Alessandro Porri

Alessandro Porri nasce a Roma il 24 marzo del 1966.

Dedito ad ogni forma d’arte che possa permettergli di esprimere ciò che muove dentro: suona, scrive, dipinge, recita.

È nella scrittura però che trova più che in altri luoghi dell’anima il modo di raccontarsi. Ama e si cimenta in varie forme di espressione scritta, adora l’essenzialità evocativa della poesia, la capacità educativa della fiaba, non disdegna la fruibilità moderna di un buon racconto breve e crede nella lunghezza di un romanzo come catarsi che inesorabilmente permette a frammenti sconosciuti allo stesso autore di venire alla luce. “Una rosa bianca per il vampiro” già “Il cacciatore di sangue”, intrigante thriller psicologico ambientato a Roma e vincitore dell’importante premio “Un fiorino”, rappresenta il suo romanzo d’esordio.

La sua occupazione pluridecennale come infermiere in un servizio per le tossicodipendenze, oltre ad influenzare inevitabilmente la scelta dei suoi temi, spesso di tipo sociale, si ripercuote anche sulla sua cifra stilistica che appare in più di un’occasione ruvida graffiante ed essenziale. Tutto questo però non impedisce all’autore stesso di credere fortemente nel riscatto dell’uomo visto come l’unica forza capace, almeno in parte, di determinare la propria storia ed il proprio destino. Pubblica altri due romanzi ed una silloge poetica dal titolo “Socialmente (in)utile” dove traccia e analizza senza sconti le problematiche della società di oggi. La silloge è stata presentata la prima volta in una serata recital spettacolo presso il teatro della Fonderia delle arti a Roma[1]                 

Impegno sociale

Dal 2018 ha cominciato una collaborazione con le scuole secondarie di primo grado all’interno di un progetto di incontri con l’autore dove insieme ai ragazzi cerca di far sbocciare l’amore per l’arte del poetare ed è con grande soddisfazione che al termine del percorso i ragazzi si cimentano a loro volta nella poesia.

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Note