Castelvedro

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I resti del Castelvedro si trovano in località Mai ( detta ad Mayum già nel '400) a 400 metri di altezza, essi sono posti sul promontorio che sovrasta la parte meridionale di Dervio. Il castello fu edificato in epoca romana intorno al V. secolo; in alcuni punti sono ancora visibili murature alte fino a 4 metri, si stima che il castello coprisse un'area di 1500 metri quadrati. Il castello serviva a controllare l'antica strada che passava dal versante sinistro del Varrone, la strada collegava Dervio con Piazzo di Casargo, all'imbocco della Valsassina, anticamente considerato un passaggio strategico di primaria importanza; ne sono prova le opere difensive romane che vi si trovano. Ad esso si poteva giungere da settentrione con provenienza sia da Colico che dalla riviera lungo la valle del Varrone.

Guardarlo significava proteggere l'importantissima strada della Valsassina.

Varie considerazioni rendono logico pensare che la più antica via da Dervio a Piazzo servisse il versante sinistro della Valvarrone, essa era infatti difesa a Nord dalla presenza del torrente ed evitava la necessità di ponti, soggetti a crolli continui per l'impetuosità del fiume. A protezione di quella via, dunque, il Castelvedro. Origine quindi certamente romana, seguita da utilizzazione barbarica con probabile arimannia.

In tempi successivi la strada sul versante destro della Valvarrone, peraltro più favorevole nella stagione invernale, sostituì la via sul versante sinistro, che venne praticamente abbandonata nel tratto Pianezzo, territorio di Tremenico.

Il Castelvedro perdette di conseguenza la sua importanza e fu sostituito dal Castello di Olezio o semplicemente Castello, sul versante destro della valle, la cui presenza fruttò alla fortificazione di Mai, divenuta obsoleta, la specifica di "Vedro", chiaramente derivata da "vetero" (vecchio), in tempi in cui la parlata era ancora molto vicina al latino.

Castelvedro a Mai-Dervio