L'ultimo martire di primavera

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di Sara Rodolao

L'ultimo martire di primavera

L’ultimo Partigiano,
Martire di primavera stramazzò
sotto una raffica di piombo in una fascia di ranuncoli
al riparo d’un muretto di pietra,
opera antica dei suoi padri.
Restò lì, per giorni, nell’indifferenza dell’erba,
statua di stracci scoloriti dal sole,
labbra contorte in un dolore scaduto,
falla nel petto a mostrare un cuore da Eroe.
L’ultimo Partigiano,
Martire di primavera cadde,
mentre innalzava il Tricolore il ventiquattro di aprile,
in una fascia all’ombra degli ulivi;
gli occhi due squarci di cielo a rincorrere il tempo,
le mani orfane di sogni e di vigore.
Restò lì, per giorni,
a concimare la sua terra,
finché un Angelo di passaggio gli prestò le sue ali:
indicandogli la strada del ritorno verso casa.