire poetico, ma si sviluppa da un pathos realmente vissuto e interamente sentito (dal giornale “Iniziativa” – Cataldo Russo).


… Per l’interessante impegno verso la ricerca di uno stile originale e di un modello nuovo e moderno di poesia, Puma ha dimostrato d’essere una voce interessante nel panorama della poesia dei nostri giorni (Salvatore Di Marco).


“Luna Non Luna” … essere non essere: l’amletico monologo Shakespeariano, realtà o ansia frustata di un impossibile sogno, diventano, nei versi del poeta, la trasparente trascrizione della sua situazione biografica.

Infatti, i limiti angusti di un paesaggio lunare fra tegole e antenne della metropoli in cui l’autore viene a trovarsi per esigenze di vita assoggettandosi alla fretta e frequentando modelli che sembrano figure ritagliate da un palcoscenico, non spegne la sua vena lirica, se mai il loro affollarsi di impulsi determinano una fuga nelle care illusioni della giovinezza che tendono a fondersi in riflessioni lucide sulla sorte dell’uomo. (Elena Cazzulani – Lodi).


Sembrerebbe una condizione di agonia, nell’attesa della morte, in un “mondo oramai senza maniglie”, nel quale restiamo destinati a una condizione di isolamento, abbandonati anche dalle nostre orme. Ma nella poesia di Puma, insieme allo smarrimento è contenuta anche la speranza, la risorsa che ritorna al poeta attraverso il caldo legame con la sua Sicilia, con il cielo naturale che comunque riserva, dopo il buio, l’attesa di una primavera. Comunque “ancora il cielo semina sogni” e per l’uomo sognare è l’attività naturale come il respiro. (Luigi Cannillo – Milano).


I versi di Giuseppe Puma sono in effetti delle cadenze sintomaticamente aperte alle tematicità di oggi e si sentono che sono ricchi di credibilità, potremmo addirittura dire ininunciabili. C’è da notare un approfondimento di motivi e di ricerca espressiva, che rivela un’anima di poeta sensibile, che riesce a cantare le tensioni dell’anima, i drammi della terra di Sicilia (ri lacrimi amari,/ ca vagnunu lu tò mari”), come sottolinea lo stesso autore in una delle poche liriche in vernacolo che fanno parte della raccolta. (da “Il Canto di Puma alla luna” – giornale  “La Sicilia” 18.11.85 – Giorgio Buscema).


La poesia di Puma è legata alla realtà dell’intorno e dei prati del mio cuore.

In quei prati suonano le albe e i tramonti, gli entusiasmi e le mortificazioni; suonano il rumore dei passi e l’ansimare delle attese; suonano le abitudini e le meraviglie: Ecco perché il verso giunge a volte come intaccato da brume, a volte attraversato da singulti, a volte stanco di fughe disordinate; ma il più delle volte il verso sfreccia ilare, fresco, giocato di carezze e seduzioni, quando il poeta nella sua “ombra ritorna all’anima” e “l’alba si prende la notte” (dalla postfazione di “Luna non Luna” ).


Non ho dubbi: Giuseppe Puma appartiene alla schiera di coloro che scrivono con spirito romantico, offrendo al pubblico l’intimità di gioie e di dolori che diventano patrimonio immediato dello stesso lettore. Egli descrive sensazioni, nostalgiche o allegre che siano, sempre proiettati dal proprio intimo. E si serve di tale schema, non per sfuggire la realtà del mondo ma per cercare una spiegazione della vita. Anzi, per meglio congiungersi ad essa . Il nostro poeta vive intensamente sia l’ambiente delle origini sia l’ambiente presente, sposando l’infanzia e maturità, lingua madre e idioma puro in un abbraccio affettuoso e costante che vede protagonista non la sua persona ma il mondo che incarna. (Giacomo de Antonellis dalla prefazione di ‘Ntintiri ‘Ntontiri).


Stilisticamente l’autore procede secondo un ritmo sommesso, colloquiale, diaristico, talvolta volutamente prosaico, tramite un lessico semplice, quotidiano, né neobarocco né figlio delle neoavanguardie, quest’ultime peraltro certamente visitate e, in seguito, in ogni caso rifiutate. Proprio in questa semplicità apparente, nella musicalità della versificazione e nella sua autenticità sta la forza della poesia di Giuseppe Puma, non alieno, sottese figure retoriche di pensiero quali similitudine, perifrasi, litote, o relazione come metafora, metonimia, sineddoche, o di costrutto, e cioè anafora antitesi, anacoluto…(Franco Manzoni dalla prefazione di Homo de Humo 1998).


….Un “faccia a faccia”, attraverso le parole, con le lacrima rerum della propria avventura esistenziale, con ciò che resta e permane delle proprie emozioni ed esperienze e che dà fondamento e autorevolezza a scelte e realizzazioni: per trovare risposte e risorse alla propria quotidiana fatica, alla sfida di riconoscersi e darsi quasimodianamente un senso come “operaio di sogni”, per fissare in un nome e in un volto, con ferma ansia di capire, eventi e figure, “piccole storie sacre”, vissute anteriormente al discorso e dietro il proscenio della conoscenza, nell’atto di iscriverle nella pronuncia affabile e colloquiale della propria interrogazione poetica delle sorde brughiere metropolitane del disamore e dell’incultura, da esorcizzare per quanto è possibile con la propria fede nell’amore e nella poesia, le sole buone a sconfiggere con una tenerezza e un verso, se non il cinismo (Affollate carrozze) e dell’indifferenza (Fosse d’illusione e Un nulla), almeno la barriera “tra limite e disponibilità” (Una carezza, nella sezione 18 agosto, particolarmente significativa oltre che per la tematica amorosa trattata per la sua posizione del cuore del libro)…(Vincenzo Guarracino dalla presentazione di “”Vis a Vis”).


La poesia di Giuseppe Puma può vantare oramai una ragguardevole notorietà nel panorama della poesia contemporanea………La presentazione del libro è stata una vera festa riservata alla sua poesia. Strapieno il salone Napoleonico del Circolo della Stampa di Milano, centinaia, centinaia di amici sono intervenuti a rendergli omaggio. Fa davvero piacere che la voce di un poeta susciti tanto entusiasmo non solo perché la qualità della sua scrittura poetica lo merita, ma anche perché Puma lavora appartato, a distanza, sui tempi lunghi, come dovrebbe fare ogni vero poeta rispettoso della parola...E’ una raccolta meditata e densa che ci porta l’eco di quella “affabile e colloquiale interrogazione” di cui ha parlato il critico Guarracino nella bella introduzione al libro…(Angelo Gaccione su “La Provincia di Ragusa” del dicembre 2004.).


Ed è bello abbandonarsi alla musica dei versi dell’autore, farsene cullare, “annacari”, come antichi bambini, colmi di stupori, di fiducia, di quell’innocenza che sappia ri-disegnare il mondo, rendendolo più chiara, più mite, più giusto, più naturale e non più adulterato, un ritorno (riviene in mente la parola “radici”) che è una nuova partenza. Siamo grati a Pippo puma per averci voluto regalare questo magnifico florilegio poetico, lungo affascinante viaggio per innumerevoli rotte, dolce odissea e “nostos”, cammino interiore inesausto, sentiero di luce… (dalla prefazione di “Poesie scelte”).


Questa raccolta piace perché il percorso poetico di Puma conosce slanci d’un cuore che sa sperare e stupefarsi, coglier i valori etici della solidarietà, intrecciare armonie e ricordi, emozioni e silenzi, caducità ed eternità, mito e realtà.

Il registro linguistico possiede una sua originalità e una nomenclatura che germina costrutti metaforici radicati nell’humus religiosa del poeta e nel bisogno di affidare alla fede le stimolazioni dell’intelligenza creatrice. (dalla prefazione di “Amore contra Amorem”).

L’incontro – commenta la poetessa Antonella Di Siena – è stato un ventaglio di emozioni nell’ascoltare temi non cristallizzati in dottrina ma ricchi di feconda passione per l’essere umano a 360 gradi. Ringrazio l’Autore Giuseppe Puma a cui porgo le mie congratulazioni per i suoi versi che esprimono singolare suggestiva vitalità. Tutto è stato un affresco musicale. Dopo La presentazione del libro “Amor contra Amorem” 10.02.2018.


Invito perciò cordialmente ogni lettore a “sostare “ovvero a “dimorare” nella bellezza e nella profondità delle parole trovate dal poeta. Con il suo stile inconfondibile, egli brilla per chiarezza. Non ci sarebbe nemmeno bisogno di spiegazione alcuna. La forza sintetica del suo dire riesce ad avvincere anche le persone più distratte e indifferenti. (dalla prefazione di Mons. Franco Buzzi “Amato per Amare”).


Il terzo volume della trilogia, infatti, consegna al lettore quella musica che si può ascoltare unicamente nel silenzio (…) Musica di Dio e musica dell’uomo compongono insieme in armonica unità le varie vicende della vita, manifestandone il senso, la verità che in esse si dispiega.

Tale verità è una Persona, non un concetto: Gesù Cristo. Il senso scaturisce dall’incontro con Lui nel mistero pasquale, in cui siamo inseriti e, continuamente ricreati, riceviamo vita.(dalla prefazione di Sr. Ilaria Mazzotta “Annunciare per Amore”

Altri Riconoscimenti

  • Invitato alla Rassegna Internazionale di Poesia nei Chiostri dell’Umanitaria a Milano nei giorni 9/10/11 giugno 1995.
  • Componente nella Giuria del Premio Letterario “Caffè Moak” negli anni 2001, 2002 e 2003
  • Componente nella Giuria del Premio Letterario Angelo e Angela Valenti da diversi anni.
  • Componente nella Giuria dei Lettori del Premio Stresa di Narrativa.
  • Invitato negli anni 2000, 2001, 2002 e 2003 quale poeta italiano, al Poety Meeting Italo-Elvetico, che si tiene annualmente a Baveno.
  • Il Comune di Milano nel 1999 gli ha conferito l’”Ambrogino” con la seguente motivazione “Siciliano di nascita, Milanese di adozione, Poeta. La continua e originale ricerca stilistica lo segnalano come una delle voci più interessanti nel panorama della Poesia dei nostri giorni. Le sue opere documentano con efficacia le grandi capacità di integrazione culturale e creativa dei Siciliani trapiantati a Milano”.
  • La Città di Modica nel 2000 gli ha conferito la Medaglia d’Oro alla Modicanità per la poesia e per l’opera svolta nell’ambito culturale.
  • Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, nel 2005 gli ha conferito il Diploma di Benemerito della Cultura e dell’Arte e per il costante impegno volto alla promozione della cultura italiana.
  • Il Presedente dell’Associazione Culturale “Sicilia Mondo”, di Catania, Avv. Mimmo Azzia, il 18 agosto 2012 gli ha conferito la Medaglia d’Argento per il costante impegno culturale nell’ambito del panorama nazionale.
  • La F.A.Si. (Federazione delle Associazioni Siciliane in Lombardia) nel mese di maggio 2022 lo ha nominato “Poeta e scrittore dell’anno 2021”.
  • Il Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, nel dicembre 2013 lo nomina Revisore Legale della Fondazione La Triennale di Milano, nel luglio del 2017 lo nomina Revisore Legale dell’AMAT e nel luglio 2021 lo nomina Revisore Legale della prestigiosa Biblioteca Europea: BEIC.  
  • Sue poesie sono state inserite in varie antologie e altre sono state tradotte in inglese, francese, spagnolo e tedesco.
  • La Biblioteca Nazionale Braidense di Milano custodisce una copia di tutti i suoi libri. È inserito nel catalogo generale della Biblioteca “Sormani” di Milano. Diverse biblioteche conservano la sua produzione poetica.
  • Copie dei suoi libri sono presso OPAC SBN – Catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale.