Un'ombra a Bucha

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di Marian Ciprian Zisu

Un'ombra a Bucha

UN’OMBRA A BUCHA

La notte più volte uccisa da lampi umani
porta a termine, muta, il suo dovere agli orologiai
e consegna attonita il mantello al giorno infingardo
la cui luce ha perso per sempre lo sguardo.

Furtiva cammina Antigone per le strade abbandonate.
Si ferma, si china, tocca l’invitta ferita,
poi una carezza, un bacio
sulla fronte ancora rimasta pulita.

Le rovine della città odorano di futuro,
infausto colore,
ieri è una parola sepolta
nei libri di antico valore.

Rondini restano ferme aggrappate ai rami scampati
e in volo non osano librarsi
per paura di mostrare speranze
ai fuggiti che sono tornati.

L’ombra di Antigone si sposta in processione
da un fratello ad un altro
e ai corpi esanimi impartisce
eternità di compassione.

Gelida scende la sua pioggia sui vivi e sui morti
e con la terra stringe un patto
che a noi non è dato sapere.
Dono per quelli che saranno sepolti.




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  • Premio di poesia della Repubblica dei Poeti


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