Gioco di scena

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di Marisa Provenzano

Gioco di scena

Disperderà il tempo le parole tra nubi scure
e saremo solo frammenti di conchiglie
tra onde bianche di spuma e rena nera
Ha chiuso il sole gli occhi al giorno
e tra le ciglia opache delle nubi
s’addensano le tenebre e le ombre,
s’allungano al raggio di una luna
che a falce cavalca l’orizzonte
Saremo poi soltanto schegge di tempo
rimaste all’angolo più acuto
di questo nostro viaggio senza meta,
tra pensieri scomposti e vaghi sogni
Saremo come l’erba in primavera
che umile s’inchina al vento ameno
e spettina il grano nella valle
Ci ritroveremo a fare le domande
sulla sorte del dopo e sul come di ieri,
sul vivere l’oggi senza più profumo
e l’insano bisogno di raccattar memorie
sarà l’abito trasandato di domani
C’incontreremo ai margini del silenzio,
tra misteriose ombre e luoghi bui,
come fantasmi o simulacri obliati,
rimasti attoniti e turbati per un istante
che dura una vita, per una parvenza
che è realtà del nulla, perverso inganno
di questo gioco di scena ormai finito
Calerà il sipario sul teatro vuoto
e non ci saranno applausi nel finale
ma solo il rimpianto di un sorriso,
il gusto acre di sconfitte amare,
l’ultimo raggio obliquo della luna
e l’ombra silente della solitudine.




Premi

  • Concorso nazionale di Poesia Calabria e Basilicata 2014
  • Premio Internazionale Città di Castellanagrotte “Pietro Piepoli” 2014

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